Sto cercando precedenti in merito al riconoscimento del carattere della ruralità all'unica abitazione del coltivatore diretto (che li risiede) che coltiva un fondo agricolo preso in affitto in un comune confinante. Sono rispettate tutte le condizioni previste dall'art. 9 D.L. 557 DEL 30/12/93 (proprietà dell'immobile, possesso dello stesso, superficie del terreno maggiore di mq. 10.000,00, volume d'affari agricolo maggiore della metà del reddito complessivo, unità immobiliare non di lusso). Il comune di ubicazione del fabbricato contesta il reale “asservimento” dell'immobile al fondo.
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Asservimento del fabbricato rurale al terreno in un comune confinante
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Salve Elisabetta,
se non ho capito male, il fondo (più di 1 ha) è ubicato in un comune, mentre il fabbricato si trova in un comune confinante? Giusto?
Quale è l'esatta identificazione catastale del fabbricato?
Saluti,
PeppeUltima modifica di Potionkhinson; 10/01/2008, 21:18.
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Asservimento del fabbricato rurale al terreno in un comune confinante
Buongiorno, grazie per la disponibilità!
Il fabbricato è di categoria A/3 classe 4 consistenza 6 vani (il coltivatore lo abita con la figlia minore) rendita catastale € 449.32 e c'è anche un garage categoria C/6 Classe 5 consistenza mq 16 rendita € 32.23
Il nostro problema non è dimostrare che l'utilizzo è fatto dal coltivatore come abitazione ma ci viene chiesto di spiegare in quale modo tale fabbricato è asservito ad un terreno agricolo perchè secondo il comune di ubicazione del fabbricato sta a noi spiegare i termini dell'asservimento e magari produrre prove di altri casi già verificatisi.
Grazie!
Elisabetta
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non sarebbe meglio che il coltivatore diretto sia come prevedono le normative regionali uno IAP?? ovvero un imprenditore agricolo professionale?? e che il reddito non deve essere superiore al 50 %, ma ai due terzi ...perlomeno qui in toscana su disposizioni regionali..
tale manovra è solo per avere il cosiddetto risparmio ICI??(quindi max un paio di cento euro annui??)
Ho avuto diversi anni fa lo stesso problema , ed ho dovuto ampliare le ore lavorative negli ha vicino casa , cioè mi spiego meglio ho doìvuto piantumare a frutteto circa 3,5 ha , ciliegi contanto che il totale è circa 8 ha , prorpio perchè il comune aveva sollevato le stesse perplessità visto che ho un 150 ha in affito di seminativo ma posizionati in tre comuni differenti....
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Originalmente inviato da Elisabetta Visualizza messaggio....ci viene chiesto di spiegare in quale modo tale fabbricato è asservito ad un terreno agricolo perchè secondo il comune di ubicazione del fabbricato sta a noi spiegare i termini dell'asservimento e magari produrre prove di altri casi già verificatisi.
se sono rispettate tutte le condizioni previste dall'art. 9 D.L. del 30/12/1993 n. 557, personalmente mi limiterei a produrre stralcio dello stesso art. 9, sottolineando (oltre al comma 3) anche il comma 4:
"fermi restando i requisiti previsti dal comma 3, si considera rurale anche il fabbricato che non insiste sui terreni cui l'immobile è stato dichiarato asservito, purché entrambi risultino ubicati nello stesso comune o in comuni confinanti."
Saluti,
Peppe
P.S.: da dove scrivi (o meglio: in quale regione sono ubicati gli immobili?)?
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fossi io il tecnico del comune non mi basterebbe certo, per esperienza personale ikl fabbricato oltre che essere nel rispetto dall'art. 9 D.L. del 30/12/1993 n. 557, deve essere REALMENTE al servizio e asserevire al funzionamento dell'azienda agricola quindi il comune può tranquillamente avere dubbi legittimi... visto e considerato che nel tuo primo messaggio si fa riferimento agli obblighi minimi e non a spiegare che realmente il fabbricato è di un agricoltore a titolo professionale e quindi impegnato nei sui due terzi del tempo e del redditto alla suddetta attività cosa che prima del dicembre 2007 era obbligato ad iscriversi agli albi regionali dello IAP , poi come sono coltivati i 10000 metri?? ovvero il misero ha?? è realemte un agricoltore o è semplicemnte una escamotage?? ci vuole anche un po di senzo critico le istituzione vigilano,poco, anche su queste cose..... che poi i furbi sono a discapito dei veri agricoltori
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Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggiorammento che come asservimento di concepisce anche il semplice uso come abitazione da parte dell'imprenditore agricolo o dei suoi dipendenti (che svolgano però almeno 50 giornate lavorative in azienda).
