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Acquisto muletto 25-35qli elettrico

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  • #31
    Si hyster in italia è venduta solo da CGT e MAIA Macchine Industriali che si occupano anche dell'assistenza. Cgt è molto radicata nel Nord italia quindi anche se a prezzi un po alti (su Cat non sò su Hyster) offre un ottimo servizio assistenza. Sinceramente non ho mai avuto a che fare con i grossi muletti poruali, dalle mie parti sono tutti Cat, Belotti, e Svettruck.

    Da quando la Om è di proprietà tedesca? e chi sarebbe il Proprietario? Sapevo che ultimamente ha passato un periodo non proprio felice ma sapevo anche che si era ripresa.
    Fatemi sapere perchè sono interessato all'argomento.
    La Cesab e passato prima a BT poi entrambe a Toyota.... non sono preparato su questo prodotto per cui non oso dilungarmi.
    Per quanto riguarda i comandi io mi trovo molto bene con i pedali, però se sono affiancati. Il tipo che monta la Linde ad esempio secondo me è scomodo. Il freno sta tra marcia avanti e marcia indietro..... no non mi piace proprio.
    Ma scusami FD 41.... con il lavoro che devi fare tu mi spieghi a cosa ti serve tutta questa super tecnologia, servocomandi, finger tip.... l'unica cosa utile è appunto un muletto che abbia un buon controllo sull'idraulica, per il resto non e che ci devi stare 8 ore sul muletto. Secondo me rischi di buttare soldi per una cosa che non ti serve realmente.
    Naturalmente i miei sono consigli non critiche....
    :help: Vincenzo :help: - Per ricordare un amico

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    • #32
      caro Fiat, noterai l'esistenza di un milione e piu' di soluzioni e, credimi, quanto piu' ti addentrerarai nei microorganismi tecnici tanto piu' risultera' capziosa o ambigua la tua scelta. Che, se non ancora compiuta, presto dovra' prendere forma pena difficolta' lavorative come si apprende da quel che scrivi. Va da se' che ciascuna macchina ha il suo pregio e ciascuna possiede il proprio difetto per cui e' possibile smontare una tesi e avallarne un'altra e viceversa. Tu devi solo scegliere in base alle generalita' delle tue esigenze lavorative> qualita', prezzo e partnership del tuo concessionario copriranno il resto dei tuoi problemi. E' esercizio inutile ricercare analiticamente le ragioni di un carrello, nemmeno gli ingegneri che li progettano potranno essere concordi sulle cose. Con molta serenita', prendi il carrello che ti garantisca prestazioni ottime e funzionali al tuo lavoro e che sia protetto da un ottimo fornitore e officina. Il resto, credimi, e' un chiacchericcio senza cognizione. Avrai notato i pareri piu' esperti e comunque piu' discordanti...e cio' ti deve far riflettere. I colleghi concorderanno, chi in parte chi totalmente, ma se ti addentri nelle vene dei carrelli - come di qualunque altro mezzo tecnico - non ne esci piu' o se ne esci ne esci incerto. In gamba.

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      • #33
        OM fà patre del gruppo Linde da un paio di anni se non ricordo male, Cesab fà parte invece del gruppo Toyota, è stato presentato recentemente un nuovo carrello 3 ruote con trazione posteriore con portate da 10 a 15 quintali, esattamemente 10 - 13 - 15 quintali.
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        • #34
          Crifra ha perfettamente ragione, quando accenna alla partnership con il rivenditore, perchè spesso e volentieri, in un mercato "balordo" come quello odierno, per vendere un carrello in più ti promettono mari e monti, ma appena hai un problema . In un post precedente è stata valutata negativamente un servizio di assistenza caro, ma cosa vuol dire costoso ? Perchè se è solo la tariffa oraria non è un indice univoco, poichè io potrei uscire ad una tariffa inferiore del 50 % rispetto ai concorrenti ed impiegare il doppio del tempo....e i conti tornano .
          Altro aspetto negativo odierno è il balletto dei marchi rappresentati, oggi i costruttori fanno carte false per attirare concessionari radicati nel territorio, spremerli per un paio di anni e poi lasciarli andare, proponendo il marchio ad un loro concorrente presente sul territorio. La serietà del costruttore si vede anche da qui, ieri c'era, oggi c'è e domani è una garanzia. Un parere sui Montini ?sconsigliato, è una macchina un pò goffa e, se non ricordo male, sulla portata da te richiesta non ha nemmeno i controlli in corrente alternata. Per quanto riguarda la domanda di CAT ed anche la considerazione di FIAT, il gruppo OM-Pimespo (è una società unica, la prima fa i classici "muletti" nello stabilimento di Bari, la seconda fà i carrelli da magazzino nello stab. di Mantova)
          che è di proprietà del gruppo tedesco Linde da almeno 6 anni, azienda proprietaria anche della Still. Alcune voci (ambasciator non porta pena) dicono che la Linde voglia cedere la Om-Pimespo; per quanto riguarda lo stato di salute dell'azienda non è dei migliori, poichè hanno fatto grossi investimenti nelle strutture, hanno svenduto molti carreli per mantenere la quota di mercato (in Italia sono i primi), però....senza cash non si và avanti .
          Discorso Cesab, Toyota aveva bisogno di presentarsi sul mercato con una gamma completa, a loro mancavano i carrelli da magazzino, pertanto hanno acquistato la svedese BT, la quale qualche anno prima (per le stesse ragioni di completezza di gamma) aveva acquisito la Cesab; il problema a medio termine è che Cesab è un "doppione" per quanto riguarda la produzione della sua casa madre, poichè entrambi i marchi sono specializzati nella produzione di carrelli frontali (il classico muletto).
          Dimenticavo, due piccole precisazioni: tecnicamente il prodotto Hyster NON è venduto dalla rete CGT ma dalla CLS, azienda sempre nell'orbita CGT ma con un suo portafoglio. Evidenzio questo perche la vendita dei carrelli elevatori, a differenza del MT non è redditizia, quindi CGT si è "stancata" di dover travasare gli utili del MT per appianare i costi del carrello; ha perciò separato le gestioni, tant'è che una loro direttiva interna imporrebbe la netta separazione fisica dei due reparti, in caso si trovino sotto lo stesso tetto. Inoltre l'assistenza viene effettuata direttamente dalla filiale venditrice con tecnici che vengono "mossi" sul territorio direttamente dalla filiale, non hai un concessionario come interlocutore, ma la casa madre; tale politica è quella seguita anche da Jungheinrich.
          Scusa Miky.... quale 99% dei carrelli con doppio pedale, forse ti riferivi alla produzione Cesab.

