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Forme di allevamento per vite

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  • teone
    ha risposto
    per il merlot in Umbria è meglio guyot o cordone speronato ?

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  • Alle
    ha risposto
    Originalmente inviato da c_h_e_c_c_o
    Non credere....
    Forse con il guyot contieni di più la vegetazione ma non hai molta possibilità di regolare la produzione se non intervenendo a mano.
    Con il cordone la produzione si controlla meglio
    Occhio al 1103 P, che non è che tolleri proprio bene i ristagni idrici! Questo è un portinnesto per climi aridi e siccitosi.
    Mi sono spiegato male comunque sulla vegetazione è quello che intendevo io, mentre per il portainnesto noi abbiamo terreni che se piove molto ristagnano però non eccesivamente perchè sono in collina e vi è un naturale sgrondo delle acque mentre in estate la terra si secca e si spacca in blocchi di 40X40 quindi i portainnesti devono essere resistenti a:
    siccità, ristagni idrici, tolleanza al calcare attivo.
    Quì i tecnici consigliano questi 3 portainnesti Golia, Kober5BB e 1103 P, alcuni che hanno terreni migliori hanno provato il 420A ma con scarsi successi.

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  • c_h_e_c_c_o
    ha risposto
    Originalmente inviato da andrea73
    io ho appena posto a dimora 2 ha di vigneto (collina) a guyot (1.3 Cab. Sauv e 0.7 Pinot Nero). Ho messo pali in ferro lunghezza 2.8 (fuori terra 2 metri) , il ferro di posta a 80 cm e 2 coppie di fili a binario mobili più un filo fisso in alto. Visto ìche in zona non ci sono macchine pettinatrici di terzisti dovrò, appunto, fare la pettinatura a mano.

    Il cabernet sauvignon ha un ottimo portamento assurgente e può andar bene cosi, non avrai alcun problema. Ti consiglio però il cordone speronato, su cabernet sauvignon da risultati migliori, anche perchè questa varietà non copre eccessivamente la vegetazione.

    Per il pinot nero ti consiglio fortemente di mettere un filo in più così da avere tre coppie di fili. Putroppo il portamento di questo vitigno è disastroso, non sta su nemmeno se lo implori. Il guyot è una scelta razionale, vista la sensibilità alla botrite.
    Comunque non risparmiarti lo switch.

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  • c_h_e_c_c_o
    ha risposto
    Originalmente inviato da Alle
    .Avevo preso in considerazione anche il Guyot ma visto il tipo di terreno che ti vincola ad usare solo alcuni portainnesti tipo Golia, Kober 5BB e il 1103 P che sono gli unici che tollerano l'argilla e i ristagni idrici, si hanno grosse difficoltà di contenimento della vegetazione mentre con il cordone speronato si ha una vegetazione più equlibrata.
    Non credere....
    Forse con il guyot contieni di più la vegetazione ma non hai molta possibilità di regolare la produzione se non intervenendo a mano.
    Con il cordone la produzione si controlla meglio (tranne su merlot da 3 a 7 anni di età per eccesso di fertilità gemme basali) a scapito della vigoria che può essere leggermente più elevata, con un esubero di vegetazione.

    Occhio al 1103 P, che non è che tolleri proprio bene i ristagni idrici! Questo è un portinnesto per climi aridi e siccitosi. Ed è molto, ma molto vigoroso. Specialmente se il terreno è fertile e cominciano a susseguirsi fastidiose piogge.
    Secondo me il 1103P va bene dalla toscana in giù.

    Noi lo abbiamo su Chardonnay e non è proprio il massimo...

    Molto meglio il 3309C o il 101-14. Anche il Gravesac non è da escludere.

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  • Alle
    ha risposto
    Cordone speronato sì ma libero no nel senso che ho il cordone permanente a 1 metro di altezza e una parete produttiva "controllata" di altri 100-110cm

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  • az.agr. CLABALLI 1
    ha risposto
    ALLE, solo una riflessione,
    hai pensato anche all'utilizzo di raccolta meccanica, immagino, con il guyot la fascia delle foglie ti rimane totalmente asciutta, perchè si usano i battitori solo sulla fascia di produzione, circa quattro o sei battitori.
    Ecco spero per lo meno che il tuo cordone speronato sia quello che si avvicina al guyot, cioè quello che hai il cordone di uva dove tu fai i tuoi lavori, tipo defogliazione ecc, e sopra hai i tuoi bei 90 cm almeno di vegetazione.
    E non il sistema a cordone speronato libero dove il gruppo battente deve per forza prendere tutto, compreso le foglie.
    La precisazione era perchè nella zona di treviso, di cordoni liberi ne stanno impiantando tantissimi.

