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Demolizione con Esplosivo a Torino - Via Artom

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  • Demolizione con Esplosivo a Torino - Via Artom

    Sicuramente per distrazione ... ero convinto che nell'album fotografico Costantino non fosse riuscito a caricare il bellissimo video della famosa demolizione a Torino, in via Artom.
    Effettivamente era sufficiente cliccare su "scarica immagine".
    Complimenti Costantino... davvero.
    Credo sia stata una bella soddisfazione per te e la vostra impresa!

    Per scaricare i 2 video:
    28.12.2003 - Torino - 1° Botto
    28.12.2003 - Torino - 2° Botto

    Ho trovato (e ce ne sono moltissimi) anche un articolo de "La Repubblica":
    Torino, abbattuto il palazzo simbolo degli operai FIAT

  • #2
    per quanto riguarda l'esplosivo ho 1 domanda....qual'è il limite che porta ad usare l'escavatore da demolizione piuttosto che l'esplosivo???è una questione di sicurezza o di costi???certe situazioni impongono che la scelta sia 1 sola ma altre??
    Chi sa qualcosa a riguardo alzi la mano!!!

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    • #3
      ei Costantino complimenti x il botto !!! mandaci se puoi altre foto del dopo ( botto ).... chissa che montagna di macerie.... ciao

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      • #4
        Buongiorno a tutti quanti voi...non mi ero accorto di questo post...che riguardava noi! Da molti giorni non faccio altro che lavorare...non ho visto mio figlio sveglio per due giorni di fila!!
        Se guardate nell'album fotografico ci sono due foto scattate immediatamente dopo l'esplosione: stavamo ristabilendo la viabilità e pulendo le strade...invierò altro materiale.
        Proprio lunedì abbiamo consegnato il cantiere al Comune di Torino, esattamente secondo i tempi previsti dal progetto.
        Le macerie erano veramente una montagna ma le abbiamo smaltite tutte in poco più di un mese utilizzando semplicemente un EX215 e un EX285 con frantumatori VTN ed un EX285 al carico delle macerie sui mezzi. Ora c'è una spianata senza più nulla...devono ancora decidere cosa costruire al posto dell'edificio.
        Il lavoro è stato molto impegnativo e sto proprio scrivendo un articolo dettagliato che uscirà fra breve su Macchine Edili (grazie Pablo per la splendida opportunità che mi hai offerto! ).
        questo è stato il primo lavoro effettuato con l'esplosivo dalla nostra impresa e ci siamo affidati, per tutte le operazioni di piazzamento e brillamento delle cariche, alla ESPLODEM di Modena, una azienda molto seria.
        Alla fine è stata tutta una scommessa: la gara è stata portata avanti dal Comune di Torino tramite una licitazione privata a cui sono state invitate a partecipare tutte le migliori aziende di Torino e del nord-italia (da Torino Scavi Manzone S.p.A, Fratelli Baraldi, Noldem, General Smontaggi, Despe per citare le più famose....). Alla fine hanno presentato l'offerta solo Despe e noi...in effetti era il primo lavoro effettuato su un edificio con una struttura del genere in Italia: l'abbiamo spuntata noi con un ribasso del 15.43% aggiundicandoci per la prima volta un appalto pubblico con il Comune di Torino. Penso che abbia giocato a nostro favore il fatto di possedere una discarica di IICat di nostra proprietà ed una zona di riciclaggio regolarmente approvata.
        Il lavoro è stato duro perchè ci siamo impegnati ad abbattere l'edificio il 28 dicembre. In circa un mese abbiamo calcolato ed effettuato tutti gli indebolimenti strutturali necessari per ridurre al minimo la quantità di esplosivo necessaria (progetto strutturale firmato dal sottoscritto) effettuando più di 3500 metri di taglio con il disco diamantato e sezionando l'edificio con il filo proprio per ottenere due sequenze di esplosione (se tutto l'edificio fosse crollato insieme una parte sarebbe andata contro un altro palazzo vicino).
        Si sono anche eseguiti 2600 fori con un diametro di 3 cm e profondi 12 nei setti che sono stati minati. Le operazioni di posa dei candelotti sono iniziate il 26 dicembre alle 9.00 e sono terminate il 28 alle 13.00 con una sorveglianza continua della Polizia e dei Carabinieri data la presneza costante di eplosivo in cantiere...insomma, è stato un vero stress emotivo ma sono ULTRAFELICE per il risultato e soprattutto per aver mantenuto gli impegni nonostante la mole di lavoro (alla fine erano comunque 9.800 ton di cls) e la difficoltà tecnica dell'intervento.
        A prescindere da edifici come questo, che richiedono molto esplosivo, penso comunque che in strutture "a telai" (ossia a travi e pilastri con solai in laterocemento) l'esplosivo sia veramente la soluzione ideale perchè, se l'intervento è ben progettato, è il metodo più veloce e sicuro in quanto non espone a rischi di seppellimento o crolli non controllati (qui in Torino un escavatorista è morto nei cantieri della "Spina 3"...c'è ancora l'escavatore mezzo sepolto e posto sotto sequestro). Tutti i nostri operatori si sono dimostrati propensi verso questa soluzione ogni volta che le condizioni lo permettono.
        Inoltre l'aver rimosso questa enorme quantità di macerie in così poco tempo avvalora la nostra tesi dell'utilizzo delle macchine adatte senza ricorrere per forza di cose alle maxi-macchine in lavori che non lo richiedono.
        Saluti a tutti!!
        Costantino Radis

