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MINIMA LAVORAZIONE O ARATURA?
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Da quest’anno mio nonno ci ha dato da lavorare una ventina di ettari di terra, avendo sentito molto parlare di tecniche come la minima lavorazione o la semina su sodo, tecniche che consentono un certo risparmio (COSA MOLTO IMPORTANTE AL GIORNO D’OGGI) in sostituzione alle lavorazioni tradizionali (aratura finitura ecc), vorrei sapere se qualcuno utilizza gia’ queste tecniche (MAGARI SU UN TERRENO ARGILLOSO COME QUELLO CHE SI TROVA DALLE MIE PARTI) e con quali risultati, o se devo continuare con le lavorazioni tradizionali. Spero di ottenere tante risposte perche’ questo campo non è di mia competenza e quindi ne vorrei sapere di piu’.
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Dalle mie parti la semina su sodo nn ha proprio incantato e qlcuno la usa ogni tanto su secondo raccolto, vuoi un po' per ignoranza o per il solito discorso di contadini tradizionalisti.
Paradossalmente la nn lavorazione o la minima lavorazione sono tecniche molto piu' raffinate nelle quali occorre essere abb scrupolosi per ottenere risultati soddisfacenti.
Secondo me i due principali problemi della lavorazione su sodo sono il compattamento e il controllo delle malerbe.
Su terreni argillosi penso il compattamento sia un bel grattacapo (nn sono agronomo, è solo una mia ipotesi).
Per le malerbe credo bisogni utilizzare prodotti chimici con un po di intelligenza (tipo il roundup?)
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io cari ragazzi ne so molto poco,ma vi posso dire che dalle mie parti molti oliveti sono ormai
solo sfalciati 2 o 3 volte all'anno,e non si usa più fresarli.
questo credo che porti sostanzialmente a due vantaggi:
il primo è che essendo in collina, l'erosione idrica è molto forte dopo la fresatura, con l'inerbimento invece è ridotta veramente ai minimi termini.
il secondo e non di scarsa importnza è il fatto che un oliveto inerbito, da studi fatti, (se non erro dall'università di siena)se riusciamo a controllare l'erbe infestanti e quindi riusciamo a tenere sotto controllo la competizione idrica, ha a disposizione una materia organica superiore con notevoli vantaggi e risparmi per la concimazione.
oltre all'oliveti, alcuni agricoltori cercano di fare anche vegneti solo sfalciando l'erba, ma secondo il mio modesto avviso i risultati sono almeno per ora abbastanza negativi.
tengo a precisare che non essendo un agronomo e avendo parlato solo per esperienza personale potrei anche aver detto delle c......
ciao a tutti
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Sull'erosione della pioggia penso tu abbia ragione. Ma dipende anche dal livello di piovosità della zona (tenete presente che negli ultimi 20 anni grazie ai mutamenti climatici piove quasi il 25% in meno: dico il 25%!!!!)
Per quanto riguarda il pb delle piante infestanti... credo che meno si lavora il terreno e più "porcherie" bisogna spargere sul terreno... con un degrado della qualità e della incontaminazione della coltivazione.
P.S. nemmeno io sono agronomo quindi... potrei aver detto a mia volta.... c******!!!
Per quanto riguarda la semina senza aratura quello che posso dire è che dalle mie parti le fave per foraggio e l'avena si seminano sul terreno non arato semplicemente fresandolo al momento della semina. E pare vada meglio di quando invece lo si ara.
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Secondo i sacri testi di agronomia.... i terreni su cui si possa fare minima lavorazione sono i terreni argillosi in quanto sono terreni che tendono ad autostrutturarsi; invece il terreno sabbioso non possiede queste caratteristiche.
Di contro le esperienze di minima lavorazione che abbiamo per il mondo vedi Usa sono fatte su terreni tendenzialmente sciolti, in quanto loro perdono suolo causa grossi problemi di erosione eolica quindi meno muovono terra e meglio è!
Inoltre non dovete pensare solo a minima lavorazione con terreno argilloso ok; dovete tenere presente il clima.....
Estati secche ed inverni piovosi.Generalmente i terreni argillosi sono arati in estate facendo una lavorazione profonda il che consente anche di poter incamerare acqua nel periodo invernale rendendola disponibile alla coltura durante il periodo estivo. La minima lavorazione consente all'acqua di percolare in certe situazioni? O correte il rischio di avere le risaie?
Ora vi spiego il motivo perchè un terreno argilloso è tendenzialmente favorevole alla minima lavorazione:
condizione necessaria è un contenuto di argilla maggiore del 20% ; con questo tenore di argilla la crepacciabità del terreno assume un "significato agronomico accettabile" nel migliorare la struttura.
