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allevamento bachi da seta

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  • allevamento bachi da seta

    sono interessato all'allevamento del baco da seta, vorrei sapere se qualcuno di voi ne sa qualcosa, ad esempio come devono essere allevati, alimentati e che il tipo di piante di cui si nutre. So che le piante piante da lui preferite sono il moro e il gelso. Se qualcuno ne sa qualcosa prego di scriverlo in questa discussione.

  • #2
    Argomento interessante. In passato l'Italia, era un'importante produttrice di seta.
    Merito di un monaco che a suo rischio e pericolo importò dalla cina, alcune larve nel suo bastone.

    Della tecnica so poco o nulla, se non che il filo di seta viene estratto dal bozzolo della pupa del baco da seta.

    Se ti interessa potrei darti qualche titolo di pubblicazioni a riguardo.

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    • #3
      Io li ho allevati per un po' di tempo anni fà, ma non certo per la seta, gli ho messi in una scatola da scarpe, gli riempivo di foglie di gelso, i bruchi diventarono anche belli grossi, poi un giorno diventarono farfalle e seminarono uova per tutta la stanza, e l'anno dopo di nuovo bruchi...........il tutto è stato abbastanza semplice.........di certo non impegnativo.

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      • #4
        Originalmente inviato da Randy Visualizza messaggio
        sono interessato all'allevamento del baco da seta, vorrei sapere se qualcuno di voi ne sa qualcosa, ad esempio come devono essere allevati, alimentati e che il tipo di piante di cui si nutre. So che le piante piante da lui preferite sono il moro e il gelso. Se qualcuno ne sa qualcosa prego di scriverlo in questa discussione.
        Ti posso dire che io ho allevato bachi da seta fino al 1968 vale a dire fino all'età di 10 anni. Si davo una mano anchio nella mia famiglia sebbene ancora in tenera età. I bachi arrivavano a casa su un foglio di carta delle dimensioni di 40x40 cm. ed alla fine ti avevano occupato tutte le stanze disponibili, dai locali adatti (noi avevamo tipo un granaio) sino a riempire le stanse migliori di casa. Infatti la regola era dentro i bachi da seta e fuori le persone. Come hai detto tu devono mangiare le foglie di gelso che nella prima fase di vita del baco devono essere finemente tagliate e quindi adagiate sopra di essi. Man mano che crescono le foglie possono essere date con una pezzatura sempre più grossa
        poi con le foglie intere ed alla fine con il ramo intero. Mi sembra di ricordare che si doveva dar loro da mangiare ogni 4 ore circa sia di giorno che di notte e naturalmente gli ambienti dovevano essere riscaldati . Non ricordo esattamente quante mute facesero, mi sembra 4 ma non ne sono sicuro, poi alla fine diventavano di un colore giallo sino a raggiungere la trasparenza e, quello era il tanto atteso momento che si aspettava. Cominciavano a "Filare" cioè facevano il bozzolo (detto dalle mie parti "gaéta) Poi bisognava raccogliere tutti questi bozzoli che i bachi avevano costruito sulle intelaiature da noi effettuate e pulirle.
        Per questo c'era un macchinario che "spellava" i bozzoli cioè toglieva le sbavature attorno a quell'opera d'arte. Alla fine si mettevano nei sacchi di yuta e si portavano all'essiccatoio.
        Dall'inizio alla fine passavano circa 40 giorni di intenso lavoro ma erano i giorni dell'anno che ti permettevano di vivere perchè erano tempi duri e con le altre culture si guadagnava poco. Tieni presente che questo raccolto dei bachi da seta era un lavoro in più che facevamo oltre al lavoro normale dei campi.
        Dopo circa 4/5 anni tutti hanno smesso di allevare i bachi e hanno chiuso tutti gli essiccatoi e, di conseguenza la tradizione è finita.
        Io ti ho raccontato di come si svolgeva una volta questo lavoro, so che oggi ci sono nuove tecniche, che la foglia la puoi reperire tipo un mangime e ci saranno anche delle migliorie sui macchinari, ma di una cosa sono certo che il baco da seta non avrà cambiato i suoi ritmi e non avrà perso quella capacità di costruirsi quel meraviglioso bozzolo.
        Ogni tanto mi chiedono se rifarei quel lavoro ed io, che veramente amavo i bachi da seta, rispondo SI.
        Un saluto
        Ultima modifica di corsaro70; 23/01/2007, 22:42.

