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Criteri di taglio boschi.

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  • Criteri di taglio boschi.

    Spesso parliamo di motoseghe, di oli, benzine, e chi più ne ha ne metta... ma dovremmo anche parlare di come si lavora in bosco, di quali piante tagliare e quali non, di cosa fare e cosa non fare, e del perchè fare una cosa invece di un'altra...sia per la nostra sicurezza, sia per il rispetto dell'ambiente che ci circonda. Boschi diversi vanno tagliati in modo diverso..sembra stupido dirlo, ma poi quando ti guardi in giro..
    S-Riki

  • #2
    Io ho appena comprato il libro di Cappelli M ., 1978 - Elementi di Selvicoltura generale , Edagricole, Bologna, pp. 298 (la seconda edizione). su consiglio di un mio amico dottore forestale.

    L'ho comprato più che altro per curiosità, per vedere se quello che c'era scritto sul libro coincideva con quello insegnatomi dagli anziani e da mio nonno. E sono rimasto positivamente impressionato dal libro. E' un manuale pratico che affronta con semplicità i vari tipi di governo del bosco e le conversioni. Visto il costo irrisorio di 25 euro male non fa. Purtroppo è fuori catalogo e quindi non ordinabile. Io l'ho trovato in una libreria universitara.

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    • #3
      per chi taglia boschi in emilia romagna

      Per chi taglia in Emilia Romagna e soprattutto in provincia di Piacenza suggerisco di dare un occhiata al sito
      http://www.valnurevaldarda.it/tagliobosco.shtml, troverete tutte le indicazioni del caso scritte in modo comprensibile e con foto illustrative. Per chi taglia nelle altre regioni consiglio di scaricare dal sito ufficiale della regione o provincia autonoma le PM e PF che sarebbero le prescrizioni di massima e di polizia forestale, che sono la bibbia del boscaiolo.... In caso di dubbi è sempre meglio chiedere consigli al locale Comando Stazione Forestale, richiedendo eventualmente dei sopralluoghi. E' un loro dovere e comunque saranno ben lieti di aiutarvi, prevenendo eventuali errori ed avitando sanzioni e lavoro inutile per tutti....

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      • #4
        bè, tagliare in bosco, è un lavoro che và fatto con un determinato criterio, per questioni di sicurezza, ma anche per questioni di rispetto dell'ambiente, come già detto da S-Riki. la prima, e fondamentale cosa che guardo, è quella di non tagliare troppe piante, per non togliere troppa forza al bosco. quando vado a fare tagli di maturità, in boschi in cui mi viene detto di tagliare un tot di piante, cerco di tagliarle tutte in una stessa zona, cosicchè in quella zona rimanga pulito, arrivi luce, e il bosco si rinnovi più facilmente. faccio sempre attenzione a non danneggiare le piante da tenere, tentando di non fargli cadere sopra altre piante, e tendo a lasciare sempre in piedi le matricine.
        per l'esbosco, cerco il più possibile di mantenere le stesse linee di ebosco, sia col verricello che col trattore. sono tutti e due mezzi che danneggiano molto il terreno, ma se si seguono piste prestabilite, senza transitare su tutta la tagliata coi mezzi, il danno viene molto diminuito.
        per ora non mi viene in mente altro, se dovesse venirmi, lo aggiungerò

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        • #5
          Il criterio di taglio dipende essenzialmente da quale obbiettivo si vuole raggiungere e a che tipo bosco ci si trova davanti.

          A seconda di quello che si vuole fare si può fare un taglio raso, un taglio di sfoltimento etc. etc. non esiste ovviamente un criterio universale.

          I boschi che ho sono composti principalmente da carpino, con qualche leccio, castagno e acacia qui e li, e qualche altra porcheria tipi acero.

          Personalmente il tipo di governo che preferisco è a fustaia, rende un pò meno rispetto ad un ceduo, ma non devo vivere sulla cubatura del bosco e nel complesso lavori meno.