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        • #5
          Eh sì...niente male la demolizione.
          Ma...le particolarità di quell'edificio quali erano esattamente??
          Altro chiarimento...una volta che l'edificio crolla e ci sono tutte le macerie ammucchiate le operazioni di pulizia di queste ultime(separare ferro, legno...)come sono??
          Bè...vista la vostra velocità mi immagino molto veloci.
          Come si presentano i tondini di ferro dopo l'implosione??(lunghi, a brevi tratti...).

          Grazie per la risposta

          CIAOOO!!
          Operatore...fiero di esserlo

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          • #6
            Innazitutto vorrei ringraziare Gianni Palma per la gentilezza che ha dimostrato aprendo questo post!
            Ciao Aldo! Questo edificio era particolare perchè, avendo una struttura portante a setti di cls incastrati tra di loro non era possibile farlo implodere ma soltanto ribaltare (cosa che è stata fatta ma che non si percepisce da quel filmato preso in frontale): diversamente si sarebbe solo accartocciato un poco riducendo semplicemente la propria altezza di uno o due piani ma richiedendo comunque un escavatore con braccio lungo.
            Proprio per questo il lavoro di preparazione è stato lungo ed ha necessariamente voluto parecchie fasi:
            - calcolo delle cadute e degli indebolimenti
            - taglio dei setti portanti in modo da ridurre al minimo le sezioni portanti ed usare meno esplosivo possibile (alcuna concorrenza torinese ha telefonato agli uffici tecnici del comune dicendo che saremo morti sepolti mentre facevamo gli indebolimenti....a quanto pare ho fatto bene i conti.....)
            - sezionamento di tutto l'edificio in due parti con il filo diamantato
            - esecuzione dei fori per le cariche di dinamite
            - esecuzione di una serie di trincee e mucchi di caduta per attutire l'impatto e le vibrazioni indotte nella caduta dell'edificio
            - apposizione, attorno alle zone caricate dall'esplosivo, di reti metalliche utilizzate per le difese dei crinali montani in modo da non proiettare detriti in lontananza
            In un edificio a travi e pilastri tutto questo lavoro non sarebbe stato necessario in quanto i fori per le cariche sarebbero stati molti meno e l'edificio sarebbe stato fatto implodere su se stesso senza la necessità di trincee di caduta.
            Per quel che riguarda i tempi di rimozione delle macerie...dipende dalla loro quantità e dalle macchine impiegate: dopo una demolizione di questo tipo i ferri e le macerie si presentano esattamente come in una demolizione normale. L'esplosione non trancia i ferri ma sbriciola solo il cls. Il peso della struttura vince poi la resistenza dei ferri di armatura (che tra l'altro sono molto esili, una volta privati della necessaria parte di cls, e si inflettono in un attimo sottposti ad un forte carico di punta) piegandoli e rendendo il tutto un groviglio...
            Da qui in poi è necessaria la perizia dell'escavatorista e la capacità di sapere organizzare il lavoro in modo adeguato alle esigenze di cantiere ed alla sua dimensione.
