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Uliveto superintensivo

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  • #31
    IO non sono assolutamente d'accordo che meccanizzazione non possa andare in combinazione con alta qualità.

    Avevo fatto un progetto per arrivare a almeno 10000 piante di olivo e prima o poi lo farò, sicuramente sarà un pò alla volta (anche per scalare la produzione e l'eventuale ricambio della piantagione) e sicuramente sarà intensivo.

    Mi sono reso conto strada facendo che forse dovrebbero essere almeno 20000 le piantine quindi la faccenda si complica notevolmente per questo me la sto prendendo comoda aspettando gli sviluppi delle tecniche di coltivazione.

    La cosa molto interessante di tutta la faccenda è che qualcuno pensa o associa intensivo a bassa qualità perchè???? Io penso di vendere l'oilio almeno a 12€ al litro e dopo essermi reso conto che bisogna puntare alto penso che rivedrò le mie idee al rialzo puntando sull'esportazione (che li si viene apprezzato il made in Italy).

    Io non penso che raccoglliendo le olive con lo scuotitore e facendole cadere direttamente sulla rete dell'intercettatore e non a terra la qualità dei miei frutti sia peggiore dei quelli raccolti col rastrellino, anzi il progetto prevedeva la raccolta meccanica fino a raggiungimento carica impianto di frantumazione e realativo cambio attività (la frangitura appunto) questo premetterebbe di avere una qualità della priduzione superiore per rispetto di quello che è l'utente finale.

    Secondo me è un grosso errore fare il confronto meccanico bassa qualità manuale alta qualità.

    Alla base del successo di altre produzioni ci sono altri fattori che hanno contribuito ad esempio la maggior coodità di avere una nave piena di olive direttamente al molo piuttosto che 10000 apecar con su una cesta fuori nella via (la nave e ilsuo contenuto costavano molto meno di 10000 piccoli produttori che raccoglievano a mano su sterminate colline e montagne a olivi ma che giustamente pretendevanoil loro equo prezzo per un prodotto di alto livello).
    La stridente distanza tra prezzo alla grande distribuzione e valore delle produzioni locali ha provocato l'abbandono del piccolo a favore della nave e del camion provenienti da chissà dove..... (e i propietari dei camion alla fine si sono comperati gli oleifici italiani)

    Ma questa questione non centra niente con l'oliveto superintensivo, centra molto di più la riconoscibilità della produzione e la tracciabilità della stessa come garanzia del consumatore (ma qua ci metteremmo a aprlare di politica anche se agricola e questo è vietato dal forum).

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    • #32
      MCT-ITA ,hai centrato il problema...ieri era troppo lungo il discorso ,ma vedo che te lo hai centrato benissimo,io sono un piccolo con la passione della natura ,coltivo un piccolo oliveto ed ogni tanto leggo qualcosa ,mi interesso un po solo per passione e so come vanno queste cose non è solo nel campo dell'olivicoltura ,ma in tutti i campi ,il fine è sempre lo stesso la SPECULAZIONE........ con questo non intendo chi frequenta questo forum perchè chi fa questo ha altre frequentazioni e non ha tempo per confrontarsi con noi.in quanto a quello che dice L85,lo so che fs 17 ,la s.carlo, ecc. sono frutto di clonazioni e d innesti derivati dal classico frantoio (almeno credo di ricordare questo correggimi se sbaglio) si corre dietro a cosa allora?non mi dire qualcosa di diverso dall'interesse in poche parole SOLDI a discapito del poveraccio che usa i prodotti di questi signori.Non mi dire poi che in questo modo(produzione intensiva) vengono usati meno prodotti possibili?vogliamo portare ad esempio la frutta=si tratta ogni 8 giorni fino alla raccolta poi viene passata in vasche ecc.eccc.scommetto un a cosa ......il grosso produttore ha nel suo piccolo un orticello ed altro dove attinge per se e la sua famiglia o no? dimmi di no daiii almeno in questo colpiscimi ....scusa è una battuta non te la prendere.Non è la variabilità che da qualità al prodotto (non sempre intendo),ma il sistema tutto, dalla concimazione al prodotto finale.Per Giuba è vero quello che dici sulla scorretta pratica della molitura,( il vecchio contadino non vuole perdere tempo, a sempre creduto di pagare per ogni molitura non al ql.ma a presenza )le cose stanno cambiando almeno spero ,la molitura per me deve essere anche un punto di socializzazione,scambi di opinioni e esperienze vorrei credere che sia così.per gli olivi secolari vuoi sapere che fine stanno facendo? Fatti un giro dove vuoi e le troverai tutte in ville ecc. io sono della prov. di Roma ,i vivai dalle mie parti sono pieniiiiiiiii .Sai quanto costa la legna d'olivo per il camino?fra poco vedrai cosa succederà,tanto abbiamo le coltivazionii intensive.........ogni 20 anni rinnoviamo......comunque tranquillo ci vuole ben altro per offendermi.Ho solo un difetto sono nato in un'epoca che non sento mia tutto qui ciao a tutti

