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storie d'altri tempi

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  • storie d'altri tempi

    Trakker: "se sbaglio mi corriggerai", ma la seconda storia sul "che cu..." ho vinto al gratta e vinci, la scrivo ex novo. Un bel giorno di sole estivo e rovente, mi reco con un collega all'area di sosta di Magliano Sabina dell'autostrada Firenze-Roma per vedere un Esagamma 516 2 assi con rimorchio, carico di pasta, spaghetti, rigatoni, penne ecc., che non voleva ripartire perchè il motore s'è bloccato mentre l'autista s'era fermato per un caffè: guarnizione testa bruciata e acqua in un cilindro. Mentre inizio a smontare le teste, il mio collega va a comprare la serie all'autoricambi: cabina arroventata dal sole e dal calore che emanava il motore surriscaldato, mancanza delle comodità d'officina: avvitatrici pneumatiche, chiavi specifiche ecc. La tuta, fradicia di sudore, era diventata una seconda pelle un po' stretta; pulizia delle parti con pennello e gasolio; spianatura delle teste con tassello e tela smeriglio ecc. Eppure qui entra la componente del "che cu...." inerente alla fortuna: a lavoro ultimato, il motorino d'avviamento non gira perchè le batterie sono a terra, i cavi per collegare le batterie a qualcuno stanno in officina, vado a svegliare un camionista napoletano che dormiva in un 690 con rimorchio, non aveva i cavi per l'accensione ma, aveva un cavo di traino, corto ma l'aveva, In un attimo stacchiamo i rimorchi dai due autocarri, attacchiamo l'Esagamma al 690 e, ultima racomandazione, girare sul piazzale finchè l'Esagamma non ricarica l'aria dei serbatoi. Tutto bene, l'Esa si avvia, lo riposizionamo dov'era, il 690 si sgancia e riprende il rimorchio per proseguire il viaggio ma, l'Esa andava a 5 cilindri e mezzo xchè una cannetta perdeva gasolio dall'attacco sulla pompa: stringi stringi, sempre gasolio perdeva. In officina si sarebbe risolto in un attimo con una piccola guarnizione conica in rame da mettere sotto la cannetta, ma lì a 30km dove la trovo la guarnizione? Qui subentra il che cu... della fortuna: seguendo la perdita, lo sgocciolamento di gasolio cadeva in terra proprio sopra alla guarnizioncina caduta allo smontaggio. In pratica avevamo parcheggiato, dopo il traino, esattamente dov'eravamo prima. A farlo apposta non ci saremmo riusciti.
    Alla prossima: 682n2 3 assi "Scoppoletta" contro Esagamma 516 3 assi "er matto"; Raccordo Anulare-Fiano Romano 1°ma manche, Fiano Romano- Raccordo Anulare 2°da manche. Chi perde paga la cena per tutti, 50 persone circa tra meccanici, colleghi e intrufolati vari. Che mangiata!!!!!!!!!!!

  • #2
    Io non c'ero ma se ci fossi stato avrei scommesso sull'Esagamma.....
    http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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    • #3
      Guarda che non volevo assolutamente sminuire la Jeep, paragonandola ad una range Rower col motore del 50nc, intendevo dire che la Range Rower così combinata a perso tutto il comfort di cui è dotata, diventando spartana come la Jeep o la mitica ar59. Sopratutto le vibrazioni, il rumore e le prestazioni: molto meno veloce ma con una forza maggiore e il cambio sempre a pezzi.

      x Nico-Terex, se ti riferisci alla gara 682- esagamma, stasera ti faccio sapere se avresti vinto. Comunque è stata dura assegnare una vittoria perchè.................
      Premesso che "scoppoletta" era un ex lancista, prima del 682 aveva un Esatau b, da quando si votò anima e corpo al 682 fu una battaglia continua per affermare le sue scelte e non perdeva occasione per schernire i lancia, tutti: dall'Esatau all'Esagamma. Quando gettò, sorpassandolo da scarico, una scatola di fiammiferi all'interno dell'Esagamma, scoppiò la bomba: la sera al bar c'è mancata la scazottata, ma è stato un'attimo, è partita subito la sfida. Una settimana di preparativi: il 682 3 assi nell'officina che poi divenne mia, l'Esagamma, un 516 3 assi uguale a quello del frantoio di 6ro, in un'altra officina: controlli vari; aumento di mandata gasolio dalla pompa; sostituzione del rapporto al ponte per il 682, idem per l'Esagamma che credo montò il differenziale di un pulman, particolare non insignificante: sull'Esagamma furono montate le ruote esterne delle gemellari più alte di una misura. Pronti via, fumo nero a non finire: s'è annuvolata l'autostrada, traffico bloccato da chi seguiva i due matti x lasciargli strada sgombra, testa a testa per diversi km poi, la carta vincente: le ruote più alte dell'Esagamma, sull'allungo hanno la meglio per pochi metri sul 682. Incaz..volati al massimo si riparte per il ritorno: 682 in testa alla partenza e l'Esa che rimonta centimetro dopo centimetro sull'allungo fino a giungere sul raccordo anulare davanti al'82, esplosione di gioia da una parte e delusione dall'altra e cena per tutti da Elsa a Ponte Milvio, paga Scoppoletta. A cena, belli alticci tutti, è partita un'altra sfida, meno rischiosa ma più pericolosa: bisognava avere il coraggio di andare a P.zza Venezia e...................................a domani
      Ultima modifica di rommel; 03/04/2007, 21:26.

