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Partita IVA & regimi fiscali

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  • Mi perdoni un'ultimissima domanda, separata dalle precedenti....ad esempio se nel 2017 un agricoltore in regime di esonero supera i 7000 euro di vol di affari.....l'anno successivo dovrebbe iniziare a versare....ma se, sempre l'anno successivo, quindi parliamo del 2018, si ritorna a non superare i 7000 euro....nel 2019 si ritorna nuovamente in esonero?

    grazie mille in anticipo

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    • Originalmente inviato da clichi Visualizza messaggio
      Mi perdoni un'ultimissima domanda, separata dalle precedenti....ad esempio se nel 2017 un agricoltore in regime di esonero supera i 7000 euro di vol di affari.....l'anno successivo dovrebbe iniziare a versare....ma se, sempre l'anno successivo, quindi parliamo del 2018, si ritorna a non superare i 7000 euro....nel 2019 si ritorna nuovamente in esonero?

      grazie mille in anticipo
      Buongiorno, intanto diamoci del tu..

      Allora se nel 2017 superi i 7000 euro di volume d'affari, dal 2018 dovresti entrare nel regime iva speciale (salvo opzione per il regime iva ordinario). Pertanto nel 2018 dovresti effettuare gli adempimenti del caso. Ad esempio se nel 2018 non vendi nulla, non fai alcuna fattura, ma se hai fatture di acquisto, queste le dovresti registrare e presentare la dichiarazione IVA (senza alcuna operazione attiva ma con sole operazioni passive). Questo è il comportamente corretto, poi so per certo che alcuni si comportano come da te esposto. Che mi potrebbe anche andare bene se nel 2018 non avessero nemmeno fatture di acquisto (mi pare che se non compili alcun quadro della dichiarazione iva non sia nemmeno possibile l'invio telematico, ma sinceramente potrei anche sbagliarmi).
      Se poi nel 2018 rispetti nuovamente i requisti del regime di esonero, dal 2019 rientri in tale regime.
      Lo spesometro per gli esonerati è obbligatorio dall'anno d'imposta 2013.

      ciao

      Gabriele
      Roger Federer

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      • Io ti (con piacere t do del tu) ringrazio tantissimo per la disponibilità a rispondermi, purtroppo nel mio paese i patronati sono un po ignoranti in merito; e mi trovo spaesato.
        T saluto cordialmente

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        • Ciao a tutti!
          Dopo aver letto gran parte delle pagine della conversazione, mi piacerebbe avere un parere dei più esperti in materia sulla Partita IVA più opportuna per il progetto imprenditoriale che ho in mente: si tratterebbe della produzione da seme di piante di varietà pregiate (Pini neri giapponesi, Pini rossi giapponesi, Pini bianchi giapponesi, Larici, ginepri giapponesi etc.) destinate a bonsaisti, oppore di bonsai stessi, ma non di importazione (almeno, per questo primo approccio sperimentale, sperando che l'iniziativa prenda piede).
          Posto che sono titolare di un fondo agricolo, userei il terreno per trapiantare le giovani piantine nate da seme per farle ispessire, per poi commercializzarle in due modi: il primo, espiantandole dopo pochi anni e venderle ancora "giovani"; il secondo, espiantandole dopo diversi anni "di campo", quindi proseguirne le lavorazioni applicando le tecniche bonsai, per poi vendere gli esemplari così prodotti (si tratterebbe di piante che in gergo vengono chiamate pre bonsai).
          Ciò comporterebbe quindi un collegamento funzionale tra i prodotti ed un terreno, quindi, ad intuito, ho pensato ad una Partita IVA agricola, ma poi, leggendo quanto sopra, mi sono sorti più di un dubbio.
          Spero quindi che potrete aiutarmi, magari trascrivendomi link utili per approfondire l'argomento.
          Grazie della disponibilità!
          Ultima modifica di insert-coin; 06/04/2017, 09:06.

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