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motocoltivatore distribuzione peso

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  • motocoltivatore distribuzione peso

    ciao a tutti amici del forum,
    ultimamente mi sono chiesto come mai buona parte dei motocoltivatori sono sbilanciati nel senso che hanno l'assetto delle ruote ben lontano dal motore. se non attacchi un accessorio pesante ti ritrovi con una macchina difficile da gestire specie in salita, in retro e sopprattutto se hai un motocoltivatore di una certa potenza e data...
    secondo voi sarebbe opportuno fare una modifica per avere un mezzo piu bilanciato?
    attaccando un rimorchio trazionato come si comporterebbe?

  • #2
    Il motocoltivatore nasce come macchina polivalente alla quale si possono attaccare svariati tipi di attrezzi. Tuttavia, data la sua struttura (2 ruote motrici) per forza di cose deve "sedersi" da un lato o dall'altro.

    In configurazione standard, ovvero con attaccata la fresa, il motocoltivatore è stato pensato per star seduto all'indietro, appoggiando per terra con l'organo lavorante. Questo per il costruttore non è di per se complicato: una volta realizzato il gruppo cambio e installato il motore (che avrà il suo peso) il costruttore dimensionerà la fresa in modo che sia abbastanza pesante da far sedere il motocoltivatore ( e soprattutto farlo rimanere stabile in fase di lavoro) e, al tempo stesso, permettere all'operatore di sollevarlo abbastanza agevolmente per poter manovrare (tenendo conto, in questo caso, anche della lunghezza delle stegole di comando, dato fondamentale visto che allungano o accorciano la leva, e quindi aumentano o diminuiscono la forza necessaria per comandare il mezzo).

    Come già detto, però, il motocoltivatore puù essere impiegato con svariate attrezzature, e qui certo capirai che è pressochè impossibile fare in modo che il mezzo risulti sempre bilanciato, in quanto possono variare le dimensioni, il peso, lo sbalzo posteriore. Di norma il costruttore prevedeva, per quasi ogni macchina, la propria linea di attrezzi adatti, ma quanti clienti li acquistavano?
    Spesso il proprietario costruiva da se li attrezzi necessari, oppure modificava quelli in proprio possesso per adattarli a più macchine, con la conseguenza che se da una parte tali attrezzi andavano bene su una macchina, sull'altra non lo erano.

    Ora, io non conosco i motocoltivatori nuovi, nel senso che preferisco le macchine "vecchie". Premesso che sono macchine completamente diverse dai predecessori (nella maggioranza dei casi), a prima vista alcuni modelli sembrano avere il motore molto a sbalzo oltre alle ruote molto piccole, il che non credo garantisca un buon bilanciamento, ma ripeto, è solo una mia personale impressione.

    Posso tuttavia garantirti che i vecchi motocoltivatori di grandi dimensioni non sono sbilanciati come credi. Parlando di quelli che ho posseduto (un Ferrari MC60, mai usato in quanto rotto) e che attualmente possiedo (un Ferrari 74) ti assicuro che sono stati progettati con criterio (e soprattutto, SUL CAMPO, a differenza di tante attrezzature contemporanee).
    Nonostante siano macchine da 450 Kg, in cui solo il motore pesa 100 Kg, sono molto bilanciati con gli attrezzi originali. Sia L'MC che il 74 presentano ruote di grandi dimensioni, collocate in posizione abbastanza avanzata. Le stegole di comando sono molto lunghe e quindi con la fresa sono molto più bilanciati di quello che si potrebbe pensare guardandoli a prima vista (soprattutto il 74, che è più recente rispetto all'MC 60).

    Ricordo che, appena acquistato il 74, venne mio zio a vederlo e mi disse: " cosa te ne fai di una macchina così grande , questo ti spezza la schiena!". Una volta impugnate le stegole, si accorse che per sollevarlo bastava poca forza, al che aggiunse: "ah però, pensavo molto peggio.." . Chiaro che poi alzarlo da fermo è una cosa, lavorarci è un'altra.

    Poi di motocoltivatori vecchi ce ne sono vari tipi, di varie ditte (spesso artigianali) e di varie epoche (ce ne sarebbero di cose da dire..), quindi quanto sopra esposto non vale di sicuro per tutti. Credo però che in passato si tenessero più in cosiderazione questi fattori, dato che spesso si trattava di macchine che macinavano migliaia di ore e spesso costituivano l'unica forma di meccanizzazione dell'azienda.

