Buongiorno,
ho avuto un piccolo incidente quando la frizione inversa del mio motocoltivatore si è inserita da sola.
Situazione: alla fine del lavoro, con temperatura medio-alta, seconda marcia inserita, inversore abilitato, frizione (del tipo moderno, cioè quella inversa in cui si deve abbassare la leva verso la stegola per innestare, e rilasciarla per disinnestare) disinserita, motore acceso, acceleratore al minimo. Regime minimo del motore un po' più alto del solito (circa 1700/min invece dei soliti 1600), forse per via del caldo estivo.
La macchina è un motocoltivatore a tre marce della Fort (di Vicenza) modello MTC180 del 2016, al momento in configurazione trincia, con circa 200 ore di lavoro. La frizione è multidisco a secco.
Per farla breve, ero davanti al garage per riporlo, l'ho tenuto così acceso e fermo per alcuni secondi mentre telecomandavo il portone sezionale, ma mentre l'automazione non era neanche a metà corsa io mi sono ritrovato sbattuto fra il motocoltivatore ed il portone (che ha piegato, per dire la forza...), una delle ruote che slittava sul battuto di cemento continuando a spingere, ed ho dovuto spegnere il motore dall'interruttore elettrico per fermarlo.
Insomma, il MTC si è di colpo messo in movimento in retromarcia alla velocità tipica della seconda marcia.
Io per fotuna ho preso solo una gran botta, ma sono rimasto un po' scosso e incredulo. Dispiaciuto per il danno al garage ed alla stegola, ma sopratutto preoccupato che tale malfunzionamento possa ripetersi, magari durante il lavoro in situazione più critica.
Lasciare la marcia inserita mentre si tiene fermo il macchinario è qualcosa che ho fatto mille volte per evitare che il MTC scendesse da solo lungo una pendenza: solo trattenendolo dalle stegole, se in folle, non si riuscirebbe ad impedirne il movimento in certe situazioni.
Avrei dovuto mettere in folle ed azionare i freni, per essere in assoluta sicurezza, e magari anche spegnere il motore, ma allora il senso della frizione inversa qual è?
In ogni caso, chiedo come sia tecnicamente possibile che una frizione inversa si chiuda ed innesti da sola: trafilamento olio caldo dal carter, che fa dilatare i dischi, unitamente al regime minimo del motore troppo alto? Rottura di qualche elemento interno al carter o di un disco della frizione stessa, che va a piantarsi fra i dischi e ne provoca il trascinamento involontario? Magia nera?
Dopo aver fermato la macchina ho verificato che la leva della frizione fosse perfettamente alzata (cioè rilasciata) ed a fondo corsa, e lo era; non v'erano corpi estranei esternamente che ne avessero limitato il movimento, ed anche la leva che sporge dal carter, alla quale il cavo che porta alla cime della stegola è agganciato, era correttamente a riposo; i giochi erano i soliti, ed il registro di fondo corsa perfettamente nei parametri di cui al manuale d'uso e manutenzione; il cavo della frizione lo lubrifico regolarmente, ed era libero e fluido come sempre; provando a comandare la frizione, la resistenza della molla (esterna al carter) era quella usuale (forse la forza complessivamente necessaria era di poco diminuita: magari per rottura di una molla interna?); la leva aveva il suo normale gioco di circa 15° di movimento, quindi a riposo non c'era tensione significativa, com'è giusto; durante tutto il lavoro non avevo avuto nemmeno l'accenno di un movimento della macchina senza che comandassi io l'innesto della frizione, nemmeno con motore accelerato. Mettendo in folle il cambio e riaccendendo la macchina con frizione ancora rilasciata, ho notato che l'inversore grattava leggermente se provavo a comandarlo, come se la frizione fosse ancora in trascinamento.
Ho spento tutto e lasciato raffreddare, volendo sincerarmi di come fosse stato possibile e come prevenire in futuro eventi simili.
Il giorno dopo ho provato ad avviare il motore con cambio in folle, leva frizione rilasciata, PTO disinserita, inversore disabilitato: appena inserita una marcia, il MTC si è messo in movimento.
La frizione risulta completamente agganciata proprio come quando si tiene la leva totalmente abbassata sulla stegola, e non c'è modo di farla disinnestare.
Quello che posso dire è che la frizione inversa non è a prova di innesto involontario, anche con leva rilasciata! Quindi occorre molta più prudenza di quella che pensavo.
Un dubbio che mi sorge è che questa macchina contenga una frizione ordinaria, nella versione originale comandata con una normale leva di tipo motociclistico, e che solo tramite un gioco di molle e leve il costruttore per l'adeguamento alle norme CE nella seconda versione l'abbia trasformata non in una vera frizione inversa (che quando si guasta non può più essere innestata in alcun modo, come sarebbe giusto ai fini delle recenti normative di sicurezza), bensì in una frizione a comando inverso, e perciò quando essa si guasta torna alla sua vera natura di frizione ordinaria, completamente innestata a riposo.
Tutto ciò mi lascia abbastanza perplesso.
