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Colture NO-Food

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  • Colture NO-Food

    Nei vari post letti ultimamente ho visto che l'argomento interessa, molto probabilmente perchè darebbe modo a molti di ampliare le proprie possibilità lavorative, allora credo che un argomento ad hoc sia l'unica cosa da fare per parlare di questo.V
    Visto che si parla di colture no food destinate all'industria per la realizzazione di manufatti da utilizzare per ulteriori scopi industriali vi volevo chiedere se avete mai sentito parlare della coltivazione della canapa da fibra, io seguo con interesse questo argomento ed ho visto che potrebbe essere una valida alternativa al pioppo e ad altre essenze che richiedono più soldi per essere coltivate raccolte e lavorate.
    In tutto questo discorso naturalmente va sottolineato che l'interesse per questa coltura è solamente dal punto agrario mentre sono contro qualsiasi altro tipo di uso non legale che fra l'altro usando le sementi certificate di solito non può sussistere.
    Altra cosa so di stabilimenti per la lavorazione della fibra vegetale della canapa nella città di GUASTALLA in provincia di Reggio Emilia, nella zona di COMACCHIO a Ferrara e di un progetto finanziato dalla Regione Toscana con una Legge Regionale la n°2 del 2003 se non sbaglio con la quale si dava il via alla sperimentazione.
    Ci sono poi tanti siti su internet ed un museo non lontano dal mio paese dove esiste un museo della Canapa di cui conosco gli ideatori e dove sono esposti gli attrezzi ed i prodotti che una volta venivano usati dai nostri nonni per la produzione della fibra utilizzata in tantissimi campi, da tener presente che l'Italia era la seconda produttrice al mondo dopo la Russia e tutto questo accadeva non più di 60 70 anni fa, possibile che oggi sia andato tutto perso?
    Com'è la situazione dalle vostre parti?

  • #2
    Probabilmente hai gia' letto il motivo per il quale si e' perso.
    E'stato nei fine anni 60 inizio anni 70 quando a causa di un errata interpretazione della legge la canapa era stata messa al bando.

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    • #3
      Si i motivi li conosco ma tanto per allargare la discussione anche ad altri credo che sia giusto specificare che questo stop alla produzione venne dato a causa delle cause stupefacenti che il principio attivo presente nella infiorescenza della pianta poteva dare, poi successivamente nella legge cossiga contro gli stupefacenti gli venne dato il colpo di grazia e questa coltura divenne incoltivabile per i motivi sopra citati.
      Altre cause che hanno portato al suo abbandono sono la concorrenza che ebbe da parte delle fibre sintetiche per la realizzazione di manufatti tessili realizzati con il petrolio e quindi sponsorizzati da un certo ambiente vicino alle compagnie petrolifere.
      Ritornando al settore no food c'è uno speciale della rivista mondo macchina feriodico unacoma che ho preso all'eima, che tratta il settore delle colture arboree tipo il pioppo di 2 3 anni e fa vedere anche la macchina della class all'opera con una testata appositamente studiata visibile anche sul sito class e poi ci sono anche altre macchine molte di origine scandinava, a proposito di macchine qualcuno conosce quelle per la raccolta e lavorazione della canapa da fibra?
      P.S.: Ferrirotor ho visto la tua pubblicità su mondomacchina complimenti.

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      • #4
        Si, era poi l'argomento esposto anche in "Contoterzismo"... sarebbe una cosa fattibile e che potrebbe contribuire a toglierci dalla schiavitù del petrolio e derivati... peccato che si cominci adesso ad imparare ste cose...
        Comunque di macchine per quello scopo ce ne sono già diverse, avevo molti articoli al riguardo.
        Però bisogna che tutte ste cos evengano supportate da adeguate politiche agricole, altrimenti vanno a finire in niente.... pensare che in Inghilterra producono energia elettrica bruciando balle di paglia!
        Benatti Emanuele

