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Uliveto superintensivo

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  • Uliveto superintensivo

    Ciao a tutti!
    è la prima volat che partecipo ad un forum quindi......scusatemi se sbaglio qualche cosa!
    Vorrei avere notizie su impianti di olivi per la raccolta meccanizzata! in paticolar modo, per la raccolta tramite macchina vendemmiatrice!
    Dove è possibile vedere tali impianti?
    che varietà di olivi sono necessari per tali impianti?

    Grazie

  • #2
    CIao MOrellino benvenuto nel forum, io mi sono interessato parecchio a questi aspetti degli oliveti superintensivi e relativa meccanizzazione, appena trovo l'argomento dove avevamo parlato dei vari monocono e siepe collego questa parte.

    Benvenuto

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    • #3
      Ciao Johndin,

      dall'amministrazione ho ricevuto indicazione, che in una vostra precedente discussione sull'olio, era stato trattato in piccola parte anche questo argomento!!
      Non sono molto esperto di PC quindi ti scrivo il titolo del forum, per poterla ritrovare:Forum macchine-Lavori agricoli e forestali-Colture e tecniche agricole-Olio di oliva; isposta 70 e successive!!!

      Per l'orgomento in questione, ti dico che anche io sono molto interessato. Ho gia diversi impianti di olivi, ma tutti impostati con il vecchio stile (8X8, 6X6 ecc.). Ma i problemi per la raccolta sono notevoli. Le uniche macchine che, negli ultimi anni hanno inziato a funzionare sono "la scuotitrice" ed il "pettine".
      Avrei però intenzione di fare altri impianti, anche diversi ettari, ma sono molto indeciso sul tipo di impianto da utilizzare.
      Poichè ho anche molti vigneti, non sarebbe male, con la stessa macchina, poter effettuare la raccolta sia dell'uva che delle olive!

      Avrei però voglia di poter parlare e visitare alcuni oliveti impiantati con il sistema intensivo! Vorrei capire, che varietà di olivi sono necessari, che rese si ottiene, se è necessaria l'irrigazione ecc.

      Stò pianificando una visita in puglia, per vedere un impianto, ma credo che il posto migliore da visitare sarebbe la Spagna!
      Hai qualche indicazione precisa, di persone da contattare per poter visitare qualche impianto?

      Ciao

      Morellino

      Dimenticavo: se hai anche qualche articolo di giornale, risultati di ricerche ecc. fammi sapere!!
      Ultima modifica di L85; 12/01/2007, 21:40. Motivo: unione messaggi consecutivi

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      • #4
        questa si che è bella in effetti funziona ma per fare l'impianto bisogna legare la pianta come per il vigneto a file che penso un interfila 3 mt con larghezza fila 2 metri basti no? ma poi vengono bene le piante perché il sistema può funzionare ma dopo i primi 5-6 anni di impianto è difficile tenere le piante come un vigneto quelle devono crescere mica sono un bonsai

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        • #5
          Allora parto dalla fine sull'informatore agrario quest'anno è stata pubblicata la realizzazione della prima raccolta con vendemmiatrice NH svolta dalla università di Bari l'articolo penso fosse di luglio, io ho anche mandato delle e-mail per avere magari il materiale della sperimentazione e come al solito non mi hanno considerato purtroppo ma ritornerò alla carica.
          Se vai sul sito dell'informatore agrario troverai sicuramente il giornale che cerchi e puoi anche fartelo mandare è interessante.
          Era poi uscito penso tre anni fa un'articolo approfondito sempre sull'informatore agrario sull'olivicoltura intensiva spagnola e ancher quello dovresti poterlo ricevere, in quel caso avevo contattato direttamente lo scrittore dell'articolo e l'ho anche incontrato ma era un personaggio un pò sui generis e l'ho mollato subito se ti interessa ti dico nome e cognome in mp così rintracci l'articolo.

          Ho fatto la mia esperienza con delle piante di FS17 varietà brevettata dal CNR e selezionata dal professor Fontanazza che è un pò il padre della mecanizzazione olivicola italiana.

          Ho fatto l'impianto a spalliera praticamente ho messo piantine generate da talea e trapintate dal vasetto con un tutore in plastica, ho lavorato il terreno quasi meglio che fare un impianto di vigneto scasso ripuntatura letame aratura, concimazione chimica per la struttura del terreno erpicato e fresato e poi ho fatto lo squadro e piantato gli olivi con 5mt di testata libera in previsione di girare con un ombrello intercettatore ortato dal trattore.

