Vorrei sapere dai super competenti del forum a che temperatura tenete le piastre del banco di stesa e inoltre come cambiate i livelli di frequenza del tamper e del vibrante in funzione delle tipologie di materiale e spessori stesi. Grazie delle eventuali risposte.
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Temperatura piastre vibrofinitrice
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Sulla temperatura delle piastre ne ho sentite di tutti i colori perchè devi sapere che fino ad alcuni anni fa (quando ancora non era scaduto il brevetto VOEGELE) le uniche finitrici ad avere le piastre elettriche erano le verdi tedesche .
Tutti a parlaredi temperature troppo basse , di suole come veli di cipolla e chi più ne ha più ne metta .
La realtà è che il riscaldamento delle piastre , e nelle elettriche anche dei tamper , serve solo a non far incollare il materiale ai ferri di stesa .
Per far questo sarebbero sufficienti 80° ,oggi con i polimeri 100/110 , le macchine moderne sono regolate intorno ai 120° per avere un buon margine anche con i polimerici . Tieni conto che poi il calore stesso del materiale che è più elevato aiuta a far salire la temperatura delle piastre e dei tamper .
Non si pensi che le piastre scaldino il materialeè sempre vero il contrario .
Per quanto riguarda il livello del vibrante e dei tamper non esistono dei canoni fissise non una ovvia differenza se si sta stendendo un tappeto o un binder .
Certamente la temperatura più alta rende il materiale più lavorabile ma poi influisce il peso del banco,la velocità di stesa , il legante , la curva granulometrica, eventuali polimeri , ecc. certamente le migliori finitrici dispongono anche della regolazione dei tamper e dei vibranti sulle pulsantiere del banco di modo che il banchistache meglio vede la "chiusura"del materiale possa fare le necessarie regolazioni .
Ultima modifica di Bud; 13/02/2007, 05:39.
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In linea di massima bud mi hai confermato le mie sensazioni, infatti anche io la temperatura delle piastre la tengo attorno ai 100° C in modo che appena entrano in contatto con il materiale caldo si portano ben oltre, certo se le temperature sono basse aumento un pò i gradi sopratutto quelli degli estensori che danno qualche problema in più. Per quanto riguarda tamper e vibrante volevo sapere in particolar modo per i tappeti (anche se come dici tu molto dipende dal tipo di materiale) se più il materiale diventa fine e più la frequenza in particolare del vibrante si può abbassare perché generalmente tendono già di suo a chiudersi e a dare un aspetto uniforme al manto. Ti chiedevo ciò perché ogni tanto la nostra vibrofinitrice (una Bitelli BB 660) tende a lasciarmi la superficie finita dei tappeti con un aspetto leggermente granuloso e non dà quella sensazione di uniformita che vorrei, ho provato a modificare le regolazioni ma nonostante ciò non sono molto contento dell'aspetto finale del lavoro e non riesco a capire a cosa puo essere dovuto questo fatto.
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Se hai già provato le varie regolazioni in quei casi dove il materiale ti rimane aperto (probabilmente il tuo banco non è dei più pesanti) non ti rimane che provare a rallentare la velocità di stesa lasciando così lavorare un pò di più il vibrante sul materiale .
Quando gli uomini scendono dalla pedana sul materiale lasciano impronte profonde ?
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ha ragione bud prova a diminuire la velocità di avanzamento,probabilmente i tamper sono un po consumati e non lavorano bene in profondità,rallentando dovresti vedere un po di differenza,cmq avete sempre steso asfalto o anche pietrischi e stabilizzati?il banco 6 sicuro che sia in temperatura?
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Originalmente inviato da Bud Visualizza messaggioSulla temperatura delle piastre ne ho sentite di tutti i colori perchè devi sapere che fino ad alcuni anni fa (quando ancora non era scaduto il brevetto VOEGELE) le uniche finitrici ad avere le piastre elettriche erano le verdi tedesche .
Tutti a parlaredi temperature troppo basse , di suole come veli di cipolla e chi più ne ha più ne metta .