    Ciao

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  • Alle
    ha risposto
    Le forme di allevamento variano molto a seconda del terreno e dall'altimetria del terreno stesso. Io che sono in collina ma ho un terreno franco-argilloso (argilla rossa), stò progettando di reimpiantare i miei vecchi impiati tipici (Sylvoz e Semibellussi) con il cordone speronato.Avevo preso in considerazione anche il Guyot ma visto il tipo di terreno che ti vincola ad usare solo alcuni portainnesti tipo Golia, Kober 5BB e il 1103 P che sono gli unici che tollerano l'argilla e i ristagni idrici, si hanno grosse difficoltà di contenimento della vegetazione mentre con il cordone speronato si ha una vegetazione più equlibrata.

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  • Anto124
    ha risposto
    Per la scelta dell'impianto é importante sapere cosa si desidera come prodotto finale e cioé la qualità del vino.
    Personalmente ho 5.5 ha di vigneto tutto Guyot e con un intentità torica che va dai 4000 ai 5000 ceppi ettaro, la maggior parte sono in collina.
    Dato che la produzione massima é 100 q ha, ma con appezzamenti arrivo a 60 q ha, il guyot si appesta molto ed é qualitativamente ottimo.
    Riguardo alla mecanizzazione svolgo: trattamenti, spollonatura, cimatura, taglio delle rive (alte anche 10 m ), da quest'anno la sfogliatura, mecchanicamente.
    Manualmente potatura secca e verde, controllo della produzione.

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  • andrea73
    ha risposto
    io ho appena posto a dimora 2 ha di vigneto (collina) a guyot (1.3 Cab. Sauv e 0.7 Pinot Nero). Ho messo pali in ferro lunghezza 2.8 (fuori terra 2 metri) , il ferro di posta a 80 cm e 2 coppie di fili a binario mobili più un filo fisso in alto. Visto ìche in zona non ci sono macchine pettinatrici di terzisti dovrò, appunto, fare la pettinatura a mano. Ora devo piantare altri 2 ha (pianura) e sono indeciso tra cordone libero e le forme precedenti. Il Cordone libero è formato da un unico cordone posto a circa 1.6 metri dal suolo e appoggiato alla sommità dei pali (in cemento). La vegetazione delle piante non ha alcun filo dove ancorarsi. E' indicato per piante a portamento assurgente. La forma è molto valida in quanto permette un forte abbattimento della manodopera è sufficiente nel periodo estivo la cimatura, e nel periodio invernale la potatura è completamente meccanica, tuttavia non sono del tutto convinto della qualità del prodotto.

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  • L55-60
    ha risposto
    Originalmente inviato da c_h_e_c_c_o
    Il guyot viene utilizzato principalmente su varietà a bassa fertilità basale, ovvero quando le prime due o tre gemme del capo a frutto non producono uva. (nebbiolo, grillo, refosco, corvina e molte altre varietà tipiche italiane)

    Per tutte le altre varietà si può utilizzare anche il sistema di cordone speronato basso. Per alcune varietà particolarmente sensibili a botrite, tipo pinot grigio o chardonnay, potrebbe preferirsi il guyot poichè tende a lasciare i grappoli più aperti all'aria.

    Cordone e guyot possono avere in comune lo stesso sesto d'impianto e la stessa impalcatura, la differenza sta nel fatto che nel guyot si stende un nuovo capo a frutto ogni anno mentre nel cordone si sfrutta la potatura di corti speroni (1-2 gemme) su cordone permanente.

    A parte le varietà a bassa fertilità basale (dove il guyot è scelta forzata) nelle altre varietà il cordone permette una maggiore meccanizzazione.

    Nel caso del sauvignon blanc in climi caldi è preferibile il cordone poichè tende a coprire i grappoli con un po' di foglie e a proteggerli dal sole eccessivo (rischio di perdere troppa acidità), anche se occorre un occhio in più per la botrite...
    In climi freddi meglio il guyot.

