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Associazioni di categoria: considerazioni & pareri

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  • Associazioni di categoria: considerazioni & pareri

    Apro questo argomento, sperando di non riprenderne altri già aperti.
    Spesso, in questa sezione, abbiamo parlato di tutti i problemi che ci affliggono, però purtroppo i nostri discorsi sono rimasti tali. Stamattina ho letto un articolo su "Trattori" in cui si parlava un po' in generale della situazione agricola nel nostro paese. Da alcune dichiarazioni della Cia si evince che qualcosa non va, che l'agricoltura è in stato pessimo. Peccato poi però che Coldiretti invece non veda questa crisi e, anzi, sembra fiduciosa e non preoccupata dalla nostra situazione. A me, e a molti altri nel nostro settore (tutti quelli con cui parlo, compresi venditori e costruttori), la cosa non sembra invece così. Allora sorge spontanea la domanda: "se i nostri sindacati, e chi si dovrebbe preoccupare della nostra salute, rimane cieco di fronte all'evidenza della situazione in cui navighiamo, come possiamo anche solo pensare ad un futuro migliore???". Non abbiamo peso politico, siamo visti come delinquenti anche se siamo sfruttati da tanti altri settori. Però siamo importanti, molto importanti. Sia in termini economici (pil, investimenti...), sia occupazionali, sia perchè diamo da mangiare alla gente. Numericamente non saremo tantissimi, però siamo un buon numero e penso che la gente, sensibilizzata nei giusti modi, possa darci il suo appoggio. Possibile che non ci sia un modo per farci sentire? Per far valere i nostri diritti ed i nostri interessi? Non si potrebbe formare qualche movimento che raccolga le nostre idee, i nostri problemi e che ci rappresenti degnamente anche con un certo potere politico? (visto che sembra sia l'unico potere influente). Di spese ne abbiamo tante, una in più non sarebbe così onerosa, potremmo anche auto-tassarci e assumere qualcuno che ci rappresenti (dottori in agraria, economia, avvocati), non so bene in che sede o in che modo, x questo ci vuole l'aiuto di tutti. Non è concepibile continuare in questo stato, uno stato in cui tutti si lamentano, ma nessuno fa niente per cambiare (in positivo) le cose. Se non ci preoccupiamo noi, chi mai lo farà?

  • #2
    Argomento moooolto interessante!!!!

    Bravo Albe!!

    Inzio subito con il dire che le organizzazioni sindacali curano maggiormente i loro interessi rispetto ai nostri da troppo tempo ormai....

    A giugno come energiagricola (società fondata da me, mio padre e un altro socio, che si occupa di bioenergie, servizi alle aziende, connessione alla rete elettrica di impianti di cogenerazione aziendali, titoli verdi, studi di fattibilità, olio vegetale, biogas, gassificazione ecc) abbiamo fatto un congresso a Pisa per presentare i nostri progetti e i nostri servizi....Beh posso solo dire che il congresso è andato benissimo, pieno di agricoltori.... ma le organizzazioni sindacali hanno fatto di tutto per boicottarci....e manco si sono presentate.... invece quando organizzando qualche convegno loro lo pubblicizzano all'ennesima potenza....


    E proprio queste organizzazioni sarebbero il primo grosso intralcio per un ipotetico "Agri-Partito"... infatti se un gruppo di lavoro si mettesse davvero in testa di fare un partito del genere di sicuro arriverebbero attacchi trasversali da qualsiasi parte....compresa la lobby politica attuale che per nn perdere un voto farebbe carte false!

    Altro problema: quanti siamo in italia a fare gli agricoltori o comunque nel giro dell'agricoltura? arriveremo al 5% della popolazione? e poi di questo 5 % metà sono di sinistra e metà di destra.... quindi ci sarebbe anche il problema che questo Agri-Partito andrebbe schierato da una parte o dall'altra.. il che comporterebbe un ulteriore perdita di voti....in definitiva arrivare a un 2-3 % sarebbe già un grosso problema....anche solo avere un piccolo gruppo di deputati in parlamento....


    Nonostante tutti i problemi che ho elencato sarei il primo ad accettare una sfida del genere!! sia perchè sono già attivo politicamente, e soprattutto perchè vorrei vedere maggiormente tutelati i nostri interessi!

    a voi la parola!

    Andrea
    Ultima modifica di Dj Rudy; 03/02/2007, 17:11.

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    • #3
      Hai ragione Dj, però per cominciare già un 2-3%, con i numeri risicati che ci sono adesso, non è poco. Senza contare che, a mio parere, in agricoltura non siamo schierati al 50% per parte politica e comunque penso (spero) che un agricoltore non sia tanto masochista dal non votare l'unico partito che si preoccuperebbe della sua situazione. Di sicuro non sarebbe una cosa facile, come hai giustamente detto sarebbe un movimento osteggiato da più parti, però se mollassimo così il colpo non concluderemmo niente di positivo.
      invece che creare un nuovo partito potremmo allora cercare di farci ascoltare da qualcuno, chissà che qualche buon'anima si preoccupi per noi...
      Se poi si riuscisse a scendere in piazza, e sensibilizzare la gente sui temi come la qualità e genuinità degli alimenti, sulle varie filiere, a cosa i nostri prodotti devono sottostare rispetto agli altri (esteri), sui problemi degli eccessivi ricarichi applicati da chi trasforma i nostri prodotti, i grossisti e la vendita al dettaglio (il che avrebbe ripercussioni positive anche sulle casse delle singole famiglie) si potrebbe ottenere un ulteriore appoggio "popolare".

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      • #4
        Per mè i sindacati agricoli italiani fanno schifo, nessuno dei tre si salva.
        In francia hanno un unico sindacato, cha lavora funziona e si fà sentire, non si è venduto a nessuno e dice quella che pensa.