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        • #5
          Purtroppo iniziando adesso si deve recuperare però secondo me le condizioni ci sono manca una parte importante della filiera e cioè gli stabilimenti per la lavorazione della canapa imballata in rotoloni.
          Da quello che so la canapa può dare una resa che varia dagli 80 ai 140 Q.li per ettaro il prezzo è di circa 10 euro a quintale franco stabilimento (sul piazzale) di trasformazionee fin qui si può capire su quali terreni può essere coltivata.
          1 Per la coltivazione bisogna comprare seme certificato dal consorzio assocanapa che garantisce il seme contro contenuti di THC, ossia principio attivo stupefacente che per legge deve stare al di sotto dello 0,2% in modo da non provocare effetti strani e quindi non essere utilizzabile per scopi illegali.
          2 La preparazione del terreno: Non è una coltura esigente basta arare 30 cm. o dare una passata con estirpatore alla stessa profondità poi seminare con seminatrice a file meccanica, alla fine dell'inverno inizio primavera a seconda della regione, l'unico problema è dato dal ristagno acqua che la pianta non sopporta.
          3 Lotta: Non è necessario dare antiparassitari o diserbanti perchè la pianta una volta nata riesce in breve tempo a soffocare tutte le erbacce in quanto ha unrapido accrescimento e foglie in grado di ombreggiare le erbacce.
          4 Il raccolto va fatto verso luglio agosto a seconda della regione, prima va tagliata con una barra falciante di quelle con i denti, non bisogna usare quelle con i dischi e con i rulli per rompere gli steli perche la fibra molto forte si attorciglia attorno ai dischi e ai rulli rovinandoli e non permettendo un buon lavoro.
          Va lasciata a terra fino a quando il tenore di umidità non attiva a livelli tali da essere accettata dallo stabilimento che la trasforma in fibra tessile o in altre cose tipo pannelli lettiere ecc ecc, se prende l'acqua non si rovina addirittura nelle marche durante la fase di sperimentazione per la ripresa della coltivazione per meglio imballala ci passavano sopra con un cingolato per rompere gli steli.
          L'imballatura va fatta con rotopressa facendo attenzione a far entrare il prodotto senza ingolfamenti che potrebbero essere fatali per i cuscinetti delll'imballatrice in quanto la fibra è molto tenace a tale proposito si potrebbero usare macchine tipo imballa sarmenti di solito più massicci di quelli normali.
          5 Durante la coltivazione bisogna rendersi disponibili ai giusti controlli delle forze dell'ordine che fanno prelievi a caso della parte apicale dove più alto è il tenore di THC (tetraidrocannaibinolo) ed analizzano che il contenuto sia entro i limiti di legge.
          Per altre notizie sono qui.

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          • #6
            Pioppo, canapa,mais,paglia,nocciolo di pesco,liquami etc..
            Ma in quanti modi possiamo produrre energia solo sfruttando la nostra agricoltura.

            Ma qui si va su un discorso piu' politico che commerciale.

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            • #7
              pensate che probabilmente avevano anche scoperto la fusione fredda ma poi e' stato messo tutto a taciere
              PRIMA DI TUTTO BISOGNA FINIRE IL PETROLIO che ci piaccia o no!!!!!!!

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              • #8
                Comunque a parte l'energia con la canapa si possono produrre pannelli per i cruscotti delle automobili(Wolksvagen), sedili, lettiera per animali il cui potere assorbente è di molte volte superiore a quello della paglia ecc.

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                • #9
                  Qualcuno a sentito mai parlare del miscanto come coltura erbacea per utilizzi no-food, sapete che caratteristiche ha?

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                  • #10
                    Bioresina dal colza

                    Un progetto che coinvolge 2 università inglesi e una industria chimica ha perfezionato un processo per ottenere un prodotto atossico biodegradabile a base di olio di colza per sostituire le resine derivate dal petrolio.
                    Questa resina dovra sostituire nella sola Unione Europea le resine a base di formaldeide il cui consumo è di 2 milioni di tonnellate /anno.
                    Tuttavia inizialmente la produzione sarà di 10000 tonnellate/anno.

