Ho letto che a Garessio e/o Ormea hanno fatto una centrale per teleriscaldamento, e forse anche cogenerazione, alimentata a legna dei boschi abbandonati della valle, facendo una particolare convenzione con i proprietari, imponendo la cosa anche ai non rintracciabili. Qualcuno della zona ne sa qualcosa? Sarebbe una soluzione interessante per tenere in buona cultura i boschi abbandonati, che sono la maggioranza. Che senso ha lasciare marcire le piante in piedi per vecchiaia, o che si sradichino per il peso innescando frane, o che si riempia il sottobosco di rovi?
Annuncio
Collapse
No announcement yet.
boschi incolti
Collapse
X
-
Originalmente inviato da canaveis Visualizza messaggioHo letto che a Garessio e/o Ormea hanno fatto una centrale per teleriscaldamento, e forse anche cogenerazione, alimentata a legna dei boschi abbandonati della valle, facendo una particolare convenzione con i proprietari, imponendo la cosa anche ai non rintracciabili. Qualcuno della zona ne sa qualcosa? Sarebbe una soluzione interessante per tenere in buona cultura i boschi abbandonati, che sono la maggioranza. Che senso ha lasciare marcire le piante in piedi per vecchiaia, o che si sradichino per il peso innescando frane, o che si riempia il sottobosco di rovi?
Teoricamente doveva essere alimentata con rami ed avanzi derivanti dal taglio di lotti di conifere per legname, ma a quanto pare, visto che in Valle questo tipo di pratica non è molto frequente, non è molto chiaro cosa vi brucino (in campagna elettorale promettono la centrale, senza essere sicuri di avere materiale per mantenerla, bah. Anche questa è Italia).
Sicuramente non con l'esbosco dell'incolto, perchè i privati che lo fanno sono ormai molto pochi, e di conseguenza i boschi marciscono in piedi, oppure soffocati da edera, rovi, ecc....
E pagare squadre di boscaioli per alimentare la centrale, mi sa che non ne vale la pena.
-
Originalmente inviato da Podèt Visualizza messaggioE pagare squadre di boscaioli per alimentare la centrale, mi sa che non ne vale la pena.
- pesanti sanzioni a chi lascia in stato di abbandono i fondi di proprietà
- in funzione di questo accellerare itempi di uso capione se un terzo interviene gratuitamente a pulire il fondo stesso.
- piccoli incentivi per chi contribuisce assiduamente a portare alimentazione alla centralina termica
- giornate informativo/educativo nelle scuole locali, mossa lungimirante: in questo modo si sensibilizzano i futuri utenti del territorio.
In diverse provincie del canada queste norme sono consuetudine da decenni e i risultati si vedono.
Commenta
-
An, questo no lo sapevo.... Per certe cose si nota che come al solito altri popoli hanno molto più senso pratico di noi.
Tuttavia, almeno da me avrei dubbi sulla messa in pratica dei primi due punti, perchè almeno in Vallecamonica:
- I fondi di prorpietà sono in abbandono o perchè sono in posti infami, quindi scoscesi, pericolosi, non serviti da strade ecc. Perchè la gente ha cambiato abitudini, quindi non esistendo più le famiglie patriarcali "allargate" con unico sostentamento agricultura e campagna. Di conseguenza mancano i mezzi, il tempo, la voglia, e il fine (molto più pratici gasolio e metano) di mettersi a curare il bosco.
- I fondi di proprietà sono incolti perchè spesso i proprietari manco sanno di averceli. Successioni non fatte magari hanno assegnato 1/20 di proprietà a 20 parenti diversi che quasi non si conoscono, pertanto ignorano (volontariamente o meno) il fondo.
- In funzione di quanto detto sopra, ci sarebbero molte poche persone che si prenderebbero la briga di pulire i fondi altrui. A tal proposito potrebbero subentrare i comuni, ma sono i primi a lasciare i fondi in stato di abbandono. Tanto che devono svendere la legna in piedi a qualche privato in modo da ripulire un po'.
Ciò non toglie che i punti da te proposti sono molto, ma molto interessanti.
Se riuscissi a sapere in anticipo con certezza che venissero attuati da un punto di vista legislativo, mi muoverei in anticipo per diventare proprietario terriero di mezza Valle!
Commenta
-
Interessante la tua analisi, non la condivido in molti punti però. Secondo me negli ultimi anni si può notare una decisa inversione di tendenza, almeno per i boschi che hanno un minimo di appetibilità: contenuto di legname, accessibilità, ecc.