          Good job !!

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          • #35
            Ciao Lupo grazie per le precisazioni su OM e Cesab. Ma ti devo correggere su quanto detto riguardo la CGT. Si ho detto Hyster la vende CGT proprio perchè la CLS di cui parli significa a tutti gli efetti CGT Logistica Sistemi. L'azienda è nata perchè dopo che Cat ha distinto il mercato dei carrelli da quello delle mmt con una rete di distribuzione differente, sia MAIA sia CGT si sono buttati sul prodotto Hyster.
            Nonstante tutto così come è successo per MAIA che ha dovuto creare la MAIA Macchine Industriali per poter vendere i prodotti non del gruppo Cat, ora è successo anche per Cgt che ha dovuto creare la Cls per poter vendere gli Hyster. Non contare Krupp e Locatelli che indirettamente fanno parte del gruppo Cat. Adesso non so se Cls opera nelle stesse sedi CGT-CAT ma se ciò avviene dovrebbe durare ancora per poco visto che Maia ha dovuto distaccare tutte le strutture che prima operavano "sotto lo stesso tetto".

            Piccola nota:

            Ma in Italia è rimasto ancora qualche marchio ad essere di proprietà italiana????
            :help: Vincenzo :help: - Per ricordare un amico

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            • #36
              Buonasera e grazie ancora a tutti!!Sto imparando un sacco di cose sui carrelli elevatori in questi giorni! Fin'ora li avevo solo guardati da appassionato,non ero mai entrato nel dettaglio. Per quanto riguarda i Montini allora li scarto,brutta cosa che non siano a C.A.

              X CAT320 : non è che vada in cerca del muletto supertecnologico,è che quello che mi avevano proposto aveva i comandi così...io,a dire il vero,preferirei quelli classici,credo siano più affidabili,poi magari posso anche sbagliarmi è...

              Ah,volevo conoscere i vostri pareri a riguardo di altri due marchi: dei miei amici che hanno attività come la mia,quindi dei carrelli fanno il medesimo uso,hanno uno un Komatsu da 25 qli dell'87 che ho anche provato,non va affatto male,è che il loro venditore gli ha fatto una modifica alla pompa per fargli sollevare 30qli...non so quanto siano salutari questi interventi...infatti è per quello che vogliamo orientarci su un 30.Poi,l'altro ha 2 Lugli,lui si trova bene,ma voi esperti che mi dite invece?

              Purtroppo oggi a mio padre è mancato il tempo materiale per andare alla Jugheinrich

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              • #37
                Discorso Cesab, Toyota aveva bisogno di presentarsi sul mercato con una gamma completa, a loro mancavano i carrelli da magazzino, pertanto hanno acquistato la svedese BT, la quale qualche anno prima (per le stesse ragioni di completezza di gamma) aveva acquisito la Cesab; il problema a medio termine è che Cesab è un "doppione" per quanto riguarda la produzione della sua casa madre, poichè entrambi i marchi sono specializzati nella produzione di carrelli frontali (il classico muletto).
                Scusa Miky.... quale 99% dei carrelli con doppio pedale, forse ti riferivi alla produzione Cesab.