            Per fortuna abbiamo una serie di operatori veramente in gamba, che ci tengono alle loro macchine e sanno lavorare bene: quello che vi ho scritto nel post sull'utilizzo delle macchine sono loro consigli che, nel tempo, mi hanno insegnato a trasmesso (anche se ora le MMT le uso veramente poco!! ).
            Fondamentale è sempre capire in anticipo da dove si parte e dove si vuole arrivare immaginando fin da principio le fasi, gli spazi di manovra degli autocarri che verranno, gli spazi di accumulo del ferro, del legno, ecc. Non è assolutamente facile e non si può improvvisare dal niente...l'esperienza di cantiere che ho fatto nel tempo mi è stata estremamente utile anche nel settore professionale e spesso, se ho dei problemi di progettazione che mi implicano particolari soluzioni in fase di cantiere, vado subito a chiedere consiglio ai nostri operatori in modo che si utilizzi sempre la soluzione migliore e più semplice.
            La separazione avviene quasi tutta con il frantumatore... sembra di battere sempre sui soliti tasti ma, se un operatore usa la testa cerca di utilizzare la propria macchina per fare tutto il possibile: pensando si sviluppano accorgimenti che ti fanno utilizzare pinze e frantumatori come se fossero delle vere e proprie mani spostando anche materiali molto piccoli ma risparmiando un sacco di tempo e fatica. Qui risulta vincente la macchina veloce e adatta alle dimensioni medie del cantiere che, usata con "testa", è vincente rispetto alle macchine grosse usate da "bestia".
            I principi fondamentali sono ordine e cervello...SEMPRE!!
            Non per nulla è nostro vanto il fatto di avere macchine sempre in ordine, che dimostrano molte ore in meno rispetto a quelle effettivamente lavorate, sempre pulite, che lavorano in cantieri sempre ordinati e organizzati....ma ora basta...sembra ancora che voglia farmi un monumento ma non è così. Voglio solo dire che usare una MMT richiede molta perizia e soprattutto molta intelligenza: sono macchine che, se usate bene, fanno cose pazzesche e permettono di risparmiare molta fatica...si dovrebbe pensarci ogni volta che si usano...sfruttarle al massimo per lavorare noi il meno possibile. Rispettarle (fare attenzione a quando si gira in modo da non raschiare da qualche parte, usarle senza prendere colpi inutili, sfruttare le potenzialità dell'elettonica per dminuire consumi e soprattutto rumore...che ci dà tanto fastidio!!) in modo da lavorare anche meno in fase di manutenzione...in buona sostanza, penso che in tutti i lavori, se usiamo la testa, possiamo rendere di più per lavorare meno o...lavorare uguale ma guadagnare qualcosa in più!!
            Ho divagato....scusate...saluti!!!
            Costantino Radis

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            • #7
              Costantino questo è un argomento che mi interessa parecchio, a livello di "conti" come hai ragionato? Anche per dare la precedenza al crollo di una parte rispetto a un altra hai spinto l'indebolimento fino a che valori? Inoltre la committenza ti aveva dato i disegni strutturali o hai dovuto fare un rilievo completo di tutti i nodi e i punti critici? Grazie per le risposte.
              Anche il mail privata se esuliamo dagli argomenti del forum