Abito nella bassa valle, e oltre che notare visivamante sempre più boschi tagliati, conosco persone che sono alla ricerca di piccoli lotti da lavorare, ma si inizia ad avere difficoltà nel reperirli.
Si può anche notare la nascita di nuove imprese boschive e addirittura del consorzio forestale.
Riguardo alla scarsità di mezzi alla quale accenni, penso che non si sia mai visto un tale proliferare di ogni tipo di mezzo forestale come in questo periodo, mezzi che aiutano anche a superare le difficoltà dovute all'orografia del territorio.
Esistono certamente dei fondi per i quali è incerta la proprietà, ma in percentuale irrisoria.
Infine, nella nostra valle, non esistono posti "infami"
Ciao.
Commenta
-
Originalmente inviato da gepedue Visualizza messaggioInteressante la tua analisi, non la condivido in molti punti però. Secondo me negli ultimi anni si può notare una decisa inversione di tendenza, almeno per i boschi che hanno un minimo di appetibilità: contenuto di legname, accessibilità, ecc.
Abito nella bassa valle, e oltre che notare visivamante sempre più boschi tagliati, conosco persone che sono alla ricerca di piccoli lotti da lavorare, ma si inizia ad avere difficoltà nel reperirli.
Si può anche notare la nascita di nuove imprese boschive e addirittura del consorzio forestale.
Riguardo alla scarsità di mezzi alla quale accenni, penso che non si sia mai visto un tale proliferare di ogni tipo di mezzo forestale come in questo periodo, mezzi che aiutano anche a superare le difficoltà dovute all'orografia del territorio.
Esistono certamente dei fondi per i quali è incerta la proprietà, ma in percentuale irrisoria.
Infine, nella nostra valle, non esistono posti "infami"
Ciao.Mi sento a casa!
Vediamo un po'... Nella nostra valle non esistono posti infami. E' vero, non posso che concordare, ma solo dal punto di vista affettivo. Io che vengo dall'alta valle, quando vado a fare legna su, per i miei genitori, mi viene il male tutte le volte. Spalle-mini teleferica-argano.
Esattamente come nei ricordi di mio papà..... Ma non per nostagia, perchè "o così o pomì", non essendoci altro modo per raggiungere i boschi di proprietà e tirare fuori un po' di legna.
Vero anche quanto asserisci tu riguardo alla cura dei boschi più accessibili della bassa valle, ma quelli non li ho mai visti in disordine più di tanto. Anche in alta valle è sato costituito un consorzio, vero qualcosa fa, ma è una goccia nell'oceano.
Qui nella zona della Franciacorta, dove risiedo, se dovessi togliere i (pochi) contadini che vanno a fare legna in inverno quando sono liberi dai campi per venderla, i boschi potrebbero stare lì a morire in piedi. Oltretutto qui i boschi sono mooooolto più comodi che in montagna. Collinette basse e stradine che arrivano praticamente ovunque. Basta un camioncino e un po' di buona volontà che ci si fa la legna senza ammazzarsi.
Perdipiù, come dicevo poc'anzi, nel bosco selvatico piante non autoctone (e infestanti) come le robinie, tolgono spazio alle piante originarie (Castagno, Frassino, Rovere) che sono sempre più rare, e la mancata cura dei fondi fa sì che prolifichino porcherie come edera e rovi che danno il colpo di grazia.
Sempre dai ricordi dei genitori/suoceri, nella loro infanzia boschi in disordine non ce ne sono mai stati. Ma vedremo. Vista l'aria che tira, secondo me, ci sono buone possibilità che molta gente torni a bruciare legna. Allora forse, anche i boschi meno comodi, verranno ripuliti.
Commenta
-
Ciao a tutti ,
vi porto l'esperienza della mia zona , che , sebbene diversa dalla vostra , è molto abbandonata sia per i boschi che per i campi.
Innanzitutto sono d'accordissimo con MaxB , in particolare sul tassare l'incolto , anche se ciò comporterebbe probabilmente la creazione di un apposito catasto e l'esistenza di controllori. D'altra parte colpire il portafogli si rivela sempre un efficace metodo di richiamare l'attenzione , e così si sbloccherebbe una fetta di mercato immobiliare " marginale " , con relativo abbassarsi delle richieste , spesso esose e generate dall'ignoranza , dei proprietari disinteressati dei propri fondi. Oltretutto i pochi che coltivano queste " oasi " circondate di rovi devono sobbarcarsi la pulizia di tutto il confine , cosa che i regolamenti comunali stabiliscono diversamente .
