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Controllo Mosfet

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  • Controllo Mosfet

    Qualcuno mi sa spiegare in poche parole di cosa si tratta ?
    Grazie

  • #2
    La migliore prova di tali componenti è sempre meglio farla sotto funzionamento pratico , ma per il più delle volte e visto che non è poi una cosa così semplice come a dirsi , anche una misura della conduttività diretta e inversa della giunzione mediante un tester o multimetro, permette di avere già un'idea buona dell'effettiva efficienza del componente in esame.

    Non stò a spiegarti le giunzioni , la polarizzazione e i nomi degli elettrodi ecc ....basta che vai su Wichipedia e ti scervelli un pò.

    Presupponendo tu sappia come si misura un diodo con un tester/multimetro digitale o analogico , come segue , Mettere il fondo scala almeno a 2M.omh sul tester , metti i puntali dello stesso sul diodo in un senso e poi nell'opposto . La segnalazione corretta sara che in un senso ti darà un valore resistivo e nell'opposto ti darà un circuito aperto per tanto come se i puntali fossero scollegati .
    Il simbolo del diodo è questo ---->I----- ove il trattino indica il negativo .

    Il mosfer come lo vedi all'occhio ha tre piedini , il centrale è collegato alla parte posteriore che va fissato in conduzione o isolata a un dissipatore . Devi misurare 2 diodi con in comune il piedino centrale del mosfet .
    Una cosa del genere dove P stà per piedino :
    (Psx)------->I-------(Pcent.)--------I<------------(Pdx)
    Per tano metterai fisso un puntale sul piedino centrale e con l'altro vai a metterlo prima su quello di sinistra poi su quello di destra - inverti i puntali del tester e rifai la misura desdritta . Come per il diodo devi avere che in un senso rileverai un valore resistivo e invertendo i puntali invece non ti darà niente quindi circuito aperto .
    Se sul tester hai il prova diodi meglio ancora .

    Attenzione ; se vuoi verificare un pannello di un carrello e vedere se ha i mosfet in corto circuito , basta che provi sul pannello a vedere sempre col tester se hai un corto circuito tra B+ e B- oppure tra uno dei due precedenti e i campi del motore , ovviamente il tutto a cavi scollegati dall'impianto .

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    • #3

      Leggendo il tuo post sul Mariotti10Q , devo sicuramente avere frainteso il "controllo mosfet" con il "controllo a mosfet".
      Se intendi come funzionano gli attuali panne lli a mosfet , ti direi egregiamente .
      Sono circa vent'anni abbondanti che la tecnologia transistor/mosfet viene adottata e nel corso di questi anni gli impianti si sono sempre migliorati e perfezzionati andando a smussare i difetti e i limiti che in origine avevano , arrivando a una eccellente affidabilità.
      E' una tecnologia che permette di ridurre ampiamente i pesi e gli ingombri di un pannello elettronico , ovvio che pure i costi sono tenuti monitorati .
      Tali mosfet sono utilizzati su moduli di potenza che vanno ad alimentare o il motore/motori trazione o quello pompa , ogni controllo agisce separatamente , sono pilotati e monitorati da una scheda di controllo che li fà lavorare in frequenza ( 16KHz per alcune case) , quindi aprono e chiudono continuamente andando a modulare le tensioni e le correnti che verranno poi applicate ai motori . La scheda che li pilota e li controlla lo fà rapportandosi a tutti gli organi che vengono controllati del carrello , per ciò ipotizziamo che la pedaliera fornisca una tensione che verrà interpretata come una frequenza da applicare ai mosfet per raggiungere un determinato numero di giri motore che verrà controllato da un componente preposto sui motori (encoder o sensore di giri) . Per fare questo e molto altro, vi è un processore ò + che continuano a fare calcoli e verifiche di corretto stato e funzionamento .