          Adesso le piantine stanno per andare in produzione e spero che facciano almeno il 50% di quello che sbandierano ovvero 10kg a pianta (magari), tratto l'oliveto con il rame e il boro in primavera concimo fogliare prima dell'allegagione e faccio i trattamenti estivi necessari se c'è occhi di pavone o altre infestanti dopo la raccolta gl dò un'altra ramata invernale.

          Lavoro la fila e l'interfila finchè l'impianto non avrà 7anni di vita e allora inerbiro per raccogliere con lo scuotitore.

          La prossima puntata domani se no annoio

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          • #6
            e no che non mi annoio, no che non mi annoio, no che non mi annoio.......... tempo

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            • #7
              Per quanto riguarda la mia esperienza personale potrei anche aggiungere che le lavorazioni che effettuo sono due sulla fila ovvero uso una erpice a molle ammortizzate (visibile nell'argomento http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=3870 ) e un erpice rotante a inizio primavera e fine estate.
              Sull'interfila ho usto diverse macchine un pò prestate un pò facendo venire il contoterzista ma direi che la migliore sia l'erpice rotante interceppo (vedi argomento http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=1361 ), per i trattamenti uso un atomizzatore convenzionale utilissimo per trattamenti manuali e spruzzature un pò grossolane (vedi argomento http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=2632 ) ma se dovessi fare un impianto serio utilizzerei sicuramente un basso volume il ventolone lo terrò come muletto e per le piante da frutta.

              Per le lavorazioni manuali che il monocono comporta direi che il primo anno va legato come si deve in te punti ( in basso al centro e in alto ) al palo tutore e la pianta va concimata con urea (50g sparsi in un raggio di 50cm intorno alle piantine) tre volte e innaffiata per favoreire l'attecchimento, poi vanno tolti eventuali ricacci e controllata periodicamente la piantina per mantenere iuna struttura corretta, a fine agosto leggerissima potatura di formazione.
              Manodopera necessaria pochissima ma almeno un paio di giri per i ricacci, un paio di controlli per controllare le legature (cosa che fai anche mentre togli i ricacci e poti a fine agosto) intervento di potatura direi un ter ore per 150 piante.

              Il secondo anno le operazioni sono le stesse ma la quantità di concime si riduce di 10g, e la potatura viene sempre fatta a fine agosto.

              Il terzo anno ultimo giro di concime (10g di meno) e sempre le medesime operazioni colturali.

              Il quarto anno ovvero questo metto i pali e tiro i fili per installare l'impianto di irrigazione.

              Esperienze sulla pianta FS17 che secondo me ha mostrato una grossa vigoria vegetativa, ma una scarsa resistenza al gelo specie agli sbalzi termici improvvisi superiori a altre varietà classiche che possiedo e una sensibilità grande all'umidità del terreno cosa che uccide le piante in un amen.

              Morale in tre anni ho dovuto ripiantare quasi 50 piantine una volta perchè porima ci sono state due gelate potenti poi ho dovuto risanare un pezzettino dove c'era una vena d'acqua che non veniva drenata dal fosso come si doveva.

              Per via di produzione dovete aspettare la puntata dell'anno prossimo

              Adesso quest'anno ho intenzione di fare una prova di siepe comprando piante micropropagate in vitro prodotte dnel cesenate dove sono degli esperti e faccio due siepi una di varietà italiane del lago frantoio e leccino e una di arbequina e le tiro su modello allevamento intensivo di pere a spalliera.

              Per quanto riguarda la spagna appena ho organizzato un pò di contatti tra le mie scartoffie li mando.

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              • #8
                oliveto superintensivo

                ne avete già sentito parlare?

                date un occhiata

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                • #9
                  Certamente ne ho già sentito parlare.

                  Qui da noi in Sicilia già ci sono diversi impianti in tal senso.
                  La particolarità è che le piante sono molto fisse e le olive vengono raccolte con una macchina innovativa che viene usata anche per i vigneti.
                  La macchina, ovviamente è chiamata vendemmiatrice.

                  Eccoti un'immagine:

                  Commenta


                  • #10
                    Originalmente inviato da tex76 Visualizza messaggio

                    Qui da noi in Sicilia già ci sono diversi impianti in tal senso.
                    La particolarità è che le piante sono molto fisse e le olive vengono raccolte con una macchina innovativa che viene usata anche per i vigneti.
                    La macchina, ovviamente è chiamata vendemmiatrice.
                    Mi sa che ha degli inconvenienti. Innanzitutto è solo per impianti nuovi che devono essere concepiti proprio per effettuare questa raccolta (impianti a siepe). Ha un tempo utile stimato sui 30 anni (dopo l'albero ha troppa legna per poter operare con la macchina). La potatura necessita di accorgimenti innovativi altrimenti la resa per ettaro di olive è bassa (non puoi più fare il "vaso" ). Poi bisognerà vedere i costi di queste attrezzature altrimenti si finisce come i pomodori......
                    Ultima modifica di L85; 22/11/2007, 14:05. Motivo: sistemata citazione

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                    • #11
                      Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                      Mi sa che ha degli inconvenienti. Innanzitutto è solo per impianti nuovi che devono essere concepiti proprio per effettuare questa raccolta (impianti a siepe)
                      lo scopo è proprio quello, concepire impianti adatti alla raccolta meccanica.