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      • #4
        Che bella storia Rommel!!! Continua così! Ah,prima che mi dimentichi: complimenti per il bellissimo nick name!!! Un grandissimo militare,ma prima di tutto un grandissimo uomo E' il mio elemento del terzo Reich preferito

        Son proprio curioso di leggere com'è andata 'sta gara tra Esagamma ed 82

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        • #5
          Incredibile, mi sembra di essere in osteria a sentire sta storia.... Odore di sigaro e di mani che profumano ancora di nafta, romanella e Frascati a litri, e quell'aria allegra e semplice che nei bar di oggi non si trova più... Peccato. Si potrebbe aprire un post apposito, anzi, lo apro io: lo chiamerò "storie d'altri tempi"....
          http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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          • #6
            storie d'altri tempi

            X FIAT-ALLIS HD41, certo il tuo nick name è un po' complicato x chi non se ne intende di ruspe. Eccoti accontentato per la sfida 682 home - vs Esagamma.
            Dimenticavo: il mio nick name non è dovuto alla simbiosi col condottiero ma, è una modifica del nome reale che poi m'hanno appioppato come "Rommel la volpe dell'officina".
            La scommessa 2 (nessuna vendetta). In trattoria, belli alticci tutti, è partita una scommessa fuori dai motori: chi ha perso, non avrebbe avuto il coraggio di scaricare un camion di terra da sterro in mezzo a Piazza Venezia, qualora l'avesse fatto, avrebbe avuto diritto alla rivincita. Lo sconfitto s'è preso una settimana di tempo x portare a termine l'opera, eravamo tutti convinti che, smaltiti i fumi dell'alcool, non se ne sarebbe fatto nulla, invece "scoppoletta", zitto zitto, il venerdì successivo s'è presentato alle 2 di notte, carico di terra, a Piazza Venezia e, mettendo su una pantomima alla Totò, ha cominciato a prendere misurazioni con um metro da falegname al centro piazza, ha buttato giù qualche transenna che teneva sul camion, ha recintato un triangolo di piazza e, con l'aiuto di un poliziottto intervenuto xchè incuriosito, ha fatto manovra e scaricato sotto l'ex balcone del duce e se n'è andato. Testimoni del fatto: Roberto Zanni meccanico dell'avversario; Pietrino Gugliemi meccanico suo e mio capo; Mario Gigli e Nando Pignoloni amici comuni che, appostatisi all'angolo con Via del Corso, hanno testimoniato la scena. Rivincita concessa da li a tre mesi in data da decidere.
            Il lunedì successivo alla sfida, l'Esagamma ha scoppiato le gomme posteriori perchè, per la fretta di andare a caricare in cava, non è passato dal gommista per togliere le esterne che aveva montato più alte e che l'hanno fatto vincere. Buonanotte a tutti
            Ultima modifica di rommel; 04/04/2007, 22:31.

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            • #7
              Storie d'altri tempi...

              Invito Rommel a continuare qua le avventure d'altri tempi tra Lancia e Fiat ed altri mezzi. Una maniera in più per conoscere il mondo dei camionisti di quando l'Italia era in epoca meno abbietta di ora....

