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estetica e opzioni dei carrelli elevatori

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  • estetica e opzioni dei carrelli elevatori

    come si può notare, anche nel settore dei carrelli elevatori si dà un certa importanza, da un pò a questa parte, anche all alinea del carrello, Cesab iniziò con la lilnea del Blitz fatta da Pininfarina, Linde si affida al Porsche designe, OM se non sbaglio a Zagato.
    Tutto questo mi vien da dire che ha un senso sul mercato europeo, ho potuto visitare la fiera della movimentazione a Tokyo lo scorso settembre e devo dire che i carrelli per quel tipo di mercato sono molto meno curati sia esteticamente e anche a livello proprio di finiture e accessori, basti pensare che Toyota per il mercato Giapponese costruisce carrelli elevatori dotatio di frizione e cambio manuale a 2 marce, impensabile per il mercato europe, noi europei invece siamo un pò più "fighetti", il carrello dev'essere bello e funzionale e avere unalunga lista di optional più o meno utili, ed è prorpio su questi che mi piacerebbe avere da parte vs dei riscontri in merito, cioè, l'estetica di un carrello può incidere sulla scelta tra più marche? Che optional vorreste, e quali secondo voi sono indispensabili e quali non lo sono o sono addirittura inutili su di un carrello elevatore?

  • #2
    Da un punto di vista dell'estetica e delle finiture non mi sentirei proprio di affermare che i carrelli giapponesi siano uno step indietro rispetto agli europei. Avete presente la serie 7FB della Toyota? Beh, se l'avete presente, ditemi un po voi....
    Stavo prorio considerando ieri in azienda quanto i giapponesi erano avanti da un punto di vista estetico. Avevo davanti un OM E20 N ed un Toyota 5FB. Sono carrelli che anagraficamente appartengono allo stesso periodo, ma ragazzi miei....L'OM sembra avere 20 in più....Esteica in generale, cruscotto, gruppo leve di sollevamento....Tutto è decisamente più retrò.....

    Fermo restando che la serie "N" dell'OM era una gran macchina...

    Il fatto che loro producano ancora carrelli a marce non è dovuto al fatto che sono "meno fighetti" di noi, ma c'è un reale motivo di utilizzi di vario tipo. Loro vendono carrelli in qualsiasi punto del globo e devono soddisfare tutte le esigenze. Al contrario, molti marchi europei, non mi risulta che abbiano una rete di vendita a livello mondiale...(insomma, i giapponesi vendono carrelli in Italia, ma l'OM non vende carrelli in Giappone tanto per capirci...)
    Altro esempio: in Giappone non sono per niente estiamtori del concetto delle minileve, ed anche in questo caso per un motivo pratico e di affidabilità. Una leva meccanica è senz'ombra di dubbio meno "delicata"...

    Mi è capitato di esportare carrelli in Africa (Egitto, Nigeria...) e indovinate un po quali carrelli chiedono? Giapponesi...
    Deduco che la richiesta sia dovuta al fattore affidabilità,(e non per motivi di prezzi più bassi)

    Ve li immaginate in angoli non proprio all'avanguardia dell'Africa o del Sud America che riparano una trasmissione idrostatica??
    Ultima modifica di Andrew T.; 27/06/2007, 10:31.

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    • #3
      Oltre al design, incide anche molto l'ergonomicità del prodotto. 2 settimane fa mi recai a caricare in un'azienda dove di solito, conoscendomi bene, mi danno un muletto per caricarmi il camion da solo. E' un Nissan, il modello non lo ricordo, ma comunque ha 25 q.li di portata se non erro. Le prime volte che lo utilizzavo è stato un disastro! Mentre gli europei hanno 3 pedali, uno per l'arresto e gli altri due per marcia avanti e marcia indietro, questo Nissan ha solo due pedali, e cioè arresto ed acceleratore. L'inversione di marcia è affidata ad una levetta sul cruscotto... Trovo piuttosto scomodo il sistema perchè così per essere veloci bisognerebbe avere 3 mani.... Inoltre, le leve meccaniche tradizionali, essendo così lunghe le trovo decisamente poco precise e maneggevoli, a dispetto dei più delicati joystick.

      Ecco il parere di chi un muletto lo usa ma non è tecnico o rivenditore del settore. Tutti gli altri muletti da me usati sono dei Cesab, degli OM e dei Linde, eccezion fatta per un reach stacker che ho utilizzato un paio di volte.
      http://www.forum-macchine.it/showthread.php?t=63096

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      • #4
        Capitano spesso anche a me tanti differenti tipi di estetica e di allestimento.

        I carrelli made in japan erano popolari qualche anno fa, ma per la carenza di allestimenti interessanti (2vie, 3 metri misero) non avevano tanti vantaggi se non prezzo, affidabilità e migliore qualità delle batterie giapponesi montate. Non per niente i giapponesi hanno iniziato a produrre in Europa per produrre modelli con specifiche europee.
        Ormai sto verificando nel mercato italiano la necessità di carrelli nuovi dotati di serie quanto meno di 3 via (solo distributore). Trovo anche interessante il sistema SAS di Toyota per quanto riguarda la sicurezza e l'estrazione laterale della batteria per i carrelli dedicati al lavoro su turni.
        Trovo inutili i sistemi tipo le ruote anteriori sterzanti del TCM serie Acroba.
        Per quanto riguarda i tre pedali e la leva al volante per l'inversione di marcia. Linde (e questo riguarda solo la seria tedesca, visto che che i linde fenwich e lansing hanno normalmente l'invertitore al volante) è alla fin fine un'eccezione con i suoi tre pedali.
        In Francia il doppio pedale non è amato, in Giappone nemmeno permesso, tanto che i Linde importati lì da Komatsu devono essere modificati. Per questo la gran parte dei carrelli venduti fuori dall'Europa hanno l'invertitore, in quanto prodotti in Giappone.
        Per quanto riguarda Cesab, il prodotto è stilisticamente buono, ma il cofano copribatteria per i Blitz deve venire spesso rinforzato per impedire cedimenti dovuti all'eccessivo peso dell'operatore. Per il resto è una buona macchina ben vendibile anche usata, tanto che toyota usa adesso il 24v made in Bologna per uso proprio....

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