    Nelle varietà di uve rosse, sicuramente meglio il cordone speronato per il maggior rapporto legno/uva prodotta, quindi più struttura, polifenoli e zuccheri.
    tnks 1000 molto esauriente

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  • c_h_e_c_c_o
    ha risposto
    Il guyot viene utilizzato principalmente su varietà a bassa fertilità basale, ovvero quando le prime due o tre gemme del capo a frutto non producono uva. (nebbiolo, grillo, refosco, corvina e molte altre varietà tipiche italiane)

    Per tutte le altre varietà si può utilizzare anche il sistema di cordone speronato basso. Per alcune varietà particolarmente sensibili a botrite, tipo pinot grigio o chardonnay, potrebbe preferirsi il guyot poichè tende a lasciare i grappoli più aperti all'aria.

    Cordone e guyot possono avere in comune lo stesso sesto d'impianto e la stessa impalcatura, la differenza sta nel fatto che nel guyot si stende un nuovo capo a frutto ogni anno mentre nel cordone si sfrutta la potatura di corti speroni (1-2 gemme) su cordone permanente.

    A parte le varietà a bassa fertilità basale (dove il guyot è scelta forzata) nelle altre varietà il cordone permette una maggiore meccanizzazione.

    Nel caso del sauvignon blanc in climi caldi è preferibile il cordone poichè tende a coprire i grappoli con un po' di foglie e a proteggerli dal sole eccessivo (rischio di perdere troppa acidità), anche se occorre un occhio in più per la botrite...
    In climi freddi meglio il guyot.

    Nelle varietà di uve rosse, sicuramente meglio il cordone speronato per il maggior rapporto legno/uva prodotta, quindi più struttura, polifenoli e zuccheri.

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  • L55-60
    ha risposto
    Originalmente inviato da Dagri
    Ecco una foto, è la prima che ho trovato fra le mie.
    In ogni caso se cerchi "Guyot" su qualche motore di ricerca trovi un sacco di info.
    dalla foto si capisce

    cmq non l'avevo mai visto un'impianto così da me

    si vendemia a mano o a macchina? che qualità produce?

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  • Dagri
    ha risposto
    Originalmente inviato da L55-60
    ho capito... in pratica il cordone viene sempre rinnovato ogni anno giusto?

    l'impianto non l'ho mai visto, dalle mie parti si usa molto la spalliera normale e il GDC, ci sono anche dei semibellucci ma oramai stanno sparendo xche con i costi di oggi e le rese la manodopera viene sempre più cara...

    cmq se riesci ad allegare una foto, ben venga
    Ecco una foto, è la prima che ho trovato fra le mie.
    In ogni caso se cerchi "Guyot" su qualche motore di ricerca trovi un sacco di info.
    Attached Files

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  • L55-60
    ha risposto
    Originalmente inviato da Dagri
    Si tratta di un sistema a spalliera.
    Il tralcio dell'anno precedente con 8/10 gemme viene fissato a un filo portante ad un'altezza di 90/100 cm , mentre i nuovi tralci vengono fatti "arrampicare su fili superiori". Si lascia anche uno sperone corto dell'anno precedente con un paio di gemme... è meglio se allego una foto:
    ho capito... in pratica il cordone viene sempre rinnovato ogni anno giusto?

    l'impianto non l'ho mai visto, dalle mie parti si usa molto la spalliera normale e il GDC, ci sono anche dei semibellucci ma oramai stanno sparendo xche con i costi di oggi e le rese la manodopera viene sempre più cara...

    cmq se riesci ad allegare una foto, ben venga

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  • Dagri
    ha risposto
    Originalmente inviato da L55-60
    ma com'è fatto l'impianto a guyot? forse l'ho visto, ma non conoscndo il termine tecnico non mi viene in mente
    Si tratta di un sistema a spalliera.
    Il tralcio dell'anno precedente con 8/10 gemme viene fissato a un filo portante ad un'altezza di 90/100 cm , mentre i nuovi tralci vengono fatti "arrampicare su fili superiori". Si lascia anche uno sperone corto dell'anno precedente con un paio di gemme... è meglio se allego una foto:

