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Pistacchio
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Mi piacerebbe impiantare qualche albero di pistacchio. Infatti ho un pezzo di terra completamente calcarea che ben si presta allo scopo. Un problema non indifferente è sicuramente il prezzo. Dalle mie parti una femmina già innestata costa circa 50 € un maschio anche di più. Un altro problema da non sottovalutare è quello dei furti. Dalle tue parti sicuramente le cose vanno meglio. In ogni caso a fine inverno una ventina di piante le vorrei piantare.
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Discussione interessante vista la novità (per il forum ma anche per la maggior parte degli utenti) di cui si parla.
Di mio posso dire che mangio pistacchi a quintalate, quindi potrebbe interessarmi.
Scherzi a parte, chiedo a 90c e Prince se possono approfondire un po' il discorso su tale coltura, partendo magari descrivendo il suo "habitat" naturale.
saluti
GabrieleRoger Federer
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A quanto mi risulta questi alberi crescono in ambienti non molto piovosi e temono molto i ristagni idrici. Infatti in Sicilia si sono ambientati nelle lave dell'Etna (Bronte è la capitale del pistacchio siciliano) e in zone calcaree completamente prive di humus. Le piante fruttificano ogni due anni e sono di sesso femminile ed ogni 10 o 15 alberi è necessario piantarne uno maschio chiamato scornabecco necessario per l'impollinazione. A questi frutti sono attribuiti dei poteri afrodisiaci per il fatto che ad ogni maschio vengono associate 15 femmine proprio come un califfo nel suo harem. Se vuoi un consiglio continua a farne uso e abuso. Scherzo.
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Acc... per essere un siciliano sono piuttosto impreparato.... ma tutto sommato quoto quanto detto da Prince 50 nel post precedente.
Rispolverando i miei vecchi appunti, posso soltanto dire:
Il pistacchio è una pianta dioica (cioè a sessi separati), i fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia, occorre almeno una pianta maschile per impollinare 10 piante femminili (l’impollinazione è anemofila, cioè ad opera del vento).<O</O
Ambiente di coltura: in climi asciutti, nella zona dell’olivo (in Italia le coltivazioni sono limitate quasi esclusivamente alla Sicilia, soprattutto Bronte e sulle falde dell’Etna).<O</O
Cultivar: Agostara (che matura nella seconda metà di agosto), Femminella e Napoletana (che maturano in settembre).<O</O
Propagazione: generalmente per innesto su franchi (Pistacia vera), oppure su piante spontanee di terebinto (Pistacia terebinthus). Dopo una permanenza di 3-4 anni in piantonaio, i semenzali di P. vera sono pronti all’innesto.<O</O
Impianto e allevamento: disposizione in quadro con distanze tra 8 e 10 mt, viene allevato a vaso (impalcato a mt 1), con ridotti interventi di potatura. Ai fini dell’impollinazione, è bene prevedere la presenza di un certo numero di piante maschili (il 10% circa). Anche se l’allegagione è minore, i fiori di pistacchio possono essere fecondati anche dal polline di terebinto. La fruttificazione è biennale.<O</O
Raccolta: i frutti sono raccolti a mano, quindi il seme viene separato dall’epicarpo (smallatura) e lasciato al sole ad asciugare. Le rese vanno da 7 a 10 q/ha (frutto intero).<O</O
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Un sito interessante: Bronte, capitale italiana del pistacchio! (spulciatelo per benino)
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Saluti<O</O
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Piantati circa 10 anni fa in terreno marnoso (argilla+ calacare) in lieve pendenza.
Presi 2 maschi e 10 femmine direttamente da vivaio siciliano.
Finora per quel pò di esperienza maturata, è una pianta che mal si presta alla potatura. Finora non ho mai notato fitopatologie in maniera tale da essere preoccupanti. Non ho ancora visto fiori.
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Penso che i pistacchi non fioriscono come i mandorli e gli olivi. Se non erro producono dei grappolini che poi accrescendosi originano i frutti. (Potionkhinson correggimi se sbaglio). Nelle marne bisogna vedere che percentuale c'è di argilla; se è elevata, durante il periodo estivo si verificano quelle spaccature al terreno che portano in sofferenza l'apparato radicale delle piante quindi si dovrebbe provvedere a delle lavorazioni leggere e superficiali per interrompere la risalita capillare.
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