Veniamo all'esempio :
Nel Parco delle 5 Terre vi sono innumerevoli mini-appezzamenti terrazzati abbandonati.
I cinghiali e le pioggie abbondanti fanno franare i muretti a secco dei campi abbandonati nei terreni coltivati, con un danno , soprattutto di tempo , enorme.
é possibile , per chi ne faccia richiesta , coltivare un appezzamento a titolo gratuito per 20 anni , passati i quali il proprietario ritorna in pieno possesso del bene. Naturalmente il proprietario viene contattato e gli viene esposta la situazione , se vuole lo ripulisce e coltiva lui , sennò non può opporsi .
Ci sono forti incentivi per ricostruire i muri , piantare le barbatelle , la cantina sociale acquista l'uva ad un prezzo vantaggioso ( per chi vende ).
Ho semplificato il regolamento che è molto completo, e tengo a sottolineare che è la situazione di una Zona Parco Nazionale, quindi sotto diversi aspetti " privilegiata", ma nulla toglie che si possa espandere ad altre zone, visti i risultati del dissesto idrogeologico che colpisce tutta Italia.CIAO
Commenta
-
Originalmente inviato da MaxB. Visualizza messaggioNo ma si potrebbero attuare queste iniziative:
- pesanti sanzioni a chi lascia in stato di abbandono i fondi di proprietà
- in funzione di questo accellerare itempi di uso capione se un terzo interviene gratuitamente a pulire il fondo stesso.
- piccoli incentivi per chi contribuisce assiduamente a portare alimentazione alla centralina termica
- giornate informativo/educativo nelle scuole locali, mossa lungimirante: in questo modo si sensibilizzano i futuri utenti del territorio.
In diverse provincie del canada queste norme sono consuetudine da decenni e i risultati si vedono.
Commenta
-
E' da un po' che sono tentato di intervenire in questa discussione ma finora mi hanno frenato due considerazioni. La prima sta nella consapevolezza che per spiegare il concetto a persone che evidentemente non sanno di cosa parlano non basterebbero cento pagine; la seconda nella difficoltà di conservare la calma di fronte a certe "soluzioni" semplicistiche.
Di fronte al continuare di interventi scandalizzati per lo stato in cui certi boschi vengono lasciati da parte di proprietari criminali devo intervenire per forza, sperando che qualcuno arrivi a capire.
Le scelte politiche ed economiche degli ultimi decenni hanno portato allo spopolamento della montagna, il che ha, ovviamente, portato all'abbandono di boschi e terreni.
Cercherò di semplificare con un esempio.
Io trascorro buona parte dell'anno proprio sulle montagne di Garessio, in una "casa" che pochi considererebbero abitabile, che fu di mio nonno. Detta casa si trova in una borgata che da anni, quando non ci sono io, è completamente disabitata. Nel resto del paese, molto sparpagliato, vivono ancora nove persone: quattro donne di età compresa tra i 75 ed i 90 anni, delle quali due malate e cinque uomini, dei quali tre sono ancora in grado di pulire, almeno in parte, i loro boschi, cosa che, per quanto mi è possibile, con un certo dispendio di denaro, faccio anche io.
Il resto dei boschi, la maggioranza, è in stato di abbandono.
Qualche decennio fa, quando c'era ancora parecchia gente, neanche un metro quadro era in stato di abbandono; tutto, ma proprio tutto, serviva per sopravvivere.
Oggi, dopo che la montagna è stata da tutti abbandonata al suo destino, ai pochi che sono rimasti, dopo una vita di autentici stenti, lavorando 365 giorni all'anno per quattordici ore al giorno e qui soppravvivono con pensioni da fame, vorremmo anche appioppare pesanti sanzioni perchè ad 80 o 90 anni, malati, magari attaccati ad una bombola di ossigeno, non riescono più a pulire i loro boschi!
Pensare che questi boschi li amano perchè sono costati sacrifici che chi non c'è passato non può immaginare e sono i primi a soffrire nel vederli incolti.
A volte, in quei boschi, incontro dei "turisti" (in certi casi devo anche far loro posare quello che hanno arraffato in giro; c'è anche chi viene a caricarsi l'auto da 50.000 € di legna) i quali mi parlano della bellezza e della pace del posto e, a volte, si lamentano dell'abbandono dei boschi. A questi ultimi propongo di venire a pulirne qualcuno, in cambio potranno tenersi la legna. Finora nessuno ha accettato.
