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Voi seminate quest'anno?

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  • #31
    Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
    non credo che il costo della manodopera possa incidere molto sui costi di produzione,.
    Quindi stiamo parlando solo di colture altamente meccanizzate? Eliminiamo buona parte della produzione agricola come ortaggi, frutteti, vigneti?

    Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
    parlo delle aziende strutturate in grado di competere, il costo della vita nella zona degli Stati Uniti dove si produce il mais è circa uguale al nostro, il mais secco ieri quotava 9.7 €, ma non è il prezzo all' azienda, anche questo è un prezzo sostenuto grazie alle sovvenzioni ai produttori di etanolo, infatti si lamentano i produttori di maiali che trovano il mais troppo caro.
    Il paragone preso non è realistico. Negli Stati Uniti la dimensione delle aziende è molto elastica. I terreni vengono fittati dai "farmer" che poi coltivano. Il costo è di pochi dollari per acro dovuto alle IMMENSE estensioni territoriali a disposizione.
    Inserisco una tabella ad onor di cronaca per far vedere che i prezzi attuali non sono i minimi storici. Per giunta era già in vigore la fantomatica PAC, risolutrice di tutti i mali.

    graficodue(1).pdf

    Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
    Non è facile quadrare un'azienda di 12 ettari, sono d'accordo, immagino però si tratti di un'azienda part-time e questo mitiga il problema, per le aziende professionali la situazione è più seria e richiede attenzione, queste aziende dopo che hanno imprecato contro i mercati devono guardare in casa e valutare come fare reddito pur con esigui spazi di manovra.
    Qui la discussione diviene politica poichè le scelte vengono fatte dalla politica. Evitando inutili commenti e campanilismi e restando su considerazioni generali faccio notare che nel PSR Puglia 2007-2013 per accedere ai fondi necessitano di 70 ha a cereali.
    Facile dedurre che chi è sotto la soglia non riesce ad alimentarsi alla mangiatoia delle sovvenzioni...........la politica in generale ritiene che le aziende cerealicole da aiutare devono essere superiori a 70 ha. La Pac è allo scadere......................
    Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
    Non ce l'ho con i commercialisti o con le associazioni, ma sommato tutte le piccole pratiche possiamo arrivare anche al 10%, .
    Rende poco la situazione dire 10 % . A titolo di esempio.
    Tra due contadini:
    Un fulmine mi ha ucciso il 50% della mia mandria di mucche.
    Mammma mia..... quante ne ha uccise?
    Una!

    Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
    Sono del tuo parere i miei ragionamenti sono vecchi e scontati, ma una soluzione la dobbiamo cercare (e trovare), riepiloghiamo:
    la situazione della cerealicoltura non è rosea
    i prezzi dei cereali non sono facili da gestire per l'azienda
    rimangono i costi, se sono incomprimibili come pensi di fare? .
    In Italia i cerealicoltori puri si contano sulle dita di una mano.
    Chi gode dei titoli PAC per i cereali sono tanti. Attualmente il "reddito" nella cerealicoltura è legato alla proprietà e non alla professionalità.....in parole povere per prendere gli aiuti in cerealicoltura devi avere la terra, non essere cerealicoltore puro.

    Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
    aspettare che lo siano per i nostri eredi? uno lavora una vita per fare tre parcelle da 3 ettari ciascuna e poi alla fine gli eredi le spartiscono..
    Uno dei motivi per cui succede questo è perchè la terra adibita a cereali è una resa patrimoniale e non da lavoro.
    Se i titoli fossero legati non alla proprietà ma alla professione la situazione sarebbe ben diversa.

    Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
    sto cercando con te e con gli altri membri una soluzione che passi per la matematica.
    ciao
    Prestando ad esempio attenzione alla dimensione media delle singole aziende agricole produttrici di mais, si nota come in America l’estensione media sia di 76 ettari, contro il 12,3 della Francia ed infine il 5,7 dell’Italia. Dati che si riducono sensibilmente nel settore del frumento, in generale meno coltivato, ove a fronte di una estensione media per azienda americana di 34 ettari contrastano i 18 ettari francesi e i 13 italiani, e della soia (in America le aziende coltivatrici sono di circa 89 ettari, contro i 9,7 della Francia e i 13,4 dell’Italia, dove la coltura sta via via prendendo piede).
    Numeri diversi riguardano invece la redditività delle singole aziende. In questo caso è evidente come si accentui l’attenzione di chi possiede poca terra a rendere più produttivo il valore dei suoli. In America, dove come abbiamo visto l’agricoltura è organizzata in maniera estensiva ad ampio livelli, la resa del mais è del 9,3, quella del frumento del 2,5 e quella della soia del 2,8; non si bada molto ai livelli di raccolto perché, come detto, le superfici sono molto vaste. In Francia si cresce – pur limitatamente – alla resa del 10,1 sul mais, dell’8,2 sul frumento e del 3,4 sulla soia. Ma è in Italia che l’attenzione alle rese è maggiore, segno quindi una attenzione maggiore al sistema di controllo della qualità. La resa, valutata nel rapporto tonnellate ettaro), riferità al mais è dell’11,2, per il frumento è del 6,3 (quindi ben tre volte di quella americana), ed infine per la soia del 4,2 per cento.
    Il costo di produzione del mais (calcolato come rapporto euro impiegati suddiviso per gli ettari dell’azienda) passa dai circa 926 euro americani ai 612 1400 francesi arrivando ai circa 1500 italiani che stanno a testimoniare chiaramente come il settore debba risentire delle logiche conseguenze legate alla concorrenza dei mercati esteri. Rapportato alla singola tonnellata di cereale prodotto, si passa dai circa 100 euro a tonnellata in commercio in America, ai 138 francesi che si contraggono a 133 euro tonnellata dei mercati italiani.
    Ecco la situazione dal punto di vista matematico.
    La soluzione........bhe......quella che sta attuando la politica cioè aumentare l'estensione media delle aziende agricole italiane tagliando dagli aiuti le aziende piccole che soranno cannibalizzate dalle grandi.. Sulle rese non possiamo fare molto. Il prezzo è globale.

    P.S.
    A scanso di equivoci. L' estensione della mia azienda non mi permette di accedere agli aiuti PSR 2007-2013 della regione Puglia.
    Ultima modifica di 90 c; 06/11/2009, 20:26. Motivo: post scriptum

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    • #32
      ohh Gabriele, l'ultima parte mi piace tanto cominciamo ha distinguere gli hobbisti di 5 o 500 ha, che hanno già un altro reddito, si divertono e fanno bene, quando parliamo di prezzi e di costi dobbiamo avere in mente chi deve chiudere in attivo per viverci, e qui il tuo punto di osservazione è prezioso.

      sono d'accordo con 90 c quando parla di costi di produzione per quintale di prodotto e che il prezzo è globale, dobbiamo discutere di come rimediare.

      ciao a tutti e due
      Ultima modifica di quadrifoglio; 06/11/2009, 21:29.

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      • #33
        Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
        quando parliamo di prezzi e di costi dobbiamo avere in mente chi deve chiudere in attivo per viverci, e qui il tuo punto di osservazione è prezioso.
        E' questo il punto. In cerealicoltura pura per poter chiudere l'anno in attivo per viverci servono almeno 30 ha (almeno con le rese ed il costo della vita al Sud Italia).

        Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
        sono d'accordo con 90 c quando parla di costi di produzione per quintale di prodotto e che il prezzo è globale, dobbiamo discutere di come rimediare.

        ciao a tutti e due
        Rimedio?
        I prezzi non possiamo deciderli noi (ammesso che l'intera produzione italiane venga bloccata, l'eccedenza mondiale è tale che non possiamo condizionare il mercato. Fin quando Stati Uniti, Canada, Russia, Australia, etc...producono, ogni nostra azione è irrisoria.
        La politica sovvenziona le aziende medie.
        Import selvaggio.
        Nell' arco di due generazioni l'estensione media delle aziende cerealicole pure italiane sarà livellata agli standard mondiali. Se rileggi il mio post noterai che il problema è l'estensione media delle aziende.
        Non possiamo farci niente. Non c'è nemmeno la volontà politica (sia nazionale che europea) di arrestare il fenomeno. Succederà anche in cerealicoltura ciò che sta già succedendo in zootecnia.
        Questo è il mio punto di vista.
        Sarei curioso di conoscere il tuo adesso.

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        • #34
          La discussione sta prendendo altre direzioni rispetto al titolo originale, quindi ritengo sia possibile e positivo spostare gli ultimi post in altra discussione (presente o da creare) più adatta.