    Al di la di queste considerazioni, il motocoltivatore è un mezzo che va sempre utilizzato con molta cautela, soprattutto quelli grossi. Bilanciamento a parte, superare dei fossi o manovrare lungo salite / discese richiede sempre prudenza e soprattutto conoscenza della propria macchina.

    Saluti.

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    • #3
      Se posso aggiungere qualcosa all'ottimo e ricco post di Same Rubin, direi che non è raro o assurdo bilanciare i propri attrezzi (in particolare il gruppo fresa non originale magari) con delle placchette di ferro pieno posizionate sotto o sopra il cassone fresa, in fondo all'aratrino o sopra agli estirpatori piccoli per migliorare la capacità di condurre i propri motocoltivatori. Ovviamente si può ricorrere a tale sistema quando lo sbilanciamento è contenuto e quando si parla di motocoltivatori di dimensioni ridotte: è certo impensabile e persino pericoloso o deleterio per il mezzo aggiungere 30 kg di ferro o più ad un attrezzo solo per renderlo bilanciato.

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      • #4
        Aggiungo che a un motocoltivatore si può agganciare tranquillamente un rimorchio trazionato, ma che sia di tipo specifico.

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        • #5
          oh visto tempo fa su you tube un motocoltivatore con l'assale che si sposta avanti ed indietro, propio x bilanciare la macchina.
          la macchina in questione e agria.

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          • #6
            Originalmente inviato da magenu Visualizza messaggio
            oh visto tempo fa su you tube un motocoltivatore con l'assale che si sposta avanti ed indietro, propio x bilanciare la macchina.
            la macchina in questione e agria.
            ecco il link

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            • #7
              Non ho nessuna foto in merito,ma alla fine degli anni 50 Ferrari costruiva il modello MC 58 con i riduttori sulle ruote che si spostavano proprio per bilanciare o abbassare il baricentro.Non mi pare che siano seguiti altri esempi.

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              • #8
                Dello stesso periodo la Garavini costruiva un motocoltivatiri con motore Slanzi DVA 680,con i riduttori spostabili,in modo da bilanciare i pesi
                in base all'inclinazione del terreno.

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                • #9
                  bellissimo l'agria bison su you tube..ma parlano di 18 000 euro!
                  comunque bella l'idea di poter spostare l asse.
                  ho saputo che nel goldoni super lux 128 pure con la sua fresa è sbilanciato ...mi sa che dovrò tentare di mettere degli assali spostati verso il baricentro della macchina e mettere delle cinghie per prendere la forza dagli assali originali

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                  • #10
                    Originalmente inviato da roberto 64 Visualizza messaggio
                    Non ho nessuna foto in merito,ma alla fine degli anni 50 Ferrari costruiva il modello MC 58 con i riduttori sulle ruote che si spostavano proprio per bilanciare o abbassare il baricentro.Non mi pare che siano seguiti altri esempi.
                    Ah si? Non ne avevo mai sentito parlare. Sò che la serie MC è stata la prima serie di macchina agricole prodotta dalla Ferrari, e che era composta dai seguenti modelli : 57 - 58 - 60 - 64. Ma non avevo mai sentito parlare di riduttori "spostabili".
                    La foto più vecchia che ho ritrae un primo modello di Mc 58, motorizzato Slanzi 9 hp, ma a vederlo sembra che abbia il differenziale con i riduttori classici.

                    L'amico E355 ha citato anche Garavini, che per quanto mi riguarda ha prodotto dei veri e propri colossi (esemplari con motore Slanzi bicilindrico, credo attorno ai 24 hp), ma purtroppo per quanto mi sforzi a cercare non riesco a trovare nulla (non dico solo informazioni, ma anche esemplari usati), sono molto rari e probabilmente anche poco diffusi già all'epoca.

                    Ecco, parlando di bilanciamento, nella foto postata qui sul Forum dal buon RalfG, si notava bene che il mostro bicilindrico era dotato di un tubolare che si estendeva sotto alle stegole, il quale all'estremità portava delle pistre di zavorra (era una soluzione del costruttore, non posticcia) proprio per controbilanciare il peso del motorone. Soluzione "estrema" ma sicuramente indispensabile per riuscire a domarlo.

                    Saluti.
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