              Forza Rommel, istruiscici!!! Poi magari racconto anche qualche storiella di mio nonno quando aveva ancora il Dodge a metano (70 Km con una bombola!!! ) e trasportava pulcini vivi per il consorzio....
              http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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              • #8
                Spero di poter metter qualcosa di mio.. Anno 1979, Estate, a inizio anno mio padre compra un Om160 U/A, che ci viene consegnato dopo varie peripezie a Luglio, contemporanemante 3 fratelli titolari di una "blocchiera" (fabbricazione di blocchi in cemento) comprano un 682N4.. il 160 di mio padre, dopo poco piu di una settimana di vita viene opportunamente "rinforzato" (balestre, balestrini e relativi supporti) in modo da sopportare i 9 mc di carico... E comiciano le "scommesse"... al baretto solito cominciano i commenti: "Il 160 non va come l'82" , "Il 682 va di piu.." e via di seguito.. ed allora ecco l'eterna sfida tra mio padre e uno dei 3 fratelli, iniziata con il 682N2 di mio padre... ma questa sarà un altra storia se volete.. Si carica a Mirto Crosia, sia il 160 sia il 682 hanno lo stesso ribaltabile Calabrese da 8 mc (si arrivava a 9mc con il "cappello" al centro).. e si parte... mio padre tenta piu volte il sorpasso, aiutato dal cambio sincronizzato.. ma il traffico non permette tanto... prove e riprove sino a che non inizia la Superstrada... piccolo tratto in salita... il 682 fuma da matti... ma il passo piu ridotto del 160. aiutato dalla mezza marcia pneumatica, fa compiere il balzo... ed allora il sorpasso... dopo i camion sono pari.. ma quella salitina ha fatto la differenza, si arriva allo svincolo di Rossano, il 160 ha un freno motore piu efficente, e nonostante i 9mc sopra, nello svincolo si piega piu del 682.. ma resiste, arrivati alla strada che collega il mare al centro, la strada è in salita cosi come nello Scalo di Rossano.. e il cambio sincronizzato, il maggior numero di giri e qualche cavallo in piu, permettono al 160 di arrivare all'impianto con 3 minuti netti di vantaggio... e la sera cena "alla calabrese" fatta nel piazzale della blocchiera....ma è solo una delle tante... ed altre ancora vi attendono se volete..

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                • #9
                  Dai Trakker metti altri racconti, mi appassionano molto.

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                  • #10
                    Se volete????a me storie di questo genere mi fanno impazzire
                    Sono talmente messo male che ogni tanto quando alla sera non esco o non c'è niente in tele mi leggo ancora i libri Macchina e rimorchio e Profumo di Nafta nonostante li abbia gia letti 1000 volte
                    La vittoria è mia

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                    • #11
                      Come si cambia una gomma ad un carrellone.....

                      Estate 1983, 160 carico leggero (6mc), carrellone DeAngelis 2 assi dietro e sopra la 955K.. piena salita, caldo da matti... ad un certo punto un botto... una delle gomme del carrelone è scoppiata... mio padre tenta di mettere sotto il cric... ma tra l'asfalto caldo che sembra Chewing gum e che non ti permette di metterti sotto e il peso della 955..l'impresa sembra impossibile.. idea, si abbassano le rampe, si scende la 955 mettendo sotto i cingoli delle gomme vecchie ... solleviamo le rampe.. piccola retro del convoglio... e la 955 con la benna solleva il carrellone quel tanto da poter smontare la ruota, senza non prima aver svitato la stessa.. rapido (si fa per dire con quel solleone e la temperatura del gruppo ruote dato il peso della pala) cambio della gomma, rimettiamo a terra il carrellone, si strigono i bulloni e si va di nuovo avanti con il convoglio... giu le rampe.. e su la 955...Altro che team Ferrari.... ma ci accorgiamo che la gomma montata non è molto gonfia (e poi la 955 non è un peso piuma), si decide di rischiare ...Peccato che arrivati in paese.. scoppi anche la seconda....ma a quel punto, sono solo 500 mt... si decide di andare avanti uguale... e nello scarico, ci rendiamo conto che il carrellone si inclina troppo... fortuna i vecchi copertoni aiutano.. a non far scivolare la 955 sulle rampe dal lato della pendenza... E so 2 gomme.. ma quante altre ancora ne scoppierano.. ma queste so altre storie....

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                      • #12
                        Estate del 85 autostrada del sole dopo l'autogrill di roncobilaccio direzione firenze con daf 2800 con semirimorchio piacenza per trasporto zucchero con 30t caricato a bondeno per roma.a un tratto smette di funzionare la ventola di raffredamento(difetto tipico del daf con innesto eletromagnetico) in meno di mezzo minuto acqua in ebolizione riusciamo ad uscire dalla galleria ed tirarci da una parte.cosa fare e non fare, bisogna trovare l'acqua,lampo di genio con un secchio siamo riusciti a recuperarla da un canale di scolo.ma a quel punto bisognava filtrarla altro lampo di genio,usando la federa del cuscino abbiamo creato un filtro.dopo circa due ore siamo riusciti a ripartire ma a quel punto ormai il viaggio era andato a farsi friggere siamo arrivati a roma dopo l'orario di chiusura.l'unica consolazione èstata che il capostazione ci a lasciato staccare il semirimorchio in un posto sicuro permettendoci di andare a mangiare e lavarci

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                        • #13
                          Originalmente inviato da Trakker Visualizza messaggio
                          .. ed allora ecco l'eterna sfida tra mio padre e uno dei 3 fratelli, iniziata con il 682N2 di mio padre... ma questa sarà un altra storia se volete..
                          Trakker io aspetto questa.
                          Troppo belle queste storie d'un tempo, quando neanche ero nato.Per me hanno un fascino davvero particolare