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              • #8
                Buonasera a tutti.
                Mi inserisco nel vostro forum per la prima volta in assoluto dopo che mio fratello, il famoso Costantino, mi ha reso partecipe delle vostre discussioni su questo sito riguardanti il movimento terra.
                Mi sono intromessa per ringraziare tutti quanti voi che avete apprezzato le mie foto ed i miei filmati e che gentilmente mio fratello ha pubblicato per farmi forse una sorpresa visto che non me lo aveva detto fino ad oggi.
                Si e’ anche dimenticato di scrivere che nell’impresa di famiglia ci lavoro dal 1987 e che ricopro il ruolo di quella che in sordina segue la registrazione del lavoro giornaliero di cantiere, la regolarita’ della legge 626 in azienda, informo sulle novita’ legislative, la burocrazia e’ il mio pane quotidiano che purtroppo oggi conta come il lavoro pratico di cantiere.
                Tra le altre cose mi occupo anche della gestione dei rifiuti: la loro registrazione dopo la classificazione e la compilazione del mud (per chi e’ del settore sa di cosa sto parlando).
                In merito al cantiere di via artom, grazie alla collaborazione di tante persone il cantiere e’ iniziato e’ proceduto e finalmente e’ terminato nel migliore dei modi.
                Al momento l’unico problemino con cui mi sto battendo materialmente e’ che la smat (acquedotto di torino) venga a chiudere la presa provvisoria di cantiere e ci permetta quindi di poter consegnare il sito al comune di torino entro venerdi’ prossimo 20 febbraio come indicatoci dal direttore dei lavori.
                Per quanto riguarda le macerie risultanti dalla esplosione, mio fratello ha ragione su tutto: la perizia e l’esperienza degli operatori che con noi lavorano e’ indispensabile; devo aggiungere che la presenza di nostro padre in cantiere dal primo all’ultimo giorno ha spronato in tanti anni di attivita’ i suoi operai a seguirlo in tutto.
                Persino l’ultimo assunto proprio durante questo lavoro ha imparato a destreggiarsi in cantiere imparando proprio da mio padre e dai colleghi.
                Comunque la cernita dei rifiuti e’ avvenuta a mano per parecchi giorni proprio per poter separare dei rifiuti misti che non erano ne’ ferro ne’ sfridi da demolizione ed indirizzarli al recupero presso centri autorizzati.
                Spero di poter nuovamente intervenire nel vostro forum con cognizione di causa.

                Saluti a tutti.

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                • #9
                  Simao contentissimi di averti tra noi Tiziana.

                  Ei ma...quante ragazze ci sono appassionate di edilizia!!
                  Bene bene...sono contento di questo!!
                  Sono contento che non sia una cosa da soli uomini!

                  Comunque grazie per le specifiche...conosco tuo fratello solo telefonicamente e spero presto di poterlo incontrare personalmente...magari assieme a te e a vostro padre.

                  CIAOOO!!
                  Operatore...fiero di esserlo

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                  • #10
                    Ciao Tiziana!
                    Ma anche qui!?? Proprio non mi dai pace!!
                    Comunque grazie per l'intervento!!
                    Per Bogio: ti risponderò non appena avrò un attimo di tempo...comunque la faccenda è molto interessante!Abbi solo un attimo di pazienza...mi fa piacere parlare con un tecnico!!
                    Costantino Radis

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                    • #11
                      Non ti preoccupare Costantino fai pure so cosa vuol dire non avere tempo....

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                      • #12
                        Ciao a tutti!
                        Finalmente sono tornato...
                        Scusa ancora Bogio per quanto ti ho fatto aspettare.
                        A mio parere il titolo giusto per questo post avrebbe dovuto forse essere "Demolizioni con eslosivo o con escavatori super-long?".
                        Non sarebbe male che gli operatori prendessero questa strada e dessero i loro pareri.
                        Questo perchè nella risposta che mi accingo a dare questo tema si intreccia con quanto scriverò in base sia alla richiesta di Bogio che alle domande fatte da Aldo & C.
                        Il fatto di demolire con l'esplosivo non è stata una nostra specifica scelta professionale ma una scelta della committenza (nello specifico la Città di Torino). Questo in base ad uno studio di fattibilità che, come sicuramente sai, deve precedere una progettazione articolata nelle tre fasi previste dalla L.109/94 per tutte le opere pubbliche. Questa procedura si è utilizzata per una demolizione perchè il caso in esame si presentava alquanto complesso vista la mole del manufatto e la sua collocazione all'interno di un quartiere residenziale densamente popolato.
                        La prima valutazione ha giudicato più conveniente, da un punto di vista economico, la demolizione con l'esplosivo rispetto a quella con macchine super-long: la valutazione è stata effettuata sia tramite i listini prezzi ufficiali su cui si basano di solito le gare d'appalto per i lavori pubblici che attraverso una attenta analisi di mercato che ha coinvolto anche parecchie imprese molto ben conosciute sul mercato nazionale.
                        Questa scelta è stata poi appoggiata dall'Amministrazione in quanto il lavoro è il preludio alla riqualificazione di tutto il quartiere, uno dei più difficili di Torino, in cui i problemi sociali sono all'ordine del giorno: la volontà è stata quindi quella di "progettare un evento" che avesse anche altri risvolti oltre a quello tecnico. Non per niente è anche intervenuto Edoardo Bennato che, oltre che cantautore di successo è anche un architetto che a Napoli si è molto battuto per la riqualificazione di Bagnoli. Era non solo presente il giorno della demolizione ma ha anche tenuto un concerto gratuito nel mese di ottobre proprio davanti alla torre che è stata abbattuta.
                        Queste premesse, lunghe ma a mio avviso necessarie, servono per spiegare innanzitutto la complessità di certe scelte che a volte travalicano anche gli aspetti tecnici...continuo fra poco....piccola interruzione!!
                        Costantino Radis