Grazie alla crepacciabilità il terreno è in grado di ripristinare spontaneamente e in modo soddisfacente l'equilibrio tra micropori e macropori. I micropori sono importanti per l'acqua i macro per l'aria se mi sono spiegato.
Scusate la sintassi ma ho messo un po di idee che mi sono venute in mente.
Un'altra condizione tenete presente la coltura che andrete a fare; va bene per i cereali... ma non sicuramente in medica visto il suo apparato radicale.
Parlando da agricoltore e non da "agronomo" io sostengo la lavorazione a due strati, fare minima lavorazione starei un po cauto, destinerei un pezzo di superficie e valuterei i costi benefici.
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Concordo con trottolino, io ho già provato a fre sia la semina su sodo sia con la minima lavorazione, quì da mè c'è un terreno Franco-Argilloso e solo se si ha del "CULO" si ottengono buoni rsultati!!!!! D9N se mi rispondi ad alcune domande ti dico se è fattibile la semina su sodo.
1) Che tipo di terreno hai?
2) che coltura c'era?
3) Se sono passati con una trebbia ci sono le
ruotate?
4) Ci sono residui?(paglia-stocchi)
5) Cosa vuoi seminare?Tosi Alessandro
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anch'io sono daccordo con Trottolino e con la sua evidente sapienza tecnica.
Da amatore della disciplina credo anche che molto dipende dalla coltura che ci si appresta a produrre. Infatti se la coltura teme i ristagni d'acqua é evidente che bisogna arare per favorire il deflusso dell'acqua altrimenti credo che una lavorazione minima possa essere sufficiente per una coltura che ha bisogno d'acqua, e bisognerebbe anche valutare in che clima si opera e di quanto il fattore idrico incide sulla maturazione.
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per 555-m.
negli oliveti inerbiti non è detto di disseminare pesticidi e diserbanti, pensa che io non uso nemmeno il dimetoato per il controllo della mosca
,solo metodi accettati per le coltivzioni biologiche, quando parlo di inerbimento e relativo sfalcio, mi riferisco a tuttte le erbe senza l'ausilio di diserbanti, così facendo non si ha certo il degrado della qualità e delle incontaminazioni
?.
ciao
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In effetti certe lavorazioni rendono molto di più se applicate in terreni argillosi, che però hanno un piccolo problema.... trattengono l'acqua, subiscono molto l'effetto del calpestamento e appena piove sono impraticabili.... io qui ho esperienze con terreno che va dal medio impasto (anche se ce n'è molto poco) al molto argilloso (nella maggioranza l'argilla è presente al 50%, ma si toccano anche punte di 80), e ho constatato che la semina su sodo proprio non va, anche nelle migliori condizioni possibili, oltre alla riodtta produttività si hanno anche problemi con la seminatrice. Altra cosa la minima lavorazione, fattibile però non sempre.... anch'io ho seminato grano dopo bietole o mais semplicemente fresando (con la fresa a zappe per interrare i residui) e nasce bene, ma se fa un'inverno piovoso diventa tutto giallo causa asfissia radicale, e la produzione ti saluta.... molto meglio come secondo raccolto, tipo soia dopo grano, ma bisogna che l'argilla non passi il 40% circa, perchè diventa un problema per la fresa con il terreno asciutto... se piove invece è meglio lasciar perdere, con la fresa non si risolve niente e seminare sarebbe impossibile.... la soluzione migliore risulta essere la doppia lavorazione, tipo estirpatura+fresatura, anche se così il risparmio in tempo e gasolio non è molto notevole, la produzione rimane quasi intatta....
Il problema maggiore rimane sempre al pioggia....nei terreni molto argillosi l'estirpatore in questo caso non sostituisce l'aratro, non consentendo lo stesso percolamento dell'acqua. Poi rimane il problema della coltura... per il grano va circa bene tutto, ma per bietole e erba medica non rimane altro che l'aratura profonda, il mais invece riesce ad adattarsi molto bene anche alla lavorazione a 2 strati, le colture orticole (qua ci sono meloni, cocomeri, cipolle...) richiedono invece terreni freschi, preparati bene (leggasi quando sono asciutti) e evitando i ristagni idrici.
Se leggi anche l'argomento "Lavorazione diverse per ambienti diversi" trovi altre risposte!Benatti Emanuele
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Anch'io avevo pensato di destinare un piccolo pezzo per una prova di minima lavorazione, noi di solito seminiamo grano, mais,erba medica,per quanto riguarda il tipo di terreno non lo so,so solo che in estate ci sono grosse crepe,pero' in certi punti la mietitrebbia si blocca per il terreno bagnato infatti dopo trebbiato il grano le ruotate sono sempre un po' profonde.