                Alcune precisazioni che vorrei fare.
                1° Cesab e Toyota sono due case costruttrici di carrelli elevatori, ok, ma dire che Cesab è un doppione, non lo direi.
                Sui carrelli elettrici ti dico che stanno nascendo, in italia, carrelli che verranno venduti sia come Toyota che come Cesab sia come Bt, vedi l'ultimo nato a 3 ruote, ti dico che è stato progettato in italia (Cesab) e verrà molto probabilmente prodotto in italia anche per la versione Toyota che si differenzia per l'estetica e per la presenza del SAS.
                2°Per i carrelli a combustione interna, Toyota e Cesab sono lontani anni luce, i carrelli giapponesi sono idrodinamici, i Cesab hanno trasmissione idrostatica sia normale che a controllo elettronico, si dividono tra di loro i due tipi di mercato, chi ne preferisce un tipo chi l'altro con i rispettivi difetti e pregi.
                Il mercato italiano è fatto prevalentemente da carrelli con doppia pedaliera, o basculante o pedaliera doppia affiancata, questo non lo dico io ma il mercato, se vai a vedere il settore ceramico il 90% ha la pedliera basculante o pedaliera detta LINDE.
                A livello di opzioni penso che tutti si equivalgano, le case si studiano e si copiano come in tutti i settori, se vuoi un fingertip lo chiedi e ti viene dato da chiunque tra i grandi costruttori, io sono di parte perchè lavoro iuna di queste aziende, ma ogni casa ha pregi e difetti, se uno vuole un carrello deve solo vedere e provare e prendere quello che fà al caso suo, di una marca o un'altra non fà differenza, l'unico consiglio è di appoggiarsi a marchi di prestigio in maniera d'avere una rete d'assistenza ben organizzata.

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                • #38
                  ...mi conforta sapere che, almeno qui dentro, non ci si prende in giro affermando la superiorita' dell'una casa sull'altra...mi pare ragionevole e pacifico convergere almeno su tali questioni. Esigenza clt e partnership con officina-concessionario e' il binomio piu' efficace.
                  Molto interessanti le manovre politiche che stanno a monte delle scelte dei costruttori, e' un argomento che possiede un certo fascino. In fondo, non e' che questo il livello piu' alto del businnes cui anche noi - nel nostro piccolo - prendiamo parte e fomentiamo.
                  La cosa piu' interessante di questo lavoro e' la possibilita' di influire, mediante strategie le piu' disparate, sui processi decisionali dei nostri clienti, ora immettendosi in una trattativa ora vincendo la partita che spesso diventa scacchi in relazione ai soggetti attori.
                  Frequente problema> come contatto quello che decide senza creare attrito col mio referente, che lavora nella sua stessa azienda, tal che possa sembrare di scavalcarlo e che possa mandare all'aria tutto? Insomma...tanta dose politica e di mediazione unita a fermezza e' un buon cocktail di formazione. Non pare anche a voi?

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                  • #39
                    certamente si, io lavoro per un'azienda costruttrice di carrelli elevatori, posso dire con certezza, che ogni carrello di ogni marca ha pregi e difetti, i clienti non sono tutti uguali, le abitudini idem, prendiamo ad esempio il nuovo Linde X39, io l'ho provato, è una bella macchina, molto innovativa sotto certi aspetti, ma un oltre ai costi ha il problema, che poi un problema vero e proprio non è, di essere nata esclusivamente con i jostyck, allora, trovi il cliente che è disposto ad accettare l'innovazione, ma altri, e in certi settori sono la maggioranza, preferiscono avere le leve tradizionali, per abitudine, per paura della tecnologia, insomma per una ragione infinita di motivi, lo stesso succede quando mandi in prova un carrello idrostatico da uno che ha avuto o che ha solo carrelli idrodinamici, allora ti scontri con il problema del freno di servizio, in quelli idrodinamici ci sono ancora i freni a tamburo poi visto il tipo di trasmissione li devi utilizzare per fermarti, molta gente salendo su di un carrello idrostatico si trova spiazzata, questi carrelli, la maggior parte, dispone di freni negativi, questi non sono freni dinamici, in questi carrelli la frenatura è data dal circuito idraulico, questi premendo il pedale del freno hanno una frenata istantanea che se non abituati può essere pericolosa o la si può vedere come un difetto, chi ha per esempio il Linde X39, avrà certamente letto sul manuale che è severamente vietato premere il pedale del freno con il carrello in movimento, in questi carrelli i freni sono utilizzati solo come freni di stazionamento. Ogni casa ha i suoi marketing, che dovrebbero dire ai progettisti cosa il mercato vuole, Linde sicuramente prima di mettere in commercio l'X39 avrà certamente sondato il terreno, poi come nella maggior parte delle volte dietro vi sono decisioni politiche, in poche parole, di carrelli diesel con i jostyck non se ne vedevano, ora Linde ha spostato il target in alcuni settori, e se vuoi rientrare in quella nicchia devi presentarti con un carrello di pari equipaggiamento, come vedete le scelte di alcuni costruttori sono anche fatte per selezionare in qualche modo i propri concorrenti, non tutti possono investire per creare un qualcosa che sia in grado di competere con quello che ha tirato il sasso, e da lì si screma........l'ultima moda in fatto dei carrelli sono i carrelli piccoli con trazione posteriore, ha iniziato Still e Jungheirinch, hanno seguito il gruppo Toyota e piano piano arriveranno anche gl'altri.......quale sarà la nuova, diciamo, caratteristica che dovranno avere i carrelli di nuova generazione?