          Nel frattempo, vi rimando a questo
          Roger Federer

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          • #35
            premesso che io sono un piccolo coltivatore che mi faccio un mazzo tanto x quel poco di soddisfazione che nel lavoro dipendente non ho, e coltivo una dozzina di ettari a cereali,pago imposte tessere sindacali contabilita' e verso iva dove dovuto fino all'ultimo centesimo,e non mi sento di rubare niente a nessuno,x quel po di premio che ho assegnato,forse una soluzione ci sarebbe basterebbe allegare alla domanda pac le fatture che attestano l'acquisto delle sementi conc. ecc ecc e a fine anno quelle della vendita del prodotto o documentazione delle cause della mancata produzione,sarebbe un buon deterrente x i commercianti( io li chiamo cosi') di terrenilasciandoli coltivare a terzi trattenendosi il premio tutto x loro,se controllate sul sito http://www.agea.gov.it/portal/page/p...%20Beneficiari potete vedere i premi percepiti dalle aziende italiane basta compilare comune cap e inviareed escono i dati in ordine decrescente e vedrete delle belle sorprese

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            • #36
              Originalmente inviato da mectractor71 Visualizza messaggio
              premesso che io sono un piccolo coltivatore che mi faccio un mazzo tanto x quel poco di soddisfazione che nel lavoro dipendente non ho, e coltivo una dozzina di ettari a cereali,pago imposte tessere sindacali contabilita' e verso iva dove dovuto fino all'ultimo centesimo,e non mi sento di rubare niente a nessuno,x quel po di premio che ho assegnato,forse una soluzione ci sarebbe basterebbe allegare alla domanda pac le fatture che attestano l'acquisto delle sementi conc. ecc ecc e a fine anno quelle della vendita del prodotto o documentazione delle cause della mancata produzione,sarebbe un buon deterrente x i commercianti( io li chiamo cosi') di terrenilasciandoli coltivare a terzi trattenendosi il premio tutto x loro,se controllate sul sito http://www.agea.gov.it/portal/page/p...%20Beneficiari potete vedere i premi percepiti dalle aziende italiane basta compilare comune cap e inviareed escono i dati in ordine decrescente e vedrete delle belle sorprese
              Beh, tanto per parlare, la PAC più "grossa" dicono sia a nome nientepopodimenoche della Regina Elisabetta (anche se da ricerche in internet sembra sia solo una delle più grandi beneficiarie con 700mila euro).
              Dall'articolo segnalato nel mio precedente post, si parla di non assegnare titoli a chi non sia Coltivatore Diretto o IAP.
              Ora vengono escluse solo le microaziende con meno di 100 euro di titoli. Giustamente a mio avviso, se consideri che solo la richiesta compilata da un CAA si "mangia" il centone.
              Prossimo passo secondo me?innalzare il limite a 400 euro, come già in altri paesi europei.
              Roger Federer

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              • #37
                Originalmente inviato da GabrieleB. Visualizza messaggio
                La discussione sta prendendo altre direzioni rispetto al titolo originale, quindi ritengo sia possibile e positivo spostare gli ultimi post in altra discussione (presente o da creare) più adatta.

                Nel frattempo, vi rimando a questo
                VOI SEMINATE QUEST'ANNO???
                sono d'accordo Gabriele questo è l'argomento della discussione, abbiamo divagato un po (siamo andati ad arare le boschine)
                riassumendo: i prezzi sono quelli che sono, i costi non ce li abbassa nessuno, almeno finché continueremo a seminare sempre e comunque tutte le superfici.
                la mia risposta alla domanda "voi seminate quest'anno?" è che non lavorerò tutta la superficie ad oltranza, come vorrebbero tutti i miei "amici" venditori.
                Sarò molto selettivo e non lavorerò sicuramente i terreni dove gli affitti superano la PAC, non lavorerò i terrenacci che è più il gasolio e la fatica che mangiano, non lavorerò i campettini solo per abbellire il paesaggio a quelli delle villette che sono sempre a lamentarsi per ogni cosa che faccio, non lavorerò i terreni con troppi problemi di insetti funghi ed infestanti, invece di spendere un patrimonio ed accontentare tutti.
                Per fare questo mi bastano le macchine che possiedo e prevedo di abbassare i costi del 30%, se riduco del 20% la superficie seminata, ho fatto i conti utilizzando le rese per campo degli anni precedenti e perderei solo il 12% della produzione vendibile.
                Ovviamente faccio i conti campo per campo e ci sono differenze di reddito incredibili.
                Provare per credere.
                Ultima modifica di quadrifoglio; 22/11/2009, 05:48. Motivo: più comprensibile