Ora vorrei proporre anche a voi la stessa cosa. Vi devo però avvertire che tali boschi spesso non sono raggiungibili da mezzi meccanici e, a volte, anche a piedi può essere complicato e che la legna di castagno oggi vale, in stanga a bordo strada camionabile, 3,50 € al quintale, ma volte anche meno e altre volte, come l'anno scorso, non si trova nessuno che la ritiri.
Io non so come funzioni in Canada, dove credo la situazione sia diversa, in ogni caso credo che dovremmo imparare a copiare bene il meglio e non male il peggio, dai paesi stranieri.
Il fatto poi che i risultati si vedano, se a spese dei più deboli, a seguito di norme profondamente inique e vessatorie non trasforma in giusto ciò che è profondamente ingiusto.
So che questo intervento è lacunoso ma, come detto prima, non basterebbero cento pagine per illustrare chiaramente la situazione.PiGì
Commenta
-
Ciao Lumberjack ,
sono d'accordo con te sulla vita degli anziani e le loro disponibilità economiche .
Però c'è anche l'aspetto giuridico della questione :
- se esiste un art. 892 del Codice Civile sulle distanze dai confini,
- se esistono varianti locali sulla manutenzione dei confini di proprietà ,
non vedo perchè devo essere io a prendermi l'onere di farli rispettare , pena aver io stesso un danno ancora maggiore dovuto all'incuria del padrone del fondo confinante.
I miei terreni sono gli ultimi della valle che li circonda ad essere coltivati, ho come minimo 400 mt. di confine da tenere pulito, e non prendo neppure in considerazione il confine dei boschi, che sarà di 1km. Nessuno dei miei confinanti ha mai fatto nulla. I loro rovi saltano il canale fino ad entrare da me, le loro felci me le ritrovo per una fascia di 7-8 metri nel mio , i loro muri di sasso franano nel canale occludendolo e la piena poi " mangia " le sponde dalla mia parte , le loro piante secche morte crollano sui miei castagni potati rovinandoli , e così via.
Quando sono andato a chiedere ad una di questi miei confinanti di vendermi il terreno ( un pezzo di terrazzamento invaso da rovi e pini morti ) mi ha chiesto 10.000 £ al metro( non c'era ancora l'euro ) , cifra nella mia zona da barzelletta ; ed infatti ancora oggi quando racconto questa storia la gente, sentendo il prezzo, si piscia addosso dal ridere.
Se non si riesce a mantenere pulita almeno la fascia di confine, se non si può pagare chi lo faccia per noi , se i figli se ne fregano o non hanno tempo , allora si cerchi almeno di favorire la vendita e l'utilizzo dei terreni da parte degli interessati.
Quello che mi irrita è la gente che , aspettando magari un cambio del piano regolatore , non vende se non a prezzi stratosferici , ma di mantenere il loro " investimento " non ne parlano nemmeno.CIAO
Commenta
-
Sia i post di le rivette che di lumberjak sono condivisibili,non li vedo in contrasto,sempicemente sono situazioni diverse.
Esiste comunque il codice civile ed il dovere di non ledere diritti e proprietà di terzi,a questo non c'è giustificazione.Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....
Commenta
-
- " che per spiegare il concetto a persone che evidentemente non sanno di cosa parlano non basterebbero cento pagine; "
- " conservare la calma di fronte a certe "soluzioni" semplicistiche. "
- " devo intervenire per forza, sperando che qualcuno arrivi a capire. "
- " Il fatto poi che i risultati si vedano, se a spese dei più deboli, a seguito di norme profondamente inique e vessatorie non trasforma in giusto ciò che è profondamente ingiusto."
Anch'io devo intervenire per forza , sperando che qualcuno arrivi a capire che , ammesso che esistano persone che non sanno di cosa stiano parlando , il risultato è che il giusto utilizzatore di un bene ( il terreno , boscato o agricolo ) viene leso da un ingiusto comportamento altrui.
Lo dico col sorriso sulle labbra, LumberjackCIAO
Commenta
-
Mi pare che già mefito abbia colto perfettamente il problema: sono due discorsi completamente diversi.