        In italia, invece, il maggior sindacato, la coldiretti, è venduto alla comunità europea, la coldiretti negli ultimi anni, a sempre assecondato le decisioni della comunità europea, OCM zucchero, gli italiani non potranno più far bietole, massi va sempre bene, coldiretti, meglio di così non può andare, peccato che per questo il vostro caro ex presidente sia stato denunciato dalla ANB e rinviato a giudizio poche settimane fà.
        Insomma la coldiretti, dal mio punto di vista, fà propio schfo, non fà quello che dovrebbe fare, difendere gli agricoltori, oltretutto ultimamente il suo presidente ha lasciato, PER MOTIVI STRETTAMENTE PERSONALI, va a vedere sotto sotto, è diventato presidente di cattolica assicurazioni, forse di là pagavano di più, speriamo in un futuro migliore, per questo sindacato.

        Gli altri due, sono piccoli e comunque non sono venduti a nessuno ma potrebbero fare molto di più.

        In italia ci vorrebbe u unico sindacato serio, e dei ministri all'agricoltura meno scalda poltrone, come abbiamo visto ultimamente.
        Gri. Michele

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        • #5
          Dei sindacati si lamentano tutti, però la tessera la fanno tutti!!

          Comunicazione di servizio: Vi ricordo che parlare di politica non è tollerato su questo forum, appena si sconfina argomento chiuso!!
          Paoljno

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          • #6
            Tempo fa avevo letto di gruppi di coltivatori che si sno costituiti in associazioni locali, una specie di cobas della terra e sembra che in veneto si siano anche organizzati bene, nessuno sa niente?

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            • #7
              E' proprio vero le associazioni di categoria sono latitanti, no anzi si sono traformate in Caaf in fatti fanno solo i caaf loro!
              Oggi leggevo si Italia Oggi, che il disegno di legge comunitaria n°7 del 2007 varato la settimana scorsa dal consiglio dei ministri europei prevede di cancellare l'etichettatura d'origine di alcuni prodotti Italiani come l'olio di oliva e del vino.
              la motivazione è questa "La commissione europea giudica le disposizioni italiane sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari pericolose per il mercato".
              Ho letto e riletto questo articolo per diverse volte, non riuscivo a capire .
              Adesso mi aspetto almeno una reazione da parte di tutte le associazioni di categoria .
              A noi produttori ci hanno costretto giustamente, a seguire disciplinari e leggi sempre più selettive, facendoci investire risorse economiche e umane molto impegnative riducendo così i nostri già miseri margini.
              Non ho parole.

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              • #8
                IL problema è che qua si tenta di chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati da un pezzo.

                Per l'agricoltura italiana non ha fatto mai niente nessuno, o comunque hanno elargito per anni zuccherini travestiti da leccornie e regalie che hanno portato a questa situazione.

                Lo sappiamo benissimo per chi teneva l'80% degli agricoltori fino a poco tempo fa e lo sappiamo benissimo che guai ha combinato l'attesa di sussidio perchè i risultati li stiamo raccogliendo noi.

                Sperare che i produttori di questo disastro ti tolgano dai guai è come sperare che saltando su una mina questa non esploda.

                Morale mi sa che bisogna togliersi dai guai da solli oppure cercare di cambiare le carte in tavola, cambiando associazioni.

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                • #9
                  Johndin, qualcosa dovremo pur fare! non si può continuare a guardare solo nel nostro orticello. Abbiamo appurato che chi dovrebbe rappresentarci e sostenerci persegue solo biechi obiettivi personali, noncuranti della persone che dovrebbero difendere. Quindi, o facciamo qualcosa di concreto o sarà sempre peggio. Da soli possiamo fare poco, ma uniti contiamo qualcosa, visto poi che sembriamo essere tutti d'accordo su molte cose...
                  è sempre stato difficile accordarsi tra agricoltori, ma perchè non provarci?

                  x Paoljno: cercheremo di tenerci al di fuori da discorsi prettamente politici

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                  • #10
                    Tu Albe hai perfettamente ragione il problema è che da noi sindacato è troppo sposato con politica invece non dovrebbe essere così.

                    Secondo me bisognerebbe fare una associazione senza fini di lucro alla quale partecipino il maggior numero possibile di persone che abbia uno statuto propio e i cui partecipanti si prefiggano un obiettivo comune accettando di discriminare la politica di qualsiasi tinta essa sia, ma solo di cercare di influenzare la stessa attraverso delle regole comportamentali dei rappresentanti che siano approvate e condivise dai membri di questa associazione.
                    Insomma un pò come un forumone che ha una propia organizzazione di rappresentanza indipendente dal resto della materia che puzza ma regolata da uno statuto preciso.
                    Il problema poi è decidere chi ci deeve mettere la faccia perchè vedi anche tu che anche in realtà aggregative come la nostra che ha una fnalità diciamo così ludica e non impegna nessuno da nessun punto di vista se non il rispetto del regolamento affiorano comunque delle divergenze sull'operato dei moderatori, capisci che pensare di dar una finalità a un gruppodo persone di rappresentare i nostri interessi giocoforza comporterebbe delle difficoltà ben maggiori anche se prima o poi qualcuno in gioco si dovrà pur mettere per non fare andare tutto a rotoli.

                    Anche icontoterzisti si sono divisi perchè alcuni non si veevano ben rappresentati dal sindacato non vedo perchè non lo si debba poter fare anche gli agricoltori che hanno o avrebbero ben altri numeri.

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                    • #11
                      hai ragione Johndin. La tua idea non è male, anche se vedo difficile il fatto di star lontani da un qualche colore politico. Di sicuro ci si può provare. Come portavoce dovremmo prendere delle persone colte in merito a quello che ci riguarda, che cmq dovrebbero poi ascoltare le nostre problematiche che sono diversificate. L'ottimo sarebbe che proprio uno di noi venga eletto, così da esserne immerso e non avere interessi trasversali. dovrebbe cmq essere un processo che avviene per elezione, con cariche brevi che non permettano di assumere più di un certo potere personale, e cmq si deve rispondere davanti ai membri dell'operato, che possono confermare o no la fiducia accordata. non ti sembrerebbe una cosa percorribile??
                      penso che qualcuno sarebbe felice di occuparsi di cose simili, dal canto mio poi spero che gli studi che sto facendo possano servire a qualcos'altro oltre alla normale attività agricola.

