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Concimazione chimica ed analisi del terreno

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  • #61
    Originalmente inviato da TL-A
    Porca boia vado giù nel pomeriggio con la cordella metrica! E per trebbiare mi compro una cx con precision farming così conto i peli sul culo delle pannocchie!
    Non intendevo fino a questo punto...


    utilizzo dosi diverse perchè cepy tempo fa ha scritto che l'entec va usato un 30% in più circa
    Sì, ti confermo questa nota tecnica consigliatami dal tecnico dove mi fornisco di concimi/sementi..Ed è per questo che in proporzione alle dosi che hai indicato l'Entec mi sembra un pò sottodimensionato...Se consideri di tenere 7 come dose/ha d'urea dovresti salire a 9 q.li/ha la dose di Entec..


    Originalmente inviato da puntoluce
    non temere e fai le prove che vuoi son sempre ben accette (almeno da parte mia) basta che poi dici quel che viene fuori.
    Concordo pienamente..perchè comunque anch'io ho i miei grandi limiti tecnici quando imposto una prova..
    Ceppi c'è!

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    • #62
      Originalmente inviato da puntoluce Visualizza messaggio
      non temere e fai le prove che vuoi son sempre ben accette (almeno da parte mia) basta che poi dici quel che viene fuori.
      Ma se non si pesa e non si fà l'umidità delle singole parcelle...........
      Certo che i presupposti non sono incoraggianti,pensare di fare una prova,senza sapere cosa si prova(perchè ipotizzare semplicemente di usare tot dell'uno e tot dell'altro)non è francamente comprensibile.
      Credo che le concimazioni siano un mezzo per massimizzare le produzioni ed avere il maggior reddito possibile,allora o è solo una verifica tecnica e si confrontano magari eventuali differenti risposte ad uguali unità fertilizzanti utilizzate,oppure si comparano i due prodotti allo stesso costo/superfice,utilizzandone a pari costi quantità diverse.
      Oppure...............................
      Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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      • #63
        Originalmente inviato da puntoluce

        poi ognuno a casa sua è padrone di fare ciò che vuole
        Ognuno a casa sua è libero di fare ciò che vuole,ma quì siamo su un forum con un discreto livello tecnico generale,corre l'obbligo di evidenziare ciò che rientra nella norma e quelle che sono solo "chiacchiere da bar".
        Quello che si vede ad occhio è una cosa,quello che risulta da verifica della sostanza secca è un altra e quantificabile.
        Non si capisce neppure come si possa pensare di provare qualcosa senza neppure sapere cos'è,TL-A ha onestamente ammesso di non sapere quali sono i fabbisogni e le caratterisctiche dei concimi da utilizzare,basandosi su "sentito dire" piuttosto che altro.
        Per quel che è la mia esperienza vi assicuro che è impossibile determinare una produzione ad occhio,è insufficiente anche la sola pesatura,perchè non la quantifica nella materia utile(S.S.).
        Se vi sono differenze abnormi,sarà intervenuto un fattore esterno
        Il mio non è sarcarso,è solo realismo,se vogliamo essere seri dobbiamo "chiamare le cose col loro nome".
        TL-A vuole fare una prova?
        Meglio che sappia come dovrebbe farla e cosa si può aspettare,piuttosto che generici ed inutili incoraggiamenti,poi deciderà lui(in quello che fà a casa sua nessuno di noi può intervenire),ma se vogliamo che il forum sia utile a chi cerca qualcosa di fondato,dobbiamo essere chiari.
        Per il "pressapochismo" ci sono altri forum, molto più "liberi" di questo.
        Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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        • #64
          Ho letto adesso tutti i messaggi su questa fatidica prova e mi trovo d'accordo con mefito.

          A parte le difficoltà tecniche sulle misurazioni delle rese, sia come quantità che superficie investita, traspare un notevole errore di fondo sulle unità di N somministrate con i due diversi concimi, nel caso dell'entec per avere la stesse unità fertilizzanti si dovrebbe somministrare circa il 76.50% in più in peso di entec rispetto all'urea,
          poi come dice mefito per avere risultati statisticamente rappresentativi il campo non si dovrebbe dividere in due , ma fare parcelle randomizzate con i diversi piani di concimazione .