Per quanto riguarda la pulizia dei confini sono d'accordo con te. I miei boschi sono circondati da altri completamente abbandonati da decenni, ma ovviamente per me il danno è molto meno pesante in quanto nei miei non ci sono coltivazioni. Li pulisco, con dispendio di tempo, fatica e denaro, potrei dire per piacere personale. Ma ovviamente se fossero in zone diverse e coltivati il problema esisterebbe.
Qui il discorso era però diverso. Il discorso era iniziato con una domanda sulla costruzione di una centrale per il teleriscaldamento in alta valle Tanaro. In seguito si proponeva di sanzionare con una eventuale nuova legge chi lascia i propri boschi incolti, dimenticando che i proprietari li lasciano in tale stato perchè, molto spesso, non hanno alcuna possibilità di fare altrimenti (se anche ne avessero la possibilità materiale, la cosa sarebbe comunque antieconomica).
Prima si dimentica la montagna abbandonandola al proprio destino e poi, quando il valore dei terreni acquistati con enormi sacrifici è ridotto a zero, ce ne ricordiamo proponendo ammende vessatorie, magari per scopi che forse andrebbero a vantaggio delle città ma che escluderebbero comunque coloro che in montagna sono rimasti.
Certamente poi ci sono situazioni diverse ma quella di pensare sempre solo a sanzionare è una scelta semplicistica di comodo che porta a non comprendere ed affrontare in modo serio i problemi.PiGì
Commenta
-
ogni zona ha problemi diversi ,in montagna ci sono zone veramente impervie impossibili da raggiungere se non a piedi ed é piu capibile(anche se non giustificabile) che possano esserci zone abbandonate a se stesse,ma le zone acui mi riferisco io sono colline appena accentuate,sono terre perfettamente raggiungibili con qualsiasi mezzo sono terreni coltivati fino a qualche anno fa a vigneti o a cereali ed ora completamente abbandonati a se stessi,e come non bastasse qua ce anche un poligono militare che 10 anni fa si é inpossessato di decine e decine di ettari di campi coltivati a cereali E SPESO MILIARDI E MILIARDI DI SOLDI PUBLICI SOLDI NOSTRI PER RECINTARLI per farne:ASSOLUTAMENTE NULLA!!!!!!!! abbandonati a se stessi da 10 anni immaginate in che condizioni!!!!!!é una cosa veramente vergognosa e SCANDALOSA e credo che solo in italia possano esserci situazioni cosi pietose!!!
Commenta
-
Originalmente inviato da MaxB. Visualizza messaggio- pesanti sanzioni a chi lascia in stato di abbandono i fondi di proprietà
- in funzione di questo accellerare itempi di uso capione se un terzo interviene gratuitamente a pulire il fondo stesso.
- piccoli incentivi per chi contribuisce assiduamente a portare alimentazione alla centralina termica
- giornate informativo/educativo nelle scuole locali, mossa lungimirante: in questo modo si sensibilizzano i futuri utenti del territorio.
Sono nato sul lago, ma sono cresciuto per buona parte della mia vita in montagna. Luoghi di una bellezza incomparabile ma aspri e duri da lavorare. Il ricordo dei fiumi di sudore spesi quando avevo solo 13 anni, a trasportare legna a spalla, sono ancora vivi e forti in me.
Così come mi è ben chiara la situazione di degrado in cui versano milioni di ettari di territorio che per tempo immemorabile sono stati gestiti amorevolmente dalle precedenti generazioni.
Mi è inoltre ben chiaro nella memoria un incendio che circa 11 anni fa devastò pericolosamente buona parte degli alpeggi dove si trova anche la baita della mia famiglia. Le fiamme arrivarono a lambire le case vicine, fiamme che si propagarono con enorme facilità attraverso la giungla che in pochi anni aveva soppiantato pascoli curati da decenni se non da secoli.
Da quel momento mi è stato maggiormente chiaro che l'unica cura per il benessere dell'ambiente montano è la pulizia regolare.
Ho impiegato 5 estati per ripulire manualmente 6 ettari di prati e boschi, lavorando in un ambiente dove la pendenza più dolce è di circa 10 gradi. Ho chiesto invano collaborazione ed aiuto anche ai vicini di terreno, ottenendo in cambio solo rabbiose minacce di denuncia se mai mi fossi azzardato a tagliare anche solo un filo d'erba oltre la linea del confine.... e questa sarebbe la mentalità della gente di montagna? no, questa è solo gelosia.