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                    • #40
                      Vi confesso che mi stò divertendo parecchio in questo confronto, soprattutto sperando che FIAT apprezzi e che riesca ad orientarsi verso il prodotto + adatto alle sue esigenze. Allora, voglio dare una prima risposta a FIAT per quanto riguarda l'affidabilità dei cosidetti "sistemi tecnologici", dandoti una "chicca": nel mondo dei costruttori di carrelli elevatori vi è una (e mi pare sia l'unica) azienda che nei comandi tecnologici (mi piace questo termine ) utilizza leve multifunzione che provengono da un mercato ben conosciuto dai frequentatori di questo forum, cioè il movimento terrra, garantendo buona affidabilità. Infatti le sollecitazioni che in questo settore sono ben superiori a quelle che possono subire durante l'utilizzo standard del muletto; inoltre questo tipo di leva le ho viste installate anche sui gatti delle nevi. Komatsu che dire ? La parte carrelli elevatori è stata acquisita dalla Om-Pimespo (non ne è chiaro il motivo), pertanto cercano di uniformare le componentistiche ma il problema + grosso è che non esiste rete commerciale, e se fanno i lavori come ha i detto di modifica alla pompa.... meglio lasciarli dove stanno, in caso di infortunio la responsabilità è sempre del datore di lavoro.
                      Lugli ..... urtroppo è fallita.....
                      Miky, mi piace come argomenti le scelte della tua azienda, però voglio farti alcuni appunti:
                      non ho detto che Toyota e Cesab siano la stessa cosa, però da un punto di vista commerciale ci sono due reti che presentano parecchi prodotti uguali, piccole differenze di allestimento e di colore....ma vi è una forte concorrenza in casa. Inoltre per quanto riguarda il doppi pedale, sicuramente il mercato delle ceramiche è un comparto MOLTO importante per i costruttori di Diesel (numeri, referenze, visibilità..) ....ma è piccolo, poichè il grosso del volume è concentrato in alcune zone della Emilia Romagna. Il grosso dei numeri del mercato dei frontali si fanno con le piccole e medie aziende (tipo quella di FIAT-ALLIS) che comprano un carrello ogni 5/7 anni e non hanno alcuna necessità ne capacità (senza voler offendere) di capire la differenza tra idrostatico e/o idrodinamico. Loro guardano in giro, se vicino a loro c'è una ceramica od un grosso utilizzatore di muletti, tra i carrelisti ci sarà sicuramente un loro conoscente, al quale chederanno un opinione, e questa influenzerà MOLTISSIMO la loro scelta. La definizione di moda per la trazione posteriore mi sembra un pò errata, poichè sono tanti anni che vengono proposti, Cesab li ha in gamma da parecchi anni, Jungheinrich li propone dalla fine degli anni 70. L'orientamento odierno verso la sempre + forte presenza di aziende che si occupano di logistica c/to terzi ha avuto come impatto la necessità di avere mezzi veloci per lo scarico, tant'è che c'è stata una "riscoperta" dei frontali leggeri, poichè si riesce a coniugare portate accettabili (fino a 15 q.li) con macchine compatte e leggere, molto utili soprattutto se il carrello deve salire su pianali di camion e, tutti sappiamo quanto sono permalosi i camionisti se gli sfondiamo il pianale .
                      Caro crifra.....se avessi la risposta, avrei doti soprannaturali, poichè nel caso che tu poni si corrono grossi rischi di impermalosire delle persone..... e so' c...i
                      Risposta alla piccola nota: sì, qualche costruttore di proprietà italiana è rimasto, però lavora nelle cosidette nicchie di mercato, redditizie ma molto rischiose poichè legate ad andamenti del settore; alcuni nomi: MONTINI di Cotignola (RA) specializzato nei muletti per il settore ortofrutticolo, CARER anch'essa di Cotignola specializzata nei muletti elettrici di grossa portata, fino a 120 q.li, PIERALISI di Iesi (An) specializzata nei carrelli con attrezzature per il settore oleario.....ed anche altri costruttori, che però sommando tutta la loro produzione non riescono a spostare la bilancia del volume di mercato delle grandi.
                      Good job !!

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                      • #41
                        La discussione si sta facendo sempre più interessante! Mi sto veramente facendo una cultura sul mondo dei carrelli elevatori!Grazie ragazzi! Siete molto preparati! Parlando dei vari assorbimenti di alcune Case minori da parte dei colossi,noto che è una tendenza che,negli ultimi anni,ha coinvolto un po' tutti i settori,dalle mmt ad appunto i carrelli elevatori,passando per le automobili e anche,questo settore lo conosco mooolto bene,alle macchine utensili,anche quì una volta avevamo un sacco di ottimi marchi,purtroppo però,moltissimi sono stati assorbiti da grossi gruppi stranieri.Fortunatamente però ci restano dei bellissimi marchi che producono macchine all'avanguardia,noi infatti abbiamo preso italiano! Chiusa la parentesi torno all'argomento principe: Lupo Alberto,mi dispiace che sia fallita la Lugli,proprio non me l'aspettavo...perchè il loro sito è attivo,funziona alla perfezione...di solito i siti delle ditte che falliscono li chiudono... Scusate se forse sono ripetitivo,ma non sono ancora convinto del tutto,con tutti 'sti passaggi di mano...qualche preventivo OM è il caso di andare a farselo fare o è meglio girare al largo?E anche per gli usati,ipotesi quasi più plausibile nel mio caso,è rischioso prendere un OM?In futuro la reperibilità ricambi ci sarà?E l'assistenza?