                      Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                      Ha un tempo utile stimato sui 30 anni (dopo l'albero ha troppa legna per poter operare con la macchina).
                      30 anni è proprio la vita media prevista per questi tipi di impianti.

                      Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                      La potatura necessita di accorgimenti innovativi altrimenti la resa per ettaro di olive è bassa (non puoi più fare il "vaso" ).
                      Se per accorgimenti innovativi intendi hedging e topping, siamo d'accordo, lo scopo di quelle forme d'allevamento e proprio quello di creare una siepe da potare meccanicamente

                      Originalmente inviato da 90 c Visualizza messaggio
                      Poi bisognerà vedere i costi di queste attrezzature altrimenti si finisce come i pomodori......
                      Beh i costi dell'attrezzatura per la raccolta sono quelli di una vendemmiatrice.

                      Io come contro invece considererei:

                      - riuscire a far concepire agli agricoltori l'uliveto come un pescheto (nel senso di ciclo produttivo)

                      -necessità di destinare alla coltura terreni pianeggianti e non i terreni acclivi marginali

                      - abbattimento dei costi d'impianto, sia come prezzo delle piante, che per la messa a dimora, in Spagna utilizzano talee radicate di ulivi della dimensione di una barbatella innestata o anche meno, e la messa a dimora a macchina come per i vigneti.

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                      • #12
                        io ho visto un impianto a scarlino,grosseto,con relativo frantoio , e ho visto la macchina per la raccolta,una gregoire di una decina d' anni all' opera;parlando con il ragazzo che è proprietario del frantoio e dell' uliveto ho scoperto cose abbastanza interessanti:
                        il prima anno ha prodotto circa 30-40 qli ha,il secondo il doppio,terzo e quarto siamo sui 100 quintali per ha,resa in olio intorno al 15%
                        le piante hanno bisogno di un po di acqua,lui dice irriga 3 ore per 2 volte alla settimana poi non mi ha detto portata gocciolatori ma saranno credo da 4 l/h,con l acqua fa anche fertirrigazione naturalmente
                        la cosa che mi è piaciuta di meno è il fatto che la pianta cresce molto,ho meglio i rametti fanno 1 cm al giorno e deve trattare una volta alla settimana o 10 giorni contro la tignola
                        per potature lui ha macchina ma dice che in spagna per potare a mano non danno le forbici ma il seghetto,in effetti ho notato che le olive nelle branche più vigorose non vengono staccate dalla macchina,danno noia e basta.
                        La raccolta è abbastanza veloce e sulla pianta resta meno del 10 % dei prodotto,la cosa interessante è che lui mi ha detto che ha costatato una migliore restistenza al gelo rispetto ad olivi tradizionali presenti nell azienda,anzi ha detto che dopo una gelata l intensivo ha prodotto e il normale no...dipende poi dalle varietà lui ha arbequina , la cv greca koroneki ha detto che gela e poi mi ha mostrato 2 piante di arbosana ,sono ancor più nanizzate ma le olive che avevano erano da raccogliere a fine novembre.
                        Sul fatto del gelare ci sarebbe da parlare molto sulla composizione cellulare ecc,differenze legno giovane e vecchio,che ne pensate?

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                        • #13
                          forse sono stato conciso.....
                          Un impianto del genere è stato realizzato una decina di anni fa vicino casa.
                          A parte tutte le buone regole di impianto, (scasso,concimazioni, trattamenti, ecc...) all' inizio aveva convinto tutti perchè effettivamente il lavoro veniva bene e si procedeva alacremente. Poi sono subentrati i problemi. Chi conosce gli ulivi sa che non tutti i rami fruttificano e bisogna saper potare altrimenti la pianta non si carica mai.....con la potatura meccanica assicuravano gli stessi risultati ma alla fine gli ulivi si sono "inselvatichiti" ed è stato costretto a tornare a potare a mano e ad effettuare la raccolta con il pettine. A parte le distanze ed il resto il problema resta la natura dell' albero che di rimanere piccolo non ne vuole sapere, o per lo meno a danno della produttività (a me sembra che l'impianto circa settimo-ottavo anno raggiunge uno standard produttivo e quello rimane se vuoi applicare questa pratica (topping e raccolta con vendemmiatrice).
                          Loro stimano 30 anni ma secondo me sono anche meno...a meno che ora non esistano varietà particolarmente adatte a questa tipologia di impianto.
                          La frantoiana si presta di suo perchè è facile da strappare (anzi cade da sola....) e poi con questo sistema hai sempre e solo legno nuovo e la pianta non deve mai andare in stress dato che ogni anno viene potata in maniera aggressiva. Io proprio non riesco a capire come può fare una macchina la potatura se da noi i potatori diventano "mastri" a 50 anni....