          Poi bisogna prestare particolare attenzione al tipo di pianta che si va a tagliare. Alcune piante perdono la capacità di emettere polloni dopo un tot di anni quindi la ceppaia muore precocemente. Se si taglia troppo spesso esaurisci comunque la ceppaia in modo anticipato. Per le matricine bisogna ricordarsi che queste non emettono semi da subito, ma devono arrivare alla maturità, e che non emettono seme all'infinto.

          E comunque sia l'importante è tagliare bene...certe volte mi vengono i brividi vedendo alcuni tagli fatti.....brrrr

          Concordo con tommy, che il taglio deve essere in modo da lasciare traspirare il bosco. Tagliare qui e li piante mature non rinnova assolutamente il bosco, in quanto la copertura fogliare esistente non permette al novellame di svilupparsi.

          Per esempio dove ho tagliato quest'anno, ove ho lasciato indietro le matricine ossia piante nate da seme, tornero a tagliare tra 20/30 anni ( se dio vuole ), e procederò a tagliare tutti le piante nate da ceppo lascierò indietro tutte le matricine. Quando arrivi ad avere un bosco maturo composto solo da matricine riparti da zero.

          Poi è ovvio che di volta in volta decidi se lasciare qualche pianta in più o in meno a seconda del caso e della tua esperienza. Per esempio io avrei qualche difficolta a gestire un querceto o una abetaia, in quanto non conoscendo la pianta non saprei come si comporta.

          Se sei in forte pendenza è meglio lasciare qualche pianta in più...mentre se sei in piano puoi permetterti di lasciarne qualche in meno.

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          • #6
            Ringrazio Nèga per il link molto interessante.
            Buona parte del "modus operandi" descritto corrisponde a come "opera" il mio collega dal quale sto imparando molto ogni volta che esco con lui nei boschi.
            Un'aneddoto...
            Quest'inverno abbiamo "sfoltito" una pineta ed è venuta la Forestale a segnare le piante da tagliare, escluse quelle "sotto il 15" che andavano abbattute comunque...beh, appena iniziato il lavoro pensavo che le avessero segnate "a caso" ma poi una volta finito il bosco e letta la dispensa sopracitata, mi son reso conto che hanno fatto un ottimo lavoro...
            Ciao
            ACTROS
            "CB COMINO"

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            • #7
              invece a me è successo che hanno martellato una faggeta matura, una pianta quà, una là.... 20 piante sparse. è come lasciar vivere i vecchi e uccidere i bambini! dopo quest'esperienza, per tutte le martellate di cui ho avuto bisogno, ho chiamato un mio amico che fa il dottore forestale. spendo qualche soldo per pagarlo, ma almeno non mi "rovina" il bosco.
              Anche io se devo fare miglioramenti boschivi, tendo a trasformare il bosco in fustaia, tagliando i polloni dominati per permettere ai dominanti di svilupparsi meglio.
              è vero come ha detto Cristian che le ceppaie hanno capacità pollonifera limitata fino a una certa età, per esempio, per i faggi, la capacià polloniferà è di 35 anni.
              comunque, io personalmente, per i miei lavori privati, faccio sempre un piccolo progetto di taglio, prima di iniziare il lavoro

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              • #8
                Quando martellavo davo la priorità all'abbattere le piante troppo ramose, storte, in competizione laterale o dominate, e le scegievamo(parlo di faggete) in modo da avere una copertura densa ma non colma in modo da favorire la rinnovazione dello stesso faggio ma non innescare la corsa delle spacie pioniere per aver creato "chiarie" troppo estese.
                Onestamente non mi piacciono tutti questi cambiamenti di destinazione dal ceduo alla fustaia.
                S-Riki

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                • #9
                  Domanda ai professionisti del settore... ma voi, quando fate un bosco, abbattete per fare legna e basta, o considerate anche l'aspetto del bosco a fine lavoro? io personalmente, preferisco lasciare qualche quintale in più in piedi, ma avere un bel bosco finito il lavoro

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                  • #10
                    Io lascio sempre qualche pianta che mi stà simpatica
                    Magari....un'essenza con pochi esemplari nei dintorni,o un tronco che merita di essere risparmiato...
                    In uno dei cantieri di quest'anno ho terminato il taglio e poi ho realizzato di aver lasciato almeno un terzo in piu delle matricine segnate....poi però un'altra ripassata l'ho data.