La realtà è che il riscaldamento delle piastre , e nelle elettriche anche dei tamper , serve solo a non far incollare il materiale ai ferri di stesa .
Per far questo sarebbero sufficienti 80° ,oggi con i polimeri 100/110 , le macchine moderne sono regolate intorno ai 120° per avere un buon margine anche con i polimerici . Tieni conto che poi il calore stesso del materiale che è più elevato aiuta a far salire la temperatura delle piastre e dei tamper .
Non si pensi che le piastre scaldino il materialeè sempre vero il contrario .
Per quanto riguarda il livello del vibrante e dei tamper non esistono dei canoni fissise non una ovvia differenza se si sta stendendo un tappeto o un binder .
Certamente la temperatura più alta rende il materiale più lavorabile ma poi influisce il peso del banco,la velocità di stesa , il legante , la curva granulometrica, eventuali polimeri , ecc. certamente le migliori finitrici dispongono anche della regolazione dei tamper e dei vibranti sulle pulsantiere del banco di modo che il banchistache meglio vede la "chiusura"del materiale possa fare le necessarie regolazioni .
Provate a stendere del drenante o del MR11 a 120 gradi e vediamo quanto andate avanti.
Con i materiali di oggi e il traffico italiano (con i relativi ritardi) è indispensabile avere macchine che raggiungano i 150 gradi.
Alcune macchine lo fanno, altre no.
Evidentemente quelle di Bud non lo fanno...
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Bhe in quanto al banco non direi assolutamente che é un problema di peso, ora proverò come dite voi a rallentare un pò l'andatura e vedere cosa succede, comunque il materiale sembra essere ben compattato infatti gli operatori sopratutto sui tappeti non lasciano grosse impronte e anche il calo dopo il passaggio del rullo é limitato, escluderei anche l'usura dei tamper e delle piastre considerato che la macchina ha poco più di 1500 ore é non ha mai steso nè pietrischi né stabilizzati a meno che non si tratti di una questione di regolazione dei tamper stessi. Secondo voi potrebbe essere un malfunzionamento nello screed assist che fa in modo che la contropressione sul banco sia troppo elevata e pertanto tende a tenere toppo alleggerito il banco stesso?
Rispondo infine ad Alby, sappiamo tutti penso sicuramente anche Bud che per certi materiali occorrono temperature più elevate, ma secondo me o mi sono spigato male o dalla mia domanda si capiva chiaramente che non stavamo parlando di prodotti particolari tipo drenanti o MR11 e comunque direi che oramai quasi tutte le macchine riescono ad arrivare ai 150°C.
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Tranquillo Fabrizioti sei spiegato benissimo e continuo a pensare che il tuo non sia un problema di temperatura , ti spiego perchè :
se il tuo banco avesse dei problemi a raggiungere le temperature necessarie dopo la prima mezzora di lavoro a contatto con il materiale caldo il problema lo dovresti vedere risolversi da se , a meno che tu non abbia un bruciatore che non funziona , ma te ne saresti accorto e il problema riguarderebbe solo una parte della stesa .
La tua ideadello screed assist è sicuramente una possibilità , normalmente lo screed assist si disinserisce da solo dai 4 ai 7 secondi dopo la ripartenza ma se rimanesse inserito e quindi non entrasse il flottante potrebbe dare il problema che denunci .
Ma questo difetto te lo ha sempre fatto o ha cominciato da poco ?
Tu comunque prova a stendere ad una velocità minore se non è lo screed assist dovresti vedere i vantaggi.
Invito Alby a farsi un giro sulla Modena Brennero che oltre che essere il regno del drenante è anche una zona ad alta concentrazione di Voegele apprezzate proprio per la qualità della stesa del drenante stesso , comunque mi complimento con lui per la piccola provocazione , un pò di pepe fa bene al forum . Ciaoda Bud
Ultima modifica di Bud; 15/02/2007, 03:35.