Una piccola rettifica:
Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggio.... dei suoi dipendenti (che svolgano però almeno 50 giornate lavorative in azienda).
Saluti.
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Asservimento del fabbricato rurale al terreno in un comune confinante
Grazie a tutti per le vostre risposte. Ho deciso di produrre al comune marchigiano una perizia tecnica attestante la funzionalità del fabbricato al fondo sulla base del fatto che il primo è abitazione principale di un coltivatore diretto.
Sarete informati degli sviluppi.
Saluti Elisabetta.
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Originalmente inviato da Elisabetta Visualizza messaggioGrazie a tutti per le vostre risposte. Ho deciso di produrre al comune marchigiano una perizia tecnica attestante la funzionalità del fabbricato al fondo sulla base del fatto che il primo è abitazione principale di un coltivatore diretto.
Sarete informati degli sviluppi.
Saluti Elisabetta.
scusami ma una perizia redatta da chi? Quanto ti costa?
Io presenterei una "semplice" dichiarazione del proprietario, allegando tutto il materiale di cui al già citato art. 9.
Beh! Informaci sugli sviluppi.
Ciao,
Peppe
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@ Elisabetta
Anche io sono delle Marche. Quando ho iniziato questa discussione http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=18467, l'ho fatto per conoscere la situazione delle tassazioni locali (ICI, TARSU, ecc.) nel nostro paese.
La mia sensazione è che gli agricoltori sono sotto "tiro" perché evadono le tasse, inquinano, campano con i soldi della Comunità Europea.......
Nella categoria, probabilmente, ci sono senz'altro delle mele marce, ma, in quali non ce ne sono!
Anche l'ultima finanziaria (art.42-bis) ha precisato chi sono gli "agricoltori", che hanno diritto alle esenzioni, e quali sono i locali da considerare come strumentali all'attività agricola (http://www.parlamento.it/parlam/leggi/07222l.htm) e quindi non tassabili.
Ma, credi veramente che i comuni non continueranno a richiedere documenti su documenti per esigere i loro tributi! ( tieni conto che la legge 212/2000 stabilisce quali devono essere i rapporti tra contribuente ed amministrazione).
Io credo che il problema è che noi agricoltori trasmettiamo un'immagine sbagliata e non lottiamo abbastanza per i nostri diritti.
Guarda il problema dei rifiuti (TARSU). Noi "campagnoli" la sostanza umida (che costituisce circa il 50% dei rifiuti totali) la ricicliamo come cibo per gli animali da cortile o come compost; la carta la utilizziamo come combustibile, il legno pure (oggi si tende a considerare tutto ciò che non utilizziamo, un rifiuto; una volta il rifiuto era solamente ciò che non si poteva riutilizzare), perciò non potremmo avere diritto a qualche riduzione d'imposta?
Condivido quanto ti ha detto Potionkhinson, un'autocertificazione dovrebbe bastare.Ultima modifica di baldo; 13/01/2008, 18:20.
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La strumentalità di un bene rispetto ad un altro bene, indipendentemente dall'ubicazione, si dimostra dando prova che tra i due beni esiste un vincolo di pertinenzialità (art. 817 c.c.), tra un bene e l'altro.
Nel nostro caso, l'immobile ad uso abitativo (la casa) deve essere pertinenza del fondo.... il fondo cioé é l'immobile principale, poiché é quello che produce reddito e giustifica l'esistenza dell'impresa agricola....
Potrebbe essere valido iscrivere il proprietario tra gli IAP, o costituire una società agricola ad hoc... sempre che convenga in abse alle dimensioni e ai redditi dei beni...
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