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Uliveto: ripristino vecchio impianto

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  • Uliveto: ripristino vecchio impianto

    Premetto che sono nuovo di questo forum per cui saluto tutti e ringrazio anticipatamente tutti coloro che sapranno darmi una mano.
    Ho lavorato parecchi anni come coadiuvante nella piccola impresa familiare di cui faccio parte, poi mi sono dato al commercio, all'artigianato e il prossimo anno, mi sa che tornerò all'ovile in quanto tutte le altre esperienze da me fatte mi hanno portato solo rogne complici le crisi economiche degli ultimi anni dall'11/09 in poi.
    Risiedo in liguria, ho poco terreno e circa 2000 mq sono a uliveto. Il terreno è in collina, costituito da terrazzamenti stretti e scoscesi come sovente capita nella ns regione a causa della mancanza di spazi e della ripidità dei pendii. Le piante di ulivo a dimora sono ovviamente molto vecchie, non malandate, ma molto alte e mi piacerebbe provare a riprendere questo impianto ma con le tecniche di potatura che si usano oggigiorno e che contribuiscono a tenere basse le piante. Con la mentalità delle mie parti, tutti mi dicono che sia impossibile tenere basse le piante a causa della loro necessità di cercare la luce; siccome sono adombrate da quelle che stanno più in alto esse tendono a salire.
    Tuttavia, leggendo e informandomi, mi pare di aver capito che esistono tecniche valide anche in collina per contenerne la crescita, quali il taglio alla ceppaia oppure il taglio a 1 mt da terra, con conseguente libera crescita dei rami per 2/3 anni, dopodichè si può intervenire a sfoltire utilizzando tecniche di potatura atte a limitarne la crescita.
    la domanda è: cosa mi consigliate di fare? Come posso intervenire?
    Della produzione per il momento non mi interessa nulla, il terreno è incolto da 30 anni, per lo meno se li taglio recupero qualche tonnellata di buona legna da ardere, poi si vedrà.
    Ho letto che dopo due tre anni di crescita libera si deve intervenire lasciando solamente 3/4 rami tra i più rigogliosi, il più possibile equidistribuiti su tutta la circonferenza dell'albero, che si avvicinino il più possibile ai 45° di pendenza, e tagliare tutto quello che sta al centro, evitando la crescita di pennoni centrali che, facendo ombra alla pianta, la costringerebbero nuovamente a crescere. é corretto?
    la tecnica di costringere i rami che tendono verso l'alto a piegarsi con corde ancorate a terra è perseguibile?
    Grazie a tutti coloro che vorranno rispondermi

  • #2
    Originalmente inviato da lory71 Visualizza messaggio
    Premetto che sono nuovo di questo forum per cui saluto tutti e ringrazio anticipatamente tutti coloro che sapranno darmi una mano.
    Ho lavorato parecchi anni come coadiuvante nella piccola impresa familiare di cui faccio parte, poi mi sono dato al commercio, all'artigianato e il prossimo anno, mi sa che tornerò all'ovile in quanto tutte le altre esperienze da me fatte mi hanno portato solo rogne complici le crisi economiche degli ultimi anni dall'11/09 in poi.
    Risiedo in liguria, ho poco terreno e circa 2000 mq sono a uliveto. Il terreno è in collina, costituito da terrazzamenti stretti e scoscesi come sovente capita nella ns regione a causa della mancanza di spazi e della ripidità dei pendii. Le piante di ulivo a dimora sono ovviamente molto vecchie, non malandate, ma molto alte e mi piacerebbe provare a riprendere questo impianto ma con le tecniche di potatura che si usano oggigiorno e che contribuiscono a tenere basse le piante. Con la mentalità delle mie parti, tutti mi dicono che sia impossibile tenere basse le piante a causa della loro necessità di cercare la luce; siccome sono adombrate da quelle che stanno più in alto esse tendono a salire.
    Tuttavia, leggendo e informandomi, mi pare di aver capito che esistono tecniche valide anche in collina per contenerne la crescita, quali il taglio alla ceppaia oppure il taglio a 1 mt da terra, con conseguente libera crescita dei rami per 2/3 anni, dopodichè si può intervenire a sfoltire utilizzando tecniche di potatura atte a limitarne la crescita.
    la domanda è: cosa mi consigliate di fare? Come posso intervenire?
    Della produzione per il momento non mi interessa nulla, il terreno è incolto da 30 anni, per lo meno se li taglio recupero qualche tonnellata di buona legna da ardere, poi si vedrà.
    Ho letto che dopo due tre anni di crescita libera si deve intervenire lasciando solamente 3/4 rami tra i più rigogliosi, il più possibile equidistribuiti su tutta la circonferenza dell'albero, che si avvicinino il più possibile ai 45° di pendenza, e tagliare tutto quello che sta al centro, evitando la crescita di pennoni centrali che, facendo ombra alla pianta, la costringerebbero nuovamente a crescere. é corretto?
    la tecnica di costringere i rami che tendono verso l'alto a piegarsi con corde ancorate a terra è perseguibile?
    Grazie a tutti coloro che vorranno rispondermi
    Ti rispondo io.... credo che la migliore tecnica di intervento per il tuo oliveto sia il tuo OCCHIO,non dare retta a tecniche e cavolate varie,questo è il mio giudizio.Nel tuo caso(anchio ho un pezzo di terreno in discesa)ti potresti regolare facendo potature delle tue piante in modo che la chioma cammini con il terreno.Mi spiego meglio:devi potare in modo che la pianta sia aperta all'interno per l' areazione della stessa e l'irradiamento della luce,ma nello stesso tempo far camminare la pianta come cammina il terreno mantenendo sempre la stessa altezza della cima in proporzione alla terra.In questo modo avrai la possibilità di non alzare troppo la pianta permettendoti una buona raccolta anche con abbacchiatori,e nello stesso tempo non doverla recidere troppo in basso.non so se sono riuscito a farmi capire.Pota da subito abbassando e tagliando dove serve ,non ti preoccupare se molto,taglia il legno vecchio lasciando branche giovani di ritorno in modo da formare le nuove branche più basse e con rami giovani, nel giro di 2 anni sicuramente avrai già le tue piante in produzione.subito dopo la potatura dai una bella passata di poltiglia bordolese in modo che disinfetti i tagli ed eviti attacchi di rogna ecc..ciao
    vincenzo
    vincen