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                • #38
                  Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                  Sarò molto selettivo e non lavorerò sicuramente i terreni dove gli affitti superano la PAC, non lavorerò i terrenacci che è più il gasolio e la fatica che mangiano, non lavorerò i campettini solo per abbellire il paesaggio a quelli delle villette che sono sempre a criticare per ogni cosa che faccio, non lavorerò i terreni con troppi problemi di insetti funghi ed infestanti, invece di spendere un patrimonio ed accontentare tutti..
                  Fin qui ci siamo.........

                  Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                  Per fare questo mi bastano le macchine che possiedo .
                  Fin qui ci siamo...........

                  Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                  e prevedo di
                  Qui già la parola (prevedo) mi suona male.....la sento spesso dire da cartomanti e similari.

                  Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                  abbassare i costi del 30%,
                  Come pensi di conoscere i costi futuri se le quotazioni di sementi, gasolio e tutto quanto necessario è in continuo evolversi? Conosci il numero di lavorazioni che effettuerai? (e chi lavora i terreni sa che dipende dalle condizioni atmosferiche....... che sono imprevedibili per la durata di un ciclo vegetativo)

                  Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                  riducendo del 20% la superficie seminata
                  Qui è aritmetico. Nulla da dire.

                  Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                  e perdendo il 12% della produzione vendibile.
                  Qui sarei curioso di sapere come giungi ad una cifra esatta se non conosci la tua produzione. Io la mia produzione vendibile la conosco solo il giorno del raccolto. Tu la conosci alla semina?

                  Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                  Provare per credere.
                  Cosa devo provare?
                  Ultima modifica di 90 c; 20/11/2009, 22:01. Motivo: correzione

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                  • #39
                    ciao 90 c
                    è ovvio che tutte le simulazioni si fanno con i numeri della media degli anni precedenti, i miei numeri, vale a dire che se negli ultimi 5 anni avessi selezionato i terreni e non avessi lavorato il 20% peggiore dei campi avrei risparmiato il 30% dei costi e la produzione sarebbe stata inferiore solo del 12%.
                    Non penso di azzardare nulla aspettandomi lo stesso per i prossimi anni.
                    Ti consiglio di provare a fare i conti separati per campo, non tutti producono uguale e non tutti costano uguale, anzi spesso i campi più esigenti sono anche quelli che producono meno.
                    il risultato è strabiliante.
                    ciao
                    Ultima modifica di quadrifoglio; 20/11/2009, 22:32.

                    Commenta


                    • #40
                      Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                      ciao 90 c
                      è ovvio che tutte le simulazioni si fanno con i numeri della media degli anni precedenti, i miei numeri, vale a dire che se negli ultimi 5 anni avessi selezionato i terreni e non avessi lavorato il 20% peggiore dei campi avrei risparmiato il 30% dei costi e la produzione sarebbe stata inferiore solo del 12%.
                      Non penso di azzardare nulla aspettandomi lo stesso per i prossimi anni.
                      E' l'approccio che è sbagliato. Anche io ho terreni più fertili di altri. Statisticamente quelli più fertili sono più produttivi. L' agricoltore differentemente da altri settori è impegnato con variabili che non può gestire o controllare. Le ultime tre annate per la mia azienda si sono distinte per tre record. Il 2007 per il prezzo (49 euro\ql). Il 2008 per la produzione (media oltre i 54 ql\ha con punte nei terreni fertili oltre i 70ql\ha). Il 2009 per la produzione (media di 24 ql\ha).
                      Secondo te se analizzo gli ultimi tre anni che dovrei fare?