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                      • #12
                        Ragazzi, bravi penso che iniziamo a ragionare nel modo giusto. Sapete ho sentito che nella provincia di latina si stanno organizzando degli agricoltori come associazione autonoma perchè sono stufi dello strapotere dei sindacati di categoria che fanno solo iloro comodi.
                        Io non sò come si possa fare ma parteciperei con entusiamo.

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                        • #13
                          Il 10 febbraio, ci sarà l'assemblea della coldiretti in cui verrà eletto il presidente, il favorito dovrebbe essere un giovane, di 44 anni, mi pare, che ha annunciato che non seguirà la linea di bedoni, sarà la volta buona o sarà l'ennesimo beduino?
                          Anche il presidente di confagricoltura è uno relativamente giovane, speriamo che queste fresche menti si diano da fare.
                          Gri. Michele

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                          • #14
                            Ciao ragazzi,un saluto a tutte le persone che mi hanno preceduto con i loro post in questa discussione. Mi inserisco nella discussione dicendo che sono d’ accordo con quanto avete esposto.

                            Io sto studiando per cercare di fare qualcosa di diverso in azienda, per cercare di migliorare come è naturale che sia. Ma da più parti ( manco a dirlo sindacato e politica ) vedo solo voglia di prendere due soldi e menefreghismo assoluto.
                            Un esempio lampante: la Sardegna, la mia terra, fino al 31/12/2006 faceva parte dell’ obiettivo 1, e fino a questa data aveva “diritto” ai finanziamenti europei previsti per l’appartenenza all’ obiettivo 1 appunto.
                            Fin qui tutto normale .. peccato che al 31/12 non siano stati ne spesi e ne impegnati tutti i soldi e che ora l’ U.E. ce li richieda indietro.
                            La Regione Sardegna dal canto suo aveva assicurato tutti dicendo che le risorse erano state impegnate per tempo come previsto, ma c’è qualcuno che non la pensa così a Bruxelles!!!

                            Gli agricoltori nel frattempo hanno anticipato di tasca propria i soldi per pagare almeno parte dei progetti di stalle, impianti di irrigazione, accorpamenti fondiari .. tutto questo rischia di andare in fumo .. perché? Perché i bandi sono stati pubblicati con un ingiustificabile ritardo, perché le graduatorie vengono pubblicate dopo mesi e mesi e perché i soldi veri e propri si vedono dopo ANNI!!!!!

                            In tutto questo stona il silenzio assoluto da parte delle associazioni di categoria, qualcuno si addirittura limitato dire che è opportuno attendere per sentire nuove proposte .. ma scherziamo?
                            Chi glielo va a dire a quelle persone che hanno gia investito e ora attendono il recupero di quanto promesso.

                            Ma la beffa non finisce qui … pare che una grossa fetta dei finanziamenti per i prossimi 6 anni siano gia stati impegnati dalla Regione per cercare di far rialzare la testa al mondo ovino sardo.

                            Niente da dire sul fatto che vengano aiutati, ma mi chiedo e l’ altra parte del mondo agricolo isolano che deve attendersi? Soprattutto ora che sono a rischio anche i fondi per i prossimi sei anni e quindi anche questi che sono gia stati impegnati?

                            Sono d’ accordo con voi, non si può più aspettare che qualcuno decida per noi il da farsi, dicendo che quello è il nostro volere quando invece così non e così non è mai stato. I sindacati agricoli fanno proprio questo: dovrebbero portare la nostra parola nei “palazzi che contano” e invece ci portano la loro ( travestita da nostra .. inaccettabile ..)!

                            Forse ho divagato un po’ troppo parlando della situazione dell’ agricoltura nella mia Regione, ma volevo solo spiegare come stanno andando le cose qui e far vedere che anche qui in Sardegna chi dovrebbe ascoltarci ha le orecchie tappate!!

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                            • #15
                              Il compito dell'agricoltura negli ultimi decenni è radicalmente cambiato, prima (anni 70) l'agricoltura aveva il compito di sfamare gli italiani, ora gli italiani sono sfamati da altri paesi, e quindi a noi per non chiudere (si intende subito, perchè di questo passo pian piano chiudiamo tutti), hanno cominciato a darci contributi per piantare due alberelli qua e là, allevare tre polli in via d'estinzione, fare nidi per gli uccellini di campagna, ecc. ecc.

                              Praticamente l'agricoltura ora deve occuparsi dell'ambiente, di abbattere la co2 in italia, facendola breve farebbe da impresa delle pulizie, loro sporcano noi puliamo.

                              Del nostro mais non glie ne frega niente a nessuno, anzi forse no, perchè qua hanno una bella idea, bruciare milioni di tonnellate di mais nella centrale di polesine camerini (la più grande d'italia), così abbiamo risolto una volta per tutte la questione delle micotossine, e al diavolo chi ha studiato genetica per una vita cercando di migliorare la qualità del mais.

                              Leggevo il nuovo psr del veneto, contributi a destra e sinistra per piantare alberi sopra e sotto l'azienda, per poi produrre in un futuro che non ci sarà mai biomassa, in quanto l'unica centrale che c'è in zona (e non è neanche tanto vicina), è sotto sequestro per fumi non di certo salutistici.

                              La comunità europea all'agricoltura italiana di soldi ne stanzia tanti (ovviamente per gli agricoltori non sono mai troppi), ma abbiamo dei funzionari, che chiedergli di stanziare dei soldi per questo o quello, e come chiedergli di pagare di tasca loro, quindi sono tanti i soldi che non vengono utilizzati.
                              I francesi, (che hanno un unico sindacato e che pare funzionare), dicevano che in italia gli agricoltori non si sono mai ribellati, si sono sempre lasciati nelle mani misericordiose dei loro sindacati, che porcate o non andava sempre bene quello che facevano.
                              Come dargli torto? Diciamocelo, qualunque cosa fanno, tante le parole ma stringi stringi non è mai cambiato niente, e i la situazione attuale non ne è che una conferma.
                              Gri. Michele

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                              • #16
                                Per tutti questi motivi dobbiamo deciderci a fare qualcosa... peccato che, anche su questo forum, gli agricoltori stessi sembrino quasi disinteressarsi dei nostri problemi. E continuando così sarà sempre peggio.