      johnidin,non avevo letto il tuo intervento(è giunto mentre scrivevo)io non sono in grado di dirti se 10000-20000 piantine siano la soluzione ,ma ti vedo molto perplesso ancora,forse qualche dubbietto lo hai....dal momento che pensavi di vendere il litro di olio a 12 euro un pò eccessivo credo sai perchè?ti porto il mio esempio.....io oltre il mio fabbisogno produco qualcosina in più(40 litri)li vendo privatamente e faccio fatica a piazzarli (ti dico che ho i miei acquirenti da molti anni)a secondo dell'annata(quest'anno data la poco produzione si vendeva ad 8 eruo) quest'anno ho venduto a 7 euro ,qualcosina in meno degli altri almeno lo vendooooooooo sai perchè? per il solito discorso ...al supermercato sta a 3 eurooooooooooooooooo .Te pensavi di vendere a 12 euro?poi spiegami che differenza c'è (come diceva qualcuno)aspettare una nave al molo dal suo viaggio ed un contadino che mola le sue olive alla fine settimana .Qualità prodotto? non ti sembra la stessa..... forse la differenza è sul prodotto stesso cioè le olive. ciao
      Ultima modifica di L85; 20/01/2008, 12:25. Motivo: unione messaggi consecutivi, per le aggiunte usate la funzione modifca messaggio

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      • #33
        Vincenco scusa se spezzetto il tuo messaggio per risponderti, ma lo faccio solo per evitare di far confusione nelle mie risposte ai vari punti del tuo


        Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
        MCT-ITA ,hai centrato il problema...ieri era troppo lungo il discorso ,ma vedo che te lo hai centrato benissimo,io sono un piccolo con la passione della natura ,coltivo un piccolo oliveto ed ogni tanto leggo qualcosa ,mi interesso un po solo per passione e so come vanno queste cose non è solo nel campo dell'olivicoltura ,ma in tutti i campi ,il fine è sempre lo stesso la SPECULAZIONE........
        Purtroppo, chi non lo fa come molti di noi per pura passione, ma che con i profitti della gestione aziendale ci deve vivere, è normale che cerchi non la speculazione, ma quanto meno la giusta remunerazione dei propri investimenti.

        Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
        in quanto a quello che dice L85,lo so che fs 17 ,la s.carlo, ecc. sono frutto di clonazioni e di innesti derivati dal classico frantoio (almeno credo di ricordare questo correggimi se sbaglio)
        sull'origine di fs 17 e don carlos non sbagli, derivano dalla cv frantoio, selezionate su mutazioni naturali di predetta CV, sbagli solo nella distinzione tra clonazione ed innesto, sono sinonimi, la propagazione agamica in ogni forma la si voglia vedere è sempre ed unicamente una clonazione.
        Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
        si corre dietro a cosa allora?non mi dire qualcosa di diverso dall'interesse in poche parole SOLDI a discapito del poveraccio che usa i prodotti di questi signori.
        A questo ho gia risposto al punto uno

        Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
        Non mi dire poi che in questo modo(produzione intensiva) vengono usati meno prodotti possibili?vogliamo portare ad esempio la frutta=si tratta ogni 8 giorni fino alla raccolta poi viene passata in vasche ecc.eccc.scommetto un a cosa ......il grosso produttore ha nel suo piccolo un orticello ed altro dove attinge per se e la sua famiglia o no? dimmi di no daiii almeno in questo colpiscimi ....scusa è una battuta non te la prendere.
        Prendermela per cosa?, comunque ti stupiro, è dimostrato che un uso razionale dei prodotti fertilizzanti e fitoiatrici, porti all'ottenimento di derrate sane e privi di rischi da intossicazioni da contaminazioni ed alterazioni alimentari, e lo affermi tu stesso nel passaggio successivo.

        Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
        Non è la variabilità che da qualità al prodotto (non sempre intendo),ma il sistema tutto, dalla concimazione al prodotto finale.

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        • #34
          L85,punto un e tre...solo giusta renumerazione?e lavori solo per quello ? un pò pochino ..io non lo farei per andarci paro almeno se la vogliamo mettere su questo binario.ultimo punto non mi hai risposto da quello che leggo,si prodotti più sani ...forse più belli e meno malati, ma hai l'orticello dove intingni (si dice a roma)per te e la tua famiglia?ciao un saluto ,io non so spacchettare le le risposte so poco praticooooooooo ciao

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          • #35
            mi intrometto in questa discussione molto accesa per esprimermi meglio sulle considerazioni espresse prima e su quanto letto dopo.

            se è vero che le cultivar oggigiorno usate per gli impianti intensivi derivano direttamente dal grande patrimonio olivicolo nazionale, si deve riflettere anche sul fatto che per adattare quelle piante, coltivate da millenni, con sistemi tradizionali, ai più stressanti impianti intensivi, si sono dovute sottoporre tali cultivar ad un intenso processo di miglioramento genetico.
            gli olivi secolari anche dalle mie parti (Monreale Prov. PA) stanno sempre più trasferendosi dai campi alle ville. credo che comunque quelle aree adibite agli oliveti secolari non subiranno particolari scossoni, dato che gli impianti intensivi non nascono per sostitirsi ad essi. tra l'altro la maggior parte di tali impianti di vecchia generazione sono coltivati da agricoltori part-time al fine dell'otteniemnto di un prodotto destianto all'autoconsumo. inltre la marginalità dei terreni ne rende i fondi totalmene inadatti ad una profonda riconversione colturale. io conoscendo i proprietari tendo sempre a comprare in frantoio l'olio ma chi va al supermercato compra il primo che trova, non certo il meno caro nè il più caro, ma cerca un prodotto di prezzo medio e di buona qualità. la meccanizzazione degli impianti consente di raggiungere tale obiettivo. perchè secondo voi un olio che viene raccolto meccanicamente ha una maggiore acidità di un olio raccolto a mano? non credo proprio. tutto ciò che contorna la produzione di olio da un oliveto secolare porta esso a poter, se giustamente promosso e vincolato, alla produzione di un olio di alta gamma. ciò perchè si aggiunge alla buona qualità del prodotto iniziale una serie di connotati culturali, storici e sociali. l'olio si trasfigura da un semplice condimento a essenza di un territorio esprimendo attraverso i suoi sapori le proprietà e le peculiarità di esso.
            pertanto la domanda che vi pondo è questa: per produrre un olio di buona qualità bisogna intesificare le produzioni olivicole oppure mortificare un prodotto che potrebbe essere eletto ad un prodotto di alta gamma? lascio a voi le ulteriori considerazioni che da questa mia provocazione possono scaturire.
            per quanto riguarda il prezzo di 12€ mi sembra un po eccessivo, poi sta comunque a te valutare gli andamenti dei prezzi nella tua zone e a decidere il prezzo a cui vendere il tuo prodotto.
            la raccolta meccanica rimane per me comunque una ottima via sia per ottenere un prodotto di buona qualità nochè per abbassare i costi di produzione.
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            • #36
              x Giuba ,mi fa piacere che in qualche modo ti avvicini molto a quello da me evidenziato in vari post....in quanto alla qualità del prodotto dipende da molti fattori in primis credo sia fondamentale il terreno, la cultivar, via via tutto il resto(fermentazione delle olive per il troppo fermo dal raccolto alla molatura ecc.). Secondo me alta produttività non può abbinarsi ad alta qualità,ma buona ....potrebbe ,e speriamo che sia così per noi tutti che acquistiamo e per voi che investite(lasciamo stare l'importazione del prodotto straniero scadente e pericoloso) .Io sono sempre del parere che la verità sta nel mezzo ,è così in tutte le cose della vita, poi ognuno di noi fa quello che ritiene giusto (secondo il suo punto di vista)senza mortificare niente e nessuno.Io avessi il bisogno e le possibilità di acquistare un prodotto ottimo andrei dal contadino di cui mi fido e pagherei ciò di cui ho bisogno,ne hai dato prova te che forse per tempo e convenienza non ritieni di farti il tuo piccolo "orticcello"a cui alludevo io in un recente post. Spero sempre che la produzione intensiva non significhi anche intensivi trattamenti (veleni)per aumentarne la produzione tanto il prodotto è destinato ad altri e non a chi lo fa.ciao