                          Vorrei aggiungere che in azienda abbiamo alberi d'ulivo ultrasecolari. La sola idea che al max dopo trenta anni vadano via non mi scende proprio...non dico che ci parlo con gli alberi ma dopo trenta anni di lavoro vicino ad un albero tagliarlo è un pò difficile....

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                          • #14
                            Non ho esperienza diretta in questo campo ma mi sembra di capire che ci vogliono delle cultivar appropriate, ad esempio Arbequina e Arbosana già ampiamente sperimentate in Spagna ed FS17 ibrido nato in Italia se non erro; o meglio, non tutte le cultivar "tradizionali" (forse nessuna) si prestano a questo tipo di olivicoltura.
                            In pratica cultivar che crescono con meno vigoria.
                            Potatura meccanica? Datemi conferma per favore perchè è la prima volta che sento dire di questo tipo di potatura; avevo capito che la potatura comunque va fatta a mano, una potatura non tradizionale, mirata al tipo di impianto ma sempre a mano.
                            Questo tipo di impianto è mirato a velocizzare la fase della raccolta...probabilmente la potatura è più veloce anch'essa, forse agevolata da pedane mobili o similari ed attrezzate ma non mi sembra di capire che lo scopo principale di tali impianti sia quello di velocizzare la potatura.
                            [font=System][size=4][color=royalblue]Ciao...Ciao![/color][/size][/font]
                            [font=System][size=4][color=#4169e1]Luigi[/color][/size][/font]

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                            • #15
                              Originalmente inviato da TCE 50 Visualizza messaggio
                              Potatura meccanica? Datemi conferma per favore perchè è la prima volta che sento dire di questo tipo di potatura; avevo capito che la potatura comunque va fatta a mano, una potatura non tradizionale, mirata al tipo di impianto ma sempre a mano.
                              Questo tipo di impianto è mirato a velocizzare la fase della raccolta...probabilmente la potatura è più veloce anch'essa, forse agevolata da pedane mobili o similari ed attrezzate ma non mi sembra di capire che lo scopo principale di tali impianti sia quello di velocizzare la potatura.
                              L' impianto praticamente lo si tratta come una siepe (se mi sarà possibile faccio delle foto). La potatura si fa facendo la pratica del topping, o dell hedging. La potatura è meccanica e la raccolta con vendemmiatrice. I problemi sono il fatto che la pianta soffre troppo la potatura aggressiva, resta molto "sporca" , specialmente all'interno e la raccolta meccanica non dà ottimi risultati. Il resto è scritto nei post precedenti. A mio avviso non è questo miracolo perchè sia l'ammortamento dell'impianto che dei macchinari impone una redditività altissima che oggi l'olio d'oliva non garantisce. Poi se alla fine analizziamo le differenze non so quanto sia vantaggioso...se devo passare per potare a mano...ormai la raccolta con i vari strumenti a disposizione....una domanda: ma per il contributo cee come si fa? Non ditemi con il numero di piante altrimenti capisco la furbata......

                              Commenta


                              • #16
                                Ciao ho letto solo ora il post e credo sia molto interessante
                                Io penso che questo sia l' unico metodo per rendere redditivo un uliveto, aumentando le produzioni e riducendo al minimo le operazioni manuali con potatura e raccolta meccanizzata .E anche vero che i costi di ammortamento dei macchinari e i costi della messa a dimora sono molto elevati e quindi questi impianti saranno attuabili solo da grandi aziende con grandi estensioni.


                                Ciao da Peppe

                                Commenta


                                • #17
                                  Per 90c

                                  secondo me tu hai individuato la criticità dell'impianto superintensivo, ovvero che la potatura non può essere completamente meccanica pena i problemi da te evidenziati ma deve essere alternata un anno meccanica e un anno manuale.