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La temperatura delle piastre è stat presa in considerazione in modo serio negli ultimi anni proprio perchè i materiali in commercio necessitano determinati requisiti di stesa, non ultima la temperatura.
Un drenante va steso con temperature non inferiori ai 150°C in linea di massima poi sta al produttore consigliare la temperatura ottimale.
Quanto ai bitumi modificati tradizionali 130-140°C possono andare bene ma comunque la giusta caloria la può consigliare solo il produttore del bitume.
Ma attenzione, perchè non è solo la temperatura a determinare la stesa ma anche il modo con cui è generata.
Oggigiorno il 90% delle finitrici "serie" utilizzate per lavori medio-grandi dispone di banco elettrico con controllo costante della temperatura dei 3 elementi di stesa.
Questo sistema tiene monitorate le piastre in modo da mantenere la temperatura prescelta per ogni singolo elemento senza che questa si alteri.
I sensori considerano la temperatura impostata e quella che il materiale stesso trasmette alla piastra e di conseguenza modificano la temperatura da produrre.
I vecchi sistemi, presenti sulle macchine più datate erano invece dotati di bruciatori a cannello, la cui fiamma era accendibile maualmente oppure elettronicamente con comando elettrico ma in questo caso stava all'utente decidere quando azionare o meno la piastra.
In parole povere una piastra accesa, riscaldata e spenta 20 min. dopo durante la stesa poteva subire le variazioni del conglomerato più o meno caldo senza che l'operatore si accorgesse che era necessario riscaldarle, certo è che i bitumi di 20 anni fa non richiedevano certe precauzioni e comunque il lavoro veniva svolto con una certa accortezza.
Provate a stendere un conglomerato modificato con una finitrice "d'epoca" a cannello, noi abbiamo fatto una prova, con bombola completamente aperta e piastra scaldata di continuo il materiale steso presenta in superficie delle striature che denotano come la parte plastica contenuta nel bitume non riesca a integrarsi nella mescola, ecco perchè è necessario il controllo termostatico della temperatura.
Quanto ai tamper e ai vibratoriva a discrezione del buon operatore capire quando e come azionarli.
Nel mioo caso opero così:
-Tappeti sottili: tamper + vibratori
-Risagome con Binder: vibratori ( i tamper nelle zone rasate a zero si rivoniano martellando il materiale sottostante
-Tout venant: tamper ad alta velocità per una buona precostipazione del materiale e vibratori a velocità medio-bassa
-Tappeti modificati: a seconda dello spessore e dellarugosità necessaria si aumenta o diminuisce il tamper mantenendo il vibratoread una velocità medio-alta.
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ok dico la mia sulla temperatura delle suole e della velocita' dei tamper:
la temperatura della suola dipende dal materiale da stendere e dalla temperatura di arrivo in finitrice... infatti la finitrice non deve scaldare il materiale,ne tantomeno il materiale deve scaldare le suole.... infatti il riscaldamento serve per la scorrevolezza della stesa in modo che non si incoli con il successivo difetto di stesa.....
Secondo me, la temperatura quindi va' impostata in funzione del materiale, faccio un esempio, se mi arriva il materiale a 120° lo impostero' a 110°, quindi con differenza di circa 10/15°, in questo modo evito di bruciare il materiale, e non mi fara' difetti di stesa...
per quanto riguarda la velocita' dei tamper e' anche questa legata molto alla temperatura di arrivo del materiale nonche' alla granulometria, alla quantita' di bitume presente, quindi la regolazione ottimale dipende da moltissimi fattori, comunque di solito , se si nota il difetto a dente di sega, cioe' delle onde piccole e molto vicine il tamper va troppo piano, se spacca il materiale e' troppo veloce, se tende a strappare, e la velocita' e' bassa, il materiale e' caldo, il materiale e' buono, mi viene di pensare che il tamper e' molto usurato
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Bravo danielik giuste considerazioni
Come dici tu il riscaldamento non deve mai superare la temperatura del materiale e serve solo a far scorrere il materiale , logico che le macchine hanno un sistema di riscaldamento e non di raffreddamento per cui a contatto per ore con del materiale a 150 ° magari modificato per induzione raggiungeranno anche i 140° ma chiunque misuri in officina con il banco sospeso le temperature vedrà che normalmente sono regolate tutte tra i 110° e i 120° .
