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Il moscerino dagli occhi rossi, una piaga per fragole, lamponi e mirtilli

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  • Il moscerino dagli occhi rossi, una piaga per fragole, lamponi e mirtilli


    E’ arrivato anche in Piemonte il moscerino dagli occhi rossi, la temibile Drosophila suzukii, che sta provocando danni rilevanti alle coltivazioni di fragole, lamponi e mirtilli a partire dagli ambienti pedemontani dei comuni ai piedi della Bisalta. Dopo il cinipide del castagno e la batteriosi del kiwi, rischia di diventare la nuova emergenza fitosanitaria della frutticoltura. Ha infatti una capacità di diffusione impressionante e non si limita ai piccoli frutti, ma attacca tutti i frutti intensamente colorati: ciliegie, albicocche, ma anche susine, nettarine, fino anche all’uva.
    La situazione, le prospettive e i rimedi saranno affrontati nell’incontro divulgativo organizzato dalla Comunità Montata Alpi del Mare e dal CReSO sabato 25 febbraio alle 9 a Peveragno presso il Centro Congressi in località Madonna dei Boschi. Il Convegno è patrocinato dalla SOI – Società scientifica italiana di ortofrutticoltura.
    Introdurrà i lavori l’assessore regionale Claudio Sacchetto, che riferirà della situazione sul territorio alla luce del monitoraggio affidato dalla Regione al Creso e all’Università già nel 2011. Nelle prossime settimane sarà invece attivato un programma di ricerca per mettere a punto gli interventi di difesa contro l’insetto e di contrasto alla sua diffusione.
    Il dott. Sandro Frati del Creso illustrerà la biologia dell’insetto. Molto attesa la relazione del dott. Gianfranco Anfora della Fondazione Edmund Mach (il Centro ricerche del Trentino), che presenterà le esperienze maturate in Trentino, dove il problema si è manifestato prima che in Piemonte. La dott.ssa Sabine Risso della Chambre d’Agriculture di Nizza riferirà della situazione nella Francia del Sud. Nei Pirenei la situazione è apparsa drammatica già lo scorso anno, soprattutto sulle coltivazioni di ciliegie e albicocche.
    Simone Marchisio dell’Agenzia 4A della Coldiretti confermerà il supporto dell’assistenza tecnica alle aziende del territorio pedemontano.
    Michele Baudino, responsabile del Centro sperimentale per la fragola e i piccoli frutti di Boves, tratteggerà i primi indirizzi di difesa, sulla base dell’esperienza maturata nel 2011 e della rete di contatti interregionali e internazionali di cui si avvantaggia il Creso. La preoccupazione a livello territoriale è elevata sia per la repentina diffusione registrata in questi ultimi anni sia per la perdita di prodotto. La difesa è particolarmente difficile. In attesa della registrazione di prodotti fitosanitari efficaci contro questa avversità è necessario adottare pratiche agronomiche razionali volte a contenere la diffusione del fitofago.
    La Drosophila suzukii, arrivata in Europa con lo spostamento di derrate alimentari, è originaria del sud est asiatico (India, Bangladesh e sud est della Cina). Negli anni ’30 si è diffusa in Giappone e successivamente, nelle Hawaii negli anni ’80. Solo a partire dal 2008 si registrano segnalazioni in altre aree del mondo ed in particolare in California, nel 2009 in Florida, Oregon e, contemporaneamente, in Italia (prima segnalazione della presenza del fitofago effettuata dalla Fondazione “Edmund Mach” di San Michele all’Adige), mentre nel 2010 l’insetto è stato ritrovato nelle aree del sud della Francia, in Spagna, in Slovenia e Russia.
    In questi ultimi anni nelle aree pedemontane del Cuneese si sono evidenziati con maggior frequenza problemi di conservabilità dei frutti in alcuni appezzamenti di piccoli frutti. Nell’estate 2010 i rilievi effettuati dal Settore Fitosanitario Regionale e dal DiVaPRA Entomologia Agraria dell’Università di Torino accertavano la presenza di Drosophila suzukii su frutti di mirtillo e lampone provenienti da alcune di queste aree.
    Accertatane la presenza, nel corso del 2011, nell’ambito di un progetto di ricerca regionale, sono state condotte attività di monitoraggio sull’intero territorio piemontese posizionando delle trappole, attivate con aceto di mele, in aziende specializzate nella coltivazione di fragole, lamponi e mirtilli. Negli ambienti pedemontani del Cuneese il monitoraggio ha evidenziato un’elevata presenza del fitofago dalla tarda estate, all’inizio dell’autunno sino alla fase invernale. Contestualmente sono state accertate situazioni di particolare gravità in alcune aziende con notevoli perdite di produzione. Infatti in situazioni di rilevante presenza di adulti l’attacco alla produzione è stato così grave da indurre gli imprenditori agricoli interessati ad abbandonare la coltura.
    Drosophila suzukii presenta alcune particolarità anatomiche e biologiche che la rendono pericolosa per le coltivazioni. Le femmine, provviste di un ovodepositore molto robusto, depongono le uova all’interno dei frutti in fase di pre-maturazione commerciale. Le larve si sviluppano a spese del frutto e ogni femmina può deporre sino a 350 – 400 uova sui frutti in prossimità della maturazione. Le uova schiudono in breve tempo e la larva conclude in ciclo di sviluppo in un tempo relativamente breve (da 3 – 15 giorni in funzione della temperatura). L’insetto è così in grado di svolgere numerose generazioni nell’arco dell’anno.
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