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                          • #14
                            Nel 1974, dopo tanto "tribolare", mio padre si fa coraggio, lascia il suo lavoro da "dipendente" e compra "a distanza" (ci ha pensato mio zio a Pistoia) un 682N2 del 1958, utilizzato come trattore per carrelli porta vagoni... lo contratta mio zio, lo mandano a Pesaro e viene allestito con un ribaltabile trilaterale con carrello (sarebbe meglio dire postero-monolaterale, dato che non l'ho mai visto ribalatare sul lato sinistro).. ed iniziano le"sfide".. Dalle mie parti i 682N2, N3 e qualche vecchio 122 o 125 sono normali e molto diffusi..
                            Ifratelli di cui al'altra storia hano anche loro un 682N2 piu nuovo del nostro, come nella storia precedente, tutto inizia nel fiume Trionto.. mio padre finisce di caricare la ghiaia ed aspetta uno dei fratelli.. e si parte... i camion sono uguali.. sulla carta, in realtà "l'altro" è stato rimaneggiato, motore N4 e pompa ritarata.. il nostro 682 ha il rapporto 19/29.. l'altro il 21/29.. stranamente pero' su strada si equivalgono.. di nuovo la salitina allo svincolo di C.da Amica.. "l'altro" che è dietro fa la furbata.. imbocca la superstrada..dopo che mio padre aveva preso la 106 "normale", pensando che avendo il passo lungo arriverà prima... Ma non aveva fatto i conti con la distanza chilometrica.. e con i leggeri tratti i falsopiano.. che dato il passo lungo rallentano il camion.. mio padre di cntro ha un po di traffico.. ma all'incrocio centrale di Rossano Scalo.. riesce ad arrivare giusto in tempo per ripassare davanti.. e cominciano 300mt di salita...il passo piu corto del nostro ha la meglio... ed ancora una volta nun vecchietto del 1958 da una lezione... al "furbo"... ma non andrà sempre cosi... "l'altro" fa rimettere le mani al camion e.....alla prossima...
                            Ma esistono anche le scommesse sulle cambiate, sul carico, sui consumi.. e via di seguito...

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                            • #15
                              Prego gente...vuotate il sacco...

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                              • #16
                                Storie d'altri tempi... di quando con un niente si tornava a casa... piu o meno.. anno 1977, mio padre compra una Fiat-allis FL8C.. si va a caricarla dal concessionario che ha un rampa "caratteristica"....fatta con pezzi provenienti da vari trattori e con travi di ferro.. Carichiamo la pala.. e si cena dal rivenditore.. come al solito ( quei tempi molte volte bastava una stretta di mano.. per fare un contratto...).. verso le 11 di sera si riparte.. pochi chilometri e l'N2 rimane al buio.. che è successo? Semplice, essendo il nostro un ex motrice per carrelli ferroviari, è stato adattato al ribalatabile (ha tutto il retro dell N3).. e quindi qualche cavo passa dove non dovrebbe.. nel caricare, si è spostata la ruota di scorta che ha messo in trazione i cavi delle luci posteriori..mandando in corto.. mio padre al buio piu completo, sposta la ruota di scorta.. ma il fusibile è andato.. e mo? Apre il vano portafusibili.. e con la luce dell'accendino cerca il bruciato... e sorpresa.. nella immancabile borsa degli attrezzi (grossa quasi quanto un baule) non ci sta un fusibile adatto.. mio padre e le sue immancabili bestemmie si fanno sentire.. che fare? In autostrada a fari spenti non è cosa.. ed allora con la luce tenue della fiammella di un accendino... smonta il fusibile.. e... la carta delle sue immancabili (allora) sigarette... avvolge il fusibile e lo monta.. piccola sfiammata.. ma le luci vanno.. e si riparte verso casa....sperando che il camion non vada arrosto.... Ma l'N2 arriva a casa sano e salvo... oggi credo sarebbe impossibile.... Altri tempi... quelli dei veri "camionisti", pronti al sacrificio, che conoscevano il loro mezzo, lo sentivano, erano meccanici, carrozzieri, gommisti..e amavano quel camion.. che in molti casi era "il padrone di casa".. e non i tempi dei camion da signorine di oggi che fanno sognare.. un mondo che tutto è tranne che un sogno, signorine che credono di essere autisti solo perchè in tasca hanno una carta di credito rosa..Altri tempi quando essere un autista di "terzo" era un onore... quel "terzo" lo si doveva sudare, ce lo si doveva guadagnare.. Mi ricordo quando andai nella ditta di asfalti, dove il titolare aveva piu di 70 anni .. e nel chiedermi chi fossi.. mi chiese: "Ma hai il terzo?".. Io risposi di si.. e lui ribattè solo :"Domani sera ti diro' io se hai il terzo... o solo la patente"... capito la sottile differenza? (La sera dopo comunque mi chiamo' in ufficio e disse: "Si vede che sei presa da tuo padre.. e che meriti il terzo.. domattina vai col 330F35T"...)
                                Ultima modifica di Trakker; 06/04/2007, 10:51.

