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Prezzo del latte

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  • Prezzo del latte

    Ragazzi c'è molta tensione nell'aria ad una riunione della cooperativa ci è stato detto che gli industriali ci tengono per le p...e.
    Non ci sono più margini di trattativa con l'industria 0,29-0,31 prendere o lasciare. Alla stessa riunione un socio ha detto chiaramente di volere tornare per strada, un altro ha obbiettato che è inutile andare a protestare contro il mercato....io mi sono alzato e ho detto "Ma questo è un mercato?".
    Un altra piccola latteria fiore all'occhiello del sistema produttivo regionale (pagava 0.44 euro/litro fino a ieri) non riesce più a vendere il latte in eccesso e dalle informazioni che mi giungono pare che vogliano scaricare i soci + grossi (per grossi qui si intende 8-10 qli di latte giorno) lasciandoli in mezzo alla strada.....
    L'industria vuole per se il premio sulla quota disaccopiato e cerca di tirare in tutti i modi il prezzo verso il basso con la solita scusa "se non lo prendo da te lo prendo da un altro", inoltre vuole vedere fino a dove riusciamo a tirare la cinghia per far sparire i più deboli .

    Cosa ne dite? Com'è la situazione dalle vostre parti?

  • #2
    La vedo molto ma molto dura.... Cmq penso che se si scende sotto i 0.30 non chiuderanno solo i piccoli ma anche i grossi allevamenti che hanno i dipendenti da pagare. Come ribadito in altri post la mia cooperativa pagherà ai soci per il primo semestre 0.327€/litro; inoltre sono state fatte 2 tabelle premi in base al latte dove è destinato(Tabella A alimentare si premiano cellule somatiche e carica batterica; tabella C caseificazione si premiano le proteine ovviamente le cellule devono essere conformi col dpr 54).
    Per i soci che consegnano latte temporaneamente fuori dai parametri del dpr 54 il prezzo è fissato 0.285€/litro

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    • #3
      Lo ripeto:linea dura.Se vogliono guerra,guerra avranno.
      Chiudano i caseifici prima che chiudano gli allevamenti,l'alternativa e' solo questa.
      E come ciliegina ci aggiungo non solo il latte non deve essere consegnato ma anche il bestiame da macello e quello che va in altri allevamenti per l'ingrasso.
      La lotta deve essere decisiva e totale,senza mezze misure,per cui tutti devono aderire a tutti i costi.
      In trent'anni ne ho viste e sentite di cacchiate a nostro danno: i premi qualita' (tanto il consumatore paga sempre uguale e guadagna solo l'industria con le trattenute),l'allineamento col prezzo europeo quando hanno tolto 100 lire al litro in un colpo solo,il riallineamento del premio qualita' col restringimento dei parametri (pagavano ancora troppo per quelli che erano i parametri dell'epoca),le colpe del latte in nero per il prezzo basso,la cabina di regia in regione Lombardia per facilitare le trattative, adesso devono abbassare ancora perche' tanto c'e' il contributo sulla quota ma al consumo il prezzo non cambia e i formaggi hanno ripreso mercato.
      Ho visto il prezzo salire dieci-venti-trenta lire al litro negli anni 70/80,per qualche anno e poi abbassarsi una volta di 100 lire in un colpo,un'altra di 50 negli anni 90 e poi alternarsi tra su e giu' con il segno sempre meno negli ultimi anni.PERCHE' ? ? E non voglio sentire boiate sul latte che viene dall'estero,perche' la stragrande maggioranza del prodotto italiano va alla trasformazione che per forza non puo' essere fatta col latte stagionato minimo 4 giorni sui camion,senza costare le spese di trasporto col gasolio ai massimi storici.Ma poi,avete visto il latte che esce da certe cisterne che vengono dall'estero,tutto a blocchi e puzzolente di marcio ? Pero' per i controllori (venduti) va benissimo,sano,nutriente,ottimo per tutti gli usi.
      La morale e' sempre la solita :l'industria deve comprare al prezzo piu' basso possibile e basta e le colpe ,lo ripeto,sono solo dei produttori.
      E' inutile dire :dove sono i sindacati agricoli, quando TUTTI sanno che il produttore e' disposto a calare le brache e a vendere (meglio dire svendere) a qualsiasi prezzo.