                    Forse anche per questo non riesco a definirmi un professionista

                    Chissà...fra qualche anno l'etica passerà in secondo piano..

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                    • #11
                      Originalmente inviato da Tommy361 Visualizza messaggio
                      Domanda ai professionisti del settore... ma voi, quando fate un bosco, abbattete per fare legna e basta, o considerate anche l'aspetto del bosco a fine lavoro? io personalmente, preferisco lasciare qualche quintale in più in piedi, ma avere un bel bosco finito il lavoro
                      su questo sono d'accordo, a mio avviso la proffessionalità si vede anche nel modo dia di lavorare ma sia di come si tratta il nostro ambiente di lavoro, e poi il bosco è vita e distruggerlo (come vedo spesso) non ha senso alcuno. Sfortunatamente ci sono pure "proffessionisti" che arrivano anche a scavare per qualche quintale in più...solo che poi hanno aziende grosse, e nessuno gli dice niente..
                      S-Riki

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                      • #12
                        Anche nelle mie zone buona parte dei boscaioli non si fà tanti riguardi con l'uso di cingole e trattori...!
                        Tutti quelli che ho chiesto spiegazioni, mi hanno risposto che gli conviene di più pagare la multa della Forestale piuttosto che perdere tempo per non rovinare il bosco...!

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                        • #13
                          Evidentemente dalle tue parti la Forestale è un pò assente o in altre faccende affaccendata…
                          Perché se vogliono fare il loro lavoro hanno tutte le possibilità di rendere controproducente questo comportamento. Oltre alle sanzioni amministrative (che se applicate correttamente sono sicuramente antieconomiche) vi sono molte possibilità di sanzioni accessorie, quali il ripristino dello stato dei luoghi, il diniego alle autorizzazioni da parte della Comunità Montana per i futuri tagli, fino ad arrivare alle denunce penali in caso di danneggiamento permanente dell’area boscata.
                          L’importante comunque è considerare il bosco sempre come una fonte di reddito, non solo per la legna che ci può dare, ma per tutte le altre funzioni che svolge e che i boscaioli ben conoscono e soprattutto perché il bosco meglio utilizzato ( cioè tagliato con sani criteri forestali) sarà quello che darà maggiori produzioni in futuro.(la terra su cui viviamo l’abbiamo avuta in prestito dai nostri figli…ricordiamocelo sempre)
                          Per mia esperienza personale ho visto i tagli peggiori fatti non da boscaioli, ma da agricoltori che all’occasione sono diventati boscaioli, e che effettuavano tagli solo per produrre qli di legna, poi svenduta al peggiore offerente, purché commercializzata in fretta. Come in fretta sono stati fatti i tagli, senza la minima cognizione di causa e con il massimo sforzo per il minimo guadagno.
                          Ciao Nèga

                          Commenta


                          • #14
                            ... non c'è distinzione fra boscaiolo, agricoltore o hobbista tutti e tre possono lavorare bene o lavorare male. Se una persona lavora male e fa i lavori con il culo lo fa nel bosco come in ufficio. Gli organi competenti dovrebbero sorvegliare i tagli, cosa tra l'altro molto semplice, basta che predono le domande che arrivano all'ufficio forestale e con la loro brava jeep vanno a vedere cosa uno combina. No??