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              • #37
                perchè dite che alta produttività non si può abbinare ad alta qualità? questo è vero per il vino e per i fruttiferi, ma non certo per l'olivo....al massimo per l'olivo l'equazione che si può fare è "alta produttività= leggero decremento delle rese medie"- ma comunque aumento totale della produzione.
                la qualità dell'olio, oltre che dalla cultivar e dalle condizioni ambientali (intendendo, oltre quelle del sito, anche le condizioni agronomiche quali stato nutritivo, idrico e fitosanitario), dipende dal sistema di raccolta e soprattutto dalle tecniche e dalle tempistiche di molitura; se un impianto superintensivo, a parità di cultivar e di condizioni ambientali, rispetta questi requisiti non vedo perchè debba dirsi che non produce olio di alta qualità. Semmai l'unico problema su cui discutere è l'adattabilità delle varie cultivar a questo tipo di impianto, visto che attualmente funziona bene solo per alcune cultivar che non producono un olio di altissima qualità o che sia comunque fortemente connotato.

                una risposta per vinceco: produzione intensiva significa anche un uso RAZIONALE dei prodotti fitosanitari, senza i quali non si avrebbero le condizioni di alta qualità (ergo: le olive bacate, in qualsiasi modo raccolte e molite, non daranno mai un prodotto di altissima qualità ... i trattamenti contro la mosca olearia si fanno anche in biologico - ovviamente usando le tecniche ammesse!).

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                • #38
                  x TN70A, equazione:"Alta produttività=leggero decremento delle rese medie-ma comunque aumento totale della produzione.
                  è uguale a:Visto che attualmente funziona bene solo per alcune cultivar che non producono un olio di altissima qualità o che sia comunque fortemente connotato.(diciamo buona qualità?tenendo presente le nostre cultivar per questo tipo di impianto,FS17,S.Carlo ,e tralasciando le spagnole Arbequina e l'altra di cui non ricordo cuinon ricordo il nome che fanno un olio di trascurabile qualità)fermo restando poi tutte le condizioni agronomiche da te elencate e prima da me accennate. non mi sembra che ci sia andato tanto lontano quando dico che si farà poi come per i fruttiferi ed altro.Trattamenti RAZIONALI? che vuol dire?1 trattamento a luglio per tignola,dai 3- 5 trattamenti per la mosca?se questa è razionalità siamo a posto,io le mie olive a conduzione familiare le tratto a luglio(verderame e tignola)poi un trattamento inizio prime piogge o aumento umidità fine agosto-inizio settembre,e ti assicuro che la mosca l'ho vista di raramente .ciao