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      • #4
        originale inviato da olmo--------E non voglio sentire boiate sul latte che viene dall'estero,perche' la stragrande maggioranza del prodotto italiano va alla trasformazione che per forza non puo' essere fatta col latte stagionato minimo 4 giorni sui camion,senza costare le spese di trasporto col gasolio ai massimi storici.Ma poi,avete visto il latte che esce da certe cisterne che vengono dall'estero,tutto a blocchi e puzzolente di marcio ?
        --------------------------------------------------------------------------------------- Concordo pienamente il latte italiano e l"unico che si puo prestare per lavorazioni tipo latte fresco ,latte intero ecc.il latte prodotto in paesi tipo ungheria, romania ecc, non garantisce standard igienico sanitari rispondenti ai nostri parametri cee.inoltre le produzioni in: francia -germania-inghilterra ecc sono in netto calo con forti ripercussioni nell,offerta dell,latte cosiddetto latte spot.quindi l,industria italiana strangola i produttori italiani perche 1") italia unico paese con produzione latte in crescita 2")italia = unico paese che non ha ancora recepito il sistema quote rispetto alla cee Ma in tuutto questo le ass. di categoria sono proprio innocenti?????? ciao a tutti

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        • #5
          Per quanto riguarda il latte straniero io sapevo che già + di 10 anni fa un noto produttore di formaggi si faceva arrivare un autotreno di latta al giorno dall'olanda poi rivendeva il suo formaggio come tipico della zona, alla faccia di tutti noi.

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          • #6
            E' arcinoto che alll'ingresso in italia si fermano le cisterne, aggiungono acqua ed ecco che miracolo il latte in polvere diventa latte fresco appena munto!!!! Alla faccia di tutti noi, HACCP e tutte le menate del caso (inutili)!

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            • #7
              Bravi Luca e Moreschini,dimenticavo i risvolti truffaldini della faccenda.Oltretutto in Italia siamo sempre i primi a castrarci con le nostre mani mettendo in pratica tutte le normative europee Haccp e compagnia bella quando TUTTI gli altri paesi europei prendono dall'Europa cio' che gli piace e rifiutano il resto.(esempio Enel in Francia,l'euro che e' rifiutato da Inghilterra,Danimarca e Svezia, oltre alle quote latte che,risultati alla mano,ci dicono che siamo sempre sotto il quantitativo assegnato all'Italia e questo ha una valenza maggiore ora che sul predetto quantitativo c'e' anche il contributo CE che e' appunto in questi giorni il soggetto del furto da parte degli industriali.Altri esempi esistono a decine ma non e' il luogo di parlarne.)

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              • #8
                Originalmente inviato da olmo
                Lo ripeto:linea dura.Se vogliono guerra,guerra avranno.
                Chiudano i caseifici prima che chiudano gli allevamenti,l'alternativa e' solo questa.
                Qualche mese fa pensavo esistessero margini di trattativa ma oggi mi rendo conto che l'unica via è la linea dura!
                Per mandare in crisi gli industriali basta fare latte in polvere per un paio di giorni.
                11 milioni di tonellate, questa è la nostra forza!

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                • #9
                  In famiglia non c'è più la stalla da diversi anni, era mio zio che la tirava avanti, finchè ha potuto e gia a quei tempi si iniziava a respirare i primi problemi... Ho un lavoro che mi da un redditi mensile e coltivo i campi di famiglia per passione. Ai tempi delle prime manifestazioni fatte a causa delle quote latte, il mio lavoro mi ha portato vicino a molti produttori.."Linate".. Durante le varie manifestazioni che vi succedettero, parlando con vari produttori ( mi ricordo di un giovane della lombardia che guidava un trattore privo di un braccio) detti la mia opinione sulla protesta fatta. "La manifestazione era giusta, era giusto mettere a conoscenza l'opinione pubblica sui problemi.. però l'opinione pubblica la si doveva tener sempre dalla propria parte, non tirasela contro... La cosa migliore, secondo me, anzichè creare disagi alla gente, era quella di creare disagi alle grosse industrie lattiero caseari, non lavorava il piccolo agricoltore... non lavorava nemmeno il grosso industriale...." A distanza di anni, visto cosa è successo, mi sa che l'opinione che avevo esposto non era sbagliata......
                  [i][font=Comic Sans MS][color=purple]Mandi[color=#00bfff] MICHELE[/color][font=Verdana][color=black]...[/color][/font][/color][/font][/i]