      Attualmente esistono 2 tipologie di impianti a mosfet ;
      Impianti in corrente continua che vanno a pilotare dei motori in continua , quelli con le spazzole sul rotore che con il tempo si usurano - e impianti definiti Inverter che hanno tre moduli a mosfet e che lavorano tra loro sfasati , fornendo ai motori una tensione trifase sfasata , per ciò tali motori saranno Asincroni detti anche a induzzione , privi della manutenzione delle spazzole .
      Entrambe le tipologie sono comunque valide chiaro che quello che pilota i motori in corrente alternata AC è quello che stà prendendo piede maggiormente .

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      • #4
        Kocis72 pienamente d'accordo con te che la tecnologia migliora nel tempo, pero' lasciami un piccolo spazio per le vecchie abitudini.
        Ti parlo degli obsoleti impianti a SCR la cui affidabilità non aveva limiti, oggi si tende a migliorare e bisogna stare al passo con i tempi...... Io pero' che ho iniziato piu' di 20 anni fa' con gli elettrici, oggi con i faser e i motori trifase ti posso garantire che il lavoro è triplicato, senza contare che la strumentazione per riparare questi tipi di impianti non è mai abbastanza aggiornata.
        Vedrai che se un amico di questo forum leggera' questo post ti dira' che la modernita' è bella ma non sempre funzionale (sopratutto nel campo sicurezza).
        Comunque bisogna andare avanti....non si puo' fermare il progresso. Salutoni

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        • #5
          SCR o MOSFET?
          I giudizi espressi sulla tecnologia sono stati tanti, un esperto in materia esprime un parere di comodo in base alla situazione in cui si trova(anche lo scrivente ha peccato in questo).
          Ho iniziato a riparare carrelli elettrici il 1977, quando furono adottati i primi impianti a SCR, con grande soddisfazione degli utenti delle grandi aziende dove i carrelli lavoravano a turnazioni operative, e le resistenze degli elettrici erano un grosso problema, solo il carrellista esperto riusciva a superare le problematiche, evitando di marciare a tempi prolungati con le marce basse, ma erano la discriminazione dei tecnici, una selezione per quelli che non si aggiornavano (se non erro, un capo di stato era stato tecnico di carrelli elettrici a quei tempi).
          In quelli anni c'è stato un predominio da parte della LINDE con impianti LISLETTE in seguito adottato da STILL, e OM con un impianto anchesso affidabilissimo, poi la grande corsa al SCR su impianti artigianali, vedi CARER con elettromatic, poi tanti altri, alcuni ricorderanno i REGHEL fatti veramente in modo artigianale.
          Quando ormai si era stabilizzata la competenza professionale di quelli che riparavano carrelli, è arrivato il MOSFET chiaramente ancora rabbia, per i riparatori in quanto impossibilitati ad intervenire su queste macchine, ma la rabbia più grande era perchè impediva l'accesso anche a gente con grande capacità tecnica.
          Non vi nascondo che proprio la OM mi ha fatto veramente incazzare con limpianto giapponese, aprivo lo sportello e invece dell'impianto BOSCH trovavo quell'impianto che non sapevo da dove iniziare.
          Certamente non ero il solo a esprimere giudizi di comodo, ma era palese che le scelte che il marchio aveva fatto era del tipo monopolistico, per l'assistenza o probabilmente per il settore commerciale, in quanto le prestazioni delle macchine non cambiavano in modo rilevante.
          Oggi se non hai lo strumento di accesso e relativo codice, l'intervento non è consentito.
          A questo punto dobbiamo esprimere il parere, se questi IMPIANTI :
          1)Hanno superato le problematiche degli SCR o li hanno complicati?
          2)Possiamo dire che sia un bene per la sicurezza, o un male?
          3)Hanno dato spazio commerciale ai marchi o siè rilevato un'ulteriore limitazione?
          4)E' stata una limitazione al mercato dell'usato?
          5)L'utente che ha già vissuto queste problematiche cosa ne pensa? e come reagisce?
          Vorrei chiarire che quando dico "esprimere pareri di comodo" è inteso per la posizione sociale o commerciale in cui si trova il soggetto in causa, chiaramente il privato assume una sua posizione, e il tecnico assume la sua posizione, influenzata dal fatto che operi in multimarchio o in esclusiva.Questo è ovvio anche per altre argomentazioni del forum.
          Ultima modifica di ninoapr; 01/05/2008, 17:37.