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benny non sono assolutamente d'accordo.... la semina su sodo anche in terreni argillosi rende di brutto (produzione = tempo minore) a patto che
1- si utilizzi erpire rotante a denti verticali accoppiato ad una buona seminatrice
2- che la prima volta e poi ogni 3 5 anni gli si accoppi anche uno scarificatore......
3- se poi ci attacchiamo anche qualcosa x diserbare già che siamo in campo.....
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Dalle mie parti (terreno argilloso) la semina su sodo non la fa praticamente nessuno. Conosco però qualcuno che la fa da vari anni con frumento e la produzione è uguale e talvolta superiore alla semina tradizionale. In quel caso la semina è fatta dopo bietole, che lasciano il terreno piuttosto smosso (se vengono raccolte in condizioni adeguate).
Sul mais ho visto poco e per il momento con risultati scadenti.
In ogni caso se il terreno è compattato o ci sono carreggiate, la semina su sodo è da escludere.
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Qui chi prova il sodo lo fa con il grano, di solito dopo mais... se la stagione è stata clemente, qualcosa si fa..se piove nella raccolta del mais, le ruotate della trebbia sono fonde circa 20 cm... se ci entri con la macchina da sodo, serve un buon trattore per trainarla (ho visto il 110-90 slittatre non poco con la Jd 752 dietro da 2,5 mt..) e sta sicuro che dove è passata la trebbia i dischi non segnano nulla, di conseguenza il grano lo vedi tutto, ed anche ammesso (rarissimo) che nasca, diventa giallo e dura al max 1 mese... conclusione: produzione ridicola. Con la minima lavorazione invece qualcosa si risolve, perchè smuovendo il terreno almeno il grano viene coperto e nasce; chiaro che se piove molto diventa colore del sole, ma poi un poco si rimette... in base alla stagione, si avranno cali di produzione dal 10 al 50 %, gia ampiamente constatati... il che porta ad usare questa tecnica solo nelle annate favorevoli.Benatti Emanuele
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Da quel che mi hanno detto nella mia zona su sodo si è prodotto in media 60 q/ha di frumento negli ultimi 3 anni.
Per quanto riguarda il problema argilla, non è la stessa cosa su tutti i terreni: sono favoriti i terreni ricchi di argille rigonfianti (quelli che crepacciano) che con l'alternarsi di secco e umido si gonfiano e si sgonfiano con effetti benefici sulla struttura e sul drenaggio.
Ma è vero che la semina su sodo dopo mais è bene farla senza trinciare gli stocchi?
Altro problema: ho una seminatrice a falcioni con cui vorrei seminare frumento con minima lavorazione dopo mais. Questa seminatrice però in presenza di residui colturali in superficie è costantemente intasata...
Con una fresa riesco a interrare i residui in modo da poter lavorare bene?
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ciao a tutti lavorando in una grand eazienda del comune di roma che fa biologico.......... mi anno detto che il vero biologico deve avere la minima lavorazione in quanto l'aratro impoverisce il terreno disperdendo nel sottosuolo troppi elementi utili per le piante......
hanno fatto cio anche dopo aver messo il letame a terra...........
secondo voi questo tipo di " scuola di pensiero" è corretta o è solo un altra trovata politica-economica per far decadere l'agricoltura di un azienda del comune di roma...........c.b. robertino
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Beh, diciamo che l'aratura ha tanti pro e tanti contro.. è un po' difficile stabilire se sia corretta o meno, soprattutto se si prendono in considerazione gli aspetti economici e la diffusione di questa tecnica.
Dal punto di vista agronomico la lavorazione più corretta dovrebbe essere una lavorazione a doppio strato con interramento superficiale dei residui, cosa che si cerca di fare nelle aziende biologiche insieme alla non lavorazione.
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X seminare su sodo cmq è necessario disporre di attrezzature di prim'ordine....
Una seminatrice tradizionale spesso mal si adatta a tale tipologia di semina e si intasa con i residui colturali... eppoi la maggior parte degli erpici verticali si adattano male a terreni con forte scheletro....
Comunque un'esempio di attrezzatura adatta ad ogni tipo di terreno secondo me è la Amazone 303.... Tu che ne pensi Benny????
Io l'ho vista andare e ho visto i risultati in diversi terreni (tutti difficili) e ti giuro che non ho visto differenze rispetto alle tecniche tradizionali (se non il risparmio di tempo)....
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dimenticavo.....
sicuramente è una tecnica molto adatta per i cereali a paglia, un pò meno x mais o altro....... (o almeno su ogni tipo di terreno)
Su terreni sciolti va bene per tutto.....
Eppoi è bene non dimenticarsi ogni 3-5 stagioni di accoppiare anche un ripuntatore soprattutto su terreni argillosi.....