                                Commenta


                                • #17
                                  più che disinteressati sono sfiduciati (almeno qua dalle miei parti) soprattutto quelli che in campagna vi lavorano da anni e anni e si sono sentiti presi in giro!
                                  si puo fare leva sui giovani come noi,ma purtroppo( ripeto ,dalle miei parti) non siamo tanti ..!!!!
                                  e anche questo è un male, i figli degli agricoltori non vogliono piu fare gli agricoltori ..

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Ecco un esempio concreto di come siamo difesi dai sindacati:
                                    Da tempo unima e unacoma spingono per rendere obbligatoria la revisione sui mezzi agricoli, in modo da rendergli più sicuri (lo dicono loro).
                                    Cioè, l'agricoltore che ha un mezzo decrepito che non passerebbe la revisione ma ancora funzionale per quello che deve fare, si troverà a dover comprare un altro trattore, e così l'unione dei costruttori non ne avrà che un beneficio, un trattore in più venduto.
                                    E intanto i sindacati prendono tempo, si si fate pure con comodo, chi mai vi metterà fretta?
                                    Gri. Michele

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                                    • #19
                                      x mv 89: in un altro argomento avevo espresso lo stesso parere sulla rottamazione: va tutto a nostro discapito!! a loro non interessa niente la nostra sicurezza personale, lo dimostra la 626, ma vogliono solo costringerci a "risvegliare" il mercato dei trattori. con il problema che però molti non lo potranno fare, non ne vale la pena, e smetteranno. se è questo il loro scopo....
                                      Nessuno si preoccupa per noi, anche le riviste di settore stanno solo dalla parte dei costruttori, a piangere se vendono pochi trattori. nessuno si interroga sul perchè, e cioè che la nostra agricoltura è ridotta male.
                                      purtroppo in Italia, come al solito, la grande industria è super avvantaggiata, mentre nessuno si preoccupa per le piccole e medie imprese, anzi, si rileva una volontà persecutoria nei loro confronti, agricoltura in primis.

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                                      • #20
                                        già .. sembra proprio che tutto giri a nostro discapito!
                                        non trovo giusto piangersi addosso,come vedo da fare da molte parti qua e la ...
                                        E' anche vero che in alcuni casi si è stati privati della voglia di andare avanti ... ripeto, credo competa noi giovani,che vorremmo lavorare in agricoltura,il cercare di far cambiare strada al nostro lavoro .. una strada che non abbiamo mai voluto ma che abbiamo sempre sottoscritto e firmato!!!

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                                        • #21
                                          Mi trovo d'accordo su molte cose che sono state dette.
                                          Secondo me non si tratta di piangersi addosso, la questione è una sola: l'agricoltura la vogliono distruggere, la vogliono mettere da parte perchè secondo molti non è importante, o perlomeno non è importante come ad esempio la vendita di auto

                                          Sembra esagerato ciò che dico, ma è una convinzione che per me è ormai una certezza,si respira questa aria all'Università, ed ovviamente in maggior modo nelle aziende. Quando vedi ragazzi che si sono fatti il mazzo per studiare una vita agraria (e lavorare allo stesso tempo come fa la maggior parte di questi studenti) e poi si stancano, e abbandonano le aziende per lavorare in posti in cui il guadagno magari è minore, ma è sicuramente certo e con meno rischi, capisci che il futuro non è di certo roseo.

                                          Facile riempirsi la bocca di sani propositi, del volere ringiovanire i settori e poi si vedono queste cose sempre piu' difuse.

                                          Io ho un'azienda media, media/grande ma continuo a chiedermi se ha senso continuare con questo lavoro, aspettando sempre gli aiuti dal cielo, aspettando i finanziamenti, che tralaltro stanno calando drasticamente ogni anno.

                                          Perchè diciamocelo, come voi ben sapete, un'azienda deve avere almeno un centinaio di Ha (nel caso di seminativi) per vivere decentemente, e ciò che fa la differenza per tutti gli altri (Che sono la maggior parte) è il premio PAC, togliamo quello ed è già tanto se pareggiamo le spese.
                                          Poi quello che io non capisco è perchè diano il premio pure a persone che hanno lì 1-2 ha di seminativo che lasciano magari incolto, mentre il loro lavoro è tutt'altro legato all'agricoltura.
                                          Per lavorare bene serve essere preparati ed avere esperienza, soprattutto nel nostro lavoro, e per me dare il premio a quelle persone che dicono di essere agricoltori, solo perchè hanno quell'ha di terreno e ci "giochicchiano" , significa togliere fondi a chi con l'agricoltura ci vive.

                                          La cosa che piu' mi fa arrabbiare è che nessuno si muove in alcuna direzione, come ben dite, le associazioni di categoria lavorano solo per se stesse, piu' di una volta mi è capitato di andare a richiedergli alcune spiegazioni su aspetti relativi a norme future, e non erano loro che aggiornavano me, ma io che aggiornavano loro, gente che mi guardava con certe facce pensando a che diavolo stessi dicendo loro (esempio normativa nitrati). Tanto loro sanno che non si può fare a meno di loro per il carico burocratico che abbiamo, anche se io mi avvalgo pure di un commercialista per le problematiche piu' importanti.. , altrimenti non so a che punto starei ora, se fossi in mano solo a loro.

                                          E' ovvio che in questo contesto la gente si chieda, chi diavolo glielo fa fare di immobilizzare enormi capitali in terreni ed in questo settore, visto che non ci sono reali possibilità di futuro, lasciamo poi perdere cosa potrebbe pensare un giovane che vuole iniziare questo lavoro e non ha capitale da investire; a meno che non decida di fare mutui che dovranno pagare pure i suoi nipoti, la strada per lui è sbarrata.