Gelosia unita all'avidità di chi possiede terreni e li lascia andare in malora impedendo ogni tipo di manutenzione seppur gratuita, ma che al tempo stesso li mantiene in vendita a prezzi folli perchè " da lontano si vede il lago"
Non solo nell'ambito del alto verbano, ma anche in buona parte del territorio montano, ovunque ci siano degli anziani residenti, e quindi non più in forze per fare certe manutenzioni, ci sono quasi sempre stuoli di eredi, molto più giovani, molto più in forze, che potrebbero provvedere. Ho girato e visitato abbastanza paesini e alpeggi per non saperlo.
Spesso però continuo a vedere situazioni che invece mi amareggiano molto. Ne cito una a titolo di esempio.
C'è un borgo di montagna in provincia di lecco dove una coppia di anziani coniugi è venuta a mancare nel giro di un anno. Lasciando 2 baite di buone dimensioni in eredità a 6 figli( tutti oltre i 40 anni di età) Ebbene, dal momento della scomparsa dei due, avvenuta nel 96 è in corso una continua disputa tra gli eredi. Ognuno dei quali vanta motivi per usurpare agli altri la fetta di torta. In tutta questo tempo alcuni studi legali hanno emesso parcelle la cui somma supera il valore complessivo dei beni in successione. Ovviamente nessuno degli eredi è giunto a nulla e nel frattempo gli stabili che al omento della morte dei proprietari iniziali erano già in condizioni non buone, sono ormai in totale decadimento. Buoni solo da abbattere e ricostruire. Inoltre è facile immaginare in che stato siano i terreni circostanti....
Situazione simile, ma più in piccolo, vista anche in altre occasioni tra cui una che ha coninvolto dei miei vicini di baita. I cui eredi stanno litigando da circa 10 anni sul prezzo di rivendita della baita dei loro genitori (la stessa è stata posta in vendita e ritirata dalla vendita almeno 4-5 volte), ovviament nel frattempo i terreni pertinenziali si sono trasformati da pascoli a bosco incolto. Ergo valore sottozero.
Ho scritto solo una parte di tutto quello che avrei da dire sul argomento, ci ho vissuto dentro e ci vivo ancora da avere opinioni precise.
Tornando ai punti che ho quotato in questo messaggio.
Lo scopo delle sanzioni deve essere educativo, è mia opinione che l'unico modo per costringere l'italiano a prendere inizialmente a cuore un problema sia colpirlo(o minacciarlo di colpirlo) la dove fa più male: il portafoglio. ( Un esempio: Non è servita l'educazione stradale a renderci meno spericolati al volante. Ci sono voluti i tutor e gli autovelox a tappeto)
Ma più importante ancora e come progetto di maggior lungimiranza: l'educazione scolastica. mirata nelle aree d'italia maggiormente interessate, finalizzata a creare nei cittadini di domani maggior coscienza del territorio. Questo sarebbe il più grande toccasana.
Commenta
-
inviato da maxB:Ma più importante ancora e come progetto di maggior lungimiranza: l'educazione scolastica. mirata nelle aree d'italia maggiormente interessate, finalizzata a creare nei cittadini di domani maggior coscienza del territorio. Questo sarebbe il più grande toccasana.
__________________
quoto in pieno,la scuola é importantissima insieme alla famiglia sono le basi su cui crescono le idee il carattere ed i valori di ogni persona e bisognerebbe insegnare molto di piu ai bambini limportanza ed il valore dellambiente e del territorio in cui viviamo......anche se devo dire negli ultimi anni qualche passo in avanti si é fatto ,facendo il paragone tra me ed i miei figli devo dire che adesso qualcosa sullambiente insegnano ,quando andavo a scuola io proprio nulla.
Commenta
-
Porto un' altra storia, che , pur riferendosi ad un'altra realtà , riguarda comunque una pubblica amministrazione coinvolta nel governare il verde, pubblico e privato :
Nel Comune ove ricadono i miei campi ( non è quello di La Spezia ) si spendono annualmente circa 60.000Euro per la manutenzione del verde lungo le strade, ivi compreso la potatura e l'abbattimento di piante e lo sfalcio dell'erba. Avevo proposto al Sindaco , 3 anni orsono , di impiegare la stessa cifra per assumere 2 operai a rempo indeterminato ( la cifra è la stessa ) , che , oltre a svolgere lo stesso lavoro e meglio , sarebbero rimasti a disposizione del Comune per tutto l'anno. Si parlò pure di aumentare da 3 a 5 metri il margine di pulizia lungo le strade , e di impiegare il legname così prodotto per alimentare il riscaldamento di edifici pubblici, della piscina etc. , inoltre lo scarto minuto di lavorazione sarebbe divenuto compost gratuito o a prezzo simbolico per la popolazione.