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    • #3
      concordo con vinceco che la cosa migliore sia riprinare una forma a vaso, magari abbassandola. anche l'idea del baso pollonifero non è male ma rischieresti di mutilare inutilmente le piante, anche se non strettamente necessario. ripristinata la forma di allevamento, non rimane che mantenerla nel tempo. per mia esperienza le piante che crescono sulle terrazze non presentano una elevata vigoria o sviluppo a patto che si rispettino le distanze di impianto, ciò dovuto anche al fatto che la pianta si trova a radicare in un ambiente vincolato lateralmente dalle terrazze e spesso anche inferiormente da uno strato di suolo limitato. non riesco a capire però a cosa ti rigerisci con "tecniche di potatura che si usano oggigiorno".
      [COLOR=Green][/COLOR]

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      • #4
        Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggio
        concordo con vinceco che la cosa migliore sia riprinare una forma a vaso, magari abbassandola. anche l'idea del baso pollonifero non è male ma rischieresti di mutilare inutilmente le piante, anche se non strettamente necessario. ripristinata la forma di allevamento, non rimane che mantenerla nel tempo. per mia esperienza le piante che crescono sulle terrazze non presentano una elevata vigoria o sviluppo a patto che si rispettino le distanze di impianto, ciò dovuto anche al fatto che la pianta si trova a radicare in un ambiente vincolato lateralmente dalle terrazze e spesso anche inferiormente da uno strato di suolo limitato. non riesco a capire però a cosa ti rigerisci con "tecniche di potatura che si usano oggigiorno".
        Purtroppo qui vigeva e vige tuttora la regola di impianti molto fitti su terrazze molto strette con poca terra: il risultato è sotto gli occhi, piante altissime perchè adombrate da altri alberi e che non possono espandersi lateralmente per mancanza di spazio. inoltre qui solo da pochi anni si è iniziato ad abbassare le piante in quanto la credenza diffusa era che una pianta grande produce più di una piccola: se anche fosse vero il tempo per battere una pianta alta paragonato ad una piccola è senza dubbio maggiore e quindi antieconomico. Per quanto riguarda il riferimento alle nuove tecniche sono nuove qui da noi in liguria perchè altrove sono decenni che vengono messe in pratica ma non ne ho esperienza diretta, per cui chiedevo consigli su come operare dopo averle abbassate. Le mie piante sono minimo 7/8 mt con 4/5 mt di fusto, buone per far della legna non per raccogliere olive. Dopo averle tagliate diciamo ad un mt da terra mi è stato suggerito di:
        -) lasciarle crescere indisturbate per 2/3 anni
        -) poi individuare i 3/4 rami migliori per disposizione ed inclinazione da terra
        -) eliminare tutti i rami intersecantisi, diretti perpendicolarmente a terra e diretti verso il centro svuotando la parte interna della chioma
        -) potature successive atte a contenerne l'altezza, quindi negli anni intervenendo nuovamente a limitare in altezza eventuali rami troppo alti
        può funzionare?