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                                • #17
                                  Nel leggere le righe, stavo già immaginando come avrebbe risolto la questione del fusibile.... Perchè??? Semplice!!!! Mio nonno fece la stessa cosa in uno degli iinumerevoli viaggi che feci con lui.... Eravamo andati a caricare delle piastrelle in una ceramica a Fiorano (MO) ed al ritorno si presentò l'inconveniente. I fusibili di scorta c'erano, peccato fossero di amperaggio più basso e ne bruciammo 5 in mezz'ora..... Poi a mio nonno venne un lampo di genio e mi chiese uno dei panini che premurosamente mia nonna preparò. Staccò un pezzetto di stagnola e ci avvolse il fusibile. Il resto l'ha già raccontato Trakker... Peccato però che i bei tempi dei fusibili a siluro siano passati e che ora ci siano quelle specie di fusibili con le linguette... Ripartire ora sarebbe quasi impossibile con certi metodi.... a meno di non rischiare facendo un ponte con un pezzetto di filo elettrico.... Lo stesso metodo lo usai una notte quando con orrore mi accorsi che la linguetta di contatto della mia Mag-Lite era stata completamente "mangiata" dall'acido uscito da una delle pile mezza torcia. Arrotolai un pezzetto di stagnola su uno stuzzicadenti, lo sfilai, lo appiattii e lo infilai tra il tappo posteriore e il polo negativo della pila nuova. Miracolosamente la torcia si accese e ringraziai i metodi "caserecci" del nonno. Quando raccontai il fatto al nonnino, immancabilmente mi disse: "vedat, se tan'l'imparav da mi t'aresi butà via tut!" (vedi, se non lo imparavi da me avresti buttato via tutto!). Quanti trucchetti ho imparato dal nonno, quante volte son tornato a casa con il camion grazie a lui, e quante volte me la son cavata un pò su tutto... Grazie nonno!!!!!
                                  http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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                                  • #18
                                    Che belle storie ragazzi!!!!! Ho letto tutto d'un fiato veramente!! Continuate così!!!!! Complimenti a Nico per l'idea del topic!
                                    Eh si,i nonni insegnano molto,soprattutto se sono stati autisti con la A maiuscola (ovviamente anche quelli che non lo sono stati insegnano tantissime altre cose,ma per noi membri di questo forum,avere nonni ex autisti è una gran bella cosa) Io devo molto a mio nonno,le tecniche di guida su neve e ghiaccio ad esempio.......e quante belle storie mi ha raccontato,sia di avventure coi camion che con le corriere.......dai carichi di cemento da portare al cantiere della diga in Fedaia,a quelli del Vajont, ai passi in inverno con l'82 corriera con la strada talmente ghiacciata che quando appoggiava le catene "camminavano" da sole...A mio nonno devo sicuramente un po' della mia passione per i camion,pure io devo dire "grazie nonno"!!

                                    Vi racconto una storia che mette in luce un gran valore come l'onestà :
                                    Vigilia di Natale di uno dei primissimi anni '60 (non ricordo più l'anno preciso),mio nonno aveva appena concluso l'ultima corsa con partenza a Belluno e capolinea a Falcade (BL) ,quando ha portato la corriera in garage per metterla via,durante le pulizie si è accorto che qualcuno aveva dimenticato a bordo un portafogli strapieno di soldi......c'era tutta la tredicesima di un immigrante che si era portato a casa il gruzzoletto per fare i regali ai famigliari.......che ha fatto mio nonno??? Non ha pensato nemmeno un secondo di fare il bastardo,se n'è fregato di arrivare a casa in tempo per il cenone,pensava soltanto a come doveva sentirsi quello sfortunato signore,ha preso con se il portafogli,è salito sulla sua 600 ed è andato dal prete che,tramite i Carabinieri,ha rintracciato il proprietario del portafogli Il poveretto non finiva più di ringraziarlo,voleva anche dargli qualcosa per il disturbo,ma mio nonno non ha voluto nulla,gli ha semplicemente detto che non aveva fatto niente di speciale e che l'avrebbe fatto chiunque....... Questa è una storia che parla ben poco di motori,però contiene un bel messaggio,non trovate? Certi valori mi pare che nella società odierna siano un po' scomparsi....quindi ho pensato di scriverla.

                                    Nel finesettimana,lavoro permettendo,andrò su dai miei nonni e magari mi farò raccontare qualche bella storia.......così,se vi può far piacere,la posterò.