Avete avuto forse Voi risposta ?CIAO
Commenta
-
Essendo anch'io camuno sono molto interessato alla questione.
Ho notatato che si dibatte su due punti apparentemente in contrasto ma entrambi condivisibili.Vorrei introdurre un'altro elemento: penso che prima di intervenire con norme e sanzioni bisognerebbe che fossero prima di tutto gli enti preposti ad intervenire facilitando lo sfruttamento dei boschi di pubblica proprieta'.
Qui da noi l'amministrazione sembra essersi completamente dimenticata della questione del mantenimento dei boschi preferendo la creazione di mega piste ciclabili che saltano meglio all'occhio che non una strada taglia-fuoco con le immaginabili conseguenze.
Di piu', ostacolano,con la pretesa di un ipocrita ambientalismo,chi prende una qualsiasi iniziativa veramente utile ma che, denotando scarsa lungimiranza, non porti un immediato riscontro ecconomico nelle sempre asfittiche casse comunali.
Detto in parole povere: i boschi qui da noi sono veramente "difficili" se poi mi rompi pure.... uso il metano.
Commenta
-
Ciao nibbi24 ,
sul come le amministrazioni pubbliche abbiano operato attraverso i loro enti preposti , ti riassumo due mie esperienze , appartenenti a casi di boschi privati e non pubblici , che , in teoria , dovrebbero proprio per questo essere più liberamente godibili dal loro legittimo proprietario ( io) :
1 - levavo tronchi dal bosco col trattore, e per raggiungere la strada asfaltata si era creata una stradina sterrata a forza di passare avanti e indietro. Naturalmente, data la pendenza della zona, non c'erano altre possibilità di passaggio. Un giorno arrivano i vigili intimandomi di pagare il passo carraio...
2 - ho 3 boschetti di castagno , che i precedenti proprietari hanno laciato incolto per 80 anni almeno , e sono ora pieni di pini morti e secchi , che , spezzandosi per il vento , cadono sui castagni buoni rovinandoli. Sai cosa dice la Forestale ? di non tagliarli , perchè potremmo rovinare i castagni durante l'abbatimento...CIAO
Commenta
-
Originalmente inviato da le rivette Visualizza messaggio2 - ho 3 boschetti di castagno , che i precedenti proprietari hanno laciato incolto per 80 anni almeno , e sono ora pieni di pini morti e secchi , che , spezzandosi per il vento , cadono sui castagni buoni rovinandoli. Sai cosa dice la Forestale ? di non tagliarli , perchè potremmo rovinare i castagni durante l'abbatimento...
Mi sembra piuttosto un'affermazione dettata da quella assurda mentalità di immobilismo.
Commenta
-
salve a tutti!sono nuovo in questo forum e quindi vi voglio porre i miei problemi
io ho un bosco nel parco del campo dei fiorni nella provincia di varese in una valle che non è accessibile con alcun mezzo perchè prima di me già i miei nonni avendo un bar si erano stufati di spaccarsi la schiena per arrivare a questo bosco
adesso come potete immaginare il bosco è in completo stato di abbandono e io avrei deciso con l'aiuto di un mio amico di andare a pulire per avere un po' di legna per il camino...il problema che per arrivare al mio bosco devo prima tagliare le piante di tutti i terreni confinanti a questo sentiero per passare e come ho già sentito sembra che rischi problemi dai proprietari e dalla forestale per questo chiedo a voi... la pulizia dei sentiero per arrivare al mio terreno la posso fare io ho devo aspettare un miracolo??? grazie in anticipo
Commenta
-
le rivette e' proprio quello che intendevo.Non permettono ai privati di fare , figuriamoci se agiscono loro.Considera che potrebbero pure guadagnare.Non voglio fare di ogni erba un fascio ma c'e' pure la questione del clientelismo,qui da noi le regole non sono uguali per tutti.E' un mese che aspetto il permesso per abbattere un paio di castagni palesemente pericolosi per la cascina adiacente, ma il proprietario nonostante i ripetuti solleciti non riesce a sbloccare la situazione.Qualcuno invece puo radere letteralmente al suolo fregandosene di riserve e terreno.
