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Cosa Seminiamo???

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  • #31
    xGiampi... concordo perfettamente con quello che hai detto sugli affitti. Pensa che nella mia zona, un tizio è "riuscito" ad accappararsi ad un bando circa 50 ha di terreno alla bellezza di 1000 euro/ha (credo poi ci abbia seminato mais e soia).

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    • #32
      Originalmente inviato da Gianpi
      Purtroppo ci sono certi amici "agricoli" incapaci di fare i conti e sono questi che rovinano il mercato, uno della zona paga (anche se voglio vedere i soldi sopra il contatto di affitto x crederci) 270 euro al campo friulano (3500 m2) che equivalgono a 800 euro all'ettaro (euro + euro -), il bello è che lavora alla c...o , è incapace di fare manutenzione sulle macchine (trebbia case fusa in mezzo al campo xchè l'olio nn si cambia se ne aggiunge sempre...) eppure continua a spingere sugli affitti e sul prezzo dei terreni, ormai siamo a 75 milioni di lire l'ettaro.

      Ora se fai un pò di conti capisci che ci sono delle teste di cavolo che hanno come unico scopo nella vita di andare a raccontare al bar di lavorare 200 ettari anche se non hanno tempo di andare al bar.

      Di al tuo amico che gli cedo anche la mia a patto che mi venda il raccolto e mi prende il liquame . Anche qui ci sono certi personaggi... xò qualcuno ora inizia a saltare. Io li giudico gli alchimisti della matematica da loro (-1+3) fa 10. IL problema che queste teste di m....a e c...o rovinano il mercato. Io sinceramente mi sto persaduendo a tenere solo la mia e quella di qualche amico a un prezzo giusto e comprare quello che mi manca xkè facendo i conti tra macchinari anticipi colturali acqua a affitto faccio arrivare la motrice in azienda e non ho rischi e grattacapi.
      ....Comnuque stasera il nostro Caro CARLO AZEGLIO CIAMPI in visita in India ha detto che tra i settori di scambio c'è l'agroalimentare....
      Non ci resta altro che preparare i badili per andar a pulire i fossi....
      Sto sempre più pensando all'idea della casa cantoniera più volte citata in altri post.

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      • #33
        Che ne dite di seminare Canapa Indiana il mercato regge se poi lo abbiniamo alla casa cantoniera il bilancio è + che positivo
        Tosi Alessandro

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        • #34
          Anche dalle mie parti per la terra sabbiosa (alcuni maialai o allevatori) arrivano a pagare tranquillamente i 1000 euro/ha!!!


          Roba da matti!!!e quando provi a dire che con la Pac te ne tolgono e vorresti pagare un pò meno d'affitto (tipo il 5%) ti dicono vado da un altro e allora.... vai!!!

          Il problema è che chi mangia con i prodotti/profitti della terra è destinato ad una brutta fine!!!!

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          • #35
            x TL-A: c'era già un argomento sugli ogm e se ti va ne parliamo là... la mia era una provocazione dopo la solita triste analisi del mercato...

            Il problema dei personaggi dagli affitti paurosi c'è ovunque.... ma il problema vero non sono loro, anche qui hanno già cominciato a fare dietro front accorgendosi della poco intelligenza da loro espressa. E ho paura che c'entri poco anche la legge domanda-offerta... cioè vale solamente in quei rari casi che di prodotto propio non ce n'è..... e quindi il suo effetto è piuttosto limitato...
            E' tutto il contesto che non funziona... qui non incentivano neanche le colture no-food dalle quali si potrebbe ricavare energia, cos avolete che facciano per il mais??? E le bietole? Se tolgono gli aiuti possiamo smettere di piantarle, e se poi è vero che nel 2009 vengono tolti pure i dazi doganali, molto megliola manutenzione del verde....
            Benatti Emanuele

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            • #36
              si ritorna al solito discorso... ma noi giovani possiamo guardare al fututro nella speranza di poter seminare ancora qlc o meglio scappare dal settore fino a che se ne ha la possibilità!!!


              Per il discorso degli affitti penso che valga lo stesso dicorso che si fa per la benzina... ci mettono un attimo a salire ma secoli a scendere e chi ci guadagna non è certo chi lavora in campagna!!!

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              • #37
                Siete grandi, mi piacete, ho scoperto finalmente che in agricoltura c'è qualcuno che ragiona come me!