Valori maggiori raggiunti in assenza di materiale servono solo a consumare energia inutilmente .
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Originalmente inviato da Bud Visualizza messaggioCome dici tu il riscaldamento non deve mai superare la temperatura del materiale e serve solo a far scorrere il materiale , logico che le macchine hanno un sistema di riscaldamento e non di raffreddamento per cui a contatto per ore con del materiale a 150 ° magari modificato per induzione raggiungeranno anche i 140° ma chiunque misuri in officina con il banco sospeso le temperature vedrà che normalmente sono regolate tutte tra i 110° e i 120° .
Valori maggiori raggiunti in assenza di materiale servono solo a consumare energia inutilmente .
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Certo,infatti come tu m'insegni nei polimerici vedi addirittura la finitura diversa se una parte di piastra è più fredda dell'altra , in questo l'uniformità del riscaldamento elettrico sta dando una bella mano senza considerare che i tamper riscaldati dalle resistenze evitano di strappare per i primi metri .Tu pensa che c'è chi è convinto di poter rialzare la temperatura del materiale di qualche grado grazie alla finitrice
.
In realtà la miglior condizione del conglomerato si ha quando si apre la bocca dell'impianto per caricare il camion da quel momento in poi il trasporto e la stesa del materiale possono solo peggiorare l'omogeneità dell'impasto e la temperatura .
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Originalmente inviato da Bud Visualizza messaggioCerto,infatti come tu m'insegni nei polimerici vedi addirittura la finitura diversa se una parte di piastra è più fredda dell'altra , in questo l'uniformità del riscaldamento elettrico sta dando una bella mano senza considerare che i tamper riscaldati dalle resistenze evitano di strappare per i primi metri .Tu pensa che c'è chi è convinto di poter rialzare la temperatura del materiale di qualche grado grazie alla finitrice
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In realtà la miglior condizione del conglomerato si ha quando si apre la bocca dell'impianto per caricare il camion da quel momento in poi il trasporto e la stesa del materiale possono solo peggiorare l'omogeneità dell'impasto e la temperatura .
vi e' mai capitato che i tamper a freddo non partono? ecco il motivo e' propio quello....
inoltre il riscaldamento elettrico favorisce una costanza maggiore di temperatura e sopratutto molto piu' uniforme.... e ribadisco... la finitrice non deve ne scaldare ne essere scaldata dal materiale... io ad esempio porto sempre un termometro con me, e regolo la temperature delle piastre in funzione della temperatura di arrivo del materiale..... la stessa cosa per la rullatura.... non si rulla a materiale troppo freddo ma nemmeno troppo caldo
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Anche con le piastre elettriche , se non si è alla temperatura giusta ed in particolare se si usano solitamente bitumi polimerici , il tamper fa fatica o addirittura non va.
E capitato in qualche occasione di dover caricare di materiale il banco per aiutare a sbloccarli e poter iniziare a stendere
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Originalmente inviato da coach Visualizza messaggioAnche con le piastre elettriche , se non si è alla temperatura giusta ed in particolare se si usano solitamente bitumi polimerici , il tamper fa fatica o addirittura non va.
E capitato in qualche occasione di dover caricare di materiale il banco per aiutare a sbloccarli e poter iniziare a stendere
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Vecchia discussione, sempre valida e interessante, vediamo di riaccenderla.
Prima di tutto diciamo che la temperatura passa sempre da un corpo più caldo ad uno più freddo e mai al contrario, questo è un principrio fisico.
Riscaldamento GPL o elettrico? io voto elettrico, più uniforme la distribuzione, anche se i banchi a GPL hanno sistemi di controllo elettronici della temperatura delle piastre.
Concordo con chi dice di regolare il banco 10-15 gradi in meno rispetto al materiale arrivato.
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