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          • #6
            mosfet/scr son componenti elettronici, l'elettronica che li gestisce è molto diversa.

            Con funzionano egreggiamente , non intendevo sono per sempre , basta chiedere alle vostre donne cos'è per sempre e vi diranno i diamanti non un pannello a mosfet .
            Di sicuro ogni componente elettrico o elettronico ha i suoi limiti , per tanto non raffronterei il mosfet a un'scr , ma l'elettronica che li gestisce e li comanda , controlla.

            Io per quel poco che posso avere visto e sperimentato , dico che scr qualcuno tirava in ballo OM , quindi parlerei di impianti Bosch ( mamma mia che guerre con questi) o Zapi anche per gamme già più considerevoli quindi dall' 8 al 80 quintali ,
            Direi che il pregio era che quello che si guastava nell'impianto lo sostituivi , per cui un grosso taglio di costo del ricambio e il pannello del cliente restava sempre quello , ma da dire che un' intervento poteva durare 1 ora o 3 giorni per venirne a capo o addirittura il susseguirsi della continua e medesima rottura per poi scoprire che la causa reale delle avarie era il modo errato di utilizzo .
            Mi soffermo su quest'ultima affermazione cioè il modo errato di utilizzo e quindi Sicurezza , gli impianti scr come tecnologia e controllo erano anni luce in dietro , se vi è mai capitato di avere un cliente che la fabbrica la ha costruita su una collina e i suoi carrellisti son dei Pirati , avrete notato che con quegli impianti si poteva lanciare la macchina in discesa sparati e oltrepassare la velocità e le correnti in altre condizioni , che in piano normalmente raggiunge e che volendo poi il carrellista a fine discesa per frenare poteva tranquillamente invertire la marcia con l'effetto gradevole di un motore che fiscia , conseguenza a tale utilizzo e a un'elettronica non perfetta , che spesso i motori si aprivano per il fuorigiri o un continuo saltare di diodi volano e frenatura , scr o comunque il circuito di spegnimento che si friggeva , teleruttori manco parlarne in quelle condizzioni e d'estate nel vano pannello il rame diventa burro e buona notte . Il tutto in quanto non vi erano controlli di giri , delle correnti di campo , raffronti tra un comando azzionato e su quello che realmente succede al carrello .
            Con un'impianto a mosfet direi che sono parecchie le manovre errate e devastanti che vengono proibite all'operatore . Tale cliente descritto sul colle , ha ancora i carrelli a scr e ha aquistato ovviamente , diverse macchine di nuova tecnologia .
            Raffrontandole lamenta che queste di ultima generazione quando devono spingere o trainare al di fuori della tolleranza della macchina non lo fanno mentre quelle di vecchia generazione invece lo fanno, ma ovvio controllo correnti e di giri , quindi per un motore quasi fermo al quale in condizzione di stallo gli vengono applicati oltre 750A dopo tot secondi in quella circostanza gli viene tagliato il tutto , la gamma a impianto a scr invece non ha riferimenti , ha solo delle sonde Hall spesso tarabili o starate che comunque in quelle condizioni di stallo , o di discesa o di controcorrente glieli danno tutti gli ampere e per il tempo che i vari componenti riescono a reggere .
            Lato positivo per i carrelli di nuova generazzione ( sempre dal cliente sul colle ) le rotture o avarie sono presso che azzerate rispetto a quelli a scr o comunque a quella gestione elettronica , a fine anno basta guardare cosa spende su una machina e poi sull'altra e si accorge che la matematica non è un'opinione .
            Da aggiungere :
            In caso di avaria interna dei nuovi pannelli , viene sostituito con uno rigenerato a un costo disretamente elevato , ma comunque pure i singoli componenti dell'impianto a scr originali hanno il loro costo visto appunto si tratta dell'unità singola , per un scr prinipale originale si può quasi arrivare al milaccio di euri di ricambio , e dopo l'intervento , l'intero impianto non è garantito almeno per 6 mesi come per il pannello di nuova generazione a mosfet .