                Io sono giovane, ho imparato a far di conto e a scrivere, voglio andare avanti in agricoltura alla faccia di chi continua a dire che saremmo relegati a pulire i fossi, noi rappresentiamo il futuro, purtroppo il futuro ce lo dovremo costruire da soli partendo da zero ma se ci mettiamo d'impegno ce la faremo.
                Non capisco perchè un imprenditore che ha centinaia di migliaia di euro di capite non riesca a condurre una vita decente, purtroppo noi abbiamo addosso una brutta malattia che è la passione, volete mettere la soddisfazione di veder nascere un vitello, di vedere il mais che cresce giorno per giorno o di riuscire ad avere la disponibilità per acquistare macchine e trattori che costano come una villetta?

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                • #38
                  Originalmente inviato da Gianpi
                  Siete grandi, mi piacete, ho scoperto finalmente che in agricoltura c'è qualcuno che ragiona come me!

                  Io sono giovane, ho imparato a far di conto e a scrivere, voglio andare avanti in agricoltura alla faccia di chi continua a dire che saremmo relegati a pulire i fossi, noi rappresentiamo il futuro, purtroppo il futuro ce lo dovremo costruire da soli partendo da zero ma se ci mettiamo d'impegno ce la faremo.
                  Non capisco perchè un imprenditore che ha centinaia di migliaia di euro di capite non riesca a condurre una vita decente, purtroppo noi abbiamo addosso una brutta malattia che è la passione, volete mettere la soddisfazione di veder nascere un vitello, di vedere il mais che cresce giorno per giorno o di riuscire ad avere la disponibilità per acquistare macchine e trattori che costano come una villetta?
                  Perfetto, tutto vero, concordo al 100% però purtroppo con la passione e le speranze non si comparano le michette e l'aria che tira dalle mie parti è sempre più inquinata (in tutti i sensi) e credo che se andiamo avanti così ci troveremo tutti nelle nostre associazioni di categoria a parlare tra noi come "animali esotici" in via di estinzione bisognosi di assistenza....
                  Che skifo, impegni un sacco di soldi e ricavi quasi zero... dovremmo anche noi fare come la Parmalate e metterci a fare i bilanci "creativi" solo così tireremmo fuori degli utili.
                  Scusate lo sfogo!!!
                  **G240**

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                  • #39
                    solo una battuta anche se ha fatto il giro del globo

                    TE ME PAR MALAT
                    traduzione
                    MI SEMBRI MALATO

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                    • #40
                      comunque viva la gioventu che lavora, che suda , che prega........
                      ormai non ce ne sono tanti di giovani che lavorano in agricoltura .........
                      il problema è che secondo me dall'agricoltura devono uscire fuori un mucchio di commercianti che stanno li come avvoltoi a darti mazzate ogni qualvolta ti si matura un prodotto...........
                      e poi se lo rivendono a 10 volte di piu...............
                      io non fumo( a parte qualche trascorso studendesco...) ma se qualcuno di voi a coraggio a seminare canapa ........ beh mi prenoto subito venti euro....
                      c.b. robertino

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                      • #41
                        Originalmente inviato da G240
                        Perfetto, tutto vero, concordo al 100% però purtroppo con la passione e le speranze non si comparano le michette e l'aria che tira dalle mie parti è sempre più inquinata (in tutti i sensi) e credo che se andiamo avanti così ci troveremo tutti nelle nostre associazioni di categoria a parlare tra noi come "animali esotici" in via di estinzione bisognosi di assistenza....
                        Che skifo, impegni un sacco di soldi e ricavi quasi zero... dovremmo anche noi fare come la Parmalate e metterci a fare i bilanci "creativi" solo così tireremmo fuori degli utili.
                        Scusate lo sfogo!!!
                        **G240**
                        Concordo con entrambi; cmq... Gianpi se hai i soldi x comprarti il trattore che costa come una villetta compra la casa e chiama il terzista che è forse una scelta migliore

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                        • #42
                          E' vero non mandiamo avanti le nostre aziende ad aria e a preghiere, oggi quello che manca sono i soldi!
                          Purtroppo ho nototato che è stata fatta una campagna quasi di denigrazione dell'agricoltura italiana, provate ad andare in città e a chiedere ad uno che vive che vive nelle piccionaie di cosa ne pensa degli agricoltori, vi risponderà che prendono soldi a palate dalla cee per comprarsi i trattori e scendere in piazza a protestare. Purtroppo nessuno è andato in televisione a spigare come stanno le cose, anzi vediamo ogni giorno fior di dottori che spiegano come la carne faccia male, come il latte contenga grasso, come siano bouni i prodotti industriali pieni di coloranti e prodotti chissà dove (parlo di carne e latte solo a titolo di esempio). Sarà solo una vera ristrutturazione completa (ristrutturazione non destrutturazione come sta avvendo oggi) del settore a partire da chi ci governa che potrà far ripartire il settore.