          Poi non ho capito bene quale sarebbe lo scopo della prova, stabilire la migliore risposta fisiologica della pianta o il maggior rapporto costo beneficio delle unita fertilizzanti, premetto che le due cose non sono quasi mai coincidenti.

          Una cosa che invece dai vostri post appare evidente è l'eccessivo terrore dei fenomeni di dilavamento o perdita di azoto per gassificazione da parte dell'urea, a mio avviso i vostri timori sono infondati, probabilmente per colpa di alcune pubblicità regresso fatte da alcune industrie chimiche agrarie, che visto che le piante assorbono l'azoto sotto un unica forma devono pur diversificare il prodotto, ma la loro diversificazione a volte è semplicemente un esasperazione commerciale e non agronomica.

          Allora per aver dilavamenti significativi dovete avere terreni privi di sostanza organica e dopo le concimazioni pioggia talmente abbondante da saturare completamente il suolo ed iniziare a percolare negli strati profondi, oppure errare nelle irrigazioni e sprecare talmente acqua da superare la condizione di capacita di campo, mentre i fenomeni di gassificazione dell'urea si rendono rappresentativi nel caso in cui non si esegua la sarchiatura e si verifichino le condizioni di assenza di pioggia e temperature elevate per più giorni, ma in questi ultimi due casi, dilavamento da irrigazione o assenza di sarchiatura quello che andrebbero modificati a mio avviso sarebbero questi due interventi e non tanto il tipo di concime utilizzato.
          Ultima modifica di L85; 09/02/2008, 23:22.

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          • #65
            Originalmente inviato da L85 Visualizza messaggio
            Una cosa che invece dai vostri post appare evidente è l'eccessivo terrore dei fenomeni di dilavamento o perdita di azoto per gassificazione da parte dell'urea, a mio avviso i vostri timori sono infondati, probabilmente per colpa di alcune pubblicità regresso fatte da alcune industrie chimiche agrarie, che visto che le piante assorbono l'azoto sotto un unica forma devono pur diversificare il prodotto, ma la loro diversificazione a volte è semplicemente un esasperazione commerciale e non agronomica.

            Allora per aver dilavamenti significativi dovete avere terreni privi di sostanza organica e dopo le concimazioni pioggia talmente abbondante da saturare completamente il suolo ed iniziare a percolare negli strati profondi, oppure errare nelle irrigazioni e sprecare talmente acqua da superare la condizione di capacita di campo, mentre i fenomeni di gassificazione dell'urea si rendono rappresentativi nel caso in cui non si esegua la sarchiatura e si verifichino le condizioni di assenza di pioggia e temperature elevate per più giorni, ma in questi ultimi due casi, dilavamento da irrigazione o assenza di sarchiatura quello che andrebbero modificati a mio avviso sarebbero questi due interventi e non tanto il tipo di concime utilizzato.
            Quoto in pieno, dovrebbero recepire questo anche parecchi burocrati che scrivono le leggi... scusate l'OT.
            Per quanto riguarda l'entec settimana scorsa sono stato ad una conferenza a vercelli che ne parlava. Chi parlava era chi il prodotto lo vendeva, e quindi chiaramente di parte, però dalle fotografie comparative, ma soprattutto dalle esperienze di agricoltori che hanno utilizzato il prodotto già negli anni scorsi, è venuto fuori che il dilavamento dell'azoto in risaia con l'utilizzo dell'entec risulta inferiore e la somministrazione risulta proporzionale con le esigenze della coltura, consentendo alla paglia di rimanere integra e vitale fino alla fine del ciclo colturale, con conseguenti anche minori rischi di malattie fungine. Personalmente nella prossima campagna effettuerò diverse prove di concimazione su riso, utilizzando anche entec in pre-semina, però per i risultati ci vorrà ancora parecchio.