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  • L55-60
    ha risposto
    Originalmente inviato da az.agr. CLABALLI 1
    nella mia azienda ho circa 8 ha di vigneto, li stò tutti trasformando in guyot e quelli più larghi in doppio leggermente capovlto.
    Purtroppo sono solo in azienda, e ho pure ha. 3.7 di kiwi hayward e Green light sotto rete in doppia pergoletta,
    Per questi motivi i lavori manuali nella vigna si limitano quasi esclusivamente alla potatura, ma a questa ho delle forbici elettriche della pellenc, ho qualche amico pensionato che mi aiuta, ma solo se gli dò l'elettrica, ormai non se ne può più fare a meno. Il tipo nuovo della pellenc io la uso bene anche nel kiwi, è leggera e più veloce del tipo vecchio, devo dire che ne sono contento.
    Tornando alla forma di allevamento della vigna, credo che il goyot, sia il migliore come praticità nela potatura, velocità nella legatura,( qui uso la legatrice elettrica aimè della pellenc ancora)ti dà migliore qualità e colore nel prodotto finale. Siccome faccio anche lavori per terzi, ho avuto la possibilità di vedere e lavorarci in un speronato, ma non mi ci trovo bene, non si riesce ad aver la pulizia e sanità di prodotto come con il guyot.
    a presto.
    ma com'è fatto l'impianto a guyot? forse l'ho visto, ma non conoscndo il termine tecnico non mi viene in mente

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  • az.agr. CLABALLI 1
    ha risposto
    nella mia azienda ho circa 8 ha di vigneto, li stò tutti trasformando in guyot e quelli più larghi in doppio leggermente capovlto.
    Purtroppo sono solo in azienda, e ho pure ha. 3.7 di kiwi hayward e Green light sotto rete in doppia pergoletta,
    Per questi motivi i lavori manuali nella vigna si limitano quasi esclusivamente alla potatura, ma a questa ho delle forbici elettriche della pellenc, ho qualche amico pensionato che mi aiuta, ma solo se gli dò l'elettrica, ormai non se ne può più fare a meno. Il tipo nuovo della pellenc io la uso bene anche nel kiwi, è leggera e più veloce del tipo vecchio, devo dire che ne sono contento.
    Tornando alla forma di allevamento della vigna, credo che il goyot, sia il migliore come praticità nela potatura, velocità nella legatura,( qui uso la legatrice elettrica aimè della pellenc ancora)ti dà migliore qualità e colore nel prodotto finale. Siccome faccio anche lavori per terzi, ho avuto la possibilità di vedere e lavorarci in un speronato, ma non mi ci trovo bene, non si riesce ad aver la pulizia e sanità di prodotto come con il guyot.
    a presto.

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  • L55-60
    ha risposto
    Originalmente inviato da Ale83
    Si la felco fa anche le forbici elettroniche..Guardandole bene prima di comprarla, ho notato che batteria, spalline, cavo e il primo pezzzo del corpo della forbice secondo me sono gli stessi tra pellenc e felco, cambiano le lame e il sistema di serraggio e regolazione. Noi l'abbiamo e siamo molto contenti, per la durata se la vigna ha una vegetazione media ci fa anche 15-16 ore contro le 8 garantite. Per il peso, credetemi, stanca molto meno che usare la forbice normale..moolto meno ..Prima usavamo le felco 2 e 11.
    quoto.. a fine giornata sei meno stanco... in fondo devi muovere solo un dito invece che tutta la mano, a vantaggio dei tendini del polso, che dopo aver potato x parecchio tempo (mesi) tendono ad infiammarsi facendo formicolare la mano...

    la durata è buona... in genere ci fai comodamente una giornata completa di lavoro.... se non devi tagliare rami giganti non si consuma molto la batteria...

    discorso diverso invece sulle forbici pneumatiche... dopo una giornata di lavoro le senti davvero... ora le hanno fatte leggere e con una nuova valvola sensibile alla pressione che ti permette di regolare la chiusura della lama (prima dava il colpo secco e se c'era un dito in mezzo saltava) ma il colpo lo stantuffo lo da lostesso... e se ti metti a far saltare dei nodi notevoli il polso grida pietà dopo poche ore che la usi....

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  • Ale83
    ha risposto
    Si la felco fa anche le forbici elettroniche..Guardandole bene prima di comprarla, ho notato che batteria, spalline, cavo e il primo pezzzo del corpo della forbice secondo me sono gli stessi tra pellenc e felco, cambiano le lame e il sistema di serraggio e regolazione. Noi l'abbiamo e siamo molto contenti, per la durata se la vigna ha una vegetazione media ci fa anche 15-16 ore contro le 8 garantite. Per il peso, credetemi, stanca molto meno che usare la forbice normale..moolto meno ..Prima usavamo le felco 2 e 11.

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  • Matt 87
    ha risposto
    Ciao! Noi usiamo ancora le forbici a mano, all'Eima però ho provato le forbici elettroncihe Felco e Pellenc. Ho avuto l'impressione che per il polso siano molto più comode ma che a usarle per tutta la giornata diventi un po' pesanti. Poi secondo me si perde più tempo che a potare con quelle normali. La batteria poi dura per tutta la giornata? Voi che le usate cosa ne pensate? Anche il prezzo poi almeno per adesso è ancora molto alto (all'Eima parlavano di circa 1200€).

