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Caldaie alimentate con prodotti e sottoprodotti agricoli

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  • Caldaie alimentate con prodotti e sottoprodotti agricoli

    Ciao a tutti, dietro suggerimento del mitico Benny, apro l'argomento per condividere le conoscenze dei partecipanti circa caldaie in grado di utlizzare i residui di potatura, sia in forma di "balle" che sotto altre forme (es cippato). Copiando quanto accaduto sulla parte "Domande e opinioni" mi piacerebbe che il tutto diventasse un confronto diretto sui prezzi delle caldaie o altri apparecchi, verificando così quanto costano a seconda delle zone di provenienza, in modo da poter comprendere se e come migliorare la gestione termico/energetica della propria azienda.

    Disclaimer a tutela della discussione:
    I dati che sono riportati nel presente argomento sono da intendersi approssimativi. I valori espressi sono espressi e quindi riferiti a casistiche riscontrate sul territorio nazionale, possono quindi differire in eccesso ed in difetto.
    Non si tratta quindi di una guida ufficiale, bensì ufficiosa relativa a prezzi cui sono state vendute alcune caldaie o strumenti di sfruttamento dei residui di potatura.
    La liberta' di informazione consente quindi il trattamento e la divulgazione di quanto appreso cosi' come previsto dalla costituzione italiana in quanto trattasi di dati non sensibili.
    I partecipanti sono pregati quindi di postare solo valori che hanno verificato tramite fattura - leasing - altre pratiche. I valori sono sempre da intendersi iva esclusa - maggiorazione pratiche finanziarie - varie ed eventuali aggiuntive.
    Tom

  • #2
    Io ho realizzato una caldaia nell'officina di un'artigiano che lavora ferro.
    Il frontale è a forma ovale, quando la caldaia è fredda ci entra una balla di fieno piccola.
    La fiamma è alimentata da una ventola che mi fa anche da aspiratore del fumo che esce
    quando apro la porta, praticamente sopra la porta c'è il convogliatore dei fumi,
    e sopra questo una cappa che recicla il calore quando alimento la fiamma,
    e di aspiratore per quando apro la porta, su questa cappa è fissata la ventola.
    lo scambio dei condotti avviene con una slitta all'uscita della ventola.

    I parametri di sicurezza sono, controllo della temperatura dell'acqua (55°),
    e temperatura dei fumi (60°), una valvola di sicurezza sul dorso della caldaia
    che interviene a 90°, oppure a 3 atm.
    Ero indeciso se installare una grada per la cenere, ma attualmente ancora non
    l'ho realizzata, e penso di non realizzarla, altrimenti dovrei trovare un sistema
    di sicurezza per bloccare l'entrata spontanea dell'aria, il problema nascerebbe nel
    caso ci sia un'interruzione dell'energia elettrica, la pompa si fermerebbe, e il mancato
    controllo dell'aria (che passerebbe dal condotto della ventola) farebbe alzare la temperatura
    rischiando di danneggiare la caldaia. Mentre senza grada il rischio è minimo.

    Il problema di questo sistema è che la caldaia richiede una presenza più frequenta,
    specialmente se si usa materiale inconsistente, con una balla riscaldo circa 150 mq di
    stanze con isolamento termico scadente per circa 3 - 4 ore, se introduco anche qualche legno
    l'autonomia cresce in modo soddisfacente, se la usassi solo con legna, prevedo che la
    dovrei caricare ogni 12 ore e andredde come un treno - caldo a volontà.

    Per l'estrazione della cenere mi sono inventato una cosa semplicissima.
    Un tubo di scarico di una stufa diametro cm 12
    ho schiacciato la punta ( a fischietto) ho fatto delle fessure nella metà superiore
    untroduco il tubo in mezzo alla brace e dreno la cenere.

    Per chi non ha tempo da dedicare alla caldaia
    gli conviene comprarsi una caldaia con alimentatore automatico - pallettes -
    sanza - granella d'uva, ecc.