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        • #5
          Credo che il problema piu' grosso nell'allevamento sia reperire le foglie di gelso,poi avrai il problema di vendere i bozzoli ad un prezzo accettabile.
          Ciao

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          • #6
            tra l'altro mi sembra di aver sentito che per fare una cravatta (prodotto finito) ci vogliono qualcosa come 200 bachi da seta.E' vero?

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            • #7
              Originalmente inviato da corsaro70 Visualizza messaggio
              Ti posso dire che io ho allevato bachi da seta fino al 1968 vale a dire fino all'età di 10 anni. Si davo una mano anchio nella mia famiglia sebbene ancora in tenera età. I bachi arrivavano a casa su un foglio di carta delle dimensioni di 40x40 cm. ed alla fine ti avevano occupato tutte le stanze disponibili, dai locali adatti (noi avevamo tipo un granaio) sino a riempire le stanse migliori di casa. Infatti la regola era dentro i bachi da seta e fuori le persone. Come hai detto tu devono mangiare le foglie di gelso che nella prima fase di vita del baco devono essere finemente tagliate e quindi adagiate sopra di essi. Man mano che crescono le foglie possono essere date con una pezzatura sempre più grossa
              poi con le foglie intere ed alla fine con il ramo intero. Mi sembra di ricordare che si doveva dar loro da mangiare ogni 4 ore circa sia di giorno che di notte e naturalmente gli ambienti dovevano essere riscaldati . Non ricordo esattamente quante mute facesero, mi sembra 4 ma non ne sono sicuro, poi alla fine diventavano di un colore giallo sino a raggiungere la trasparenza e, quello era il tanto atteso momento che si aspettava. Cominciavano a "Filare" cioè facevano il bozzolo (detto dalle mie parti "gaéta) Poi bisognava raccogliere tutti questi bozzoli che i bachi avevano costruito sulle intelaiature da noi effettuate e pulirle.
              Per questo c'era un macchinario che "spellava" i bozzoli cioè toglieva le sbavature attorno a quell'opera d'arte. Alla fine si mettevano nei sacchi di yuta e si portavano all'essiccatoio.
              Dall'inizio alla fine passavano circa 40 giorni di intenso lavoro ma erano i giorni dell'anno che ti permettevano di vivere perchè erano tempi duri e con le altre culture si guadagnava poco. Tieni presente che questo raccolto dei bachi da seta era un lavoro in più che facevamo oltre al lavoro normale dei campi.
              Dopo circa 4/5 anni tutti hanno smesso di allevare i bachi e hanno chiuso tutti gli essiccatoi e, di conseguenza la tradizione è finita.
              Io ti ho raccontato di come si svolgeva una volta questo lavoro, so che oggi ci sono nuove tecniche, che la foglia la puoi reperire tipo un mangime e ci saranno anche delle migliorie sui macchinari, ma di una cosa sono certo che il baco da seta non avrà cambiato i suoi ritmi e non avrà perso quella capacità di costruirsi quel meraviglioso bozzolo.
              Ogni tanto mi chiedono se rifarei quel lavoro ed io, che veramente amavo i bachi da seta, rispondo SI.
              Un saluto
              Leggere la tua testimonianza riguardo alla poetica attività di allevamento dei bachi da seta è stato interessante oltre che come raramente succede, emozionante. E mentre leggevo la sua storia di vita pensavo: "che bello sarebbe se potessero conoscerla tutti". Lavoro per diverse case editrici ed il mio compito è quello di riscoprire e dare valore alle storie della tradizione contadina della nostra splendida e vituperata penisola. Ha mai pensato di raccogliere le sue testimonianze e pubblicarle in un libro? Se vuole regalarle al pubblico per continuare a farle vivere mi contatti. Grazie ancora. Duilio.

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              • #8
                Forse può interessare a qualcuno

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