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            • #66
              Originalmente inviato da L85
              non ho capito bene quale sarebbe lo scopo della prova, stabilire la migliore risposta fisiologica della pianta o il maggior rapporto costo beneficio delle unita fertilizzanti
              Leggendo quest'affermazione mi sono accorto di non averlo inserito neppure io..ma provvedo immediatamente..
              L'intenzione di tutto quanto scritto da me nelle prove efettuate era proprio stablire la risposta fisiologica del mais nell'utilizzo dei lenta cessione...A tal proposito vi ricordo che la zona mia non è irrigabile(), e nelle ultime campagne l'utilizzo di urea ha provocato quasi più danni che benefici...


              Originalmente inviato da L85
              nel caso dell'entec per avere la stesse unità fertilizzanti si dovrebbe somministrare circa il 76.50% in più in peso di entec rispetto all'urea,
              E' necessario rispettare lo stesso numero d'unità, o proprio perchè a lenta cessione si può anche stare sotto? Finora tutti i tecnici interpellati mi hanno risposto che è sufficiente solo un 30% in più (Entec26 confrontato con Urea46), quindi le unità Entec sarebbero comunque inferiori...
              Ceppi c'è!

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              • #67
                Cepy tu allora intendi 30% in più in peso di Entec 26 rispetto ad urea? Ciò vorrebbe dire allora meno unità di azoto, il che può essere legato alla maggiore efficienza dell'azoto, anche se in colture da asciutto credo ci sia poca differenza.

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                • #68
                  Originalmente inviato da albe86
                  intendi 30% in più in peso di Entec 26 rispetto ad urea? Ciò vorrebbe dire allora meno unità di azoto
                  Sì esatto, mi è sempre sato consigliato il 30% di maggiorazione come peso...



                  Qualcuno di voi ha anche avuto modo di provare il sulfammo26 della Cerealtoscana?
                  Io l'ho utilizzato (sempre per sarchiatua masi) causa difficoltà reperimento Entec, ma se dovesse capitarmi di nuovo questa situazione credo che ritornerò alla tradizionale urea46.. Non mi ha convinto per diversi motii, forse anche correlati tra loro:
                  1) l'effetto lenta cessione è stato fin troppo lento, nel senso che la pianta non ha mai dato segni evidenti di un beneficio tratto dalla concimazione;
                  2) nonostante un buon interramento in terreno fresco il granulo di concime sembrava mal assorbito dal terreno, e anche a distanza di un mese andando ad analizzare visivamente il terreno si notava ancora distintivamente il granulo in sè..Quasi come se l'effetto lenta cessione fosse solo garantito grazie ad un particolare rivestimento a lenta degradazione del granulo stesso..
                  Risultati dei raccolti comunque con rese minori e sanità di granella medio-bassa...
                  Ceppi c'è!

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                  • #69
                    Ciao ragazzi non essendo preparato in tale materia.vi volevo fare una domanda su i fertilizzanti.
                    I concimi, oltre ai sacchi da 50kg e 600kg si possono ritirare anche sfusi, in modo tale da riporli in silos appositi, e poi trasportarli in campo con rimorchi con scarico a coclea tipo Zaffrani?

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                    • #70
                      Originalmente inviato da tomma85 Visualizza messaggio
                      Ciao ragazzi non essendo preparato in tale materia.vi volevo fare una domanda su i fertilizzanti.
                      I concimi, oltre ai sacchi da 50kg e 600kg si possono ritirare anche sfusi, in modo tale da riporli in silos appositi, e poi trasportarli in campo con rimorchi con scarico a coclea tipo Zaffrani?
                      Hai un rimorchio con scarico a coclea tipo Zaffrani?
                      Hai dei silos appositi per stoccarlo?
                      Quanti qli annui ne utilizzi?
                      Io vedo lo sfuso utilizzato da grandi aziende con terreni vicino al centro aziendale,scaricato l'autotreno sotto il portico lo caricano poi con la pala nello spandiconcime carrellato.
                      Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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                      • #71
                        In Francia io vedo caricare gli spandiconcimi nei campi con concime sfuso caricato su speciali rimorchi simili ai dumper, a doppio asse ravvicinato. Questi rimorchi hanno un sistema di pistoni che solleva il cassone, nella parte posteriore (la più bassa a rimorchio ribaltato) a circa 2 metri di altezza; dunque senza usare coclee.
                        Un vero spettacolo da vedere.
                        Con gli stessi rimorchi, carichi di grano da seme, riempiono i cassoni delle seminatrici pneumatiche.
                        Sistema improponibile in Italia!

