MMT Forum Macchine

Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Battitura della falce

Collapse
X
 
  • Filtro
  • Data
  • Visualizza
Cancella tutto
new posts

  • Battitura della falce

    Ciao a tutti ,volevo sapere come fate voi a " battere" la falce.... io uso solo il dec. , ma mio zio mi aiuta con la falce; fino ad ora l'ho affilata con la mola angolare , ma volevo provare col vecchio metodo ,solo che se non sai la tecnica..........va be' battere col martello , ma mi ricordo che mio nonno ci sputava pure.
    Grazie x ogni risposta.

  • #2
    battitura falce

    anche mio nonno batteva la falce, se ben ricordo ci vuole l'apposito attrezzo e il suo martello, cmq mi pare che la battitura servisse per ripristinare eventuali ''denti'' sulla lama della falce e per rendere più sottile il mettallo e farlo tagliare di più. se non lo hai procurati l' apposito attrezzo io in tanto interpellero qualche anziano del mio paese sulla tecnica......

    Commenta


    • #3
      Originalmente inviato da FEDDE '77 Visualizza messaggio
      anche mio nonno batteva la falce, se ben ricordo ci vuole l'apposito attrezzo e il suo martello, cmq mi pare che la battitura servisse per ripristinare eventuali ''denti'' sulla lama della falce e per rendere più sottile il mettallo e farlo tagliare di più. se non lo hai procurati l' apposito attrezzo io in tanto interpellero qualche anziano del mio paese sulla tecnica......

      Questa ditta è forse l'unica rimasta produrre ancora queste atrezzature:


      Avevamo molti fondi di magazzino: martelli, battifalci ecc. abbiamo mandato tutto in smaltimento anni fa ma ancora oggi riceviamo qualche richiesta..... mannaggia...

      Commenta


      • #4
        Se vuoi affilare la lama della falce oltre a batterla puoi usare la "preda" qui si chiama così, è un sasso, ha la forma di un'ellisse molto stiracchiata, il falciatore la teneva in un corno di mucca appeso alla cintola e ogni un po lo passava su un fianco e poi sull'altro della lama della falce per ripristinarne il filo.
        Ovvio se la lama non è molto rovinata, se no ci vuole il martello e quel ferro apposito su cui battere..

        Commenta


        • #5
          Originalmente inviato da spaz Visualizza messaggio
          Se vuoi affilare la lama della falce oltre a batterla puoi usare la "preda" qui si chiama così, è un sasso, ha la forma di un'ellisse molto stiracchiata, il falciatore la teneva in un corno di mucca appeso alla cintola e ogni un po lo passava su un fianco e poi sull'altro della lama della falce per ripristinarne il filo.
          Ovvio se la lama non è molto rovinata, se no ci vuole il martello e quel ferro apposito su cui battere..
          Concordo con Spaz, precisando che le due operazioni, battitura e "preda", non sono l'una alternativa all'altra, ma vanno utilizzate in abbinamento.
          La ravvivatura (se si dice così) del filo con la pietra va effettuata molto spesso, diciamo ogni pochi minuti di lavoro, da quì la necessità di portarsi il corno con l'acqua e la pietra appeso alla cintola, la battitura dopo circa mezza giornata di lavoro.
          Sono operazioni, specialmente la battitura, che richiedono una certa pratica, e l'indispensabile utilizzo dei corretti attrezzi.

          Ciao.

          Commenta


          • #6
            ...beh...intanto grazie a katanga e al suo post mi sono rivenuti in mente molti bei ricordi d'infanzia...anche mio nonno batteva la falce con un martello apposito su di un cuneo particolare piantato in terra...poi con la pietra che teneva nel corno d'acqua legato in cinta affilava la lama!...altri tempi...e altre persone!!

            Commenta


            • #7
              mio nonno batteva la falce con il martello alla fine acquistò una macchinetta che uso ancora io e la pietra che ci si porta dietro attaccata alla cintura

              una volta su batteva la falce minimo 2 volte al giorno e la si teneva costantemete affilata con la pietra

              Commenta


              • #8
                Grazie per il Vostro supporto Signori.....devo dire che la "pianta" e il martello l'avevo gia' con cote e fodero,quello che non capisco è la tecnica!!! Ao', basta una martellata in piu' e si fanno certi spacchi sul filo.........dai FEDDE se trovi dritte posta!
                Grazie ancora a tutti

                Commenta


                • #9
                  Originalmente inviato da katanga Visualizza messaggio
                  Grazie per il Vostro supporto Signori.....devo dire che la "pianta" e il martello l'avevo gia' con cote e fodero,quello che non capisco è la tecnica!!! Ao', basta una martellata in piu' e si fanno certi spacchi sul filo.........dai FEDDE se trovi dritte posta!
                  Grazie ancora a tutti
                  ciao,io ho ancora due falci da qualche parte(non le uso più)buttate nel terreno,forse l'ultima volta che ho battuto è stato circa 23 anni fa(1984?)e ricordo che quando lo facevo(il nonno di mia moglie mi ha insegnatoqualcosa) battevo continuamente piccoli colpi con un angolo del martello sulla lama facendola scorrere sul perno piantato a terra fino a che non vedevo che si assottigliava in confronto al resto della lama.questa operazione la facevo 1 volta al giorno ad inizio giornata.Al termine della battitura poi passavo la coda o pietra( cosi la chiamamo anche qui ).poi per fortuna ci siamo comprati un decespugliatore. altro non so che dirti .ciao
                  vincenzo