Commenta
-
Per MaxB :
è incredibile ma vero:
in Liguria e non solo , si sta diffondendo un parassita dei pini che ne decima la popolazione; è arrivato dalla Spagna attraverso la costa francese , e non c'è , allo stato attuale , rimedio , ed intere vallate stanno diventando dei mozziconi troncati .
é inutile tenerli in piedi, perchè gli ultimi anni hanno parlato chiaro : non c'è speranza di salvarli. Come dici tu è assurdo , ma vero : per salvaguardare i castagni , dicono , non bisogna tagliare i pini, anche sapendo che moriranno di sicuro da qui a pochi anni , abbattendosi poi sugli alberi " buoni " .
Così mi ha risposto un boscaiolo locale quando gli volevo affidare il lavoro e dopo essere andato lui con la domanda alla Forestale. Posso anche pensare che non volesse fare il lavoro, ma la zona è comodamente raggiungibile coi camion, il bosco è in leggera pendenza, le piante grandi e dritte, la distanza dai tagli al luogo di carico è poca, e poi siamo in rapporti tali che avrebbe potuto dirmi subito che non ci guadagnava e non voleva fare quel lavoro...
Per lo scurbatt :
ma in quale modo vuoi passare nel sentiero che porta al tuo bosco ? perchè , se come dici , devi tagliare le piante altrui per passare , allora vuoi utilizzare un mezzo , e quel sentiero che, pedonale in quanto tale , non prevedeva il transito di veicoli , non può essere trasformato in una strada.
Se , invece , l'incuria dei confinanti ha occluso e ridotto la normale sezione del passaggio , spetterebbe a loro il ripristinarla , e tu , previo accordo , potresti fartene carico.CIAO
Commenta
-
allora il sentiero doveva essere una vecchia mulattiera e con il passare dei decenni si è trasformato in un sentiero il problema è che io non conosco nessul proprietario e per arrivare al mio terreno dovrei fare minimo 2 km di strada...il fatto è che non conosco nessuno dei confinanti della strada e quindi io vorrei pulire questo sentiero per arrivarci o con un motocoltivatore o una motoagricola... per questo non so cosa fare perchè alla fine mi costerebbe di meno anche comprare la legna che pagare una multa o una denuncia anche se io vorrei ripulire il mio terreno.... quindi per questo motivo ho chiesto a voi qualche consiglio su come comportarmi
grazie
Commenta
-
Puoi chiedere una visura al Catasto , così saprai i proprietari dei rispettivi mappali , e sentire cosa dicono.
Se ,come dici , era una mulattiera , per di più lunga 2 km. , mi sembra che passarci con un motocoltivatore comporti un notevole dispendio di tempo , ed una motoagricola passerebbe difficilmente inosservata dalla Forestale...CIAO
Commenta
-
hai ragione le rivette...poi da noi è zona parco e quindi è ancora più difficile passare inosservato! poi guardi sul sito del parco e sembra che sia un obbligo di tutti che pulire i sentieri poi se provi solo a spostare un ramo ti danno la multa!bho alla prima occasione provo a chiedere a qualcuno della forestale...ma la vedo grigia come storia comunque grazie del consiglio del catasto
Commenta
-
Originalmente inviato da lo scurbatt Visualizza messaggiohai ragione le rivette...poi da noi è zona parco e quindi è ancora più difficile passare inosservato! poi guardi sul sito del parco e sembra che sia un obbligo di tutti che pulire i sentieri poi se provi solo a spostare un ramo ti danno la multa!bho alla prima occasione provo a chiedere a qualcuno della forestale...ma la vedo grigia come storia comunque grazie del consiglio del catasto
Mi sembra comunque che esista anche il diritto di passaggio per poter accedere ai propri terreni...
Commenta
-
Originalmente inviato da lo scurbatt Visualizza messaggiohai ragione le rivette...poi da noi è zona parco e quindi è ancora più difficile passare inosservato! poi guardi sul sito del parco e sembra che sia un obbligo di tutti che pulire i sentieri poi se provi solo a spostare un ramo ti danno la multa!bho alla prima occasione provo a chiedere a qualcuno della forestale...ma la vedo grigia come storia comunque grazie del consiglio del catasto
In ogni caso, visto che la stessa si trova in zona parco e tu vorresti transitare con un mezzo meccanico, la cosa migliore è chiedere delucidazioni, facendo presente le tue intenzioni, presso i locali uffici del CFS.
CiaoPiGì
Commenta
-
Originalmente inviato da Lumberjack Visualizza messaggioi, presso i locali uffici della GdF.
Ciao
Commenta
Commenta