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                    • #11
                      cosa ne pensate del mais no-food? potrebbere essere una buona soluzione???

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                      • #12
                        intendi da bruciare al posto del legno?

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                        • #13
                          no, x la produzione di benzene (dal 2006,credo, entrerà in vigore la legge che almeno il 5% della benzina debba sia questa sostanza di derivazione naturale); il mais e la colza sarebbero i prodotti + interessati da questa riforma.

                          Qualcuno produce già mais no food.... qualcuno ha esperienze dirette?

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                          • #14
                            Sì bisogna vedere se mai verrà applicato!
                            Da anni esistono le tecnologie per ottenere gas dai liquami, olio da usare come combustibile da colza mais ecc...visto che vogliono continuare a bruciare petrolio

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                            • #15
                              Allora sopratutto per i postisti del nord nessuno sa dirmi qual'è la situazione della coltivazione e della lavorazione della canapa da fibra dalle vostre parti sopratutto nella zona di Carmagnolain provincia di Torino, Guastallla prov. di Reggio Emilia, Comacchio e Volterra in Toscana, aspetto notizie dalle mie parti c'è un bel museo tanto per non far perdere la memoria.

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                              • #16
                                Nella zona di reggio la coltura è praticamente assente anke se mi è stato riferito,non so quanto sia attendibile, che ci sia una fabbrica di trasformazione,di cui nn ho mai sentito parlare pur abitando a 15 km, a Guastalla.


                                C'eravamo informati in associazione per la coltivazione ma preventivamente, costi-ricavi, è una coltura alla stregua del frumento ma con tante incognite in +. se trovo il depliant che mi hanno dato ti scrivo il ciclo produttivo con annessi costi-ricavi.

                                A noi l'avevano proposta ma la trasformazione doveva venire fatta da una ditta nel ferrarese

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                                • #17
                                  Si la ditta nel ferrarese si dovrebbe chiamare KEFI Italia e sembra che paghino il prodotto 20.000 delle vecchie lire al quintale ma vogliono la merce portata sul piazzale della fabbrica con un'umidità dei balloni non superiore al 14-15% correggimi se sbaglio.
                                  Da quello che avevo capito io rispetto al grano ci si dovrebbe prendere qualche cosa in più sopratutto perchè non ha bisogno di cure durante il ciclo della propria vita, problemi ci sono per l'imballatura con le normali rotopresse per via della fibrosità degli steli.
                                  Comunque se sai qualcosa dammi sapere anche via mail, io ho sentito di esperimenti nella zona di Rieti nel lazio.

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                                  • #18
                                    Qui proprio non si vedono coltivazioni del genere, e non sapevo neppure io che a Guastalla vi foss etale azienda, ed anche io abito a 25 km... provo ad informarmi.
                                    Benatti Emanuele

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                                    • #19
                                      OK Benny poi facci sapere le ultime novità credo che sia un settore pronto per svilupparsi.

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                                      • #20
                                        purtroppo non ho trovato la scheda (prova a chiedere alle varie associazioni degli agricltori) cmq era proprio fatta bene con tutti i costi (paragonati a quelli del frumento).


                                        Mi ricordo bene che i costi di raccolta e trasporto erano completamente a carico dell'industria di contro il seme costava uno sproposito ed è vero rispetto al frumento si prendeva qualcosa in + e il ciclo era + breve e la terra si "puliva" (tipo girasole)

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                                        • #21
                                          Se le spese di trasporto sono a carico della ditta che trasforma la materia prima allora è ancora neglio io personalmente per la KEFI di Guastalla avevo capito il contrario, tu ti riferisci alla KEFI o a qualche altro stabilimento?
                                          Per le produzioni si va dai 100 ai 140 Q.li ad ettaro e fra l'altro si poteva continuare a prendere i sovvenzionamenti pac a me sembra buono sopratutto per le zone svantaggiate purtroppo mancano i centri di trasformazione un pò dovunque mentre alcune regioni come Piemonte Emilia Romagna e Toscana sono più avanti la Toscana ha fatto anche una legge regionale nel 2003 per rilanciare la filiera.
                                          Chi ha altre notizie fresche è pregato di postarle grazie.

