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contratto di conferimento cereali: quale scegliere?

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  • contratto di conferimento cereali: quale scegliere?

    Nell' ultimo periodo i cereali,specialmente il grano duro, sono nuovamente in rialzo. Rialzi che sembrano forieri di una nuova bolla speculativa. Discutendo con vari produttori, commercianti di vario livello, mediatori dei mulini, mulini, associazioni di categoria, lo scenario sembra dominato dalla parola contratto.
    All' origine del fenomeno sembra che i contratti blindati dei pastai per la fornitura di semola spinge i mulini a chiudere anche essi contratti blindati con i loro fornitori, sia nazionali che internazionali.
    Qui giungono i "mediatori" che procacciano le "partite " di grano duro ai mulini chiudendo i contratti con i commercianti nazionali o esteri secondo convenienza. Questo almeno da quanto ho potuto constatare nella mia raccolta di notizie in seguito alla protesta di ottobre nel porto di Manfredonia. Quanto detto trova riscontro in Sud Italia.
    Ogni anello della catena riferisce di essere vessato da chi lo precede, quindi il pastaio accusa il mulino, il mulino i fornitori, i fornitori i cerealicoltori che conferiscono loro il prodotto.

    E' evidente che qualcuno mente spudoratamente.....

    Data la frammentarietà dei cerealicoltori italiani risulta impossibile che siano loro a generare queste speculazioni, anche perchè secondo un sondaggio di una associazione di categoria ben 9 produttori di cereali su 10 conferisco il loro prodotto presso strutture di stoccaggio, raggiungendo il 75% della produzione totale.Inoltre è facile notare che specialmente due anelli della catena possono ingenerare fenomeni speculativi dato che, spesso, il rapporto con l'anello superiore è contrattato anzitempo mentre con l' anello inferiore spesso è solo verbale e di mera fiducia. Diviene facile scaricare eventuali perdite per cali di mercato ( ma chi regola il mercato??) sui produttori.
    Basta analizzare il meccanismo che determina il prezzo delle borse merci.
    Se si è un pò maliziosi si potrebbe intuire che una volta concordato il prezzo con l' anello superiore diviene facile operare con l' anello inferiore. Se il pastaio acquista a 10, il mulino acquista a 7 ed i fornitori pagheranno.......un momento: ma i fornitori hanno già la merce ed hanno quindi la delega di stabilire il prezzo. Ma i produttori hanno stabilito il prezzo e le modalità di vendita del loro prodotto? L' anello che non si è tutelato è proprio quello all' origine della filiera.

    La mia esperienza diretta in merito si ferma solo ai contratti che stipuliamo come riproduttori di seme con le aziende sementiere.
    Il grano destinato alla pastificazione lo conserviamo nei magazzini aziendali sperando di venderlo al momento propizio.

    Come sono regolati prezzo e modalità di vendita del grano conferito in conto deposito e similari presso i commercianti, i consorzi e le cooperative?

    Questi ultimi sono davvero così liberi di decidere il prezzo del mercato interno come dicono mulini e pastai?


    Qualche utente può postare almeno alcune tipologie di contratto? Magari chi è costretto a conferire inizia a pretendere un contratto den definito, con modalità di vendita precise e costi di deposito già stabiliti.
    9
    contratto che include i costi di stoccaggio e la modalità di vendita,
    11,11%
    1
    contratto che comprende solo i costi di stoccaggio (la vendita resta libera),
    22,22%
    2
    nessun contratto scritto... solo un accordo verbale,
    44,44%
    4
    non lo conferisco. Immagazzino in azienda e vendo quando credo opportuno,
    22,22%
    2
    altra modalità (la spiegherò in questa discussione).
    0,00%
    0
    Ultima modifica di Potionkhinson; 16/02/2009, 12:09. Motivo: sondaggio inserito.

  • #2
    Si avvicina nuovamente il raccolto ed il prezzo dei cereali è in aumento. Come pensate di agire? Pagamento sull' unghia, conto deposito, pagamento a scaglioni e chi più ne ha ne metta!

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    • #3
      L'argomento non decolla....90c puoi riportarci dettagliatamente le tue scelte (se possibile), così stimoliamo gli altri utenti (me compreso).

      Personalmente sarei propenso (non per me, ma per mio suocero) a valutare eventuale contratto unicamente per il colza.

      saluti

      Gabriele
      Roger Federer

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      • #4
        Originalmente inviato da GabrieleB. Visualizza messaggio
        90c puoi riportarci dettagliatamente le tue scelte (se possibile), così stimoliamo gli altri utenti (me compreso).

        Personalmente sarei propenso (non per me, ma per mio suocero) a valutare eventuale contratto unicamente per il colza.

        saluti

        Gabriele
        Solitamente immagazzino il grano duro per pastificazione al raccolto e poi vendo al momento opportuno. Quest'anno sto testando la varietà San Carlo per poter accedere al contratto di filiera "pasta di qualità". Precedentemente ho testato Normanno e Svevo ma le produzioni mediamente più basse non venivano compensate dal "premio qualità" (all'aumentare del prezzo del grano il premio poichè fissato alla semina potrebbe essere sempre minore il ricavo. 2.5 euro di premio a quintale sono il 10% se quota 25 euro, il 5% se quota 50 euro).
        Bisogna vedere il prezzo come va e capire quanto sono disposti a spendere per la qualità mulini e pastai.

        Moltiplicando grano duro da seme la situazione è leggermente diversa a secondo delle aziende sementiere.

        Gli altri cereali mi comporto come il grano duro.

        Il colza quest'anno con un contratto di conferimento per un trasformatore. Ulteriore contributo PAC. Prezzo fisso alla semina oppure prezzo medio delle quotazioni del colza del MATIF dei mesi di Maggio-Giugno. Pagamento ad Agosto. Modalità di conferimento e caratteristiche della merce già stabilite nel contratto.

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