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                            • #15
                              Oltre a quello detto da Nèga un altro mezzo di dissuasione valido, peraltro sancito dal Codice di Procedura Penale, è il sequestro delle attrezzature e dei mezzi utilizzati per l'esecuzione delle opere (leggi scempio).
                              Ultima modifica di MF3060; 16/04/2007, 17:07. Motivo: Errore di battitura.

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                              • #16
                                Personalmente mi occupo solo di boschi e poco altro, molto poco..
                                ma conosco agricoltori che hanno rispetto per il bosco e altri che non lo hanno come conosco boscaioli con magari tre o 4 trattori e 10 operai che mi fanno vergognare per quello che fanno..
                                S-Riki

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                                • #17
                                  Buongiorno io sono un selvicoltore Ticinese(CH)e volevo spiegarvi in breve come funziona da noi la cura del bosco dallo stadio di sviluppo di novellame fino alla fustaia.
                                  NOVELLAME:Sei i soldi ci sono si esegue una selezione negativa e magari qualche cura collaterale tipo rimozione della "liana" o eliminazione di una specie.

                                  SPESSINA:Anche in questo stadio di sviluppo si puo ancora eseguire una selezione negativa, O se le caratterische strutturali delle pianta lo permettono si puo anche eseguire una selezione positiva.

                                  PERTICAIA BASSA:È lo stadio migliore per eseguire una selezione positiva dato che si distinguono gia i due strati (dominante e dominato)

                                  PERTICAI ALTA vale piu o meno lo stesso criterio di sopra.

                                  FUSTAIA GIOVANE:È ancora possibile in casi estremi eseguire una selezione positiva
                                  ADULTA:In questo stadio si puo gia iniziare a guadagnare qualche soldino...facendo ad es qualche taglio a buchi o a fessura, il legname esboscato sara tutto legname d'opera!!
                                  MATURA:In questo stadio di sviluppo è quello nel quale si recuperano tuttti i dinari spesi negli altri interventi esboscando solo legname d'opera grazie a tutti gli interventi eseguiti prima...
                                  Sono a disposizione per eventuali domande...

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                                  • #18
                                    Salve, ho acquistato per la prima volta un bosco (prima facevo vino) e ho seguito attentamente la discussione. Io vorrei pulirlo perchè è in pessime condizioni. Qualcuno di voi conosce la zona tra Asti, Alessandria, Cuneo e Savona? Io sono a 600 mt/slm e a parte qualche ettaro di abete (credo bianco) che qualcuno ha piantato una ventina d'anni fa (e dopo temporali, nevicate e cinghiali è rimasta parecchia roba per terra) il resto è principalmente castagno (messo male) qualche carpino e qualche ciliegio (da non toccare ovviamente) e poi qualche altra essenza a me sconosciuta... Che tipo di taglio dovrei fare?
                                    Qualcuno mi può dare qualche consiglio? Grazie

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Originalmente inviato da cascinasottana Visualizza messaggio
                                      Salve, ho acquistato per la prima volta un bosco (prima facevo vino) e ho seguito attentamente la discussione. Io vorrei pulirlo perchè è in pessime condizioni. Qualcuno di voi conosce la zona tra Asti, Alessandria, Cuneo e Savona? Io sono a 600 mt/slm e a parte qualche ettaro di abete (credo bianco) che qualcuno ha piantato una ventina d'anni fa (e dopo temporali, nevicate e cinghiali è rimasta parecchia roba per terra) il resto è principalmente castagno (messo male) qualche carpino e qualche ciliegio (da non toccare ovviamente) e poi qualche altra essenza a me sconosciuta... Che tipo di taglio dovrei fare?
                                      Qualcuno mi può dare qualche consiglio? Grazie
                                      personalmente toglierei tutti gli abeti brutti, spaccati a terra, ecc lasciando solo i più belli (insomma farei un bello sfoltimento) anche se quando farai tagliare ti renderà poco. per quanto riguarda il castagno bisogna vedere se ci sono dei bei pali, e cercare di fare anche lì un po' di sfoltimento magari rasando a zero le ceppaie più brutte in modo che si rinnovino. quanto al carpino, farei una bella sfoltita anche lì, ma mi assicurerei che ci sia chi quel legno lo compra, dalle mie parti spesso ci sono camionate di carpino vendute a cifre ridicole perchè a chi taglia nel faggio il carpino dà solo fastidio...