                  Commenta


                  • #10
                    Originalmente inviato da katanga Visualizza messaggio
                    Ciao a tutti ,volevo sapere come fate voi a " battere" la falce.... io uso solo il dec. , ma mio zio mi aiuta con la falce; fino ad ora l'ho affilata con la mola angolare , ma volevo provare col vecchio metodo ,solo che se non sai la tecnica..........va be' battere col martello , ma mi ricordo che mio nonno ci sputava pure.
                    Grazie x ogni risposta.
                    Se il "filo" è diventato molto spesso occorre eseguire la battitura in due passate: la prima passata si esegue a spessore pieno, facendo cioè appoggiare la lama su tutto lo spessore del ferro; la seconda facendola appoggiare solo per metà.
                    Le martellate non devono essere troppo violente altrimenti la lama si deforma troppo (specialmente nella seconda passata, quando si batte solo per il 50% della larghezza del ferro). La lama và tenuta orizzontale altrimenti si ottiene un profilo "a cucchiaio" . Anche il martello deve battere perfettamente in piano. Una lama grezza può necessitare anche di tre o quattro passate. Avrai ottenuto un buon risultato quando il filo ballerà sull'unghia, Quando cioè, appoggiando l'unghia del dito pollice sul filo e facendolo ruotare noterai la lama deformarsi. Per lo sputo...bhè qui da noi non si utilizzava.
                    Complimenti comunque per la richiesta, oggigiorno non si sente più nessuno che batte il ferro!

                    Commenta


                    • #11
                      ciao!
                      anche io ho visto diverse volte battere la falce e qualche volta la uso. ma ho una machinetta che fa una lavoro fenomenale. non riesco a spiegarmi bene comunque è avvitata su un ceppo pesante e ha una sorta di bocca che stringe e appiattisce il filo della lama.si regola tipo quella per fare la pasta in casa,sempre più sottile
                      si spinge un pedale e via ,magari ce ne sono ancora in giro

                      Commenta


                      • #12
                        Ciao a tutti
                        Ho solo 25 anni ma possiedo 3 falci ereditate qua e la da vecchi amici ed è stata davvero un impresa trovar un "buon maestro " per imparare a batter la lama.
                        Fortunatamente avevo fin l' anno scorso un vicino e amico ottantenne che mi ha insegnato e ne son rimasto molto contento, tanto che qualche sera a settimana finito il lavoro , esco a far erba a polli e conigli (abito in campagna ma lavoro fuori)con la falce , certamente più per tradizione che mi affascina e per ricordo del pover amico ,che per bisogno (faccio il giardiniere e nn mi mancan macchinari per tagliar erba) .
                        Son daccordo con Giors per quello che ha spiegato , aggiungo solo che la lama va battuta tolta dal manico e rivolta verso il basso ,e a me diceva sempre sul ferro(quella specie di cuneo )piantato su un ceppo o simil che assorba le vibrazioni delle martellate (leggere e precise)che altrimenti fan diventar ondoso il filo della lama.
                        Inboccalupo a Katanga che nn è certo facile imparare senza veder di persona ma fa parte della storia contadina che nn va lasciata morire

                        Commenta


                        • #13
                          Per reperire gli utensili d'epoca o di nuova costruzione non ci sono problemi;



                          senza contare poi che in qualsiasi mercatino d'antiquariato le trovi facilmente tra i ferri esposti sciolti a terra od in cassette.
                          E' comunque anche questa operazione una piccola " arte" ma sicuramente la imparerai.
                          Io non mi ci sono mai cimentato pur avendola vista fare innumerevoli volte.
                          Da noi gli anziani usavano la tecnica che Giors ti ha descritto e dicevano che sbagliando la battitura, la lama si "incartava" ( perdeva cioè le caratteristiche meccaniche di flessibilità etc. )
                          Non tutti usavano poi incudine e martello come quelle della tipologia riportate.
                          Alcuni avevano l'incudine a superfice di lavoro piana e di converso il martello a penna arrotondata.

                          Commenta


                          • #14
                            complimenti, hai fatto una cosa grande a farti insegnare questa arte, i moderni mezzi te lafaranno usare poco, ma averla appresa, rinfrescarla ogni tanto e poterla trasmettere a generazioni future ti sara di molta gratificazione.

                            Commenta


                            • #15
                              Bhe', che dire se non che ringrazio tutti Voi peril supporto che mi avete dato in questi giorni.Effettivamente il motivo principale della mia richiesta era proprio non far cadere quest' arte se cosi si puo dire........mi attira tutto cio' che facevano i nostri padri e nonni come x esempio i muri a secco che sfidano il tempo ancora oggi o le travature delle vecchie case e ci sarebbero mille altre....Grazie ancora a tutti

                              Commenta


                              • #16
                                Se non ricordo male, mio zio mi ha insegnato che nn devi battere il filo della falce, ma un po' più verso la costa, almeno all'inizio. Con le e successive passate ti avvicini in progressione verso il filo.
                                mio zio ha piantato il ferro su un ceppo ed a questo ha inchiodato delle tavole, così ci siede sopra. Se ho tempo vado a fare alcune foto.
                                Ho provato anch'io dare alcuni colpi, ma mi hanno subito fermato perché stavo per rovinare la falce. Ho cmq ancora nelle orecchie il costante battere del martello sul ferro: circa 80-100 battute al minuto, ma come si dice dalle nostre parti "ghe vol soramanego".
                                E poi anche falciare nn è facile. A me dicono sempre di lavorare "de cueo" cioè con la parte della lama verso il "falcher" , cioè dalla parte del manico, di tenere la falce aderente a terra e di fare dei bei archi.
                                Per le travature in legno mio papà mi ha sempre raccontato delle capriate dell'arsenale di VE. una ventina di metri di campata.

                                Commenta

                                Caricamento...
                                X