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                        • #72
                          salve gente, siccome sono poco esperto sui sacconi da600 kg,e dobbiamo acquistare spandicme, resto perplesso su l'uso d parte del concime dal sacco?? come siriesce aprelevarne una parte, senza che il resto venga giù?Ho letto "il sistema del tubo" ma come funziona?Grazie per lecortesi risposte!

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                          • #73
                            Originalmente inviato da piovano Visualizza messaggio
                            salve gente, siccome sono poco esperto sui sacconi da600 kg,e dobbiamo acquistare spandicme, resto perplesso su l'uso d parte del concime dal sacco?? come siriesce aprelevarne una parte, senza che il resto venga giù?Ho letto "il sistema del tubo" ma come funziona?Grazie per lecortesi risposte!
                            Un mio amico mi ha spiegato il sistema del tubo.

                            - Si patrica un foro nella parte bassa del saccone.

                            - Si pianta dentro un tubo di diametri adeguato (diaciamo 15 centimetri) e di lunghezza adeguata (1 metro dovrebbe essere ok), in modo che la parete esterna del tubo aderisca al saccone

                            - Se il tubo è sollevato oltre al concime, il deflusso del concime si blocca

                            - Se il tubo è abbassato, il concime defluisce dal tubo.

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                            • #74
                              ma veramente ci sono anche sacconi che hanno un apposito foro sotto che si può aprire e chiudere tramite una cordicella.

                              li ho sempre visti nei balloni del seme, nons empre invece su quelli del concime.

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                              • #75
                                Io taglio il saccone sul lato per farne uscire una certa quantità, poi ,quando lo devo svuotare, lo taglio sotto
                                Mi pare abbastanza semplice, senza star li a fare "invenzioni" varie

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                                • #76
                                  dare 18/46 a spaglio

                                  x Tony5820. Dove lavoro facciamo insilato non per noi, si da presemina 18/46 a 300kgha poi ricopertura concime con koskill o altro poi semina. Sempre presemina si potrebbe anche dare insieme urea quantità come sopra poi semina.Senno' la diamo dopo seminato.Per dirti com'è andata, è che noi si fa sempre così.Il mais è il pr31k18.L'urea ne diamo in totale 500/550kgxha.Questa dose èper il mais da insilare, per quello così detto in asciutto(che se piglia lasua buona acqua è meglio!!!)ce nemettiamo sui 300kgpiù o meno.
                                  Ultima modifica di piovano; 02/04/2008, 22:12. Motivo: tony voleva sapere il risultato

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                                  • #77
                                    ma si parla di concimazioni.. ma un dubbio mi è lecito...
                                    nessuno di voi ha mai fatto le analisi del terreno??? tessitura formazioni componenti??
                                    allora si concima ad orecchio come dice un luminare di agraria della università di Pisa....

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                                    • #78
                                      Ciao io ogni tanto le faccio le analisi del terreno ma non tutti gli anni.
                                      Due giorni fa ho finito di concimare il grano col nitrato ammonico pronto 26-0-0 e finito anche nelle barbabietole con l'entec.