                                  Praticamente la meccanica DEVE solo servire per contenere la vegetazione delle piante e non essere intrusiva ovvero serve solo a mantenere la forma della pianta, anche perchè il topping o come si chiama il taglio della cima che è il punto vitale per questo tipo di coltivazione deve essere fatto con molta accortezza se no mandi tutto a signorine da strada........

                                  Questa esperienza l'ho fatta andando a vedere come potare le piante nei primi anni di vita, nell'azienda che ha il brevetto della varietà FS17 alla quale possiamo aggiungere la Don Carlos, le Kalamata e la Arbequina tra quelle più facilmente utilizzabili e produttive per questo tipo di coltivazione.

                                  Però bisogna fare attenzione che quello di cui parlavo io con 1600 piante a ettaro è un superintensivo a monocono, la siepe è differente come coltivazione e come sesto in questo caso per non fare inselvatichire le piante ci danno pesante con la fertirrigazione fogliare e la vita utile degli oliveti superintensivi spagnoli dovrebbe essere molto ridotta rispetto a 30 anni quella è la vita utile di un monocono.

                                  Per quanto riguarda le produzioni i 100 q.li a ha sono la produzione paventata da numerosi vivaisti (ed è come 100q.li a ha di grano) attenzione si potrebbe fare nell'anno buono con le mosche in villeggiatura e tutta una serie di circostanze favorevoli.

                                  Io per fare conti di redditività dell'ulveto andavo su metà come produzione trasformabile giusto per tenere i piadi per terra e tutto quello in più è benvenuto.

                                  Comunque l'aspetto findamentale di questa tecnica agronomica è la piantumazione con conseguente gestione della pianta nei primi 4 anni di vita, se sbagli qualcosa le puoi anche togliere e sostituire (parlo per esperienza e prove fatte nel mio oliveto prova)

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Originalmente inviato da tex76 Visualizza messaggio

                                    Per Johndin:
                                    ma quello della foto da me postata, realizzato in Sicilia(vicino Trapani per l'esattezza), quindi è un monocono?

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                                    • #19
                                      si, la forma di allevamento principalmente adoperata per la costituzione di impianti per la raccolta meccanica. l'uso della vendemmiatrice per la raccolta delle olive, consente inoltre di poter ammortizzare velocemente nel tempo tale macchina.

                                      tali impianti sono molto diffusi in Spagna. comunque c'è da dire che tali impianti e l'impostazione aziendale che essi presuppongono non predispongono alla produzione di prodotti qualitativamente superiori o di alta gamma.

                                      inoltre un impianto del genere non potrà mai divenire secolare, ma si appresterà a ridurre drasticamente le produzioni intorno al 50° anno se non prima. equivale a spremere le piante.
                                      [COLOR=Green][/COLOR]

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                                      • #20
                                        Originalmente inviato da giuba Visualizza messaggio
                                        ....

                                        inoltre un impianto del genere non potrà mai divenire secolare, ma si appresterà a ridurre drasticamente le produzioni intorno al 50° anno se non prima. equivale a spremere le piante.
                                        Veramente a quanto ne so io, questa tipologia di impianti ha una durata media di circa 20 anni.

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                                        • #21
                                          scusate se intervengo...ma le olive mi interessano ,sono appassionato autodidatta.con l'allegagione e la potatura a macchina come la mettiamo?le olive per legare hanno bisogno di luce ed aria per legare e continuamente rinnovate come tagli(meno legno intendo).ho visto la foto emi sembra che sono molto chiuse dal momento che è un impianto a monocono,forse va bene per i primi anni ,ma se poi non interviene la manualità per la potatura credo che la resa sarà molto ridotta,le piante tenderanno a chiudersi all'interno (elevata produzione di polloni )e non legheranno facilmente.questo è il mio piccolo contributo non so se giusto o sbagliato .

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                                          • #22
                                            No non ti scusiamo...

                                            hai fatto delle considerazioni interessanti infatti la pianta deve essere molto curata come sviluppo sull'asse principale la distanza tra i rami principali deve essere corretta e non vanno lasciati polloni assolutamente.

                                            Per via dell'allegagione considera che le varietà sviluppate e studiate per l'olivicoltura intensiva sono autofertili quindi non richiedono impollinatori e l'allegagione è ottima ho verificato di persona il mio vicino ha un oliveto tradizionale e quando lui non fa olive io le faccio.

                                            XTex76 si quello è un monocono
                                            Comunque considera che un giro a togliere i polloni se non vuoi fare porcherie (o due se irrighi e fertilizzi) bisogna farlo sempre, ma vuoi per le caratteristiche della pianta vuoi per la facilità del lavoro sempre da terra sono operazioni molto più rapide che con gli olivi tradizionali.