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                        • #13
                          Per Bogio: riprendo il tema interrotto...
                          Dicevo che la scelta di usare l'esplosivo è stata una valutazione che la committenza ha effettuato e giudicato ragionevolmente economica, anche in funzione dei risultati che ci si attenddeva di raggiungere.
                          Questo ha portato allo sviluppo di due fasi di progettazione, preliminare e definitva con un relativo bando di gara che ha seguito il suo iter. All'impresa vincitrice è stato inoltre chiesto, oltre all'esecuzione del lavoro, la stesura degli elaborati esecutivi del lavoro.
                          Questi dovevano comprendere tutti i dettagli, le verifiche putauali sulla struttura, la definizione degli indebolimenti, ecc.
                          Il mio compito è stato proprio quello di preparare tutti questi elaborati e di monitorare la struttura nelle primissime fasi di indebolimento.
                          Entrando nel puro aspetto tecnico, a livello di conti si è ragionato in modo abbastanza semplice.
                          Si è verificata la corrispondenza degli elaborati di progetto alle effettive dimensioni dell'edificio tramite un rilievo. Con il georadar si sono individuati i ferri presenti nei setti in c.a. e si sono effettuate le prime verifiche calcolando il peso proprio e andando a vedere, dato lo svuotamento dell'edificio da tutti i carichi, quali potevano essere le sezioni resistenti con l'edificio "a vuoto".
                          Visto questo e soprattutto vista la direzone di caduta, si è proceduto ad ipotizzare dei tagli nei setti portanti in modo tale che l'edificio avesse la direzione preferenziale di caduta che si voleva facendo in modo che la risultante della forza-peso uscisse dal baricentro dell'edificio. Abbiamo ragionato niente meno di come quando si taglia un albero, andando a formare un cuneo che poi, con l'esplosivo, si sarebbe "tolto" andando a sbriciolarlo.
                          A livello operativo di verifica non si è fatto altro che calcolare l'area di influenza di ogni singola parte gravante sulle sezioni resistenti che avremo lasciato dopo i tagli: si sono poi corrette le geometrie facendo in modo che ogni singola porzione rimasta fosse sufficiente a portare niente meno che le parti gravanti su di essa minimizzando le parti di cls lasciate in modo da usare meno esplosivo possibile.
                          Nelle considerazioni abbiamo anche fatto in modo di tenere il giusto margine di sicurezza operativa necessaria al nostro intervento: si sono puntellate le solette nelle zone indebolite nel momento in cui si sono rimossi i pezzi di setti in cls che si sono tagliati e soprattutto si sono eseguiti tutti i fori per la dinamite prima di eseguire i tagli in modo da ridurre al minimo pesi e vibrazioni sopra la struttura indebolita.
                          Per favorire la caduta verso la direzione prescelta si sono inoltre rimosse le facciate, realizzate con pannelli prefabbricati, proprio sul lato verso la caduta stessa.
                          Questa operazione è stata effettuata con un Fiat-Kobelco EX355 munito di pinza NPK e frantumatore VTN Europe.
                          Per quanto riguarda il metodo utilizzato per le verifiche si è usato quello delle "tensioni ammissibili" in quanto più rispondente alla realtà della struttura in esame (progettata a suo tempo proprio con questo metodo) e quindi in grado sia di cogliere meglio gli aspetti peculiari della stessa che di lasciare margini di sicurezza superiori rispetto al metodo degli "stati limite".
                          Spero di essere stato esuriente....ciaooo!!
                          Costantino Radis

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                          • #14
                            Esauriente Costantino!!!
                            Una richiesta da parte(penso)di tutti...non avresti qualche foto del dopo-demolizione con i vari mezzi al lavoro(oltre naturalmente a quelle bellissime che hai già inviato)?????