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                                      • #79
                                        L'analisi del terreno è da tutti considerata un buon sistema attraverso il quale stabilire la concimazione. La sua efficacia dipende molto dal elemento che si deve fornire al terreno.
                                        Nel caso l'analisi riscontrasse una carenza di fosforo, elemento poco mobile nel terreno, sarà facile stabilire la dose che necessita il terreno.
                                        Questo ragionamento non può essere fatto per l'azoto, elemenento molto mobile nel terreno e quindi dilavabile sottoforma di nitrati.
                                        Detto questo l'analisi è molto utile per stabilire l'apporto di elementi come fosforo e potassio mentre più complicata la situazione per l'azoto (in questo caso è più utile l'esperienza e l'analisi dello stato nutrizionale della coltura).

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                                        • #80
                                          Originalmente inviato da mirotocci Visualizza messaggio
                                          ma si parla di concimazioni.. ma un dubbio mi è lecito...
                                          nessuno di voi ha mai fatto le analisi del terreno??? tessitura formazioni componenti??
                                          allora si concima ad orecchio come dice un luminare di agraria della università di Pisa....
                                          No, spesso la concimazione non è fatta con l'orecchio, bensì con il c....
                                          In una prova di 3 anni fa per il CER di Bologna, abbiamo potuto vedere come spesso le "ricette" di concimazione fai da te, ovvero senza la consultazione di analisi e calcoli di apporti-asporti, apportavano per alcuni elementi anche 3-4 volte le unità necessarie.

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                                          • #81
                                            Secondo voi l'analisi chimica del terreno eseguita con cadenza quinquennale può essere valida? Che tariffe vi applicano? Io 5 anni fà ho pagato uno sproposito...50 euro a campione...
                                            Ceppi c'è!

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                                            • #82
                                              Originalmente inviato da gennio dilan
                                              L'analisi del terreno è da tutti considerata un buon sistema attraverso il quale stabilire la concimazione. La sua efficacia dipende molto dal elemento che si deve fornire al terreno.
                                              Nel caso l'analisi riscontrasse una carenza di fosforo, elemento poco mobile nel terreno, sarà facile stabilire la dose che necessita il terreno.
                                              Questo ragionamento non può essere fatto per l'azoto, elemenento molto mobile nel terreno e quindi dilavabile sottoforma di nitrati.
                                              Detto questo l'analisi è molto utile per stabilire l'apporto di elementi come fosforo e potassio mentre più complicata la situazione per l'azoto (in questo caso è più utile l'esperienza e l'analisi dello stato nutrizionale della coltura).
                                              Ricordiamoci però che le analisi del terreno necessitano anche di un'attenta analisi di tutti i dati correlati (granulometria del suolo, ph, c.s.c, sostanza organica, rapporto C/N) e, dati altrettanto fondamentale, i valori degl'elementi realmente assimilabili rispetto al disponibile...
                                              Tutti questi dati interagiscono, e anche notevolmente tra d loro...
                                              Ceppi c'è!

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                                              • #83
                                                Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio
                                                Ricordiamoci però che le analisi del terreno necessitano anche di un'attenta analisi di tutti i dati correlati (granulometria del suolo, ph, c.s.c, sostanza organica, rapporto C/N) e, dati altrettanto fondamentale, i valori degl'elementi realmente assimilabili rispetto al disponibile...
                                                Tutti questi dati interagiscono, e anche notevolmente tra d loro...
                                                Con il mio intervento volevo solo dire come sia molto difficile stabilire, anche con l'analisi del terreno, la concimazione da effettuare sopratutto se si parla di un elemento molto mobile come l'azoto. Per questo ribadisco l'importanza dell'esperienza e di fare attenzione all'uso delle analisi del terreno.Concludo dicendo che gli apporti azotati si stabiliscono più considerando l'andamento pluviometrico che le analisi del suolo.
                                                Ultima modifica di gennio dilan; 11/05/2008, 17:02. Motivo: ortografia