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                  • #10
                    All'epoca le proteste esplosero a causa del votafaccia di coldiretti e penso sia stato l'unico modo per portare alla conoscenza dell'opinone pubblica quello che stava accadendo.
                    Oggi le cose a ben guardare non sono cambiate di molto oltre al fardello quote latte ci ritroviamo con le spalle contro il muro a causa dell'industria.

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                    • #11
                      Secondo l'industria il latte e strapagato

                      Chi di voi ha letto quest'articolo sul numero 13 del 24/30 marzo 2006 dell' informatore agrario.
                      Dove il presidente dell'assolatte sostiene che gli allevatori devono imparare a diventare competitivi e a far quadrare i conti con 600 lire al litro, che comunque sono sempre di più delle 516 lire del prezzo percepito dagli allevatori francesi e tedeschi e sempre di più del prezzo del latte estero che in italia viene a costare 586 delle vecchie lire al litro.
                      ed intanto lui a chiuso il bilancio della sua azienda con un netto positivo, volendo comprare il latte lombardo a prezzo che secondo lui è quello europeo e vendendo i suoi prodotti tipici italiani a prezzi non certamente europei sostenemdo che il mercato cerca ed apprezza i prodotti di qualità.
                      Sono talmente che non voglio fare commenti.

                      Ma che si andasse a comprare il latte all'estero, ma non pensi poi di vendere i suoi prodotti come tipici italiani, e questi atteggiamenti che bisognerebbe tenere sotto stretta sorveglianza e non i vari adeguamenti alle norme del cxxxxo.

                      E la varie associazioni di categoria intanto cosa fanno?

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                      • #12
                        Auspico che il ''signore'' citato sopra applichi anche in Italia il prezzo francese e tedesco da subito e non di nascosto con un passo alla volta,cosi il disoccupato lo fara' anche lui,perche' il latte in Italia non lo puo' produrre nessuno e voglio vedere come potra' fare i trucchi per fare i prodotti tipici con SOLO latte straniero.


                        Aggiungo:non c'e' nessuna giustificazione per un ribasso del prezzo all'origine (se non la semplice, perversa, volonta' di mettere le mani sul contributo CE) anche perche' dai dati Ismea viene rilevata quest'anno una risalita del 7% dei consumi lattiero-caseari con una ripresa dei prezzi di vendita.Notare che il 43% del latte prodotto in Italia va destinato alla caseificazione di 7 soli tipi di formaggi DOP .

                        Al che se ne evince che la mossa di fare una serrata delle consegne di latte da parte dei produttori avrebbe un impatto enorme sulle industrie che lavorano per l'85% latte italiano,importandone quindi solo il 15% dall'estero e bloccherebbe di fatto tutta la caseificazione,anche del latte importato che NON puo' materialmente essere utilizzato puro allo scopo,stante le pessime condizioni dello stesso;latte che quindi viene utilizzato solamente per il taglio dei costi a discapito della tanto strombazzata qualita', pretesa a suon di penalita' economiche dagli industriali agli allevatori italiani,e che si rivela essere solamente un altro pretesto per un ulteriore taglio del prezzo.
                        Ultima modifica di olmo; 02/04/2006, 01:20. Motivo: Aggiunta

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                        • #13
                          Il problema non è la troppa offerta, non è nemmeno la mancanza di domanda di prodotti lattiero-caseari ma è la iperconcentrazione delle industrie di trasformazione che tengono in pugno tutto il mercato.
                          La stessa cosa che è accaduta per la carne.