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                        • #42
                          La definizione di moda per la trazione posteriore mi sembra un pò errata, poichè sono tanti anni che vengono proposti, Cesab li ha in gamma da parecchi anni, Jungheinrich li propone dalla fine degli anni 70.

                          Mi permetto di dirti che in Cesab l'unico carrello con trazione posteriore, era il BIT1000 che oltrettutto non era costruito all'interno ma era comprato da Pieralisi, tutto gl'altri 3 ruote prodotti da Cesab sono a trazione anteriore, te lo assicuro perchè come avrai capito ci lavoro.
                          Per quanto riguarda la rete commerciale, in italia Cesab non ha una propria rete commerciale, ma è curata dalla consociata BT-CESAB, certo che ci scontreremo sul mercato con i ns capi, ma come ho detto nei post precedenti sono due tipi di carrelli diversi, per quello che riguarda i diesel, ognuno di loro ha una fetta e un posto nel mercato, non si può dire la stessa cosa sui carrelli elettrici, in questo caso si che siamo in piena concorrenza, ma starà ai comerciali giocarsi le carte sui prezzi e sui servizi, poi ognuno farà la sua scelta, ti dico anche comunque che le nuove linee dei carrelli saranno fatte con i 3 marchi, quindi alla fine che uno compri toyota, cesab o Bt non cambia tanto, il primo esempio è come ho detto il carrello 3 ruote nuovo appena presentato e in futuro si vedrà o vedrete.

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                          • #43
                            Piu' che una risposta, Lupo, cercavo di mettere in luce alcuni degli aspetti piu' significativi e delicati che un lavoro del genere riesce a generare. Chiaro, e' abilita' del singolo e del team riuscire ad agirare ostacoli o gelosie.
                            Lugli ha portato a compimento forzato il proprio ciclo di produzione, fallita ahime' per una strana cattiva gestione di cui tralascio particolari...Tuttavia, il marchio era di assoluto prestigio e i carrelli di ottima fattura e prestazione. E' certo difficile gestire ora un carrello Lugli da un punto di vista meccanico o elettrico a causa della irreperibilita' della ricambistica. Unica via d'uscita per chi ne possedesse uno e' non mollare mai l'officina che, commercializzando Lugli per molto tempo, riesce magari a gestire i ricambi solo attraverso rapporti e contatti personali.
                            Io penso che il futuro sia nella logistica interna e proprio in virtu' di tale prerogativa col tempo assisteremo alla riduzione dei frontali elettrici a macchine molto simili a quelle per la movimentazione da magazzino.

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                            • #44
                              ...ma l'aspetto che poni in evidenza, è anche uno di quelli che dà maggiore soddisfazione....quando riesce .

                              Condivido totalmente la tua opinione su Lugli, ed è un grosso dispiacere vedere che non riescono nemmeno a trovare investitori (questa volta affidabili) disposti a rilevare un marchio che nel mondo dei diesel era, come apprezzamento, secondo solo alla Linde.
                              Non condivido completamente la tua opinione sulla logistica interna, non perchè questo non sia l'orientamento delle aziende che sfruttano la terzializzazione, ma facendo una considerazione sulla struttura economico/sociale delle aziende italiane, composte per la maggioranza da realtà medio piccole che utilizzano il classico muletto, non puoi proporre un carrello retrattile, lo guarderebbero come un UFO .
                              FIAT, la tua domanda è impegnativa e potrebbe anche compromettermi, un domani potresti rinfacciarmi di averti condizionato .
                              Battute a parte dubito fortemente che OM, indipendentemente dagli sviluppi futuri della proprietà, possa sparire dal mercato e tantomeno avere problemi con i ricambi, dal momento che attualmente utilizzano il più possibile componentistica uniformata con Linde e Still.... però a me non piace come prodotto .
                              Miky, ok sulla precisazione delle reti commerciali, ma ritieni che il mercato possa accettare di vedere proposti 3 prodotti uguali a prezzi diversi ? In trattative simili il cliente ci và a nozze, perchè è tranquillo di avere il prodotto giusto....e quindi tira sul prezzo, fino a che qualcuno non "cala le braghe" svendendo il prodotto...tanto se compra Toyota ma gli è comodo fare l'assistenza alla Cesab.....non gli viene detto di no .
                              Questa politica non produce risultati per il marchio, ad esempio come capitò tra la Volkswagen per la prima serie della Lupo e la Seat per la Arosa; la macchina era la stessa, però l'appeal Vw ha fatto sì che Seat, pur costando meno, fù costretta ad eliminarla dal listino.
                              Oggi la Seat stà guadagnando qualche quota di mercato perchè hanno deciso di "ricollocare" il marchio in un altro segmento, evitando la sovrapposizione con gli altri marchi del gruppo, altrimenti era destinato alla chiusura.
                              Good job !!