                            Grazie ciao.
                            Operatore...fiero di esserlo

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                            • #15
                              Ho un sacco di altre foto ma non in formato digitale come quelle messe nell'album.
                              Sinceramente preferisco le macchine tradizionali rispetto a quelle digitali in quanto offrono caratteristiche maggiori riguardo a obbiettivi e luminosità ma sono meno versatili per latre cose.
                              In sostanza ve le invierò non appena le avrò scansionate!!
                              Costantino Radis

                              Commenta


                              • #16
                                Per la qualità hai ragione...anch'io per certe cose utilizzo la normale...ma per fare foto di lavori o mezzi spesso utilizzo la digitale perchè le foto che poi non interessano più le cancello(soprattutto le foto che facciamo a saldature o a scavi).

                                CIAOOOO!
                                Operatore...fiero di esserlo

                                Commenta


                                • #17
                                  Grazie Costantino per le risposte, immaginavo una soluzione simile per ridurre le sezioni, mentre ero più curioso di sapere come si ragionava per indirizzare la caduta nella direzione voluta.
                                  Ultime due cose, a livello di sicurezza come ci si comporta con l'esplosivo in cantiere, hai parlato di vigilanza da parte di carabinieri e polizia per evitare brutte sorprese ma a voi ditta che obblighi comporta l'utilizzo di una simile soluzione?
                                  Infine nella tua zona è una tecnica a cui si ricorre e viene vista come una valida alternativa dalla committenza o è qualcosa a cui si ricorre più per effetto scenico che per reale convenienze? Quando da me era stato demolito un capannone interno alla fornace Rdb di Lugagnano con l'esplosivo erano intervenuti tutti dal sindaco al presidente della provincia a qualsiasi carica istituzionale, pensa che avevano chiuso anche la strada statale "panoramica" dello stabilimento per permettere le riprese da parte delle tv locali..... Poi in seguito interventi con esplosivo non ne ho più visti, anche adesso stanno demolendo due ciminiere di una centrale enel ma usano sistemi convenzionali.
                                  Ciao e Grazie

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Ciao Costantino, una domanda anche se con un po di ritardo...
                                    Per fare in modo che un l'edificio imploda su se stesso, si indebboliscono le strutture centrali dell'edificio nello stesso modo in cui sono state inebolite quelle laterali?
                                    Questo tipo di lavori di demolizione con espolosivi, da quali norme sono regolamentati per quel che riguarda l'analisi dei rischi?
                                    Ciao e grazie!
                                    Marco Colagrossi

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                                    • #19
                                      Proprio oggi ho letto sul numero di Macchine Edili di Giugno 2004 (Editore Tecniche Nuove) l'interessante articolo di Costantino titolato metaforicamente "Esplosione Sociale".
                                      I miei complimenti Costantino, non voglio immaginarmi lo "stress mentale" che vi ha procurato la progettazione e l'organizzazione di una demolizione così delicata e particolare.
                                      Per la foto più suggestiva voto la panoramica dall'alto nella quale si vede l'ex edificio diventato un enorme ammasso di macerie.

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                                      • #20
                                        Ciao a tutti

                                        Ho letto anche il l'articolo su Macchine
                                        Edili.

                                        Gran bel lavoro e bello anche l'articolo.