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                          • #14
                            Originalmente inviato da Gianpi
                            Il problema non è la troppa offerta, non è nemmeno la mancanza di domanda di prodotti lattiero-caseari ma è la iperconcentrazione delle industrie di trasformazione che tengono in pugno tutto il mercato.
                            La stessa cosa che è accaduta per la carne.
                            E allora perchè continuimo a essere divisi tra noi e ci sono i pistola che pur di vendere il latte firmano contratti a 0.26€....

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                            • #15
                              Infatti,quanto sopra per provare che le storie sul prodotto che viene dall'estero sono storie senza senso,dato che si tratta di solo il 15% importato,che una serrata, in virtu' di cio', sarebbe letale per le industrie di trasformazione,soprattutto per la grande richiesta di caseificazione,il che porterebbe anche a un blocco delle importazioni di latte per uso caseario,vista l'impossibilita' a venire usato per i DOP,causa limiti di territorialita' della produzione e nulla qualita' della materia prima importata per il suddetto fine.

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                              • #16
                                con la piega che ha preso il settore del latte unito alla storica divisione degli agricoltori unito al gioco del ricatto parametri qualità dei caseifici praticamente si è innescata una strada molto pericolosa, se non vi sarà una cosistente ripresa dell'ecconomia generale in modo da potere vendere i formaggi a maggiore prezzo, non so quante stalle sopravviveranno, forse solo chi fa tutto in casa e si accontenta di sopravvivere.

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                                • #17
                                  Originalmente inviato da challenger
                                  con la piega che ha preso il settore del latte unito alla storica divisione degli agricoltori unito al gioco del ricatto parametri qualità dei caseifici praticamente si è innescata una strada molto pericolosa, se non vi sarà una cosistente ripresa dell'ecconomia generale in modo da potere vendere i formaggi a maggiore prezzo, non so quante stalle sopravviveranno, forse solo chi fa tutto in casa e si accontenta di sopravvivere.
                                  Ma secondo me anche se venderebbero il formaggio più caro non ci darebbero nemmeno un centesimo... vista l'evolversi della faccenda.
                                  Secondo ma perchè siamo noi solo a subire... qui mi fanno dare le dimissioni da moderatore... ma i nostri fornitori perchè non abbasano i prezzi?( lo so il motivo è solo una provocazione)

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                                  • #18
                                    Credo che sul latte un prezzo al consumatore in media del 300% rispetto a quello pagato al produttore mi sembra un margine piu' che sufficiente.Una percentuale maggiore viene dalla trasformazione in formaggi,specialmente in formaggi molli (mozzarella,yogurt,primo sale, ecc.)

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                                    • #19
                                      Sappiamo tutti bene che la situazione è un bel pò ingarbugliata, l'industria si è coalizzata e non vuole cedere, sanno bene che siamo al limite e siamo disposti a vendere il latte per poco (comunque non scendere a livelli di 0,26 lo vorrei conoscere quel cretino), come se non bastasse il nostro prodotto è il prodotto deperibile d'elezione, 3 giorni e partono le fermentazioni e ciao ciao latte quindi non possiamo stoccarlo se non per brevissimi tempi, non abbiamo le possibilità di lavorarcelo da noi se non tramite loro, inoltre non possiamo permeterci di buttarlo, insomma siamo in loro balia.
                                      I fornitori da quando sto notando non ci stanno dando una mano....mi pare che le materie prime per i mangimi (ad esempio) non sono aumentate anzi eppure un buon mangime continua a costare tantissimo...per non parlare degli integratori.....inoltre provate ad andare a comprare un pezzo di ricambio di qualsiasi cosa o a chiamare un tecnico sicuramente al ricevimento della fattura vi verrà, anzi ci verrà un colpo.

                                      Io avrei una provocazione: siccome ci facciamo fare la fattura sempre da quello che è il nostro "cliente" (caseificio o cooperativa) a cui vendiamo il latte, impariamo a farlcela da soli eppoi la spediamo per posta con su scritto "Pagamento 30 gg addebito c/c bancario" e naturalmente ci mettiamo sopra il prezzo che più ci aggrada, facciamo come i nostri fornitori e se rompono le scatole bè la fattura è questa arrangiati a trovare i soldi.