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                              • #45
                                Si puoi avere ragione, ma lavorando con i giapponesi, ti assicuro che il loro carrello i tecnici cesab o BT-Cesab non ci mettono le mani, si sono, giustamente, mossi per far sì che sotto alcuni aspetti siano completamente diversi, le logiche di gestione hanno software personalizzati, e nessun di Cesab insegnerà mai ad un tecnico come mettere le mani alle logiche Toyota, così come alcuni componenti che visivamente sono uguali in realtà non sono intercambiabili, io non ho detto che sono uguali, attenzione, fanno parte della stessa famiglia perchè il progetto di base è lo stesso, ma poi loro hanno diversificato questo proprio per il loro mercato, su di un Cesab non trovrai mai il SAS, cosi come sul BT, è una loro caratteristica e ben se ne vedono di dare il permesso di montarlo anche sui fratelli di marca......

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                                • #46
                                  Forse sono Off topic: conoscete i carrelli TCM, quelli bianchi e azzurri per intenderci? Se si, esiste un importatore in Italia?

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                                  • #47
                                    ...a proposito di Cesab e Toyota. L'elettronica, le schede e componentistica che non sia genericamente meccanica, e' un problema di ragguardevole valore ove consideriate che non e' verso di capire le soluzioni degli ingegneri e dei loro copyright anche dopo un corso specifico e di settore fatto dalla casa madre ai tecnici specializzati. Ci vuole tempo perche' un tecnico possa veramente mettere le mani sui soft dei carrelli e questo discorso vale per ogni marca. Sara' difficile tra qualche hanno che un tecnico Linde - che gia' fa fatica boia a sistemare i suoi - riesca a riparare un Cesab e viceversa. Se non si hanno pass non si entra nei circuiti. Il che implica notevoli problemi di chiusura e standardizzazione del mercato in virtu' delle scelte compiute a monte. Forse si potra' riparare ancora un po' di meccanica o, diciamo cosi', la parte piu' esterna dei mezzi. ma il nucleo centrale, li' ove risiede il principio di vita di un carrello, sara' solo appannaggio di chi ha pass per entrare. Diversamente accade questo> che se un tecnico Lugli, esempio, metta le mani sul Linde impiega almeno una settimana o piu' per la riconsegna. Chi tra i clt e' disposto a tanto a fronte della immediatezza del tecnico Linde? Basta solo il nolo sostitutivo, come si faceva una volta e poco poco ancora oggi? Credo di no.
                                    Un retrattile come un Ufo...e' vero, e' vero...ma mi riferivo agli interni delle medie e grandi aziende ove spesso circolano dei bestioni da 60-80q. Qui, credo, la tecnologia fara' molti progressi.

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                                    • #48
                                      Ogni azienda penso non sia contenta di dare informazioni ai concorrenti, l'elettronica nei carrelli sarà sempre più protagonista, come in tutti i settori d'altronde, occorrerà sempre più personale specializzato, le password per entrare ci stanno tutte, Linde non ha sicuramente piacere che un tecnico cesab o di un'altra casa possa mettere le mani nel loro software, e lo stesso vale per le altre case, poi diciamo che c'è anche un motivo oltre che di riservatezza anche di sicurezza, pensa se uno che non conosce bene i parametri inseriti potesse cambiarli a piacere potrebbe creare delle situazioni molto pericolose, per es. i carrelli con trasmissione idrostatica a controllo elettronico della Cesab hanno i software con punti di accesso a piramide, per scelta il tecnico può agire solo su determinati parametri, mentre alcuni personaggi interni di Cesab e BT-Cesab hanno libero accesso a tutti i parametri, questo perchè basterebbe cambiare un numero in un determinato posto per far si che il carrello non freni........pensa questo in mano ad una persona incompetente (perchè non istruiti) quali situazioni si potrebbero creare...

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                                      • #49
                                        Effettivamente l'elettronica è sempre più presente in ogni tipo di mezzo motorizzato...e,in questi giorni durante i quali mi sono guardato un bel po' di siti di Case produttrici di carrelli elevatori me ne sono reso ben conto,chi più chi meno,fanno tutti un uso piuttosto massiccio dell'elettronica.Mi sorge spontanea una domanda però (la medesima me la sono posta circa ogni categoria di mezzo) : questi carrelli odierni ipertecnologici avranno la durata nel tempo dei loro molto più semplici predecessori?Sovente capita di vedere dei muletti degli anni '70 ancora in esercizio.

                                        X LupoAlberto: grazie per la risposta sugli OM!Anche a me non è che piacciano più di tanto (fa poco testo il mio giudizio inquanto si basa su un'impressione visiva) ,mi danno un po' l'impressione di essere prodotti economici...

                                        Domanda che pongo a tutti: che ne pensate dei carrelli Yale?Sicuramente l'esperienza non manca al marchio statunitense,a vederli sul loro sito mi hanno dato una bella impressione...mio fratello 'sta mattina ne ha visto uno elettrico da 50qli all'opera e mi ha detto che gli è sembrata una buona macchina...a voi la parola.

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                                        • #50
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                                          Tra le altre cose a Feltre esiste il mitico sig.Merlo della Braumaster...ma cosa strana strana quando chiedevo di lui ai feltresi - vi chiamate cosi? - pochi in realta' lo conoscevano...gran caldo a Feltre la scorsa estate.
                                          Ma ancora non hai deciso? ti abbiamo un po' messo sul chi va la'...Comunque credo che il ventaglio delle situazioni possibili e' stato fatto...ora mi sa che te tocca...salut.