                                          Abbiamo una maiscoltura in pianura padana, che è il fiore all'occhiello di tutto il mondo, un comparto zootecnico incredibile, tanto x fare solo due esempi, e dobbiamo competere con altri paesi in cui la qualità non è nemmeno paragonabile alla nostra, e dove i costi per i lavori manuali e le normative che gravano sulle aziende, non sanno neppure cosa sono.
                                          Oltre a tutto ciò, ci mancava solo la nostra "Criminalizzazione", il fatto di essere considerati come "inquinatori" principali, non solo dai cittadini, ma anche dalle varie autorità di controllo dell'ambiente.

                                          Scusate per la lunghezza del post, ma credo veramente che dobbiamo muoverci al piu' presto, sono stanco di vedere comparti agricoli distrutti nel giro di qualche giorno, per allarmi vari che i giornalisti si divertono a diffondere.

                                          Sono riusciti a distruggere il comparto avicolo nel giro di qualche settimana, secondo me nemmeno sapevano del disastro economico, di tutto ciò che ci girava attorno, se ne sono accorti solo dopo.

                                          Bisogna sensibilizzare la gente, o si accorgeranno del ruolo importante che abbiamo, anche riguardo alla salvaguardia dell'ambiente, quando sarà troppo tardi...

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                                          • #22
                                            Hai pienamente ragione Agripolis, sono d'accordo con tutto quello che hai detto. Dobbiamo muoverci noi in prima persona!

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                                            • #23
                                              Io, nel mio piccolo, penso che l'agricoltura oggi sia poco aiutata, e ancora troppo sovvenzionata.
                                              E lo dico da spettatore esterno, io vivo fuori dall'Italia, peró noto tutta una serie di grandi contraddizioni quali:

                                              parchi macchine spesso sovradimensionati e non sfruttati appieno (anche leggendo i post in questo forum risulta abbastanza chiaro) che generano costi su un prodotto con scarso valore aggiunto, per l'agricoltore

                                              una storica riluttanza degli agricoltori a consorziarsi per eliminare una serie di intermediari e quindi aumentare gli introiti

                                              una grande aspettativa per finanziamenti, quote e quant'altro invece di ricerca sui prodotti per rendere competitivo il proprio prodotto o trovare nuovi prodotti.

                                              Sempre gli agricoltori si lamentano del fatto che viene solo aiutato il mercato dell'auto in italia, ma non é completamente vero, il problema in italia é che vengono sovvenzionati alcuni grandi gruppi industriali, la fiat e pochi altri,( io lavoro nel campo dell'automazione industriale e ho lavorato molto nell'automotive, beh non ho mai ricevuto un centesimo d finanziamento, eppure é il mercato dell'auto....)
                                              e l'altra cosa che storicamente sempre é stata sovvenzionata, anche se oggi di meno, é l'agricoltura, non penso dei piccoli agricoltori, ma dei medi e grandi si.
                                              L'altra cosa che , storicamente , ha messo in ginocchio il sistema previdenziale italiano, (assieme alla cassa integrazione) é stato il pagamento delle pensioni ai contadini che nulla avevano pagato di contributi negli anni da inizio secolo fino agli anni 60, lasciando inoltre l'anomalia che questa gente percepiva una pensione pur continuando, molte volte a lavorare,cosa che invece era vietata per le altre categorie di lavoratori.
                                              Si dirá che la pensione era bassa, verissimo, ma é stata data a tutti quelli che abitavano in campagna , quindi anche a casalinghe e nullafacenti, quindi i costi sono stati alti.
                                              Questo insieme a ruberie varie, errori di governo, finanziamenti a settori evidentemente non adatti all'italia, (vedi gioia tauro per fare un esempio)ha secondo me, portato all'attuale stato delle finanze italiane, per cui di soldi per finanziare tutti non ce n'é, quindi essendo piú forte politicamente il polo industriale dell'auto giocoforza , questo viene piú sovvenzionato.

                                              Quello che personalmente penso é che l'agricoltura dovrebbe invece essere aiutata con personale delle universitá che promuovano produzioni a piú alta resa e ausilino gli agricoltori nella scelta di mezzi e produzioni, in una sorta di societá, eliminando finanziamenti a fondo perduto e promuovendo per tutti i settori trainanti dell'italia finanziamenti a tasso giusto (quindi anche per turismo industria ecc), puntando sulla formazione diretta in campo, tagliando sprechi e eccessi di guadagno da parte degli intermediari, promuovendo qualitá e produzioni a piú alta resa.
                                              Possibile che le quote di produzione di belgio e olanda per i pomodori siano le stesse per l'italia, dove belgio e olanda assieme non fanno la grandezza del piemonte?
                                              Eppure belgio e olanda esportano primizie in tutta europa, mentre l'italia si trova dietro, con un clima migliore e piú adatto alle primizie e una superficie coltivabile moolto maggiore .
                                              Riguardo poi alla criminalizzazione e alla salvaguardia dell'ambiente, esistono sí delle realtá che salvaguardano, soprattutto in zona montana e collinare, ma esistono anche realtá (normalmente legate a grandi gruppi agricoli) che coltivano in zone di espansione dei fiumi e hanno modificato tali aree al punto di rendere una qualsiasi piena un pericolo, cosí come esistono inquinamenti di falde da agrotossici e da liquami dovuti alla agricoltura, quindi criminalizzare, certamente no, ma neanche santificare tutti

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                                              • #24
                                                Originalmente inviato da pederz_ Visualizza messaggio
                                                Io, nel mio piccolo, penso che l'agricoltura oggi sia poco aiutata, e ancora troppo sovvenzionata.
                                                E lo dico da spettatore esterno, io vivo fuori dall'Italia, peró noto tutta una serie di grandi contraddizioni quali:
                                                Spero che per quanto riguarda il tuo lavoro,tu abbia le idee un pò più chiare.
                                                Meno male che non fai attività legate all'agricoltura e che non vivi in Italia.
                                                Non vorrei ,visto la tua competenza ed autostima,che ti offrano di fare l'assessore all'agricoltura.