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                                    • #19
                                      Retromarcia di Cuore

                                      Non è roba mia....questa storia l'ho trovata su internet attraverso una ricerca per il 691 e ho pensato di postarla

                                      Agli esordi della mia carriera sopra al camion,lavoravo in un molino,dove uno dei prodotti derivati dalla lavorazione del mais era il germe,appunto il cuore del mais,materia prima dell'olio Cuore;
                                      avevo 21 anni e quasi fresco di patente presi il posto di un altro autista che era andato in pensione ed il suo lavoro principale era di far spola dal molino alla Chiari e Forti,dove producevano appunto l'olio Cuore;siccome a volte la richiesta di materia prima era sostenuta come i tempi di scarico,molte volte c'era da aspettare;avevo un vecchio Fiat 691 del '72 con la guida a destra e rimorchio con talmente tante ruote che una volta ne persi una e non me ne accorsi che dopo un paio di chilometri!!!
                                      il posto di scarico e spremitura era un vecchio molino a forma di castello in riva al fiume Sile,in un posto che ti lasciava a bocca aperta per la sua bellezza;al centro del piazzale una piazzola con disegnata una meridiana;
                                      ognuno,quindi aspettava a sua maniera:chi si riposava in cabina del proprio camion,chi dava da mangiare ai cigni ed ai pesci che nuotavano a pochi metri dalla riva chi chiacchierava e chi come me curioso di scoprire i segreti di un lavoro nuovo...faceva retromarcia attorno alla meridiana!!!Ebbene si,proprio così ho imparato a fare retromarcia col rimorchio,attendendo il mio turno di scarico;
                                      ora lo stabilimento si è riorganizzato e non produce più in proprio e,
                                      sebbene ora non faccia più quel lavoro,la gente si ricorda ancora di me ed a volte,nei soliti capannelli che si formano nell'attesa,esce ancora questo aneddoto,che,nel mio piccolo,quasi mi fa emozionare per aver scritto un pezzo di storia dietro ad un olio best seller sulla tavola degl'italiani.

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                                      • #20
                                        Grazie!

                                        Grazie mille, Rommel, per le splendide storie che ci hai raccontato!

                                        Spaccati di vita da strada come quelli che hai trascritto hanno il sapore nostalgico di tempi che non ci sono più (con tutti i vantaggi e svantaggi del caso).
                                        Di certo si tratta di emozioni autentiche.

                                        Saluti.

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                                        • #21
                                          Mettendo insieme tante belle storie, con santa pazienza ci si potrebbe cavare fuori un bel film in stile "Amarcord". Secondo me farebbe un discreto successo... L'unica rogna sarebbe trovare dei collezionisti disposti a mettere a disposizione i loro mezzi...
                                          http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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                                          • #22
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                                            • #23
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                                              Atro che assistenza Maia.. carriola e sudori per spostare i pezzi.. idem per lavorare...tra le zolle e la polvere (cadde na chiave 13... 1 ora per trovarla )

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                                              • #24
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                                                Bene ragazzi, mi consola sto fatto che a tribolare non sono stato solo, del resto la madre della jella è sempre gravida, comunque, ai tempi dell'esagamma, gli autisti dovevano arrangiarsi da soli, l'intervento del meccanico c'era solo in casi particolari, certo non potevano sostituire le guarnizioni tc da soli ma, fil di ferro, pinze e martello servivano per riportare a casa o in officina il mezzo. Oggi non possono e non sono in grado di farlo perchè, se non hanno il computer e non hanno fatto un corso di elettronica, tutt'al più possono sostituire un pneumatico e su qualcuno ho anche dei dubbi.
                                                Ci sono comunque degli eventi o delle situazioni che si sviluppano in un'epoca o periodo e in quel periodo è necessario fare delle cose che, ripensate in un altro momento o situazione assumono un valore diverso. Oggi, se un autocarro s'impantana in uno sterro e trita la frizione per uscirne, si chiama il carro attrezzi, si sborsano dei bei soldoni e si ricovera in officina, "ai miei tempi", frase ripresa anche dai nostri genitori, non c'erano neanche i soldi per pagare il meccanico, figurati il soccorso stradale, poi c'era il fattore tempo, avendo vissuto il periodo degli anni 60 a Roma, con il booom economico, palazzinari che hanno costruito interi quartieri, ditte di trasporti che facevano affari d'oro triplicando il carico sui veicoli ecc. ecc., il verbo imperativo era correre e sbrigarsi, figuratevi se si preoccupavano di chi si doveva scavare la trincea per entrare sotto il camion. Forse tutto sommato è meglio oggi ma, sicuramente non escono più personaggi geniali che in 4+4= 8 ti risolvolno il problema o smontano in mille pezzi un paricolare per sostituire un un cuscinetto o un'inezia, oggi i mostri sacri dell'officina sostituiscono tutto il pezzo. Se la pensate diversamente smentitemi.
                                                Per Cive: forse avevi dei dubbi sulla realtà dei fatti, ma credo che nessuno dica balle perchè non c'è necessità, per quanto mi riguarda ti posso assicurare che quello che scrivo è vangelo e ce ne sarebbe da scrivere, sono sicuro che quello che ho fatto sicuramente potrebbe essere accaduto anche a molti altri, del resto non mi ritengo un esemplare unico
                                                Ultima modifica di rommel; 14/04/2007, 21:00. Motivo: Risposta a Cive