                                            Secondo me sono ottimi sistemi per ridurre il costo della manodopera e meccanizzare la raccolta. Quello che ho capito dopo aver fatto esperienza col campo prova è che bisogna avere una grande supeficie a disposizione (secondo me almeno 10-12ha) per dare un senso a una coltivazione del genere nel senso di dotarsi delle attrezzature necessarie per raccolta meccanica (circa25000 euro) e potatura meccanica (8000 malcontati) oltre a tutte le altre macchine.
                                            Con una superfice del genere si potrebbe fare un pensierino anche a un frantoio di quelli aziendali per lavorare 10-12q.li
                                            Ultima modifica di johndin; 18/01/2008, 11:40. Motivo: Aggiuntina

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                                            • #23
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                                              [COLOR=Green][/COLOR]

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                                              • #24
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                                                bell'argomento,certo che la manod'opera costa ,ma sicuramente il prodotto vale ciò. ritornando al discorso potatura io credo che la manualità non verrà mai abolita in quanto anche se l'impianto è intensivo ,la macchina non potrà mai sostituirsi all'uomo per certe lavorazioni ,anche se la cultivar FS17 è autofertile la stessa avrà bisogno di essere spollonata,arieggiata ,in modo che la luce entri evitando che si ammali (occhio di pavone,cocciniglia fumaggine ecc.).johndin dice che il suo impianto dovrebbe entrare in produzione già quest'anno con circa 10kg di olive,quando l'oliveto è al massimo quanto renderà?la vita media dell'impianto a quanto ammonta?alla fine di essa si estirperanno le piante come nei frutteti ecc.?bisogna mettere sul piatto spesa-ricavo giusto?spesaarecchi ettari di terreno,macchinari per potatura e raccoglitrici,personale,trattamenti concimazioni e varie. di contro abbiamo;piazzamento del prodotto su un mercato in espanzione invaso da un prodotto straniero di scarso valore a basso prezzo che si trova in qualsiasi supermercato.conviene?queste sono solo mie riflessioni.io sono sempre del parere che il prodotto di qualità paga sempre ,basta crearsi una nicchia,certo non è facile lo so.ciao a tutti

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                                                • #25
                                                  come per quanto la riguarda la potatura meccanica della vite anche nel caso dell'olivo la potatura può ridursi ad una prepotatura, cioè ad una agevolazione nello svolgimento dell operazioni più particolareggiate.
                                                  per quanto riguarda la vita utile dell'impianto, in verità i dati sono molto confusi, perchè non si tratta di dati reali ma bensì di previsioni ( i primi impianti di questo tipo si sono visti solo negli ultimi 20 anni). c'è di dice 20, ma chi 50 anni......
                                                  per quanto riguarda l'aspetto etico-produttivo, non sono totalmente d'accordo con quanto detto da Vinceco, e in particolare sui prodotti di nicchia, tutti in Italia si sono messi in testa di produrre prodotti di alta gamma, di elite, che si cerca di propinare alle volte a prezzi esorbitanti per poi andare a finire, che chi c'ha il danaro mangia qualità, prodotti salutistici, mentre chi non se li può permettere è costretto a mangiare M---A. (la vedo come Petrini)
                                                  è ovvio che un prodotto che proviene da impianti di tale tipologia non potrà essere remunerato come un prodotto di alta qualità, ma sicuramente sarà più facilmente piazzabile sul mercato. il vantaggio di tali impianti sta nella loro efficienza produttiva, che si estrinseca in una più precoce entrata in produzione degli impianti e nella meccanizzazione della maggior parte delle operazioni colturali. e poi per certi aspetti meccanizzare la raccolta è sinonimo di qualità, riuscendo a raccogliere tempestivamente il prodotto, al giusto grado di maturazione, si riesce ad ottenere un prodotto di qualità superiore rispetto a chi consegna i sacchi di olive in frantoio a fine settimana

                                                  scusate l'infervorata sui prodotti di nicchia ma credo che l'alimentazione sia un argomento politicamente corretto.
                                                  [COLOR=Green][/COLOR]

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                                                  • #26
                                                    Non sono assolutamente d'accordo sul manuale alta qualità, se è vero che quelli che fanni vino di altissima qualità fanno tutto a macchina da un pezzo non vedo perchè non potrebbe farlo chi fa olio.

                                                    Sul discorso nicchia se non ti ci metti muori immediatamente ci sono troppe aree da piantumare e coltivare in maniera intensiva per pensare che con degli olivi tradizionali si vada da qualche parte.