                                                P.S.
                                                Non è il mio settore,ma se alla Fiat arrivano sovvenzioni per cui sono incentivati a sostituire gli impianti produttivi,ne trarrà un diretto vantaggio anche chi questi impianti li fornisce......
                                                Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                                                • #25
                                                  Mah a me le idee sembra di averle abbastanza chiare, ho smesso di lavorare con fiat da molto tempo, in quanto le sovvenzioni non vanno di certo ai fornitori degli impianti, difatti negli ultimi 20 anni di automazione con fiat si é sopravvissuti, quando le imprese sono riuscite a farlo, visto le imprese chiuse per causa di fiat in questo settore.
                                                  posso solo dirti che lavorare con fiat significa pagamenti a 180 da fine mese e autosconto della fiat che si fa a macchina finita, sarebbe a dire si contratta un impianto a 100000 euro, quando hai finito l'impianto, emetti la fattura e la fiat manda un paio di suoi scagnozzi che fanno un discorso di questo tipo:
                                                  abbiamo rivalutato il valore dell'impianto e secondo i nostri conti tale impianto vale x% in meno di quanto pattuito, dove x vale dal 10 al 30%, o accetti oppure ti bloccano i pagamenti, ti tagliano dall'elenco fornitori e obbligano gli altri loro fornitori a non servirsi della tua ditta .
                                                  Quello che vedo, invece é che da quando ho 5 anni non ho mai sentito un contadino dire che stava guadagnando, tutti sempre in perdita, ma questo credo faccia parte della cultura contadina per lo meno quella del chivassese dove sono nato e cresciuto.
                                                  Tempo fa poi parlavo con un vecchio contadino che mi raccontava che negli anni passati é stato finanziato per espiantare viti e collocare pesche, prima di entrare in produzione, lhanno di nuovo finanziato per togliere le pesche e mettere kiwi, poi di nuovo altro finanziamento per cambiare tipo di prodotto, tutto senza praticamente produrre.
                                                  E tutto legale e incentivato dallo stato.
                                                  E io a quei tempi pagavo le tasse in italia, quindi ho finanziato il nulla.

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                                                  • #26
                                                    Pederz scusami ma hai fatto un minestrone con delle verdurine fini fini e poi lo hai messo a cuocere sui copertoni ergo è venuta una schifezza.

                                                    La comparazione tra mondo industriale e mondo agricolo non la si può fare perchè il mondo industriale nel 99% dei casi o si autofinanzia i si finanzia con il ricorso al credito (escluderei parastatali o controllate se no non finisce più) il mondo agricolo so finanzierebbe allo stesso modo (e nella maggior parte dei casi è così) oltre a ricevere sovvenzioni (per coloro che hanno diritto ovvero pochi) a vario titolo sotto la voce al giorno d'oggi di politiche comunitarie.

                                                    Per non fare un tema troppo lungo vorrei dire che il problema delle pensioni è effettivamente un problema che c'è stato ma potremmo parlarne fino al secolo prossimo di pensioni elargite con facillità anche ad altre categorie per cui direi che il problema non della categoria ma del sistema gestionale in generale che potremmo definire affiliazione progoverno che ha dettato le scelte della politica italiana della prima repubblica con conseguenti sconquassi che ci portiamo appresso tutt'ora, ma da li a dire che il settore è il maggior artefice dello stesso sconquasso direi che ce ne passa.

                                                    Per via dei finanziamenti dati a capestro direi che anche quelli sono sempre stati l'antidolorifico che spalmavano sul carotone che i signori governanti indistintamente dal colore di appartenenza non hanno mai smesso di spingere nel posteriore degli sfortunati agricoltori (sfortunati e miopi purtroppo)

                                                    Che poi le politiche di sostegno non abbiano un filo conduttore ma cambiano in maniera abbastanza imbarazzante come il galletto in cima al camino quello è un'aòtra problematica di cui molti non si sono mai lamentati se non quando era ormai tardi e senza impegnarsi più di tanto.

                                                    Purtroppo le associazioni non si sono mai fatte sentire più di tanto, e piuttosto che battagliare hanno sempre patteggiato e questo è stato un uteriore mazzata al settore.

                                                    Non penso che l'assistenza da parte di teorici possa giovare alla professionalità del settore e non penso neanche che si possa pensare di limitare il parco macchine o consigliare gli investimenti penso che ognuno sappia fare di conto di solito quelli che fanno il passo più lungo della gamba normalmente in qualsiasi settore falliscono per cui il problema non si pone.

                                                    Basare i problemi degli agricoltori sul rinomato pianto di mancati guadagni mi sembra offensivo per tutti coloro che fanno della propia attività agricola una attività porfessionale con il conseguente rischio di impresa a fronte di investimenti che tante volte superano di gran lunga gli investimenti dell'industria con ritorni molto modesti in proposrzione agli investimenti.

                                                    Tu dici ma allora chi te lo fa fare e penso ognuno risponderebbe perchè è la loro vita il loro lavoro preferito (che tante volte appaga di più del guadagno reale) l'attività storica della famiglia.

                                                    Il discorso sovvenzioni purtroppo ha stufato anche la categoria (penso di poter parlare a nome di tutti) a me sinceramente non me ne frega niente di prendere 300 euro all'ettaro per piantare dl frumento se del suddetto frumento prendessi una cifra decorosa ma questo esempio potrei fartelo del latte e di tutte le altre produzioni cerealicole, l'esempio è quando sono nato io ovvero 40 anni fa mio zio ha venduto il frumento a 25000 al quintale e con quello che ha guadagnato ha comperato il trattore nuovo tu dici latifondista? Io rispondo no piccolo propietario e con i suoi 200 q.li si è potuto permettere di affrontare un esborso di 3000000 con una certa serenità adesso con la stessa quantità non ti paghi neanche il copertone dello stesso trattore (dai una ruota completa e il volante te lo danno) il frumento vale sempre gli stessi soldi dai 13 ai 15 euri e per un vero mistero il pane (di cui il cereale è materia prima) costa 500euro al quintale e la mia domanda è perchè non posso prendere un quinto della torta come produttore di materia prima??