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                                                • #25
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                                                  tutte queste storie me le ha raccontate mio nonno e mio zio , lo zio meccanico di professione forse lo avrai anche conosciuto era "zii quinto dell'acquafredda",
                                                  per adesso ti saluto , il tempo è poco ma ti posso dire che è stato un piacere leggerti, magari ci incontriamo a qualche cena che organizziamo di tanto in tanto tutti i membri " de sta citta eterna"........
                                                  dopo questa parentesi aperta in pubblico giusto per confermare i racconti di rommel,e, raccomandarvi di non andare troppo fuori argomento.....
                                                  Ultima modifica di Roberto-roma; 16/04/2007, 20:10.
                                                  c.b. robertino

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                                                  • #26
                                                    Le cavolate

                                                    Salve a tutti, io ho iniziato da intruso a parlare di Esagamma e, con grande stupore, mi accorgo di aver innescato 'na bomba. Non credevo di suscitare in tanta gente degli interessi così marcati ma, visto che 'ste discussioni piacciono, facciamoci un copione, del resto se qualcuno ricorda il film " IL BESTIONE " con Giancarlo Giannini, noterà una somiglianza tra la finzione del film e la realtà delle vostre storie. Scherzi a parte, visto il piacere che avete nel narrare le vostre storie, cosa ne dite di spostare leggermente i discorsi non solo sulle "prodezze", ma anche sulle cavolate fatte, non mi direte di essere immuni da tale patologia? Per spronarvi inizio io, vistomai faccio da trascinatore!
                                                    Un giorno capita in officina un'82n3 3 assi carico di pozzolana, l'autista sentiva un rumore solo da carico ma, non era in grado d'individuarne la provenienza. Il principale mi fa alzare l'82 col cric per infilarsi sotto ad auscultare cambio trasmissione e ponte, infilo il cric di traverso da davanti alle gemellari fino sotto al ponte, da dietro non arrivava x via del terzo asse, alzo le ruote da terra, salgo in cabina e avvio il motore, innesto 2°-3°-4° e accelero fino a 60-70 Km l'ora, gran fracasso ma nulla di anomalo, il capo mi dice di rallentare e lasciarlo in 2° ridotta leggermente accelerato, esce il rumore, veniva dal cambio, erano i cuscinetti della ridotta perchè in normale non si sentiva, il capo mi dice di lasciarlo in 2° ridotta con un po' di acceleratore a mano e di scendere sotto al camion per farmi sentire meglio anche a me, eseguo e ascolto: diagnosi giusta, c'è da smontare il cambio, si parlotta con l'autista per gli accordi, deciso il da farsi prendo e abbasso il cric ma, ahimè c'era la marcia dentro e un po' d'acceleratore, come le gemellari toccano terra l'82 parte passando sopra il cric e, scavicchiandolo x benino, prende la strada del capannone, con un scatto felino corro dietro l'82 per cercare di fermarlo, prima che distrugga il capannone e le macchine che stavano dentro, mi tuffo a volo d'angelo nella cabina, per fortuna la portiera era aperta, con una mano azzero l'acceleratore a mano e con l'altra spingo il freno, mi faccio un male della madonna alle gambe e alle braccia ma lo fermo a 1cm dal bancone, lisciando un Mercedes Pagoda e prendendo in pieno la portiera aperta di una 500d che si è chiusa. Gran spavento e tanto dolore ma contento di aver salvato l'azienda da un catastrofe. Come vedete nessuno è perfetto, ora tocca a voi.