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                                      • #20
                                        Comunque fai sempre attenzione a non eseguire un dirado troppo "cattivo" per evitare che se ci entri il vento ti tiri giu le piante piu belle che hai lasciato...piuttosto lascia piu piante, magari anche piante un po piu brutte e lascia che il bosco diventi stabile con piante di diametro abb grosso, e poi potrai procedere a un'altro dirado stando sicuro che comunque il tuo bosco sia stabile.

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                                        • #21
                                          in soluzione del tutto soggettiva al quesito proposto io sono dell'opinione di:
                                          -togliere tutto il materiale a terra,
                                          -creare una pseudo viabilità all'interno del bosco per gestire le operazioni future al meglio
                                          -intervenire sul castagno valutando se si tratta di mal dell'inchiostro se ci si trova in presenza di un ceppo ipovirulento o virulento
                                          -individuare aree a castagno colpito da ceppo ipovirulento e creare quindi isole di propagazione al fine di abbassare la virulenza del fungo per effetto del mescolamento genetico
                                          -gestire il carpino in modo che le ceppaie da subito siano caratterizzate da pochi polloni ma buoni (1 o 2)
                                          -concludere l'intervento nell'insieme facendo coincidere un taglio fitosanitario a largo spettro con un taglio preparatorio per ceduo sotto fustaia se prevale la componente dell'abete bianco o fustaia sopra ceduo nel caso contrario l'abete sia deperiente.

                                          aggiungo il link per la normativa forestale vigente nella regione lazio:

                                          Legge Regionale n. 39 del 2002:
                                          http://213.175.14.104/Produzione%5CN...NumLegge%5D=39))

                                          Regolamento Regionale n. 7 del 2005 (in attuazione della legge):




                                          Originalmente inviato da cascinasottana Visualizza messaggio
                                          Salve, ho acquistato per la prima volta un bosco (prima facevo vino) e ho seguito attentamente la discussione. Io vorrei pulirlo perchè è in pessime condizioni. Qualcuno di voi conosce la zona tra Asti, Alessandria, Cuneo e Savona? Io sono a 600 mt/slm e a parte qualche ettaro di abete (credo bianco) che qualcuno ha piantato una ventina d'anni fa (e dopo temporali, nevicate e cinghiali è rimasta parecchia roba per terra) il resto è principalmente castagno (messo male) qualche carpino e qualche ciliegio (da non toccare ovviamente) e poi qualche altra essenza a me sconosciuta... Che tipo di taglio dovrei fare?
                                          Qualcuno mi può dare qualche consiglio? Grazie

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                                          • #22
                                            A me è venuta sibito una domanda......
                                            Che vuoi ricavare dal bosco?
                                            Se si tratta di semplice ripulita con qualche operazione di salvaguardia,preparati a spese notevoli,se esegui il lavoro in proprio..calcola le ore che impiegherai
                                            Se vuoi ricavarci legna da ardere,per uso personale o per vendita....non so in piemonte,ma da me il castagno lo rifiutano tutti,l'abete no lo si riesce a smerciare,il carpino invece si vende eccome.
                                            Il bosco è percorso da strade o ne è privo(aprirle costa assai)
                                            Hai gia l'attrezzatura necessaria?motosega e trattore,anche se piccoli sono indispensabili

                                            Nelle mie zone chi deve pulire un bosco(e non ha cifre esorbitanti da spendere)in genere fa eseguire un taglio da aziende forestali,magari riuscendo ad accordarsi per il rilascio di qualche pianta in piu...e guadagnando pure qualcosa con la vendita di legname "in piedi"
                                            Certo poi ci si deve scordare l'effetto foresta secolare

