Articolo Lunedì 23 Maggio 2005 Chiudi Mais ogm dannoso? Scoppia un caso nella Ue Una ricerca della Monsanto divide gli scienziati e preoccupa i ministri europei ROMA Un rapporto segreto ma non troppo, spezzoni di informazione che fanno saltare sulla sedia fior di scienziati, smentite e rassicurazioni da parte dei diretti interessati, luci e ombre che si intrecciano come le verità scientifiche con pregiudizi ideologici e business planetari, non si sa dove arrivino le une, dove comincino gli altri. La notizia, così come l’ha presentata il giornale inglese Independent on Sunday , appare clamorosa. La Monsanto, la multinazionale americana che produce organismi geneticamente modificati, ha nutrito con mais biotecnologico, il cosiddetto Mon 863, topi di laboratorio. Dopodiché gli animali-cavie avrebbero sviluppato, rispetto agli esemplari alimentati con mangime tradizionale, gravi anomalie fisiche come reni più piccoli e una diversa composizione del sangue. Immediata la smentita del colosso dell’alimentazione: «Le differenze tra i due gruppi non sono significative, rientrano nella normale oscillazione dei parametri». Ma i dubbi permangono, tanto che alcuni ministri inglesi, preoccupati dai risultati dello studio, avrebbero chiesto ulteriori delucidazioni alla casa produttrice. Il Mon 863 infatti attende alle porte d’Europa. Proprio in questi giorni la Ue deve decidere se dare il via libera all’alimento dopo che l’agenzia sull’alimentazione si è espressa favorevolmente. Una prima votazione, la scorsa settimana, ha bloccato le importazioni nonostante Gran Bretagna e altre nove nazioni europee avessero votato a favore. Esulta l’associazione Greenpeace, secondo cui il rapporto era noto da mesi: «Da settembre circolavano queste notizie fa sapere Federica Ferrario dell’associazione ambientalista ma nessuno le ha prese finora in considerazione. Noi abbiamo chiesto alla Monsanto di rendere pubblico l’intero documento ma non c’è stato verso». La multinazionale giustifica la propria resistenza in quanto il rapporto conterrebbe «informazioni riservate che potrebbero essere utili alla concorrenza. Un portavoce della società, dopo la presa di posizione del giornale domenicale, ha commentato: «Se qualcuno degli oppositori alle biotecnologie aveva dubbi sulla credibilità delle nostre ricerche, avrebbe dovuto sollevare il problema agli organismi regolatori in precedenza. Mon 863 non è nuovo ed è stato decretato sicuro quanto il mais convenzionale da nove autorità internazionali dal 2003». Il cambiamento nei valori del sangue, hanno ipotizzato alcuni esperti interpellati dal giornale, potrebbero indicare danni al sistema immunitario degli animali, in alternativa una mobilitazione del sistema per combattere l’insorgenza di forme tumorali. Michael Antoniu, esperto di genetica molecolare del Guy's Hospital Medical School, ha definito i risultati dello studio «estremamente preoccupanti dal punto di vista medico», aggiungendo di essere «esterrefatto dal numero di differenze significative riscontrate» nei topi nutriti con MON 863. Vyvyan Howard, docente di anatomia umana e biologia molecolare presso l'Università di Liverpool ha chiesto che l'intero studio condotto da Monsanto venga reso pubblico. Il direttore di Assobiotec, Leonardo Vigliani, spara a zero contro Greenpeace: «E’ un loro polverone per bloccare le importazioni. Basta agitare sospetti per scatenare il putiferio. La realtà è che la commissione tecnica europea non ha riscontrato in quel prodotto alcun danno per la salute». Sette anni fa il ricercatore britannico Arpad Pusztai riscontrò, su topi nutriti con patate ogm, marcate differenze riguardanti il loro sistema immunitario e la crescita dei loro organi. A causa della sua ricerca Pusztai fu costretto ad abbandonare il suo posto presso il Rowett Research Institute di Aberdeen dove aveva lavorato per 36 anni ed il materiale riguardante il suo studio fu confiscato. L.P.