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                  • #39
                    voglio precisare che nel mio intervento precedente non intendevo dire che da un oliveto intensivo non può scaturire un prodotto di alta qualità, (sono un sostenitore meccanizzazione = qualità) ma bensì che tali produzioni non potranno essere annoverate nella stretta cerchia delle produzioni di alta gamma, produzioni che oltre a caratterizzarsi per le loro elevate qualità intrinseche, si distinguono per qualità estrinseche che gli derivano dal contesto socio-colturale in cui il ciclo produttivo è immerso (es olio toscano, olio di pantelleria). inoltre, non si capisce bene, o meglio non si conosce come tale forma di allevamento si possa sposare con i disciplinari di produzione dei prodotti tutelati (I.G.T. e D.O.P.)
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                    • #40
                      x vinceco: fare trattamenti razionali significa seguire l'andamento delle popolazioni dei parassiti e trattare immediatamente dopo il picco di volo, con prodotti a bassa tossicità e possibilmente ad azione mirata; il fatto che tu la mosca la veda raramente non è una prova che i trattamenti da te descritti (da quanto ho capito sono a calendario) siano i migliori; la presenza o meno della mosca olearia dipende da molti fattori, non ultima l'esposizione del sito o la cultivar di olivo (ce ne sono di più o meno recettive).... e comunque, anche quando si fosse costretti a effettuare 5 trattamenti antidacici l'anno, e si rispettino le prescrizioni d'uso e i tempi di carenza, non vedo cosa possa esserci di male...

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                      • #41
                        Originalmente inviato da TN70A Visualizza messaggio
                        x vinceco: fare trattamenti razionali significa seguire l'andamento delle popolazioni dei parassiti e trattare immediatamente dopo il picco di volo, con prodotti a bassa tossicità e possibilmente ad azione mirata; il fatto che tu la mosca la veda raramente non è una prova che i trattamenti da te descritti (da quanto ho capito sono a calendario) siano i migliori; la presenza o meno della mosca olearia dipende da molti fattori, non ultima l'esposizione del sito o la cultivar di olivo (ce ne sono di più o meno recettive).... e comunque, anche quando si fosse costretti a effettuare 5 trattamenti antidacici l'anno, e si rispettino le prescrizioni d'uso e i tempi di carenza, non vedo cosa possa esserci di male...
                        ciao,ti voglio dire una cosa ...io trattamenti a calendario non ne faccio sai perchè? ho molto tempo ed allora le mie olive me le controllo con una passione che te neanche immaggini(controllo le mie piante una per una quasidico quasi ok?) e siccome la mosca con il caldo non sverna ,quando capita che il periodo è molto secco evito di fare il trattamento (Altrimenti 1 basta).Prima avevo un consorzio dove io andavo per il bollettino ,ma da qualche anno dicono che non ci sono i soldi ed allora non fanno il monitoraggio di conseguenza me lo faccio da me.Inoltre seguo l'andamento climatico in zona e dintorni per evitare di fare troppi trattamenti(non sono un appassionato di questi neanche per la mia frutta,)in quanto alle mie cultivar ho molte varità nell'insieme ,Pendolino,frantoio,leccino,avevo molte carboncelle ma le ho tolte quasi tutte ci fanno poco in zona ,vogliono più roccia,ho 1 Itrana,qualche ascolana e s.giuseppe ,mi servono come spia per la mosca .Non ce niente di male a fare troppi trattamenti?io penso di si e ti dirò una cosa so di qualcuno che ha anche 500 piante,tratta anche lui molto (tanto lo vendono è se rimane va la grossa industria e non ti dico il nome aspira tutto anche quello di 3 anni e porta via pagando 2euro di 3 anni,2,5 di 2 e 3 quello nuovo ...al kg....non al litro capitooooo poi si ritrova tutto dove sappiamo ben filtrato a 3,5 -4,5 euro il litro).questo per precisare ..niente polemica non mi venire a dire che queste cose non si sanno....alla faccia della salute di chi acquista.....ciao è sempre un piacere confrontarmi con persone che ne sanno più di me si imparano molte cose e si cresce .ciao a risentirci presto

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                        • #42
                          Pienamente d'accordo con L85 io ho un impianto superintensivo di tre anni ed ho già raccolto circa 6000 kg/ha nella scorsa campagna quando la pianta non aveva neanche compiuto tre candeline a dimora. Olio eccezionale a prova di assaggio.

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