                                                    Non lo dico perchè la coltivazione tradizionale sia da buttare ma perchè economicamente non ci sta sul mercato.

                                                    Come possono competere un olivicoltore della montagna che fa tutto a mano è scomodissimo ci mette una vita a raccogliere il prodotto e lavora con l'ape, con un agricoltore spagnolo per non dire americano o sudamericano o australiano anche africano che ha i suoi 2-300 ha piantati as siepe e sa che raccolgierà una certa produzione e nel suo conto economico non gli interessa se qualche pianta muore o si imbastardisce sa che lui raccoglierà qualcosa di sicuro.

                                                    Se le sue 3-350000 piante faranno 4 chili l'una la sua produzione vendibile diventa una cosa che noi non possiamo neanche avvicinare, con quei 13000 quintali prodotti penso che il suo conto economico possa andare no???

                                                    Alla fine farà il turno delle piantumazioni con un rinnovo costante ma le operazioni manuali per lui saranno ridotte al lume.

                                                    Purtroppo noi dobbiamo farei conti con una realtà che non centra niente e se vogliamo fare un passo avanti dobbiamo confrontarci con queste realtà e trovare la via di uscita.

                                                    La coltivazione meccanizzabile è una di queste vie di uscita.

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                                                    • #27
                                                      xgiuba,in poche parole anche te dici che la manualità non potrà mai scomparire mi pare,guarda che non è una novità che chi non ha mai avuto le possibilità ha sempre mangiatoM....a si sa questo.Il discorso secondo me e che bisogna fare della qualità (discreta )a prezzi accessibili per la maggior parte delle persone ad un prezzo ragionevole,io ragiono nel mio piccolo,quando entro in un supermercato lo so che non posso andare sul prodotto di nicchia ,ma neanche nella M....A cerco comunque qualcosa che sia buono ad un prezzo accessibile(ogni tanto mi tolgo anche la soddisfazione del prodotto di nicchia) ,e così fa la maggior parte della gente. che mi dici dell'olio al superm. a 3-3,5 euro al litro,credi che sia Italiano?vuoi produrre così? Poi quelli che mangiano M... A lo faranno sempre,casomai poi per altro spendono.In quanto alla qualità delle olive (raccolto ed immediata molitura)nel mio piccolo mi regolo che prenoto il frantoio a scalare ,quindi macino sempre fresco non acido,penso che lo si possa fare anche in grande oppure no?
                                                      Johndin,sappiamo tutti che un olivicoltore della montagna non potrà mai competere con uno spagnolo ecc.,loro mirano alla produzione con una qualità di olivo molto scadente noi abbiamo da difendere un rpodotto di qualità,loro hanno solo poche cultivar(qualità prodotto scadente) noi abbiamo una tradizione di circa 2-300 cultivar se non sbaglio (forse ho letto da qualche parte anche 500 qualità, ottime , che variano da regione a regione un bene da difendere)le nostre colline sono stupendamente "affrescate da olivi secolari e non .Abbiamo un made in Italy per quanto riguarda l'alimentazione che tutto il mondo ci invidia e lo stiamo sporcando con queste americanate.Stiamo scadendo come qualità per correre dietro alla produttività comunque sia.....basta produrre tutto qui vero?Io penso che la produzione intensiva con meccanizzazione va bene per alcuni prodotti dove ci sono le possibiltà(vedi pianure )non per l'olivo.Forse ragiono da sentimentale? non lo so,sicuramente io non sarò mai un grande produttore anche avendone le possibilità.ciao

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                                                      • #28
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                                                        per quanto riguarda la scorretta pratica della molitura a fine settimana è propria delle piccole proprietà, dove i contadini prima di andare in frantoio vogliono raccogliere una discreta quantità di olive.
                                                        gli impianti intensivi di olivo non nascono sicuramente per sotituire o far abbandonare i tradizionali oliveti, ma bensì nascono per creare un sistema colturale più efficiente dal punto di vista economico e colturale. gli olivi secolari possono stare tranquilli, rimarranno sempre un elemento caratterizzante per il territorio nazionale. magari continueranno ad essere coltivati da piccoli proprietari ai fini dell'autoconsumo, ma rimarranno sempre lì dove stanno.
                                                        voglio chiudere con una provocazione.
                                                        come avete potuto vedere nel tempo, l'introduzione della raccolta agevolata non ha potuto che fare bene agli impianti tradizionali, e se ci si spingesse oltre......
                                                        [COLOR=Green][/COLOR]