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                                          • #51
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                                            Sabato sono stato al Samumetal a Pordenone (fiera macchine utensili) e c'era anche qualche stand di carrelli elevatori,ho potuto vedere bene Mitsubishi,Still,BT Cesab e una marca italiana a me sconosciuta che cominciava con R e finiva con O,ma ora non rammento....sembravano un po' meno evoluti della concorrenza comunque.... I Mitsubishi,come avevo già detto in precedenza,mi sono sembrati ben realizzati,però,la cosa che ha fatto venire un po' di dubbi a me,mio fratello e mio padre è : i servocomandi saranno precisi???Hanno un'escursione minima....visti da fuori,mi ispirano molta più fiducia le leve tradizionali....poi non so...potrei anche sbagliarmi...
                                            Still mi ha impressionato ancora meglio invece,davvero un prodotto ben fatto C'erano esposti un 20 un 25 e un 40qli,io mi son fatto dare i depliant delle serie 20-25-30 e 35-40-45....come prezzo siamo la col Mitsu,mi hanno detto intorno ai 50mila per il 30 e una decina di migliaia di euro in più per il 35,che però ha ben altra struttura,la medesima del 40 e del 45.Poi mi è stata detta un'altra cosa interessante,ovvero che se ho bisogno di far scendere le forche con più dolcezza della configurazione standard,possono regolarmi il flusso delle valvole a mio piacimento...credo che sia una cosa possibile per qualsiasi modello di qualsiasi Casa comunque...Boh,intanto ci siama fatti un'idea anche dei nuovi...costano un bel po',però neanche possiamo rischiare di andare a rovinarci la macchina utensile per aver risparmiato qualche migliaio di euro sul muletto....boh,si vedrà...

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                                            • #52
                                              Sicuramente si possono ancora trovare carrelli datati in uso, questo perchè, realmente, una volta i carrelli si potevano riparare e far ripartire con il famoso fil di ferro...oggi purtroppo o per fortuna questo non accade. Quando si dice che non ci sono più i prodotti di una volta è perfettamente vero, ma vi è anche una motivazione logica; i sistemi di calcolo del dimensionamento delle strutture, unite anche al miglioramento degli ambienti di lavoro (piazzali, pavimentazioni) hanno fatto sì che le strutture siano state dimensionate correttamante, anzichè sovradimensionate. Aneddottistica racconta che vi fossero clienti che al momento della valutazione del prodotto, facessero il conto del costo carrello al Kg., quindi + peso, -costo/kg = buon carrello . Detto ciòritengo che,in linea teorica, le macchine odierne potranno durare tranquillamente decenni senza particolari problemi, oggi però si pone + attenzione ai costi di gestione, tant'è che spesso (per macchine elettriche) nel momento in cui la batteria inizia ad essere ko....si valuta attentamente la sostituzione del mezzo. Yale..come valutazione devo ripetermi, lo reputo un buon prodotto per le macchine diesel, ma arretrato per gli elettrici, credo ( spero di non sbagliarmi) che la macchina elettrica da 30 q.li non sia in corrente alternata; per darti una idea, gli elettrici 4 ruote da 16/20 q.li sono ancora i carrelli che, prodotti da Jungheinrich, venivano commercializzate da entrambe le reti commerciali. I tedeschi hanno tolto di gamma quel modello (trazione anteriore con differnziale meccanico, motori corrente continua, batteria 80 volt) nel 2000, passando ad un modello con motori corrente alternata, doppi motori trazione e batteria a 48 volt.
                                              Carlodg...il prodotto al quale fai riferimento dovrebbe essere una sottomarca di Toyota, prodotta nell'est asiatico con componentistica "obsoleta" (spero di non avere detto castronerie, ma non è molto diffuso).
                                              Problema pw e sw di gestione dei carrelli...tutto vero, in teoria, perchè tra rivenditori tutti si conoscono e quasi tutti si aiutano, passandosi info oppure inviando il proprio tecnico ad effettuare l'intervento.
                                              ...le DOLOMITI..... che invidia !!
                                              Cmq, il problema della scelta tra leve tradizionali o i "comandi tecnologici" non è nella dolcezza di discesa, ma nella precisione di stop nel momento in cui vuoi fermarti; alla fine hai provato Jungheirich ?

                                              crifra....ma davvero sei così interessante da scriverlo 2 volte ??

                                              Good job !!

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                                              • #53
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                                                • #54
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                                                  Per questo il discorso muletto è stato messo un po' da una parte...però,siccome la macchina arriverà mercoledì o giovedì,in questi giorni ci siamo guardati un po' in giro di nuovo.Dunque comincio da Jungheinrich: come struttura mi sono sembrati davvero molto seri,grande organizzazione,sia per quanto riguarda la rete di vendita che il discorso noleggi.Dispongono di una vasta gamma anche di usati.I loro carrelli mi hanno dato una bellissima impressione,personalmente mi piacciono un po' di più dei Mitsubischi che ho visto in precedenza,poi parlando di prezzi del nuovo (ipotesi che abbiamo comunque scartato) risultano anche un po' più a buon mercato di quelli della casa dei diamanti.

                                                  Altra cosa: l'importatore Mitsubischi ci ha proposto un Nissan da 30qli usato a 14 mila euri....voi che mi dite dei muletti di questa marca???