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                                                    • #27
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                                                      Spesso si andava a Livorno con i container in colonne di 6/8 bilici ed anche più, stessa cosa per andare nelle ferriere e stamperie del Piemonte e del Varesotto o a S.Mauro Torinese a scaricare catenari per escavatori. Insomma, raramente si andava via da soli. Proprio durante un viaggio a Livorno, alla prima galleria della A1 subito dopo Bologna, mi accorgo che qualcosa non va per il verso giusto: sento qualcosa che soffia ma non mi capacito di cosa potesse essere. Alla galleria successiva stessa cosa, alla terza idem e decido di avvertire gli altri di fermarsi alla prima area di servizio. Difatti ci fermiamo. I colleghi più anziani controllano, a camion in moto di cosa poteva trattarsi ma nulla, non rilevano perdite d'aria, il manometro dice che è tutto ok e ripartiamo. All'ennesima galleria il problema si ripresenta, ma mi accorgo che lo fa solamente quando innesto il freno motore e li avverto di nuovo, loro rispondono che è frutto della mia fantasia ma si fermano comunque. Stavolta alzo la cabina e difatti il difetto salta fuori: un tubicino tagliato che perde! Alla fine, con un pò di fil di ferro, un tubicino di rame e della pasta rossa mi rimettono in condizioni di usufruire del freno motore e si riparte, con l'accortezza di passare in officina la sera al rientro. Nulla di grave per fortuna. Non facciamo nemmeno 10 Km e dal CB cominciano ad uscire bestemmie tutte in fila... Al Bestia gli si sono surriscaldati i freni del semi (che facevano fuoco e fiamme!) e nel mentre gli sono esplosi gemellati e singolo del carrello della parte destra.... L'incoveniente è stato risolto montando ANCHE le nostre gomme di scorta e facendo le corna che non ne avessimo bisogno noi. Neanche a dirlo... Al mozzo esplode un gemellato del trattore (Un Renault R365) che mandano in pezzi anche il parafango. Ci fermiamo, diamo una mano, estirpiamo quel che resta del parafango, montiamo la gomma (l'unica decente rimasta) e ripartiamo. Facciamo corna, scongiuri vari ed alla fine siamo arrivati a Livorno e tornati senza più inconvenienti, salvo trovare una sorpresa al ritorno: il capo mi chiama in ufficio e mi dice di agganciare il Magnum di Scabbia al carrellone che c'è da andare a prendere la Zucchero a Lesegno. Mi dice di andare a casa a docciarmi e fare qualche ora di sonno e partire verso mezzanotte per essere là il mattino seguente. Io gli chiedo: "ma che ha fatto? il suo Turbostar l'ha mollata a piedi???" No, ribatte lui, ha solo tamponato un bilico francese in salita.... Faccio una faccia rassegnata ed esco dall'ufficio dicendo tra me e me "lo sapevo che la giornata non poteva finire così bene....
                                                      Penso che quel giorno fosse stato il più jellato di tutti, ma ai venerdì 17 non ci crede mai nessuno....
                                                      http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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                                                        Oggi bisognerebbe coinvolgere di più il mondo femminile, per l'oro l'epoca pionieristica è quella attuale, ai miei tempi donne che guidavano camion e pulman erano mosche bianche. Senza nulla togliere alle donne, l'avrei volute vedere sostituire una gomma scoppiata dentro uno sterro con mezzo metro di fanga e bulloni arrugginiti oppure cambiare una cinta sulla piazzola dell'autostrada. Oggi c'è il telefonino, arriva il soccorso con l'attrezzatura e si riparte. Comunque per l'oro è sempre una novità e tra qualche anno
                                                        avranno di che raccontare.
                                                        Tanto per restare nel tema di " storie d'altri tempi ", domani vi insegno come si rompe un cristallo anteriore dell'Esagamma, non ci crederete ma è stato un lavoro duro ma alla fine ci sono riuscito, con sommo piacere del proprietario e del mio capo.
                                                        Ultima modifica di rommel; 16/04/2007, 20:45. Motivo: Aggiunto un'inciso

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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            Ouch, touch (colpi di tosse di fumettiana memoria), do un spolevarata a sto topic.. Credo vada bene anche parlare di cose personali.. sempre storie di altri tempi... Lo riprendo sull'onda dei ricoedi nati mentre realizzavo il modelino del 190OM35... Luglio 1979, mio padre aveva preso da poco meno di un mese il suo nuovo camion (alla fine dopo peripezie varie ci era arrivato rosso... mentre il primo che ci volevano consegnare a metà giugno era.. manco a farlo apposta cabina blu e cassone bianco)presoo la vechia cocessionaria "OM_Curcio" di Rende..andiamo in sede per un controllo e il tagliando di fine rodaggio.. ed ecco che tra i tanti.. parcheggiato un 190OM35 a 3 assi cabina blu e ribaltabile bianco Calabrese, lo senti mettere in moto per portarlo via...io nell'ignoranza dei miei scarsi 12 anni, dissi a mio padre: "Papà, ma non era meglio se avevamo preso un camion come quello?".. non lo avessi mai detto, mio padre con la sua immancabilee i suoi occhiali scuri, dopo esserli sollevati, mi girada torvo...solo dopo capii perchè aveva scelto un OM160 U/A... per via del suo passo cortissimo... altro che 190OM35 3 assi.. e mo ci giravi nelle strade del mio paese o andavi nei vari cantieri... Ma il tempo mi insegno' tante altre cose.. avevo solo 12 anni manco compiuti... e già ero stata alla guida del 682.. ma questa è un alra storia che se vi fa piacere vi raccontero'...
                                                            Capite ora perchè ho lottato tanto per realizzare quel 190...
                                                            Dimenticavo.. nell'andare via passammo davanti alla vecchissima sede Maia di Rende.. e quel 190 nuovissimo.. stava caricando una 955K...

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