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        • #5
          Originalmente inviato da lory71 Visualizza messaggio
          Purtroppo qui vigeva e vige tuttora la regola di impianti molto fitti su terrazze molto strette con poca terra: il risultato è sotto gli occhi, piante altissime perchè adombrate da altri alberi e che non possono espandersi lateralmente per mancanza di spazio. inoltre qui solo da pochi anni si è iniziato ad abbassare le piante in quanto la credenza diffusa era che una pianta grande produce più di una piccola: se anche fosse vero il tempo per battere una pianta alta paragonato ad una piccola è senza dubbio maggiore e quindi antieconomico. Per quanto riguarda il riferimento alle nuove tecniche sono nuove qui da noi in liguria perchè altrove sono decenni che vengono messe in pratica ma non ne ho esperienza diretta, per cui chiedevo consigli su come operare dopo averle abbassate. Le mie piante sono minimo 7/8 mt con 4/5 mt di fusto, buone per far della legna non per raccogliere olive. Dopo averle tagliate diciamo ad un mt da terra mi è stato suggerito di:
          -) lasciarle crescere indisturbate per 2/3 anni
          -) poi individuare i 3/4 rami migliori per disposizione ed inclinazione da terra
          -) eliminare tutti i rami intersecantisi, diretti perpendicolarmente a terra e diretti verso il centro svuotando la parte interna della chioma
          -) potature successive atte a contenerne l'altezza, quindi negli anni intervenendo nuovamente a limitare in altezza eventuali rami troppo alti
          può funzionare?
          caspita alte si ,ma non credevo fossero così.Armati di motosega e fatti una buona scorta di legna per qualche annetto,va bene quello che ti hanno detto a proposito,ma io lascerei solo il primo anno crescita libera,poi al secondo eliminerei tutto il centrale individuando le 3-4 branche che formeranno in futuro l'impalcatura della pianta, per almeno 2-3 anni pulirei solo l'interno, rami che vanno ad incrociarsi,lascia la fronda leggera che ci sia aria fra un ramo ed un altro allargandola bene,se vedi che le piante sono troppo vicine eliminane qualcuna in modo che non ci sia troppa concorrenza per luce ed aria,regolati almeno che ci sia una distanza di 5-6 mt fra una e l'altra(se ti è possibile).per il resto farei come ti ho già detto,vedrai che in 4 anni avrai i primi risultati accettabili in fatto di raccolto.ciao
          vincenzo

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          • #6
            grazie mille, mi confermi quello che pensavo, in ogni caso è un uliveto su cui non intendo perdere troppo tempo per cui vado di taglio e poi per un po non lo tocco e seguo i tuoi consigli. Male che vada faccio della legna e se mi riesce ricavo qualche bel tronco o tavola da arredamento. Grazie ancora e scusate per i disguidi arrecati

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            • #7
              Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
              caspita alte si ,ma non credevo fossero così.Armati di motosega e fatti una buona scorta di legna per qualche annetto,va bene quello che ti hanno detto a proposito,ma io lascerei solo il primo anno crescita libera,poi al secondo eliminerei tutto il centrale individuando le 3-4 branche che formeranno in futuro l'impalcatura della pianta, per almeno 2-3 anni pulirei solo l'interno, rami che vanno ad incrociarsi,lascia la fronda leggera che ci sia aria fra un ramo ed un altro allargandola bene,se vedi che le piante sono troppo vicine eliminane qualcuna in modo che non ci sia troppa concorrenza per luce ed aria,regolati almeno che ci sia una distanza di 5-6 mt fra una e l'altra(se ti è possibile).per il resto farei come ti ho già detto,vedrai che in 4 anni avrai i primi risultati accettabili in fatto di raccolto.ciao
              vincenzo
              Perfetto, grazie. Per caso hai qualche suggerimento, in base alla tua esperienza, sul momento migliore per effettuare il taglio? io pensavo a cavallo dell'anno, dopo la raccolta. Alcuni alberi sono molto dritti e ne vorrei ricavare dei travi o delle tavole per cui vorrei tagliare, se possibile, nel momento migliore anche per la conservazione del legno.

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              • #8
                Vedo ora la discussione, quoto vinceco in pieno. Noi nel nostro uliveto, zona Lerici, abbiamo fatto esattamente così.
                In che zona della ligurai sei?

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                • #9
                  Originalmente inviato da fede73 Visualizza messaggio
                  Vedo ora la discussione, quoto vinceco in pieno. Noi nel nostro uliveto, zona Lerici, abbiamo fatto esattamente così.
                  In che zona della ligurai sei?
                  Savona, qui gli ulivi sono tutti così, altissimi, secondo me a causa di millenari errori di potatura che continuano ad essere perpetrati ma io non ho nessuna intenzione di rompermi l'osso del collo per raccogliere quattro olive, se riesco a tenerle basse bene, altrimenti vorrà dire che fra 7/8 anni farò altra legna.

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