                      Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                      Ti consiglio di provare a fare i conti separati per campo, non tutti producono uguale e non tutti costano uguale, anzi spesso i campi più esigenti sono anche quelli che producono meno.
                      il risultato è strabiliante.
                      ciao
                      Non vorrei essere pedante o saccente ma chi conduce un'azienda agricola è ben cosciente di quanto dici. Ci sono terreni che si prestano alle leguminose, altri alle oleaginose, altri che coltivo solo per la Pac, altri che spero mi resti almeno la metà della Pac e che coltivo per rispettare i regolamenti comunitari. Alcuni necessitano di una sola erpicatura per preparare il letto di semina, altri di 2 erpicature, etc......
                      Con i prezzi attuali mi servono 37 ql\ha di grano duro per pareggiare le mie spese (magari in pianura padana si spende meno, sugli Appennini si spende di più, etc...).
                      Sicuramente sul ringrano è statisticamente improbabile raggiungere tale media. Su rotazione è statisticamente probabile di superarla. Il problema è che le spese sono certe.....la produzione dipenderà dal tempo ed il prezzo dall' economia mondiale.
                      Come vedi è da "stregoni" affermare "conviene" o "non conviene".
                      La previsione dei prezzi del duro per il 2010 è stazionaria. La previsione! Quanti prevedevano che il prezzo del duro nel 2007 passasse da 22 euro\ql durante la raccolta a 49 euro\ql durante il periodo natalizio (dopo solo 6 mesi!). Quanti prevedevano che il 2008 sarebbe passato alla storia per la produzione?

                      Voi seminate quest'anno?

                      Io rispondo: sono 6000 anni che gli agricoltori si pongono ad ogni semina la stessa domanda. Sono 6000 anni che l'ottimismo spinge gli agricoltori a ripetere ciò che fecero i padri dei padri. Sono 6000 anni che nonostante guerre, carestie, crisi economiche, inondazioni e quant' altro gli agricoltori non perdono la fiducia nel futuro.
                      Io credo che non esista categoria più ottimista e fiduciosa nel futuro degli agricoltori. Forse è proprio grazie a loro che , costi quel che costi, succeda quel che succeda, alla fine si tira avanti ed un pezzo di pane ci sarà sempre, per tutti..........

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                      • #41
                        scusa l'insistenza 90 c, ma credo che ancora non fai i conti separati campo per campo, prova utilizzando i conti degli scorsi anni, se ti è possibile ricostruirli, ne sarai felice, certo ci vuole un po di tempo che potrai recuperare accorciando i commenti.
                        Non ti ho consigliato di non coltivare, ma di fare i conti in un certo modo che è diverso, per quanto mi riguarda ho le idee precise, al banchiere ed ai fornitori non gli posso raccontare la storia degli antenati di 6000 anni.
                        Siamo persone libere di coltivare e di non coltivare, almeno questa libertà i nostri "amici" tecnici/fornitori ce la devono lasciare.
                        ciao

                        Commenta


                        • #42
                          Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                          scusa l'insistenza 90 c, ma credo che ancora non fai i conti separati campo per campo, prova utilizzando i conti degli scorsi anni, se ti è possibile ricostruirli, ne sarai felice,
                          Spiacente deluderti ma li faccio. Quest'anno ho lasciato a riposo alcuni che non sono adatti nè alle oleaginose, nè alle leguminose.
                          Molti li ho dedicati alle oleaginose (colza). Grano duro sulle rotazioni effettuate quest'anno. Se tu hai cominciato adesso a fare i conti......non è detto che gli altri non lo facessero già!

                          Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                          certo ci vuole un po di tempo che potrai recuperare accorciando i commenti.
                          Se vuoi ti dico come farli in pochi minuti il calcolo dei costi così hai più tempo libero te (che a differenza tua non ritengo opportuno consigliarti come spenderlo ).

                          Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                          Non ti ho consigliato di non coltivare, ma di fare i conti in un certo modo che è diverso,
                          Diverso da cosa?


                          Originalmente inviato da quadrifoglio Visualizza messaggio
                          per quanto mi riguarda ho le idee precise, al banchiere ed ai fornitori non gli posso raccontare la storia degli antenati di 6000 anni.
                          Siamo persone libere di coltivare e di non coltivare, almeno questa libertà i nostri "amici" tecnici/fornitori ce la devono lasciare.
                          ciao
                          Anche io sono libero di spendere il mio tempo come mi pare.
                          Io ho postato in altre discussioni prezzi del gasolio, delle sementi, le colture praticate, etc.....
                          Tu che consigli ti senti di dare?

                          Commenta


                          • #43
                            ti consiglio quello che stai già facendo, i terreni peggiori non li coltivi, risparmi soldi e sopratutto ti rimane il tempo da spendere come ti pare, direi che è perfetto!!, ti ringrazio per avermi confermato nelle mie decisioni 90 c, ciao

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