ciao, ho spesso sentito parlare della motoaratrice ma non so come sia fatta? dove trovo delle foto ?
Ciao a tutti. Vorrei tentare di rispondere al tuo quesito. La motoaratrice di cui chiedi informazioni è stata utilizzata fino ad alcuni anni addietro; alcune sopravvivono ancora oggi. Le ditte che la producevano erano tre e tutte della provincia di Asti: la Casorzo di Tonco, ditta ancora attiva; la Berta di Calamandrana ( a mio giudizio la migliore ), che ora produce l'aratro rotativo per mtc;la Zaff poi Nuovo Sole di Costigliole d'Asti. Era stata ideata quale sostituto della vanga e del bue in quei vigneti di quelle zone dove le piantagioni erano per traverso e la pendenza era proibitiva anche per i cingolati. Sostanzialmente i vari modelli differivano di poco: un telaio con il motore e cambio che trasmetteva il movimento a un unico cingolo centrale di forma triangolare che "spingeva" l'aratro posto anteriormente, quindi il peso della terra contribuiva a zavorrare il cingolo; davanti all'aratro c'era un carrellino con due ruotine di ferro incernierate e basculanti in senso trasversale in modo che una seguiva la muraglia del solco e l'altra ruotava sul terreno duro. Avevano un comando a leva che consentiva la sterzata per le correzioni dell'andatura...Un regolatore dell'inclinazione consentiva all'aratro di seguire il profilo del terreno e al cingolo di lavorare orizzontalmente. Per i trasferimenti veniva montato sull'asse di movimento del cingolo un assale gommato a due ruote sfilabile. Poteva essere accessoriato con voltaorecchio, pompa per trattamenti e rimorchi motrice con guida a volante piuttosto ostico da guidare per la mancanza del differenziale anteriore. Molto faticoso da condurre ha consentito però una prima meccanizzazione in vigneti di giacitura molto ripida. Appena mi doterò di macchina digitale cercherò di inviare delle foto ( modello Zaff del 1965 ).
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