    -- 9 marzo 05
    I parametri sopra, andavano bene a novembre,
    mentre nel gelido inverno di gennaio-febbraio bisogna aumentare.
    Ecco come sto superando l'inverno:
    Temperatura acqua 63 gradi circa
    temperatura fumo, 90 gradi, (da premettere che il termostato è a meno di un metro dall'uscita della caldaia).
    Alimentata per un 50% da legna, e un 50% da ballette di scarto (foraggio vecchio o andato male). Faccio tre carichi giornalieri
    Ultima modifica di HP90; 09/03/2005, 09:33.

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    • #3
      Io ho un caldaia a legna marca SAVE, appena ho tempo copio i dati di targa e li riporto e magari faccio una foto..Ci entrano le balle fatte con la sgorbati 600, ha una camera cilindrica profonda circa 1 metro e mazzo a diametro credo sugli 80, comunque quando ho tempo misurerò..Non ho più il so libretto perchè l'avevo prestato ad uno interessato e l'ha perso.. così non so bene di dove sia la ditta (credo austriaca). Noi l'abbaimo montata intorno all'88 o forse prima e funziona tutt'ora perfettamente.

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      • #4
        ...Eppur si muove...
        fantastico, HP90 foto?
        Tom

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        • #5
          La foto per Cascina Tollu

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          • #6
            Grazie HP90!
            Dai ragazzi, fatevi avanti...
            Tom

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            • #7
              X Cascina c'è una ditta di Bologna che costruisce una caldaia che ha una camera di combustione che può contenere una balla di residui appenat rovo l'indirizzo te lo dò
              Tosi Alessandro

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              • #8
                Allora la ditta di caldaie si chiama EQUADOR snc
                e si trova a Bazzano (BO) puoi trovare indirizzo, n. di telefono, e-mail a questa pagina www.equador.it
                Tosi Alessandro

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                • #9
                  Confermo quanto detto da Alle .
                  Io sono in possesso di una Caldaia Equador e sono contentissimo.
                  Ho scelto tale tipo di caldaia per la sua semplicità, che appunto consente di bruciare di tutto.
                  Naturalmente ne esistono di diverse dimensioni a seconda delle calorie richieste.

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                  • #10
                    Grazie per il link,
                    la ditta mi ha risposto e devo dire che ha buoni prezzi.
                    Inoltre mi domandavo, per chi ha esperienza in materia, secondo voi il cippato lo posso bruciare in una normale stufa in ghisa verticale?
                    Tom

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                    • #11
                      Il cippato in una stufa normale ho qualche dubbio, se non c’è una ventola che dia la giusta quantità di aria potrebbe non rendere bene come calore, forse mischiato con qualche legno l’aria circolerebbe meglio.

                      Un aggiornamento sulla caldaia che ho realizzato.
                      Già da un bel po’ ho messo la grata per la cenere, perché quando aumenta la brace senza grata è difficile da gestire, soprattutto se un 70 % di carburante è da foraggio,
                      ed ho constatato che quando si ferma la ventola non c’è circolazione spontanea di aria – probabilmente perché il percorso dell’aria è lungo e tortuoso - dunque il rischio che continui ad ardere con la ventola ferma non c’è.
                      Per il rischio blackout mi sto attrezzando con un gruppo di continuità che si usa per i computer, proprio oggi mi è arrivato quello nuovo che sostituirà quello che utilizzavo, gli farò alimentare la pompa dell’acqua quanto l’acqua supererà i 75 gradi.

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                      • #12
                        Grazie HP90.
                        Aggiungo che il cippato lo userei all'inizio misto con legna, poi pensavo di comprarmi una caldaia con mini dispenser predisposta per il cippato.

                        Sto cercando di fare un calcolo dell'investimento necessario per convertire l'impianto esistente a legna ed ho scoperto che una cippatrice in grado di lavorare tronchi sino a 8cm di diametro va sui 3000€ + iva.
                        Non riesco a farmi un 'idea di quanto possa costare una caldaia in grado di bruciare sia cippato sia legna....qualcuno sa darmi due dritte?
                        Tra l'altro - problema non da poco- bruciando il cippato bisogna gestirne lo stoccaggio!! E lo spazio non deve essere troppo distante dalla caldaia....mmmhhh
                        Ancora, qualcuno di voi conosce le proporzioni che ci sono tra le dimensioni di ingombro della legna da cippare e del cippato (es 100 q legna = tot mc cippato)?
                        Tom