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                                          • #22
                                            Girasole

                                            Rispetto a questo argomento, chi ha voglia di parlare un po' di GIRASOLE?

                                            Ovviamente il mio post è interessato perchè sto studiando proprio questo argomento per un corso universitario, e in quetso mesetto di ricerche posso dire di essermi fatta una piccola cultura in materia.

                                            Intanto una delle cose più interessanti è che il girasole si può utilizzare in toto per mille applicazioni diverse (sia food che soprattutto no-food): dai rimedi naturali alle tinture, dall'olio alimentare al biodiesel, ai lubrificanti industriale, ai biomattoni e la carta.

                                            Il grosso problema della coltivazione però è il fatto che ha ancora costi di caoltivazione troppo elevati. Col mio gruppo di progetto stiamo ipotiozzando alcune soluzioni ipotetiche per abbassarli, tenendo conto le esigenze di basso impatto ambientale.

                                            Ad esempio, si stanno valutando vari tipi di aratura superifiale e semina su sodo; riduzione dell'apporto di sostanze al terreno sostituendole con l'uso di tipologie di piante più resistenti o apporti naturali (letame, sovescio); creazione di una macchina per la raccolta ottimizzata e che permetta di conservare anche il gambo della pianta. (sono solo alcuni esempi).

                                            Che ne pensate? Qualcuno di voi ha qualche altra idea in proposito?

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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                • #25
                                                  ho dato un'occhiata al sito della kefi..
                                                  occorrono 175 euro / ha per le sementi
                                                  hai l'obbligo di irrigare entro 20 gg dalla semina
                                                  ti pagano il tutto consegnato in chips a 8 euro al q.le, il trasporto lo pagano loro.
                                                  ora se fa 80 q.li / ha è una rimessa
                                                  se ne fa 140 ci predi qlc
                                                  però hai 2mila rotture dai i monelli che si infilano nel campo per controllare che sia roba buona ai caramba che controllano anche loro
                                                  insomma non ci vedo questo grosso vantaggio
                                                  ciao

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    Con il gran a 10 euro al q.le forse diventa tutto competitivo a questo punto si potrebbe provare l'importante è non rimetterci, tirare avanti.

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                                                    • #27
                                                      Giorni fà se non sbaglio sul tg5 o su rai 3 non ricordo bene hanno trasmesso un servizio che parlava di una coltura industriale dal quale ricavare biodiesel o qualcosa di simile, di questa coltura ricordo che è molto resistente alla siccità e ben si adatta ai tereni del centro sud, qualcuno di voi ha visto questo servizio e ricorda il nome della pianta?

                                                      Commenta


                                                      • #28
                                                        Se non se la fumassero avremmo una coltura in più

                                                        Commenta


                                                        • #29
                                                          Qui nelle zone non irrigue sono stati seminati diversi ha di colza, purtroppo non si sà bene a quale prezzo verrà venduta e non si conoscono bene le tecniche agronomiche per gestirla.

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                                                          • #30
                                                            il paese di residenza di mia nonna si chiama canepina e si chiama così proprio perché ci veniva coltivata lòa canapa e veniva utilizzata per fare i tessuti dai tovaglioli da cucina alle coperte da letto che però hanno una superficie rugosa comunque a casa mia ho due tre tovaglioli di canapa e deo dire che sono resistentissimi è un tessuto davvero eccezionale peccato che sia andata in disuso

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