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                                      • #20
                                        Ottimo esempio...Giampi dovremmo applicarlo anche alla mia cooperativa per il prezzo dell'uva...son anni che scende! Ugualmente per l'olio e così via per tutti i prodotti agricoli!| Chissà se continuando così prima o poi ritornerà conveniente fare il grano!!!!

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                                        • #21
                                          Purtroppo la situazione e' cosi' a livello generale.
                                          I prodotti agricoli sono merce deperibile e la produzione rimane sempre inalterata come quantitativo anche se diminuisce il numero dei produttori, come nel caso delle aziende produttrici di latte che in dieci anni in Italia sono passate da 107000 a meno di 48000.
                                          Ragion per cui le industrie di trasformazione,qualunque merce lavorino,si comportano tutte alla stessa maniera.Trovano sempre la materia prima ed essendo questa deperibile, si comportano da cravattari.
                                          Riporto i prezzi in euro al consumatore di alcuni prodotti lattiero caseari in offerta per la Pasqua (da notare) in una grande catena di supermercati :
                                          Latte parzialmente scremato 0,65 litro (quindi parte del grasso va a fare burro o panna)
                                          Panna 3,45 litro
                                          Yogurt 2,00 chilo (1 litro di latte=1 litro di yogurt)
                                          Grana padano grattuggiato 10,00 chilo
                                          Ricotta 2,80 chilo
                                          Mascarpone 5,00 chilo
                                          Burro 3,96 chilo
                                          Parmigiano reggiano 10,00
                                          Ricordo che da 100 litri di latte escono 7 chili di grana o parmigiano in piu' esce panna scremata che diventa burro o panna da cucina o mascarpone in piu' esce siero che lavorato diventa ricotta e la rimanenza viene venduta come siero per l'alimentazione dei suini.
                                          Lascio ad altri i commenti ................

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                                          • #22
                                            Bisogna considerare che all'ingrosso il parmiggiano è a 7 euro, mentre il grana è a circa 5 euro

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                                            • #23
                                              ha me quello che da più da pensare sono i vari latte intero uht a 1,06 litro, secondo me un vero furto sia ai produttori che hai consumatori

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                                              • #24
                                                Concordo..il latte "fresco" al dettaglio mi pare proprio venga venduto a cifre da capogiro!

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                                                • #25
                                                  Il grana padano costa 6 euro al chilo + IVA stagionato 15 mesi.Ovviamente i supermercati acquistano il formaggio gia' stagionato,al che si desume il ricarico che viene praticato.
                                                  Sottolineo di considerare quelli che sembrano sottoprodotti ma che in realta' sono un'altra notevole fonte di introito per i trasformatori.

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                                                  • #26
                                                    Originalmente inviato da Gianpi
                                                    Bisogna considerare che all'ingrosso il parmiggiano è a 7 euro, mentre il grana è a circa 5 euro
                                                    devi considerare che 100lt di latte per la produzione di parmigiano reggiano costa alla produzione (calcoli alla mia stalla , ma sento altri pareri concordanti) €45 a cui vanno aggiunti €13,9 per costi di trasformazione Credo che 100lt di latte per la produzione di padano non costino cosi ,e anche le spese di trasformazione siano piu basse .i due euro di differenza non conpensano i costi superiori sostenuti

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                                                    • #27
                                                      Originalmente inviato da olmo
                                                      Il grana padano costa 6 euro al chilo + IVA stagionato 15 mesi.Ovviamente i supermercati acquistano il formaggio gia' stagionato,al che si desume il ricarico che viene praticato.
                                                      Sottolineo di considerare quelli che sembrano sottoprodotti ma che in realta' sono un'altra notevole fonte di introito per i trasformatori.
                                                      Bè questo si vede in tutti i prodotti agricoli, esempio il frumento da cui si ricavano la crusca, il cruschello, il farinaccio la farinetta ecc..., altro esempio è la soia da cui si ricava principalmente l'olio eppoi il sottoprodotto (la farina d'estrazione) viene venduta a cifre superiori alla materia prima.
                                                      Una volta
                                                      Un kg di farina = Un kg di pane (di quello buono)
                                                      Oggi
                                                      100 qli da farina = 1 kg di pane (di quello industriale)