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                        • #13
                          Caldaie a biomassa

                          Salve a tutti! Sono nuovo del forum ma ho notato argomenti che mi intrigano! Pur non utilizzando macchine agricole, sono interessato ad una piccolissima produzione di cippato. Proprio per questo motivo, pensavo di costruirmene uno elettrico, adattando magari parti di macchine utensili e simili. Avete qualche suggerimento?
                          PS
                          Il mio non e' solo un problema di natura economica, visto che la mia caldaia a mais mi consente notevoli risparmi, ma perche' non sopporto di vedere del materiale energeticamente sfruttabile finire nei cassonetti della spazzatura!

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                          • #14
                            Io sono molto interessato a caldaie a mais/cippato con alimentazione automatica, pertanto vorrei chiedere a chi ne è in possesso o le conosce che cosa ne pensa e se è soddisfatto.
                            Si risparmia?
                            Rendono bene?
                            Come vengono raccolte le ceneri?
                            Io vado ancora a gasolio ma ogni anno che passa mi vien sempre più voglia di cambiare (quest'anno 15 cent/litro in più!! ).
                            A proposito: esistono caldaie a cippato che prevedono la possibilità di montare anche un bruciatore a gasolio?
                            Grazie!

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                            • #15
                              x edo, cosa intendi per utilizzo di macchine utensili, e su che quantitativo di cippato intendi lavorare?

                              Commenta


                              • #16
                                x rispulsen,i rendimenti dichiarati variano dal 80-90% non calcolando ovviamente la ventola di estrazione e tiraggio quasi sempre presente in quelle caldaie a fiamma inversa col maggiore rendimento,il problema delle ceneri è molto limitato, e anche se nessuno lo dichiara generalmente la maggiore quantità viene espulsa con i fumi in tiraggio,qusi tutte dette caldaie possono essere equipaggiate con doppio focolare,generalmente il passaggio avviene in automatico al calare della temperatura della combustione solida.

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                                • #17
                                  Possono essere alimentate anche con altri materiali tipo segatura, granaglie varie, ecc..?

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                                  • #18
                                    si le più avanzate prevedono policombustibili caricamento a coclea automatico
                                    e sonda lambda allo scarico dei fumi per un miglior controllo dellacombustione

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                                    • #19
                                      Risposta a challenger

                                      Per macchine utensili intendo vecchie macchine dismesse dalle officine meccaniche che spesso sono composte da parti adattabili ad altri utilizzi: es alberi con calandre alle quali applicare dei coltelli (scalpelli?!) per ottenere dei chip di grandezza uniforme, coni o piramidi di lamiera utilizzabili come imbuti (invito) per le ramaglie, etc.
                                      Io penso in piccolo perche' le ramaglie da sminuzzare derivano dal mio frutteto a da quello dei vicini (pochi q.li), quindi con un'attivita' manuale di alimentazione del cippatore. Inoltre non posso recuperare fiscalmente i costi dell'investimento.
                                      Ho provato a noleggiare piccoli biotrituratori (quelli motorizzati che si ripiegano e si possono mettere nel baule della macchina) ma il risultato e' stato scarso in termini di uniformita' dei chip e molto faticoso perche' i rami storti non entrano nel canale di alimentazione che e' molto stretto.
                                      Forse ho un'idea sbagliata dei chip, ma a me servirebbe qualcosa che assomigli a della segatura grossolana per poterla utilizzare nella mia caldaia. Infatti, meno i chip sono uniformi, piu' tendono a formare l'effetto ponte (ovvero si forma una caverna accanto all'imboccatura della coclea senza che il materiale preicipiti sul fondo).
                                      Da qui l'idea, forse pretenziosa, di costruire qualcosa piu' adatto a me.

