Rinnovo ancora una volta lo spinoso problema dei carichi fuori sagoma…
Allegate a questo messaggio ci sono due foto riguardanti due diversi incidenti accaduti a tre anni di distanza l’uno dall’altro: la foto dove c’è l’escavatore CASE-POCLAIN è riferita al 2002, quando un camionista di una ditta di scavi, passando sotto il cavalcavia dell’A13 Bologna-Padova (in Via Modena a Ferrara, zona Cassana) dimenticava di avere sul carrellone il succitato escavatore e centrava in pieno il sovrastante manufatto, conficcando il braccio nel cls e bucando letteralmente da parte a parte quest’ultimo, tanto che sul manto stradale dell’autostrada faceva capolino per circa 40 cm detto braccio (ovviamente senza benna). I danni al cavalcavia furono quantificati in circa 500.000 € e per la riparazione fu necessario puntellare il tutto per tre mesi e far scorrere a traffico alternato i veicoli con inevitabili disagi (code, bestemmie, accidenti vari….) su una strada altamente trafficata… A tre anni di distanza, un altro autista “sbadato” centra in pieno con il braccio di un altro escavatore che stava trasportando, un cavalcavia che sovrasta la SS 16 Adriatica nei pressi dell’abitato di Monestirolo (FE) causando altri gravi danni alla struttura. Come si evince dalla foto, a terra c’è un’enorme quantità di detriti e si vedono i tondini del cls letteralmente tranciati! Il cavalcavia è stato chiuso al traffico a tempo indeterminato perché i danni lo hanno reso inagibile e la SS 16 è rimasta chiusa al traffico fino a tarda sera per consentire lo sgombero delle macerie. Morale della storia: traffico in tilt, altri soldi da tirare fuori, cittadini del paese imbestialiti perché ora, invece di percorrere 400 metri per andare dall’altra parte del paese sono costretti a fare un giro di oltre 8 Km e responsabili dell’ANAS su tutte le furie! Ma la volete sapere quella più pesante? Il camion che ha fatto il botto è sparito! Si, avete capito bene! Dopo il danno, la beffa, perché il camionista si è dileguato subito dopo aver capito cos’era successo e testimoni per sua fortuna non ce n’erano! A nulla sono valse le ricerche dei Carabinieri e della Polizia, intervenuta addirittura con un elicottero. Del camion pirata nessuna traccia, come volatilizzato…. Ed i soldi per l’intervento di riparazione non li caccerà la sua assicurazione, ma noi onesti cittadini che paghiamo fior di quattrini di tasse! Gli è andata bene che non ha perso il suo carico ed è riuscito a svignarsela in fretta senza lasciare alcun tipo di traccia, mentre nel primo incidente (come si vede dalla foto) non ha potuto fare altro che aspettare la Polizia ed i Vigili del Fuoco. E la sua assicurazione ha pagato….
L’autista dell’ultimo incidente, incosciente ed incivile, ora oltre al ritiro della patente rischia pene ben più gravi per non essersi fermato, ed inoltre è stato fortunato che in quel momento non transitava nessun altro, poiché poteva creare altri incidenti con feriti o addirittura vittime…
La mia idea (che proporrò alla Provincia di Ferrara) è quella di installare dei rilevatori di altezza eccessiva alquanto semplici da realizzare: ad una distanza di sicurezza si piazzano su dei pali dei sensori a fotocellula (come quelli degli ascensori) che una volta che gli si è passati davanti con un’altezza pari o superiore a quella del cavalcavia, facciano scattare un dispositivo elettronico che attivi dei cartelli luminosi che avvertono gli autisti dell’imminente pericolo tipo Alt, fermarsi immediatamente, altezza eccessiva!
Con certi carichi mettere i cartelli col segnale di altezza massima serve a poco o nulla se l’autista è distratto, mentre con la mia idea forse si attirerebbe di più l’attenzione.
Voi che ne pensate?
Allegate a questo messaggio ci sono due foto riguardanti due diversi incidenti accaduti a tre anni di distanza l’uno dall’altro: la foto dove c’è l’escavatore CASE-POCLAIN è riferita al 2002, quando un camionista di una ditta di scavi, passando sotto il cavalcavia dell’A13 Bologna-Padova (in Via Modena a Ferrara, zona Cassana) dimenticava di avere sul carrellone il succitato escavatore e centrava in pieno il sovrastante manufatto, conficcando il braccio nel cls e bucando letteralmente da parte a parte quest’ultimo, tanto che sul manto stradale dell’autostrada faceva capolino per circa 40 cm detto braccio (ovviamente senza benna). I danni al cavalcavia furono quantificati in circa 500.000 € e per la riparazione fu necessario puntellare il tutto per tre mesi e far scorrere a traffico alternato i veicoli con inevitabili disagi (code, bestemmie, accidenti vari….) su una strada altamente trafficata… A tre anni di distanza, un altro autista “sbadato” centra in pieno con il braccio di un altro escavatore che stava trasportando, un cavalcavia che sovrasta la SS 16 Adriatica nei pressi dell’abitato di Monestirolo (FE) causando altri gravi danni alla struttura. Come si evince dalla foto, a terra c’è un’enorme quantità di detriti e si vedono i tondini del cls letteralmente tranciati! Il cavalcavia è stato chiuso al traffico a tempo indeterminato perché i danni lo hanno reso inagibile e la SS 16 è rimasta chiusa al traffico fino a tarda sera per consentire lo sgombero delle macerie. Morale della storia: traffico in tilt, altri soldi da tirare fuori, cittadini del paese imbestialiti perché ora, invece di percorrere 400 metri per andare dall’altra parte del paese sono costretti a fare un giro di oltre 8 Km e responsabili dell’ANAS su tutte le furie! Ma la volete sapere quella più pesante? Il camion che ha fatto il botto è sparito! Si, avete capito bene! Dopo il danno, la beffa, perché il camionista si è dileguato subito dopo aver capito cos’era successo e testimoni per sua fortuna non ce n’erano! A nulla sono valse le ricerche dei Carabinieri e della Polizia, intervenuta addirittura con un elicottero. Del camion pirata nessuna traccia, come volatilizzato…. Ed i soldi per l’intervento di riparazione non li caccerà la sua assicurazione, ma noi onesti cittadini che paghiamo fior di quattrini di tasse! Gli è andata bene che non ha perso il suo carico ed è riuscito a svignarsela in fretta senza lasciare alcun tipo di traccia, mentre nel primo incidente (come si vede dalla foto) non ha potuto fare altro che aspettare la Polizia ed i Vigili del Fuoco. E la sua assicurazione ha pagato….
L’autista dell’ultimo incidente, incosciente ed incivile, ora oltre al ritiro della patente rischia pene ben più gravi per non essersi fermato, ed inoltre è stato fortunato che in quel momento non transitava nessun altro, poiché poteva creare altri incidenti con feriti o addirittura vittime…
La mia idea (che proporrò alla Provincia di Ferrara) è quella di installare dei rilevatori di altezza eccessiva alquanto semplici da realizzare: ad una distanza di sicurezza si piazzano su dei pali dei sensori a fotocellula (come quelli degli ascensori) che una volta che gli si è passati davanti con un’altezza pari o superiore a quella del cavalcavia, facciano scattare un dispositivo elettronico che attivi dei cartelli luminosi che avvertono gli autisti dell’imminente pericolo tipo Alt, fermarsi immediatamente, altezza eccessiva!
Con certi carichi mettere i cartelli col segnale di altezza massima serve a poco o nulla se l’autista è distratto, mentre con la mia idea forse si attirerebbe di più l’attenzione.
Voi che ne pensate?
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