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                                            • #23
                                              e vai che ho beccato 500 euro dalla forestale...dicono che ho tagliato troppo...
                                              In pratica:
                                              lo scorso marzo un mio amico mi ha chiesto se gli tagliazo 5000 mt di bosco, trattorabile con molti frassini adulti, alcuni castagni, molte robinie filate e morte in un'area delimitata..
                                              ho proceduto al taglio lasciando comunque in piedi frassini di notevole valore, ne ho tagliati 7-8 su un totale di 29-30.. ho tagliato un ciliegio a maturità, pianta molto bella ma sotto veniva già il nuovo alto circa tre mt, un castagno da 80 di diametro stramaturo e oltre il turno..e quasi tutte le robinie, tra l'altro due giorni prima di tagliare un forte colpo di vento le aveva praticamente sradicate tutte..
                                              ieri sono andato a vedere il bosco e onestamente potevi tagliarlo ancora un pò, in totale ho lasciato su 5000 mt scarsi una trentina di piante, esemplari da 50cm altezza uomo..prevalentemente frassini e altro...
                                              cmq ieri ho visto la tagliata eseguita quest'anno confinante con la mia dello scorso anno...nell'altra potevi giocarci a pallone...
                                              puah!!
                                              ah a 3 euro bordo strada per quello che ho portato fuori (400 q,li) e in più la multa, che volevo contestare, ho lavorato per la famosa Gloria..
                                              S-Riki

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                                              • #24
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                                                Da studente che ha utilizzato il testo del Cappelli ti dico che davvero è fatto molto bene, senza fronzoli o aggiunte fuori luogo, ma comincia a diventare un po' vecchiotto. Specie per quello che riguarda la cura intensiva dei boschi a fustaia e ceduo le tecniche attuali hanno fatto diversi passi avanti, senza nulla togliere al grande lavoro del prof. Cappelli.

                                                Se cerchi, o chiunque altro voglia, qualcosa di più aggiornato ma altrettanto efficace e semplice mi sento di consigliare dei testi del professor Roberto Del Favero (non preoccupatevi, non intasco nulla da questa pubblicità!).

                                                Distinti saluti da un nuovo utene di questo bel forum!

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                                                • #25
                                                  Governo di 3500 mq di bosco di latifoglie

                                                  Buongiorno a tutti.
                                                  Possiedo un bosco di circa 3500 mq del quale ora mi devo occupare personalmente.

                                                  Il bosco è su una collina con buone pendenze, dal 30 al 60% ed è composto da circa 170 piante quasi tutte coeve messe a dimora nel 1991 a distanza di 5 mt l'una dall'altra.

                                                  La composizione numerica è questa (ho fatto un "inventario" misurando anche la circonferenza) :
                                                  Farnia 38
                                                  Noce 26
                                                  Noce americ. 26
                                                  Frassino 20
                                                  Carpino 18
                                                  Acero 12
                                                  Melo selv. 9
                                                  Ciliegio selv. 5
                                                  Ontano 4
                                                  Nocciolo selv. 3
                                                  Olmo 3
                                                  Acero camp. 2
                                                  Betulla 1
                                                  Pioppo 1
                                                  Sambuco 1

                                                  Ci sono piante dominanti da quasi 150 cm di circonferenza alte (ad occhio) una quindicina di metri, giù giù fino a qualche "stecco" di pochi cm di circonferenza.
                                                  Il sottobosco è ordinato, passo tre/quattro volte l'anno con una trincia.

                                                  Il problema è che le piante ora sono chiaramente in sofferenza perchè con piante di 20 anni a a 5 mt l'una dall'altra il bosco è adesso troppo folto, il novellame non cresce perchè le chiome hanno chiuso tutto, e gli alberi esistenti crescono a dismisura in verticale lasciando morire i rami bassi, le piante più basse muoiono perchè i dominanti hanno tolto loro tutta l'aria.