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                                                • #84
                                                  Originalmente inviato da gennio dilan Visualizza messaggio
                                                  Con il mio intervento volevo solo dire come sia molto difficile stabilire, anche con l'analisi del terreno, la concimazione da effettuare sopratutto se si parla di un elemento molto mobile come l'azoto. Per questo ribadisco l'importanza dell'esperienza e di fare attenzione all'uso delle analisi del terreno.Concludo dicendo che gli apporti azotati si stabiliscono più considerando l'andamento pluviometrico che le analisi del suolo.
                                                  Ciao Gennio Dilan... con il mio intervento ho solo voluto precisare alcune nozioni che sono fondamentali, secondo me, quando si valutano analisi del terreno...questo perchè in certe condizioni, parlando di macroelementi in teoria meno mobili dell'azoto, possono verificarsi fenomeni di perdita di questi elementi...
                                                  Tornando invece a considerazioni inerenti solo apporti azotati, è si giusto considerare l'andamento pluviometrico, ma a mio modesto parere è altrettanto fondamentale tenere in considerazione l'andamento termico del clima perchè, in determinate condizioni pluviometriche e termiche, anche l' humus del terreno è in grado di rilasciare quantità determinanti, per la coltura in atto, di unità azotate...
                                                  Riguardo quest'ultima mia affermazione, sarei grato a chi è più istruito di me in materia, di spiegarmi quali possano essere queste condizioni termiche favorevoli al fenomeno...questo perchè tutti i libri da me letti in materia non spiegano benissimo quali siano i fattori scatenanti...
                                                  Ceppi c'è!

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                                                  • #85
                                                    Originalmente inviato da mirotocci
                                                    la cerealtoscana produce la blu formula dei concimi a lenta cessione che a detta di esperti sono un pò meglio di quelli compo
                                                    Quali sarebbero le motivazioni tecniche di questo "comportamento migliore?
                                                    Ceppi c'è!

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                                                    • #86
                                                      L'azoto viene rilasciato un pò più lentamente.

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                                                      • #87
                                                        I concimi a lenta cessione sono tali in quanto nel caso dei prodotti compo poichè viene momentaneamente inibita la nitrificazione e l'azoto mantenendosi sottoforma ammoniacale non percola (durata effetto circa 40-60 giorni ma molto dipende dal decorso pluviometrico e climatico in genere).
                                                        Nel caso dei prodotti cerealtoscana il tutto è dovuto alla maggiore complessità della molecola che aumenta così la permanenza dell'azoto nel terreno.
                                                        Quest'anno per il primo anno ho usato entrambi. In prima analisi sembra che i prodotti compo si adattino meglio per le concimazioni in copertura mentre il blurformula è meglio in pre-semina. Comunque occorre un'analisi più accurata e pluriennale.

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                                                        • #88
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                                                          Nel caso dei prodotti cerealtoscana il tutto è dovuto alla maggiore complessità della molecola che aumenta così la permanenza dell'azoto nel terreno.
                                                          Quindi questa molecola è anche lei inibibitrice della nitrificazione ma con effetto più prolungato rispetto al dimetil ecc ecc della compo? Chiedo tutto questo perchè non ho una grande conoscenza dei prodotti cerealtoscana...
                                                          Ceppi c'è!

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                                                          • #89
                                                            esattp quello che dice gennio dilan , anche se bisogna dire che l'inibitore della nitrivicazione per quanto concerne la compo è data da una copertura al grano di concime per quanto concerne il bluformula da una parte di azoto da metisulfunurea quindi tutt'altro sistema di lento rilascio non solo quest'ultimo non presenta a detta degli esperti il problema di diminuire la flora batterica nel terreno... e cmq a dire che uno è meglio in presemina e uno in post starei cauto i prodotti blu formula sono fatti in molte pezzature io ad esempio utilizzo un 27 -9 a gennaio 4 q e basta sui cereali se poi il prodotto si prospetta bene dò un paio di q di nitrato ad aprile...

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                                                            • #90
                                                              Ciò che ho detto riguardo al fatto che il blu-formula si adatti più alla concimazione in pre-semina che in copertura nasce dall'analisi di un solo anno e come ci insegna il buon Gallileo occorre fare un'esperienza per dire se una ipotesi sia valida ed essa deve essere ripetersi più volte nella stessa maniera.Da ciò vedremo se nei prossimi anni se le prime impressioni sono valide oppure sbagliate.

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