                                                  Terzo punto: parlando con un amico che ha un'attività simile,c'ha detto che secondo lui è assurdo spendere tanti soldi per un muletto,sostiene che uno da 5-7 mila euro sia più che sufficiente....boh,ho sentito tanti di quei pareri discordanti....

                                                  Accidenti,sono andato a scrivere un poema anche 'sta volta....

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                                                  • #55
                                                    Siccome per adesso abbiamo da fare pezzi di dimensioni non esagerate (e tanti in allumino,quindi leggeri) abbiamo noleggiato un Komatsu 15 qli del '98...(non l'ho ancora visto,ce l'hanno portato 'sta mattina)non so bene il modello perchè 'sta mattina avevo l'esame,ed avendo la terza prova domani 'sta sera non posso andare in capannone a farmi un giretto per provarlo... Ci viene a costare 500 euri mensili,intanto l'abbiamo noleggiato fino a Settembre,poi si vedrà,comunque se ne acquisteremo uno più avanti sarà un 20-25 qli . Voi dei Komatsu che mi dite??

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                                                    • #56
                                                      Scusate il post consecutivo

                                                      Dunque,il 15qli l'abbiam tenuto una settimana,poi ha avuto un problema al servosterzo,c'era un sensore che impazziva,ed il dispositivo non funzionava,e sterzare con la propria forza,soprattutto da fermo,non era simpatico.... Infatti ce l'hanno sostituito con un altro Komatsu,solo che da 20qli,che però in realtà è un 25 perchè ha l'alzata a 4,5m (almeno così ci hanno detto,comunque c'è scritto 20...) ,anche questo è parecchio sfruttato (era alla Fiamm batterie) però va molto ma molto bene,i comandi sono precisi e modulabili,ed anche la posizione di guida non è male,se solo chi l'ha usato prima l'avesse trattato meglio....un faro posteriore è rotto,uno davanti è senza vetro,l'interruttore dei fari è artigianale,il blocchetto della chiave idem....e pure un montante della "cabina" è piegato. Però,nonostante tutto,il suo lavoro lo fa,e bene,infatti lo abbiamo a noleggio fino a settembre,e poi probabilmente lo compriamo,vogliono 8000 euri,e se decidiamo di acquistare ce lo rimettono a nuovo,a partire dalla verniciatura,ora è verde Mitsubishi...... Non sapevo mica che i Komatsu non sono importati ufficialmente in Europa,infatti questi quì il concessionario dove l'ho preso (che è importatore ufficiale Mitsubishi) li porta direttamente dal Giappone,prende gli usati freschi. Beh,in definitiva,devo dire che i Komatsu mi sono sembrate delle macchine molto robuste,questo quì ha lavorato parecchio a occhio,però va ancora benissimo. Pensate che uno dei tecnici che sono venuti a portarlo ci ha detto che secondo lui i Komatsu sono superiori ai Mitsubishi,e l'ha detto contro il suo interesse,perchè loro principalmente vedono questi ultimi. Voi che siete più esperti in materia che mi dite di tutto ciò?? Vi sembra un buon acquisto? O è meglio provarne qualche altro prima?

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                                                      • #57
                                                        Non preoccuparti FD ....
                                                        Se scrivi a distanza di gg non è affatto un problema .....
                                                        Non lo è anche se scrivi due messaggi consecutivi nel giro di un minuto , ma sarebbe preferibile non farlo ----- questo non è iltuo "caso"
                                                        http://www.portpictures.nl/ ღaritime world

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                                                        • #58
                                                          Carrelli elettrici Komatsu

                                                          ...al fine di chiarirti le Idee, Komatsu non importa i carrelli elettrici dal Giappone perche` in Europa vende Carrelli elettrici prodotti dalla OM. In OM abbiamo una joint venture con Komatsu per L'Europa. Significa che produciamo l'intera Gamma dei Termici dal 1,5 al 3,5 Ton nel nostro stabilimento di Bari e produciamo inoltre i carrelli elettrici per loro su nostro progetto.
                                                          Questo e` quanto.
                                                          Sul comperare o no il Komatsu usato solo due considerazioni:
                                                          -8000€ non sono pochi, verifica che rispetti le norme europee e che la batteria sia nuova o seminuova, altrimenti rischi di tirarne fuori 3/4000€ per la batteria fra pochi mesi.
                                                          -Il ricambio per l'elettrico giapponese non e proprio facile da trovare, verificane la disponibilità.
                                                          Ciao
                                                          Josef Morat

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                                                          • #59
                                                            Grazie mille Morat!!! Sintetico ma efficace! Ora ho imparato qualcosa in più!

                                                            Per quanto riguarda l'acquisto del muletto,abbiamo ancora tutto agosto e settembre per testarlo...però,anche se è un po' vissuto (comunque se lo acquistiamo ce lo "restaurano") ,va davvero bene. A batterie è a posto,almeno fin'adesso non ha dato problemi...

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                                                            • #60
                                                              ...e se non mi sbaglio, decisione di qualche giorno fa, Komatsu Ltd riacquisterà le quote che aveva ceduto a Linde AG nel 2002 interrompendo quindi la joint venture tra le due...

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