                                                    Colture di qualità pesche mele pere ortaggi tutta roba in cui gli stranieri ci fanno neri? Certo basta che portino schifezze dalla cina e nessuno dica niente e la verdura italiana se ne va a ramengo certo la qualiltà è alta ma il prezzo cinese o di altri produttori di paesi poveri è molto più allettante (e immagino che la manodopera non la paghino e neanche garantiscano la pensione a questi poveri sfruttati) e alla grande distribuzione non importa niente se non il profitto o sbaglio?

                                                    Rimangono le produzioni di nicchia che come tali definite non possono essere allargate se no sarebbero produzioni di massa e allora il valore aggiunto dell'esclusività se ne andrebbe a c....re in un amen.

                                                    Prima di definire la categoria un'agglomerato di piagnoni assistiti come si evince dalle tue considerazioni ci andrei piano perchè qualcuno potrebbe anche offendersi e a ragione.

                                                    P.s. il paragone con la fiat mi sembra perlomeno imbarazzante quelli prima hanno ricevuto il consenso per svariati miliardi di assitenza ai cassaintegrati e poi ricevevano il vitalizio per le spesucce di fine anno alias vitalizio governativo sotto il ricatto domani falliamo e mettiamo in crisi tutta l'economia a te non pagavano le forniture facevi il giroconto.

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                                                    • #27
                                                      Ciao pederz, non vorrei essere scortese, ma mi sembra MOLTO controproducente andare a tirare fuori vecchi cavalli di battaglia di una certa parte politica che vorrebbe eliminata la categoria! ( e che purtroppo ci sta riuscendo)
                                                      La questione per me è molto più semplice e va esclusivamente ricondotta alla dissennata politica agricola europea che complice i nostri "illuminati" amministratori sta uccidendo il settore!
                                                      Tutto ciò è partito nel lontano 1983 con "l'inaugurazione" delle quote latte, (passando per la pac e i pomodori cinesi) per arrivare al futuro (probabilmente già dal 2007) abbattimento dei dazi doganali tra Ue e USA, dove quest'ultima potrà passare come un rullo compressore sulle povere produzioni europee e italiane...
                                                      il mio parere personale è che non si debba più nanche per sogno puntare alla quantità come fine ultimo, ma alla qualità assoluta del prodotto creando un dsodalizio col consumatore che dovrà essere aiutato da noi a mangiare e cercare esclusivamente cibi made in italy e di qualita!!
                                                      Tutto ciò sembra pura poesia, ma è l'unica strada che dobbiamo percorrere ...

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                                                      • #28
                                                        Riprendo alcune parti del tuo discorso pederz...

                                                        Originalmente inviato da pederz_ Visualizza messaggio
                                                        parchi macchine spesso sovradimensionati e non sfruttati appieno (anche leggendo i post in questo forum risulta abbastanza chiaro) che generano costi su un prodotto con scarso valore aggiunto, per l'agricoltore
                                                        Sinceramente non vedo tutti questi parchi macchine incredibilmente sovradimensionati e non sfruttati appieno, ti potrei forse dar ragione se non lavorassi in questo settore, perchè le apparenze potrebbero ingannare.
                                                        Nel nostro lavoro non c'è un'equazione matematica che ti dice 1 trattore da 100 cavalli = 50 ha, se lo prendi da 90 è troppo poco da 120 è troppo grande..., entrano in gioco molte altre variabili legate alla coltura che metti a dimora, legate al tipo di terreno, legate all'altimetria, ecc.
                                                        Senza considerare che come tutti i lavori, non vorrei fare il presuntuoso, ma forse nel nostro ancora di piu', ha molta importanza l'esperienza, e la passione gioca altresì un ruolo importante nel lavoro, perciò si cerca di farsi da soli piu' lavori possibili, magari sovradimensionando leggermente il parco macchine, ma non in modo tale da sbilanciare tutta l'economia aziendale, almenochè uno non sia proprio uno sconsiderato.
                                                        Originalmente inviato da pederz_ Visualizza messaggio
                                                        una storica riluttanza degli agricoltori a consorziarsi per eliminare una serie di intermediari e quindi aumentare gli introiti
                                                        A parole è facile dire di consorziarsi per eliminare gli intermediari, peccato che gli intermediari abbiano molti piu' poteri di noi, non produciamo solo noi Italiani, se alzassimo troppo i prezzi (Che comunque non potremmo fare visto le varie quote che abbiamo), i grossisti potrebbero - a dire il vero già lo fanno - appoggiarsi a mercati esteri, con prodotti di scarsa qualità rispetto ai nostri, ma con prezzi sicuramente migliori.
                                                        Originalmente inviato da pederz_ Visualizza messaggio
                                                        una grande aspettativa per finanziamenti, quote e quant'altro invece di ricerca sui prodotti per rendere competitivo il proprio prodotto o trovare nuovi prodotti.
                                                        Se l'agricoltura è sempre stata sovvenzionata, non è di certo per "farci un piacere personale", ma tutto deriva dalle condizioni in cui operiamo, noi "purtroppo" non possiamo chiudere la stalla ed andarcene in ferie per giorni, perchè gli animali sono vivi, non sono prodotti; le colture stanno in campo, il loro ciclo fenologico è legato all'intensità luminosa, è legato alle ore di freddo accumulate, allo stato idrico etc, sono all'aperto non chiuse in capannoni, basta un periodo di secca, una grandinata, una pioggia troppo intensa, ed altre variabili climatiche da noi non modificabili per determinare il successo, o un completo disastro economico, che nel caso di colture arboree si ripercuoterà anche per gli anni successivi all'evento calamitoso.