                          X Trottolino: era solo un esempio, se avessi così tanti dindini sicuramente chiamerei non solo il terzista ma anche il mungitore indiano

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                          • #43
                            Che tristezza.... tutto quello che sento dire mi fa grande tristezza perché l'agricoltura è sicuramente l'attività a cui qualsiasi società dovrebbe guardare con occhio critico e senza voler speculare dato che ne va della nostra salute. E invece.... importiamo mer** di prodotti da tutto il mondo pur di aumentare i margini dei trasformatori finali.... a danno degli agricoltori. Quando ero ragazzo il grano duro ce lo pagavano anche a 45.000 lire.... adesso che ho 37 anni non si arriva a 15€

                            Da piccolo sognavo di fare l'agricoltore... poi decisi di fare l'ingegnere.... oggi faccio l'ingegnere dal lun al venerdì e l'agricoltore per hobby... nei fine settimana... ma se rendesse bene non ci penserei due volte a invertire i ruoli delle due attività.
                            Il problema è che ahimé l'agricoltore è succube del trasformatore finale.... che decide anno dopo anno di abbassare il prezzo, tanto può sempre comprare prodotti dei paesi emergenti che costano meno della metà.
                            Non so se c'è una soluzione a tutto questo... ma l'unico modo possibile credo sia quello che gli agricoltori inizino ad essere uniti... cercando di consorziarsi allo scopo di trasformare direttamente i prodotti ITALIANI che essi producono e immetterli sul mercato pubblicizzando il fatto che quel prodotto è italiano e sano nella sostanza e non nella forma come le cose seminate e raccolte in marocco ma inscatolate in italia per metterci il marchio made in italy.
                            Parlo da profano... da agricoltore del fine settimana ma e quindi non so quanto questo sia possibile... legalmente e nella pratica... ma io non vedo altra via di uscita.

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                            • #44
                              x trottolino,la casa cantoniera è un investimento in linea con gli orientamenti costrittivi destinati all'agricoltura italiana,poi lo sai che ad est non ho grossi problemi di comunicazione,realistiche utopie a parte gli attuali ordinamenti politici destinati all'agricoltura sono quelli di relegarla a funzione di manutenzione dell'ambiente per un migliore sfruttamento del paese italia a fini turistici ricreativi.Di conseguenza 4 soldi per tenere gente sul territorio per salvaguardare il paesaggio e i prodotti tipici punto forte del made in italy,tutto rivolto nel contesto di non rovinare i mercati di altri paesi con i nostri prodotti agricoli che possono fare concorrenza ad altri paesi(tipo zio tom) e quindi innescare una spirale di tazi doganali ed altre misure di ritorsione ecconomica,tutto il resto è pura utopia(cobas del latte,autoaprovviggionamento agroalimentare ecc),la"casa cantoniera" riunisce, turismo, scambi culturali, fitnes e molte altre endogene corroboratrici e benefiche alla salute,se poi in dette località si riuscisse a smerciare i prodotti tipici italiani sarebbe il max del tornaconto ecconomico.

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                              • #45
                                XTN70A se ti interessa conocsco qualche centinaio di trucchi contro gli storni
                                Comunque anche qui il problema degli affitti pazzi ce l'abbiamo ma in diminuzione (causa aumento esponenziale debiti) inoltre c'è una bella comunità di recupero tossici che paga la terra il doppio di quello che vale, così anche l'ampliamento ipotetico è diventata una chimera
                                Il problema della agricoltura Italiana è che non esiste o è veramente raro una organizzazione di produttori o comunque la valorizzazione della materia prima.
                                Giusto per dire se un quintale di pane costa 600€ chi è che prende gli altri 575€ (ho arrotondato) vuol dire che il nostro lavoro vale meno della m.....da se la materia prima è quella che conta meno in un processo produttivo.
                                Comunque questo è il frutto della mancanza di una politica agricola, ma la mancanza dura da un decennio, prima mancava il referente agricolo del governo a bruxelles poi è arrivato pecorone e quell'altro attuale che non va neanche a inaugurare le fiere e manda i sottosegretari.
                                Bisognerebbe fare come fanno in Francia, occupare le principali vie di comunicazione e stare li finchè non cambia qualcosa.
                                Benny non ci sono solo le patate e le cipolle, qua arrivano dei bei bilici spagnoli carichi di olive che diventano DOP del Garda
                                E lo scemo lavora cioè io