Idee, consigli e suggerimenti sono ben accetti.
ho avuto un piccolo incidente quando la frizione inversa del mio motocoltivatore si è inserita da sola.
Situazione: alla fine del lavoro, con temperatura medio-alta, seconda marcia inserita, inversore abilitato, frizione (del tipo moderno, cioè quella inversa in cui si deve abbassare la leva verso la stegola per innestare, e rilasciarla per disinnestare) disinserita, motore acceso, acceleratore al minimo. Regime minimo del motore un po' più alto del solito (circa 1700/min invece dei soliti 1600), forse per via del caldo estivo.
La macchina è un motocoltivatore a tre marce della Fort (di Vicenza) modello MTC180 del 2016, al momento in configurazione trincia, con circa 200 ore di lavoro. La frizione è multidisco a secco.
Per farla breve, ero davanti al garage per riporlo, l'ho tenuto così acceso e fermo per alcuni secondi mentre telecomandavo il portone sezionale, ma mentre l'automazione non era neanche a metà corsa io mi sono ritrovato sbattuto fra il motocoltivatore ed il portone (che ha piegato, per dire la forza...), una delle ruote che slittava sul battuto di cemento continuando a spingere, ed ho dovuto spegnere il motore dall'interruttore elettrico per fermarlo.
Insomma, il MTC si è di colpo messo in movimento in retromarcia alla velocità tipica della seconda marcia.
Io per fotuna ho preso solo una gran botta, ma sono rimasto un po' scosso e incredulo. Dispiaciuto per il danno al garage ed alla stegola, ma sopratutto preoccupato che tale malfunzionamento possa ripetersi, magari durante il lavoro in situazione più critica.
Lasciare la marcia inserita mentre si tiene fermo il macchinario è qualcosa che ho fatto mille volte per evitare che il MTC scendesse da solo lungo una pendenza: solo trattenendolo dalle stegole, se in folle, non si riuscirebbe ad impedirne il movimento in certe situazioni.
Avrei dovuto mettere in folle ed azionare i freni, per essere in assoluta sicurezza, e magari anche spegnere il motore, ma allora il senso della frizione inversa qual è?
In ogni caso, chiedo come sia tecnicamente possibile che una frizione inversa si chiuda ed innesti da sola: trafilamento olio caldo dal carter, che fa dilatare i dischi, unitamente al regime minimo del motore troppo alto? Rottura di qualche elemento interno al carter o di un disco della frizione stessa, che va a piantarsi fra i dischi e ne provoca il trascinamento involontario? Magia nera?
Dopo aver fermato la macchina ho verificato che la leva della frizione fosse perfettamente alzata (cioè rilasciata) ed a fondo corsa, e lo era; non v'erano corpi estranei esternamente che ne avessero limitato il movimento, ed anche la leva che sporge dal carter, alla quale il cavo che porta alla cime della stegola è agganciato, era correttamente a riposo; i giochi erano i soliti, ed il registro di fondo corsa perfettamente nei parametri di cui al manuale d'uso e manutenzione; il cavo della frizione lo lubrifico regolarmente, ed era libero e fluido come sempre; provando a comandare la frizione, la resistenza della molla (esterna al carter) era quella usuale (forse la forza complessivamente necessaria era di poco diminuita: magari per rottura di una molla interna?); la leva aveva il suo normale gioco di circa 15° di movimento, quindi a riposo non c'era tensione significativa, com'è giusto; durante tutto il lavoro non avevo avuto nemmeno l'accenno di un movimento della macchina senza che comandassi io l'innesto della frizione, nemmeno con motore accelerato. Mettendo in folle il cambio e riaccendendo la macchina con frizione ancora rilasciata, ho notato che l'inversore grattava leggermente se provavo a comandarlo, come se la frizione fosse ancora in trascinamento.
Ho spento tutto e lasciato raffreddare, volendo sincerarmi di come fosse stato possibile e come prevenire in futuro eventi simili.
Il giorno dopo ho provato ad avviare il motore con cambio in folle, leva frizione rilasciata, PTO disinserita, inversore disabilitato: appena inserita una marcia, il MTC si è messo in movimento.
La frizione risulta completamente agganciata proprio come quando si tiene la leva totalmente abbassata sulla stegola, e non c'è modo di farla disinnestare.
Quello che posso dire è che la frizione inversa non è a prova di innesto involontario, anche con leva rilasciata! Quindi occorre molta più prudenza di quella che pensavo.
Un dubbio che mi sorge è che questa macchina contenga una frizione ordinaria, nella versione originale comandata con una normale leva di tipo motociclistico, e che solo tramite un gioco di molle e leve il costruttore per l'adeguamento alle norme CE nella seconda versione l'abbia trasformata non in una vera frizione inversa (che quando si guasta non può più essere innestata in alcun modo, come sarebbe giusto ai fini delle recenti normative di sicurezza), bensì in una frizione a comando inverso, e perciò quando essa si guasta torna alla sua vera natura di frizione ordinaria, completamente innestata a riposo.
Tutto ciò mi lascia abbastanza perplesso.
Idee, consigli e suggerimenti sono ben accetti.