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  • L55-60
    ha risposto
    Originalmente inviato da Ale83
    Noi la potatura la facciamo a mano con forbice elettronica Felco e la raccolta a mano, il resto più o meno meccanizzato..
    la felco fa anche le forbici elettreche?!?!?! e come sono????

    io so x esperienza che le felco normali (io usavo e uso le felco 2) erano tra le forbici migliori.... potevi pizzicare un filone che non lo sentivi...

    peccato solo x la gola piccola... certi rami non riesci a prenderli (mi riferisco alla 2)

    io ho le pellenc elettriche, ma la usiamo solo quando il polso grida pietà

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  • andrea73
    ha risposto
    qualcuno ha mai provato la cortina pendente/cordone libero? e con che varietà? come vi trovate?

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  • Ale83
    ha risposto
    Noi la potatura la facciamo a mano con forbice elettronica Felco e la raccolta a mano, il resto più o meno meccanizzato..

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  • L55-60
    ha risposto
    io ho circa 13 14h di vigneto... circa 5,5 sono a GDC gli altri sono vecchi spalliera e semibellucci potati ad archetto dove tutte le levorazioni sono fatte a mano (potature, vendemmia) stiamo pensando di rinnovare tutto e mettere tutto GDC con conseguenti macchine x la lavorazione... ora abbiamo una cimatrice paterlini 3 lame... pensiamo si comprare delle forbici pneumatiche e un compressore...

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  • SteManto
    ha risposto
    Pure io guyot, 5 ettari meccanizzo la spollonatura cimatrice.

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  • Ale83
    ha risposto
    noi abbiamo circa 10 ettari di vigneto in collina tutto a guyot..

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  • Matt 87
    ha risposto
    Ciao! Io ho 14 ha di vigneto tutto GDC e penso che tra gli impianti meccanizzabili sia ottimo sia perchè produce di più rispetto algi altri sia perchè con la vendemmia meccanizzata è quello in cui ci sono meno perdite. Io sono poi in una zona dove è facile che in primavera ci sia qualche gelata notturna e, essendo più alto si rischia un po' meno di perdere delle gemme. Io di meccanizzato faccio la spollonatura (potatura verde) e la vendemmia. Alcuni difetti comunque non gli mancano infatti quando si fanno i trattamenti se non si hanno quegli atomizzatori che bagnano bene anche sotto a volte non vengono bagnate completamente tutte le foglie. Il grappolo prende forse anche un po' meno luce rispetto agli altri e quindi i gradi forse sono leggermente inferiori. In complesso comunque a me è un impianto che piace.

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  • andrea73
    ha risposto
    Io invece ho circa 8 ha di vigneto dei quali 2 sono a guyot e i rimanenti a pergoletta veronese. Essendo tutta collina anche per me le lavorazioni sono tutte manuali. Tuttavia devo piantare alcuni ha in pianura e sarei tentato dall'impianto a cortina pendente che però non so da un punto di vista qualitativo come si comporti. Il bello di questa forma è la forte riduzione di manodopera e il minor costo d'impianto: pali in cemento 8X8 a 6 metri e un unico filo alla sommità del palo (da 22) e due fili da 14 come binario durante la fase di allevamento. Potature completamente meccanizzate sul verde e sul bruno.

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  • Az. Agr. La Capannaccia
    ha risposto
    Nella mia az. cordone speronato, praticamente nessuna meccanizzazione (potatura, legatura, concimazione, potatura verde e vendemmia tutto a mano)però ti dico che ho solo 2ha di vigneto!
    Ho in programma (se trattasi di meccanizzazione) l'acquisto di una cimatrice e di un sistema compressore + forbici pneumatiche ma attendo tempi economici migliori!

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  • andrea73
    ha risposto
    Forme di allevamento per vite

    Che ne dite di avviare una discussione sulla forma di allevamento meccanizzabili per la vite? Propongo di portare le proprie esperienze e le proprie valutazioni. Partirei con le differenze, anche a livello di prodotto finale, tra i classici Guyot e Cordone speronato e il più innovativo Cortina pendente/Cordone libero anche con la sua variante mobilizzata. Ho letto alcune recensioni del professor Intrieri dell'università di Bologna - molto interessanti a riguardo della cortina.

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