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                                      • #20
                                        Salve a tutti, volevo dire che sto seguendo con molta attenzione l'argomento, dato che la regione lombardia stanzia un contributo del 30% sull'istallazione di cadaie a biomassa e io ho molto residuo bio da smaltire.
                                        Mi sono documentato e so che vi sono due tipi principali di alimentazione uno continuo automatico (con coclea e silos di immagazinamento, per l'utilizzo del cippato) e uno invece manuale (che permette di utilizzare un po tutti i residui legnosi e vegetali es. legna in pezzi, segatura, cippato, mais ecc ecc).
                                        Successivamente ho chiesto un preventivo per una caldaia da 45 kw (per il riscaldamento 3 appartamenti) con contenitore tampone da 2000 litri alla azienda endotermica impianti s.r.l., la quale gentilemente mi ha fornito costo dell'impianto che è di 9000 euro ai quali pero devono essere aggiunti circa 4000 euro per l'istallazione e l'acquisto dei materiali per l'istallazione e il corretto funzionamento.
                                        Se vi servono info e costi di un impianto con caldaia ad alimntazione automatica, un mio vicino che fa il florovivaista, la sta istallando per il riscaldamento aziendale per cui poteri domandare.
                                        p.s. mi riferisco a caldaie a fiamma inversa.
                                        Ciao

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                                        • #21
                                          Informazioni su caldaia policombustibile

                                          Ho visto che c'e' molta richiesta di informazioni sulle caldaie policombustibile.
                                          Penso di poter contribuire, infatti, dovendo sostituire la mia vecchia caldaia a gasolio, desideravo un prodotto che non utilizzasse combustibili fossili (penso che il petrolio o il gas possano essere utilizzati per fini piu' nobili della pura produzione di calore a bassa temperatura come quello necessario per il riscaldamento domestico) e dopo tanti sforzi per documentarmi ho scelto una caldaia che puo' funzionare a legna, a pellet, a gusci di frutta secca sminuzzati, etc, ma, soprattutto, a granella di mais.
                                          Desidero pero' informarvi che mi ha catturato ed ho deciso di collaborare con la ditta che me l'ha venduta per facilitarne la diffusione. Quindi sono cosciente di espormi a critiche o incredulita'. Semplicemente cerchero' di fornire informazioni sulla mia esperienza.
                                          Ho acquistato il modello da 35 KW e l'ho installata la prima settimana di novembre. La alimento prevalentemente a mais e la utilizzo per riscaldare un appartamento da 100 mq al quale se ne affianchera' un altro di pari metratura. Al momento la casa che riscaldo e' un colabrodo dal punto di vista energetico (serramenti che chiudono male, coibentazione ridicola, casa isolata e con appartamento sottostante ghiacciato) ma conto di ruscire a recuperare (prima o poi). Scaldo anche l'acqua sanitaria e per fare tutto cio' ho fatto preparare 2 contenitori dal mio fabbro con circa 900 litri di acqua che scaldo con la caldaia (circuito primario) nei quali ho messo 2 serpentine di rame che prelevano calore una per il riscaldamento e l'altra per l'acqua sanitaria.
                                          Da allora ho acquistato una prima volta 50 q.li di mais, e recentemente altri 30 con i quali conto di chiudere la stagione. Ho pagato sia la prima che la seconda fornitura a 13 Euro/q.le portato a casa, quindi, almeno rispetto agli esosi consumi della mia vecchia caldaia a gasolio, ritengo di aver conseguito risparmi notevoli (usando un prodotto facilmente rinnovabile).
                                          A cio' va aggiunto un q.le di pellet utilizzato per alimentare la fiamma pilota: infatti quando la caldaia raggiunge la temperatura impostata, la coclea del mais si ferma e passa il controllo a quella del pellet (che ho impostata in modo che giri per 4 secondi ogni 4 minuti).
                                          Non ho molta disponibilita' di legna, quindi l'ho provata solo con delle cassette della frutta che ho gettato intere a ripetizione quando ho dovuto riscaldare da zero l'acqua dei serbatoi (che ho svuotato per manutenzione). La camera di combustione e' capiente e puo' contenere parecchia legna (50/60 kg) o addirittura dei pezzi di tronco o ceppi.
                                          La caldaia e' aspirata con una ventola di aspirazione che funziona fino al raggiungimento della temperatura, mentre i motori delle coclee del mais e del pellet effettuano porzioni di giro ad intervalli predefiniti (secondo l'impostazione data dalla scheda elettronica di cui e' dotata).
                                          Invece, durante il funzionamento a legna solo la ventola e' attiva ed il suo spegnimento permette di 'addormentare' le braci fino alla riduzione della temperatura che causara' la riattivazione della ventola e quindi della fiamma.
                                          Se mi permettete, nonostante la mia condizione di essere 'di parte', mi ritengo molto soddisfatto.