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                                                        • #29
                                                          Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                                          Johndin,sappiamo tutti che un olivicoltore della montagna non potrà mai competere con uno spagnolo ecc.,loro mirano alla produzione con una qualità di olivo molto scadente noi abbiamo da difendere un rpodotto di qualità,loro hanno solo poche cultivar(qualità prodotto scadente)
                                                          Vincenco questa mi sembra un'affermazione un pò troppo generalista e fondamentalmente priva di fondamento, se ti documenti bene scoprirai che quelle 4 varietà di ulivo usati per l'allevamento super intensivo, in parte derivano da varietà di ulivo da qualità come li definisci tu, e gli oli ottenuti dalle varietà per impianti super intensivi hanno già ottenuti dei riconoscimenti a livello qualitativo
                                                          Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                                          noi abbiamo una tradizione di circa 2-300 cultivar se non sbaglio (forse ho letto da qualche parte anche 500 qualità, ottime , che variano da regione a regione un bene da difendere)
                                                          non sempre variabilità è sinonimo di qualità, in Sicilia abbiamo diverse varietà di ulivi, ma quanti sono quelli che veramente sono riconosciuti di qualità?

                                                          Originalmente inviato da vinceco Visualizza messaggio
                                                          le nostre colline sono stupendamente "affrescate da olivi secolari e non .Abbiamo un made in Italy per quanto riguarda l'alimentazione che tutto il mondo ci invidia e lo stiamo sporcando con queste americanate.Stiamo scadendo come qualità per correre dietro alla produttività comunque sia.....basta produrre tutto qui vero?
                                                          L'Aspetto paesaggistico e di difesa del territorio è da tenere sempre in considerazione e credo che nessuno si possa mettere in testa di estirpare un uliveto secolare in montagna per realizzare un impianto superintensivo, mancherebbero tra altra i presupposti tecnici di fattibilità,al limite c'è l'abbandono che è ancora peggio, ma se stiamo scadendo come qualità, non è per correre dietro alla produttività, ma dietro alla marginalità della remunerabilità del lavoro e dei mezzi tecnici investiti

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                                                          • #30
                                                            Quoto L85 ed in più faccio un appunto a giuba che dice gli olivi secolari possono stare tranquilli, io dico che tranquillo dalle mie parti se lo sono in.......lato, infatti se si preferiscono impianti moderni a lavorare il secolare non ci andrà più nessuno, cosa che già sta accadendo anche dalle mie parti, perchè non c'è più marginalità, le belle colline affrescate dagli oliveti come dice vinceco, hanno le stesse probabilità di vita del latte fresco nella busta, cioè stanno per scadere, morti sti 4 vecchi che ancora le coltivano ste colline ridiventeranno macchia, sempre che qualcuno non decida di dargli fuoco per speculare sulle campagne antincendi future.
                                                            Per salvare qualità e paesaggio l'unica via è quella di imporre ai produttori e grossisti di olio un livello di tracciabilità molto spinto ossia non dichiarare solo che le olive sono italiane ma anche il luogo ed il produttore che le ha prodotte, in modo tale da poter fare dei controlli incrociati e stabilire xe un produttore può aver prodotto date quantità di olive sulla sua azienda.
                                                            Ma siccome c'è la lobby dei cosidetti rettificatori cioè quelli che prendono l'olio lampante non commestibile dall'estero e lo rettificano in Italia facendolo diventare olio extravergine d'oliva ecco che gli oliveti italiani si vanno a far fottere e con loro tutto l'indotto compresi gli industriali che costruiscono mezzi per la raccolta meccanizzata, infine il danno ambientale con terreni non coltivati, soggetti a erosione per la mancata regimazione delle acque, quindi conseguenti frane e allagamenti a valle, incedi l'estate perchè ci sono sempre i figli di putt...na che danno fuoco in quanto in giro ci sono organizzazioni più o meno legalizzate che ci guadagnano, ed i soldi dello stato se ne vanno in fumo cosi, se veramente si vorrebbe bene all'ambiente, all'agricoltore a tempo pieno o part-time che sia si tenderebbe a far rispettare dal mercato i prodotti veri e genuini a discapito di quelli contraffatti, perchè solo con la presenza sul territorio si salvano le colline verdeggianti di oliveti, la salute dei consumatori interessatati a spendere il giusto per cose buone, i produttori industriali dell'indotto, ed anche a far risparmiare lo stato che non dovrebbe spendere soldi per spegnere gli incendi o riparare le frane.

                                                            Comunque se volete fae qualcosa di buono almeno voi che parlate su questo forum cercate quando possibile di comprare alcuni prodotti da chi li produce direttamente farete un piacere alla vostra pancia e alle verdi colline italiane dove ci sono sopra gli oliveti secolare e non solo.

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