                                                  Credo quindi che si debba intervenire, ma non so bene come...
                                                  Diciamo che gli obiettivi della gestione del bosco sono:
                                                  - mantenere la bellezza del il paesaggio (non consigliatemi il passaggio a ceduo rasando tutto a zero...)
                                                  - preservare il mix di piante (non voglio o abbattere tutte le farnie o tutti i carpini, anche se gli olmi coi loro maledetti polloni li abbatterei volentieri...)
                                                  - produrre legna per autoconsumo senza interesse alla massimizzazione della produzione
                                                  - mantenere, per quanto possibile, la copertura delle chiome per evitare la crescita dell'erba nel sottobosco (rasare la collina zigzagando tra gli alberi è un casino...)
                                                  - essere autonomo nella gestione (me la cavo di motosega ecc.)


                                                  Da dilettante pensavo in linea di massima di non toccare le piante perimetrali (paesaggio), intervenendo su quelle interne abbattendo qualche pianta dominante e sfoltendo le chiome delle altre in modo da dare aria e luce al novellame e alle piante più basse.

                                                  Qualsiasi suggerimento è beneaccetto.

                                                  Grazie

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                                                  • #26
                                                    Io chiederei un sopralluogo della forestale, anche per quanto riguarda la gestione della "domanda di taglio"
                                                    ACTROS
                                                    "CB COMINO"

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                                                    • #27
                                                      Ma la forestale può esser d'aiuto solo per la parte burocratica, o può anche consigliare sulla gestione pratica?
                                                      Nota che non voglio "tagliare" il bosco, ma solo "curarlo" prelevando legna in modo moderato.

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                                                      • #28
                                                        Per la mia esperienza la forestale controlla,segna le piante da abbattere ed è ben disposta a darti le indicazioni di cui puoi aver bisogno.Dovrai comunque interpellarli per poter fare abbattimenti.
                                                        PS invidio la tua possibilità di "curare"un bosco,è il mio programma per quando sarò in pensione, non per ricavarci reddito ed il mio fabbisogno di legna è di 3-4 quintali/anno.
                                                        bau bau

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                                                        • #29
                                                          si...una visita ed consiglio dalla forestale non ti sarà negato..potrai agire comunque a tuo piacere sfoltendo le chiome piu esuberanti lasciando comunque buona armonia alle piante...tagli quello che può essere il tuo fabbisono il resto lo lasci...se ad un certo punto avrai ancora esubero tagli e vendi....comunque mi associo a Gigiu...questa tua possissibilità è una fortuna.

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                                                          • #30
                                                            Originalmente inviato da vincent Visualizza messaggio
                                                            ....comunque mi associo a Gigiu...questa tua possissibilità è una fortuna.
                                                            Effettivamente è un piacere poter curare "a parco" un bosco senza l'assillo di doverci guadagnare o quello di non aver abbastanza legna per scaldarsi.
                                                            In casa abbiamo una stufa a legna, ma riesco a consumarne ben poca, le stufe a legna purtroppo ne si accendono ne si alimentano da sole...

                                                            Grazie per il consiglio sulla forestale, non c'avevo pensato.

                                                            Sul da farsi pratico uno dei dubbi principali, sul quale mi piacerebbe sentire il vostro parere, è: mi conviene puntare sulla crescita del novellame abbattendo quindi qualche pianta dominante, o visto il mio limitato fabbisogno di legna meglio sfoltire solo le chiome lasciando gli alberi attuali rinunciando alla crescita di nuove piante?
                                                            Ho questo dubbio anche perchè non so se piante oltre i 20 anni di età a 5 mt l'una dall'altra possono ancora svilupparsi bene, il bosco non è comunque troppo folto e soffrirebbe comunque anche con le chiome sfoltite?

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