                                        ciao

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                                        • #21
                                          Ciao a tutti e grazie per l'interessamento....mi spiace se non ho riposto ne' a Bogio ne' a Marko ma proprio non ho visto le domande...ultimamente non ho frequentato più molto questa "università delle MMT" per mancanza di tempo.
                                          - Per Marko: nel caso in esame non c'è stata implosione ma ribaltamento dell'edificio. Questo lo si è ottenuto con l'ottenimento di una sorta di cuneo che è stato "tolto" con l'esplosivo e ha fatto cadere l'edificio su un lato (come tagliare un albero). Nel caso delle implosioni (assolutamente sconsigliate per edifici a setti come quello del lavoro in oggetto: si rischia di non abbattere per niente l'edificio lasciando un "coso" mezzo su e mezzo giù tutto pericolante!!), usate per edifici a pilastri, semplicemente si vanno a differenziare i tempi di scoppio delle cariche in modo che esplodano prima quelle all'interno e poi, man mano, quelle che vanno verso l'esterno in modo che ci sia prima il crollo delle pari interne e poi quello delle parti esterne verso l'interno trascinate dalle strutture che stanno già cadendo. La logica, insomma, è quella di partire dal punto in cui si vuole che inizi il crollo e poi andare a seguire verso i punti periferici. Questo modo vale anche per demolizioni in cui si predilige una sequenza di abbattimento piuttosto che un'altra, a seconda delle esigenze di cantiere e di sicurezza.
                                          La legge che regola l'attività di fochino è il D.P.R. 302 del 19.03.1956. Ci sono poi tutta una serie di circolari esplicative in tema di armi ed esplosivi. Comunque le norme comportamentali sono contenute in quel D.P.R.. Ovviamente tutto avviene con la sorveglianza deli agenti di P.S. (durante il caricamento e fino alla distruzione dell'esplosivo avanzato sono stati con noi due artificeri della polizia che hanno controllato ogni minima cosa che abbiamo fatto): nel caso specifico vi era molta sorveglianza diretta da parte di polizia e carabinieri sia perchè il caricamento e il brillamento sono durati tre giorni ininterrotti, sia perchè la zona in cui si svolgeva il lavoro non è conosciuta per essere un posto "tranquillo". Inoltre si era sotto le feste di fine anno e quindi qualche "buontempone" poteva pensare di entrare in cantiere e portarsi a casa un "botto speciale" per festeggiare il fine anno!! (tutte le circolari e leggi sugli esplosivi le trovi su www.earmi.it, anche il manuale del fochino!!)
                                          - Per Bogio: avendo, di persona, fatto parecchie demolizioni usando macchine di vario tipo (escavatori, pale cngolate e gommate) penso che, se bene usato, l'esplosivo sia il metodo più sicuro che ci possa essere. Per noi è stata la prima volta e da ora in poi lo propongo ogni volta che posso: purtroppo non c'è rispondenza da parte della committenza che ignora gli aspetti positivi del metodo e spesso nemmeno ti ascolta.
                                          Dobbiamo demolire, tra pochi giorni, un vecchio mulino per la farina con dei silos in c.a. alti 40 metri. Io l'avrei fatto con l'eplosivo in quanto il luogo lo permetteva: il committente proprio non ha voluto. Dobbiamo usare un long-demolition con costi di gran lunga superiori e in condizioni di sicurezza di gran lunga inferiori...ovviamente il committente non ci corrisponde il prezzo adeguato in base alla difficoltà del lavoro ma un prezzo "vuoto per pieno" in base ad una demolizione ordinaria.
                                          Dove si può usare l'esplosivo ben venga.
                                          In autunno ci sarà la gara di appalto per abbattere, sempre in via Artom, un palazzo vicino a quello demolito da noi a fine anno: nonostante l'edificio sia un po' più grande, si è deciso di usare tecniche tradizionali a macchina perchè gli spazi non consentono il ribaltamento dell'edificio.
                                          Ogni demolizione è una storia a sè....bisogna studiare il metodo adatto in base alle circostanze. Qui in Torino è comunque abbastanza usato, dopo una lunga serie di resistenze: nei lavori della Spina 3 le ciminiere andavano giù una al giorno con la dinamite.
                                          - Sull'articolo: grazie per averlo letto. Sono felice se, dal pezzo, sono riuscito prima di tutto a far respirare l'aria che circondava il lavoro. Tutti i giorni giornalisti, TV...hanno girato anche un film che è stato proiettato in prima al Museo del Cinema (alla Mole Antonelliana...venite a vederlo perchè è un museo fantastico...la radio, la TV e il cinema italiani sono nati qui a Torino). Insomma, avevamo gli occhi di tutti puntati addosso, con report sul cantiere che andavano in onda spessissimo sul Tg regionale di RAI3. Inoltre, i concorrenti...insomma, è stato proprio faticoso e stressante. Nell'articolo ho cercato prima di tutto di evidenziare il lato umano del lavoro (cosa che cerco di fare in ogni situazione...dietro alle opere, grandi e piccole, ci sono sempre delle persone ma molti tendono a dimenticarlo!!): se ci sono riuscito e ho trasmesso la tensione emotiva che ci ha accompagnati, sono proprio contento.
                                          Salutoni!
                                          Costantino Radis

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                                          • #22
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