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                                • #46
                                  x johndin,la via francese è rimasta l'ultima alternativa da seguire,solo che attuandola in italia ottieni poco(vedi arma liquame di rancimulio)non siamo considerati da nessuno nemmeno dall'opinione pubblica,abbiamo una scarsa influenza politica(voti) al contrario dei francesi che ne possono mobilitare molti,coi nostri prodotti disturbiamo il quieto commerciare della moltitudine degli imprenditori italiani che non possono scambiare in tranquillità le loro auto(prossimo mercato emergente india)affari del tessile ecc,soluzione finale fatta capire ad un convegno, perchè spendere tanto per ritirare prodotti dal mercato e distruggerli,meglio tenere quieti i pochi agricoli che servono a dare un buon aspetto al paesaggio con 4 contributi e nel frattempo il surplus si estingue o passa ad altra attività,questa la sola realtà.

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                                  • #47
                                    Hai completato il quadretto Challenger comunque io sono ottimista e lo stesso mi sembra tutti i colleghi del forum a parte l'inc.......ra dei conti da far quadrare.
                                    Sul fatto dei voti forse dovremmo impegnarci di più in politica, facendo come fanno gli altri settori che hanno omini giusti nei posti giusti.
                                    Sul fatto che le manifestazioni di piazza non siano efficaci guarda che casino hanno fatto in basilicata per le scorie radioattive e la maggior parte erano colleghi.
                                    E poi grossa utopia bisognerebbe che qualcuno cominciasse a rifiutare di coltivare fattorie di industriali che non sanno dove spendere i loro soldi e investono su aziendone per ripagarsele a contributi ottenuti tramite ganci politici, tanto il contoterzista gli lavora la terra e si tiene il prodotto.
                                    E poi vogliono premiare i giovani
                                    A badilate bisogna prenderli altro che liquame (quello si lava)

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                                    • #48
                                      In francia il sindacato degli agricoltori è potentissimo, se il governo fa qualcosa che non va lo fa finire a gambe all'aria oppure scende in piazza e spacca tutto.
                                      In italia si ha la bruttta abitudine di insabbiare e di girare la verità a favore degli interessi politici, mentre fino a qualche a qualche anno fa i cobas venivano dipinti quasi come degli eroi oggi si è fatta una campagna tale da infanfangare tutto quello che di buono è stato fatto, anche se anno tentato di farci fallire, ci hanno discreditato noi ci siamo ancora e non siamo certo pochi (con questa mi sono scoperto): cospalat fvg: 1500 q.li di latte al giorno movimentati, 150 soci, 5 spacci aperti (più molti altri in fase di apertura), 25% della produzione di latte friulana.
                                      Adesso le cose stanno iniziare a girare per il verso giusto ed i risultati piano piano iniziano a vedersi (per gennaio è stato previsto un incremento del prezzo del latte di circa 30 lire).

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                                      • #49
                                        quella che avete intrapreso è un'ottima strada dal produttore al consumatore anche se più impegnativa sicuramente rende di più.

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                                        • #50
                                          vendere direttamente al consumatore è rimasta l'unica via di sbocco per gli agricoltori, se vogliono tenere tutto il valore aggiunto per sè; la via della cooperazione doveva però essere intrapresa nei tempi belli, quando l'agricoltura garantiva ancora redditi sufficienti, e se ciò fosse stato fatto, oggi sicuramente nn ci troveremmo così.
                                          Riguardo alla politica, meglio lasciar perdere il discorso: a noi agricoltori ce lo hanno sempre messo in quel posto, e le benemerite associazioni di categoria-vedi coldiretti- ci dicevano ma no, va bene così e battevano le mani; oggi che finalmente hanno distrutto l'agricoltura, pensano a far fare la legge sul made in italy (ma che ci è rimasto di made in italy?)

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