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                                          • #22
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                                            • #23
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                                              Posso dare indicazioni per le ultime settimane (piuttosto fredde) per le quali ho caricato con regolarita’ il serbatoio del mais con 5 q.li alla settimana. Si tratta di circa 70 KG al giorno (forse qualche kg in piu’ che in meno), ma temo che sia solo indicativo. Infatti, i consumi dipendono fortemente dalla tipologia di abitazione da scaldare e dallo stile di vita: noi siamo in tre in famiglia, con utilizzo significativo di acqua calda ed una temperatura in casa che non scende sotto i 20°C neppure di notte. La superficie dei locali e’ di circa 100 mq, con altezza di m.2,70 ma gli spifferi e le perdite energetiche sono molte: infatti sono obbligato a tenere la temperatura della caldaia a 70/72°C per compensare tali perdite, comportando consumi piuttosto elevati. Infatti il combustibile richiesto da una caldaia per portare l’acqua da 50 a 60°C e’ nettamente inferiore a quello richiesto per portare la stessa acqua dai 60 ai 70°C nonostante si tratti sempre di una variazione di temperatura di 10°C.
                                              Mi si dice che altri utilizzatori presentano consumi di circa 50 kg/giorno per 100 mq. Non posso verificarlo con certezza, ma mi sembra plausibile se trattasi di abitazioni recenti.
                                              Non fermo mai la caldaia perche’ il mais, bruciando, forma pochi residui simili a blocchi di plastica fusa: e’ sufficiente rimuoverli ogni uno/due giorni con una molla da stufa per avere il braciere sempre pulito. Tali residui, lasciati all’aria umida della notte, si sbriciolano in polvere e possono essere utilizzati come ceneri fertilizzanti. Nel mio caso arrivo a riempire mezzo secchio alla settimana.

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                                              • #24
                                                Hmm.. quando si tratta di alimentare una caldaia a chippato mi sorge qualche perplessità:
                                                -per avere il massimo rendimento bisogna trattare il legno verde, senno é duro come un'osso.. ma poi interviene lo stoccaggio.
                                                Non é che il tutto si metta a fermentare ?
                                                -dal punto di vista energetico conviene chippare il materiale? Se lo si deve già far "per forza" chiaramente si.. ma se non si arriva a produrre il necessario?

                                                Allo stadio attuale, nella mia situazione, visto che lo stoccaggio é un'incognita, non produco abbastanza residuo ed i costi per l'alimentatore son quantomeno nebulosi la soluzione "legna da ardere" resta quella vincente. Pero sono mie impressioni, probabilmente mi sbaglio.

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                                                • #25
                                                  Oggi sono stato a Verona all'Agrifood e nel padiglione dove c'era l'informatore agrario c'era anche l'EQUADOR che produce caldaie e aveva esposto un modello che conteneva ben 2 rotoli di sarmenti di vite
                                                  Tosi Alessandro

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                                                  • #26
                                                    Anch'io l'ho vista oggi all' Agrifood... carine quelle caldaie, con o senza il riscaldo dell'acqua per i sanitari...

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                                                    • #27
                                                      Sapete se esiste una stufa (da mettere all'interno dell'edificio non caldaia) per bruciare i cippati derivato dagli scarti di potetura???

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                                                      • #28
                                                        A pallettes esiste, brucia palletts di circa 8 mm di diametro, lunghi poco più di un centimentro.
                                                        Se il cippato ha dimensioni simili penso che potrebbe funzionare, ma sarebbe meglio sentire il parere di uno che la usa.

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                                                        • #29
                                                          Io la legna la brucio intera altrochè...
                                                          Ho una favolosa caldaia ARCA da 70000 cal e ci scaldo 340 m2 a 22 gradi...
                                                          Uno spettacolo...

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                                                          • #30
                                                            Davvero una "grande" caldaia direi!
                                                            E con quanti riempimenti al giorno te la cavi?
                                                            Per un totale di quanti kg di legna al giorno?

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