                                                      X bj: mi sono espresso male non volevo sottolineare la differenza di prezzo tra i due formaggi, conosco a grandi linee quali sono i disciplinari di produzione e un prezzo superiore per il parmiggiano è pienamente giustificato. Il mio intervento si impernia sui ricarichi, nel caso del grana padano è evidente di come dientro a quei 5-6 euro pagati all'ingrosso ci sia tutta una filiera (allevamento, mangimifici, caseifici, trasporti, magazzini ecc....) mentre dietro al ricarico di 4-5 (anche se spesso sono superiori di molto) euro determinati dalla grande distribuzione ci sia solo un trasporto ed il supermercato.
                                                      La stessa cosa vale per il parmiggiano, il buon olmo ha individuato prezzi in offerta però tutti sappiamo che il parmiggiano al mercato non si trova a meno di 12-16 euro.

                                                      Ad aggravare di più la situazione sono venuto a conoscenza di partite di formaggio latteria stagionato venduto a prezzi ridicoli, si vocifera di 1,8 euro/kg, per non parlare di cisterne di latte vendute per un bianco e un nero però non da parte cobas.
                                                      Ultima modifica di Gianpi; 05/04/2006, 21:02.

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                                                      • #28
                                                        Originalmente inviato da Gianpi
                                                        Il problema non è la troppa offerta, non è nemmeno la mancanza di domanda di prodotti lattiero-caseari ma è la iperconcentrazione delle industrie di trasformazione che tengono in pugno tutto il mercato.
                                                        La stessa cosa che è accaduta per la carne.
                                                        non vorrei essere cattivo ma come ex vice P. di una latteria dico che a certe persone sta anche bene perche fino a qualche anno fa cera la corsa per andare via dalle latterie per andare nel "grosso" perche pagavano tanto ,senza probblemi, senza perdite di tempo e magari pagando un'uscita dalla prima fior di milioni ed era logico che andando avanti succedeva una cosa del genere.

                                                        adesso quelli rimasti che hanno fatto di tutto per tenere in piedi un qualcosa che secondo molti era destinata a morire magari impegnandosi in mutui aprendo qualche spaccio nei paesi vicini facendo i salti mortali per migliorare il prodotto e mantenerlo per adeguamenti strutturali per saltare le offerte delle industrie che vendevano lo stesso prodotto a molto meno (pur di farle chiudere)ecc. ecc.
                                                        adesso si vedono ricompensati perche la richiesta c'è e c'è sempre stata (in poche parole il prodotto buono si è sempre venduto e si continuerà a vendere)
                                                        vi dico solo che si c'è stato un calo in soldi perche non si vende tutto negli spacci però (pagamenti visti) dai 40 si è calato di poco
                                                        quindi fate voi cosa vuol dire industria dell'latte e il tutto per non perdere quelle 2-3 ore alla settimana per star dietro ad una latteria che in fin dei conti è una nostra entrata.

                                                        un'altra cosa. Non e che "l'industria " cala perche vuole per se anche i soldi che prendete dalla CE come produzione di latte???
                                                        Ultima modifica di toni; 18/04/2006, 20:29.

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                                                        • #29
                                                          Originalmente inviato da toni
                                                          Non e che "l'industria " cala perche vuole per se anche i soldi che prendete dalla CE come produzione di latte???
                                                          Be questi quattro soldi di contributo sono stati magnati dai rincari che ci sono stati.
                                                          Secondo che tolgono le quote e tolgano i contributi così vediamo chi rimane in piedi.
                                                          Ultima modifica di GiancaMI; 24/04/2006, 11:55.

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                                                          • #30
                                                            ormai sono fuori da questo brutto mondo che è diventata l'agricoltura e sinceramente penso di aver fatto la scelta migliore....però mi piace leggervi lo stesso...io penso che alla fine il coltello dalla parte del manico l'abbiamo sempre avuto noi.....alla fine chi produce la materia prima siamo noi....perchè continuare a regalarla.....ma fin quando si parla sempre di bloccare le produzioni e non si fa mai le cose mai cambieranno....come ha detto qualcuno ci sono sempre agricoltori che sono disposti a svendere ciò che producono ma lavorare così non ha senso...

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