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Secondo me, a parte i vari terreni e le considerazioni sui vari andamenti stagionali che si presentano di anno in anno, sarebbe fattibile per certe colture, però non può diventare una regola fissa....per il grano potrebbe pure andare, ma io preferisco sinceramente almeno una fresata, anche perchè se lo fai dopo bietole le foglie vanno interrate un pò per forza... chiaramente, le seminatrici tradizionali vogliono almeno abbinate ad un erpice rotante buono.
x Risplunsen: la fresa a zappe, meglio se 6, interra abbastanza i residui colturali, ma se la seminatrice fosse a disco sarebbe meglio... però tritali prima i residui... danno molto meno fastidio.Benatti Emanuele
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Siccome un terzista quest'anno si è dotato della macchina combinata (ripuntatore + fresa + seminatrice) per la minima lavorazione in molti nella mia zona hanno fatto seminare la soia di secondo raccolto (dopo l'orzo) con questo metodo attirati dal buon prezzo che il terzista faceva (90 euro/ha tutto incluso)....il risultato è stato catastrofico....la soia è nata bene anzi benissimo però assieme è rinato anche l'orzo con tutta una serie di infestanti mono e dicotiledoni (graminacee, poligonacee, fogli larga, stretta ecc....) per salvare capra e cavoli sono entrati i diserbi in maniera molto pesante....e hanno cotto per bene tutto....personalmente penso che tali tecniche vadano bene solo per i cereali autunno vernini o per seminare foraggere come prati polifiti, sorgo da sfalcio, panico, miglio ecc...[FONT=Comic Sans MS]Gianpietro[/FONT]
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Non sono d'accordo Giampi x un paio di motivi:
La soia si adatta bene alla semina su sodo e sono ormai diversi anni che noi la seminiamo con una gaspardo a dischi (macchina che nn è nata assolutamente per il sodo) e la pianta nasce molto meglio che su un terreno mosso (umidità). Sia in primo che in secondo raccolto i risultati sono stati buoni naturalmente quel che risparmi con la semina lo devi poi spendere in acqua se la stagione ti da contro.
Noi abbiamo terreni argillosi e, come dire,se il tutto funziona qua....
Per il frumento i risultati sono pessimi: lasciate perdere la teoria fine a se stessa xkè in terreni argillosi dove il problema del ristagno d'acqua è l'incubo di tutti e il sodo come diceva Benny è più una spesa che un risparmio e la stagione è troppo lunga anche se sei fortunato facendo i lavori tutti con il terrenno in tempra. Su terreni sciolti credo che il frumento,invece, possa avere, ed ha avuto, buoni risultati ma questo deve dirlo chi ha impasti di quel genere.
p.s.: l'orzo quando si trebbia andrebbe dentro il cassone e nn tornato a seminarea parte le cavolate la soia su sodo nn è proprio da scartare (in secondo) anche xkè coi redditi che da nn conviene più lavorare tradizionalmente il terreno
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La resa della minima lavorazione sul grano è ridicola rispetto a quella tradizionale io ho provato un ha a grano quest'anno e il risultato è stato pessimo.
Poi se passi col ripuntatore e dopo l'erpice rotante il risparmio economico è già andato a c...re (qualche litro di nafta perchè col ripuntatore lavori più terra) e comunque i benefici sono minimi.
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Io sono su terreno di medio impasto ricco di scheletro quindi ben drenato, non abbiamo problemi di ristagno idrico....uno qui ha seminato l'orzo con la minima lavorazione e a me sembrava che fosse una cosa abbastanza indovinata (a vederlo in piedi era bello però poi bisogna vedere la resa per ha che non conosco) la soia invece è stata catastrofica...è vero la mia seminata con le lavorazioni tradizionali è nata un pò più in ritardo è ha faticato un pò di più per affrancarisi...però adesso la mia è bella e copre tutto il terreno (di secondo raccolto) mentre chi ha fatto la minima si ritrova un buon 80% bruciato (ho visto 4 - 5 appezzamenti abbastanza grandini di diversi proprietari...tutti lo stesso spettacolo marrone) penso che probabilmente la soia si riprenderà in fretta (ci sono già i germogli apicali verdi) però la stagione è già avanti e ho il sospetto che la produzione non sarà a livello delle soie con le lavorazioni tradizionali.
Potrebbe anche essere che siccome è il primo anno che qui si usa questa tecnica non ci sia abbastanza esperienza sui diserbi ma anche nella coltivazione della soia (uno ha irrigato la soia di primo raccolto come il mais adesso è bella grande e tutta per terra)
Però se le cifre mi daranno torto probabilmente adotterò anch'io questa tecnica.[FONT=Comic Sans MS]Gianpietro[/FONT]
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