                                                        Originalmente inviato da pederz_ Visualizza messaggio
                                                        Quello che personalmente penso é che l'agricoltura dovrebbe invece essere aiutata con personale delle universitá che promuovano produzioni a piú alta resa
                                                        Se solo conoscessi anche un pò il mondo agricolo,non diresti mai una cosa del genere, perchè l'unica nostra alternativa in questo momento è la qualità e non la resa, di certo non perchè non ne saremmo capaci (riporto ancora una volta l'esempio della nostra maiscoltura in Piaura Padana, ma anche la produttività con annessa qualità della bovinicoltura da latte italiana) ma perchè l'entrata in Unione Europea ci ha messo dei paletti, loro ti danno un prezzo assicurato per il latte, però non devi sforare le quote, altrimenti alteri tutto l'equilibrio degli altri paesi. Non voglio entrare nel merito della questione PRO o CONTRO quote latte, ma bensi solo cercare di far capire che noi non dobbiamo imparare proprio niente dagli altri paesi, nè in fatto di qualità e neanche in fatto di quantità.

                                                        Originalmente inviato da pederz_ Visualizza messaggio

                                                        Riguardo poi alla criminalizzazione e alla salvaguardia dell'ambiente, esistono sí delle realtá che salvaguardano, soprattutto in zona montana e collinare, ma esistono anche realtá (normalmente legate a grandi gruppi agricoli) che coltivano in zone di espansione dei fiumi e hanno modificato tali aree al punto di rendere una qualsiasi piena un pericolo, cosí come esistono inquinamenti di falde da agrotossici e da liquami dovuti alla agricoltura, quindi criminalizzare, certamente no, ma neanche santificare tutti
                                                        RIguardo al discorso ambientale, forse nemmeno ti rendi conto dell'utilità anche indiretta che il mondo agricolo ha per la salvaguardia dell'ambiente, non credo debba ricordarti le varie bonifiche effettuate tempo addietro, che hanno permesso e ancora permettono l'insediamento umano. Forse sembra una cosa passata, ma prova a chiederti pure ora, se i vari terreni non fossero curati con una baulatura adatta, se le scoline fossero lasciate cosi come sono per anni, come sarebbe possibile il normale deflusso delle acque? Pensi che basterebbero 3-4 tombini per fare lo stesso lavoro? La risposta è chiaramente NO, basta guardare cosa succede nei paesi, ogni qualvolta l'intensità della pioggia è leggermente maggiore rispetto al normale. Tralaltro.... i contributi consortili come mai li paghiamo solo noi che non l'ho mai capito?
                                                        Io non ho santificato nessuno, sono stati commessi degli sbagli in passato, vedi Atrazina, vedi l'uso intensissimo di concimi minerali (incentivato da professori universitari diventati """amici""" delle industrie che li producevano) , anche lo spandimento esagerato di liquami organici in alcune zone cosiddette sensibili.
                                                        Ma se ti fai un giro con un trattore per portare dello stallatico in un campo, capirai quanto bello che è esser visto dalla gente quasi come un untore, i vigili sono dietro di te pronti a fermarti per qualsiasi cavolata, oppure se non arrivano da soli, ci pensa la "gente di città" (x esser gentile) a chiamarli, perchè secondo loro in 10 minuti devi già aver arato 100 ha di terreno
                                                        Ora con la pollina si deve pure girare con tabelle apposite che attestano anche la "presunta pericolosità" della sostanza,e c'è solo da pregar Dio che non succeda qualcosa per strada, perchè se per sbaglio ne viene sparsa un pò x la strada (ovviamente x incidente) vengono chiamati i vigili del fuoco per fare una "bonifica". Cavolo dove siamo arrivati? si tratta di sostanza organica, ciò che attraverso modificazioni chimiche e biologiche si lega al terreno dandogli un valore ammendante che nessun'altro concime minerale può sognarsi di fare.

                                                        Riguardo all'esempio dell'impianto e spianto che hai fatto, da come lo descrivi tu sembra il tutto sia una truffa legalizzata, sulla quale l'agricoltore ci sguazza, ma se provassi ad analizzare meglio il discorso, capiresti che tutti i finanziamenti che arrivano, non sono cosi facili da prendere, spesso ti legano x anni alla tua azienda, e quelli relativi allo spianto e reimpianto, è già tanto se coprono anche solo le spese..

                                                        Originalmente inviato da johndin Visualizza messaggio

                                                        Prima di definire la categoria un'agglomerato di piagnoni assistiti come si evince
                                                        dalle tue considerazioni ci andrei piano perchè qualcuno potrebbe anche offendersi e a ragione.



                                                        L'agricoltura è un settore a sè stante rispetto a certi altri, per molti fattori, per questo solo chi ci lavora dentro può realmente capire i problemi e le difficoltà da noi incontrate (non che negli altri non ce ne siano per carità), ma come ben ha detto johndin , io (e credo anche gli altri) non ci sentiamo, e siamo stanchi di sentirci dire che siamo dei piagnoni, da persone che troppo facilmente prendono di mira il nostro lavoro sputando sentenze facili maturate da convinzioni nate guardando qualche speciale in tivu', o magari da affermazioni di qualche agricoltore.
                                                        Ultima modifica di Agripolis; 27/02/2007, 02:21.

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                                                        • #29
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                                                          Gri. Michele

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                                                          • #30
                                                            X Agripolis. Riguardo alle quote latte penso che non ci si debba neanche porre il problema se essere a favore o contro!
                                                            Alcuni dati per riflettere: quando l'italia firmò gli accordi,la nostra produzione lattiera copriva solo il 60% del fabbisogno interno! questo significa che ai nostri allevatori furono imposti freni alla produzione quando eravamo dipendenti dalle importazioni per il 40% del fabbisogno nazionale!!! Tutto ciò è risultato disastroso per il comparto. Le aziende zootecniche nel 1983 erano 200.000, mentre nel 1997 poco più di 100.000 e dal 1998 ad oggi sono state chiuse stalle con punte di 10.000 all'anno!
                                                            Oltre a questi numeri spaventosi vanno aggiunti TREMILA MILIARDI di LIRE di multe versati nelle casse della Ue.
                                                            GRAZIE EUROPA!!!!

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