            Posso dirvi che per OM i primi impianti con la parte di potenza completamente a mosfet erano a bassa frequenza SME mono motore . Erano funzionali , un pò di rumore di attrito dal motore e dal pannello dovuto alla frequenza utilizzata , ma avevano scarsa affidabilità . Soppiantato poi dal mono motore SME alta frequenza e su questo posso dire che le ore di lavoro medie di durata di tali pannelli erano attorno le 5000h , ma ore motori non chiave lo SME le conta solo a motore in funzionamento , alcuni casi da record tutt'ora operanti che hanno oltrepassato le 10'000h , per tanto esclusa la pedaliera e i vari componenti degli azzionamenti per il pannello non vi si mette mano per quelle ore , un' impianto a scr non lo ho mai visto a 5000 ore chiave senza avere mai messo mano all'impianto più volte . Gli attuali impianti Zapi hanno anchessi quelle medie di ore di lavoro , ma essendo più recenti i record si aggirano attualmente oltre le 8000h tutt'ora funzionanti e son parecchi di più della gamma SME a partecipare al valore di record .
            Ovviamente c'è il pannello che salta in garanzia o che salta sotto il valore orario detto per la media , ma la manutenzione e gli interventi diretti all'impianto si son ridotti di molto a confronto di quelli di vecchia generazione , sebbene i nuova generazzione abbiano + controlli da eseguire e abbiano un'elettronica molto più complessa , quindi microprocesori , sistema di dialogo su linea can-bus , non + microinterruttori sugli azzionamenti , ma sonde e potenziometri e alle volte il joistic e quindi EV proporzionali in pwm.
            Tanta tegnologia può essere utile al commerciale ma può dare comunque dei benefici pratici .

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            • #7
              Tante parole e giudizi discordanti, ma onestamente tutti validi. Anch'io ho inziato nel 1978 con impianti SCR e solo giapponesi delle due maggiori marche allora in italia
              e non mi posso lamentare certamente, oggi in verita' in laboratorio ho diversi impianti da riparare e se devo essere sincero un po' rimpiango i vecchi PWF della Elektrosistem (ne ho montati piu di 300). Oggi i gruppi originali giapponesi o costruiti in francia con materiale Inmotion fanno veramente sudare e se potessi far vedere come una CPU o MPU di controllo di un impianto mosfet a volte faccia veramente strabiliare verificando la casistica dei guasti dati da fattori veramente stupidi, come ad esempio una dispersione sul telaio o cariche elettrostatiche.
              Comunque non voltiamoci troppo indietro, altrimenti verrebbe da dire che nuova tecnologia e consumismo vanno a braccetto........
              :-:-:-:-:-:-:
              cf1990

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              • #8
                Originalmente inviato da cf1990 Visualizza messaggio
                Tante parole e giudizi discordanti, ma onestamente tutti validi. Anch'io ho inziato nel 1978 con impianti SCR e solo giapponesi delle due maggiori marche allora in italia e non mi posso lamentare certamente, oggi in verita' in laboratorio ho diversi impianti da riparare e se devo essere sincero un po' rimpiango i vecchi PWF della Elektrosistem (ne ho montati piu di 300). Oggi i gruppi originali giapponesi o costruiti in francia con materiale Inmotion fanno veramente sudare e se potessi far vedere come una CPU o MPU di controllo di un impianto mosfet a volte faccia veramente strabiliare verificando la casistica dei guasti dati da fattori veramente stupidi, come ad esempio una dispersione sul telaio o cariche elettrostatiche.Comunque non voltiamoci troppo indietro, altrimenti verrebbe da dire che nuova tecnologia e consumismo vanno a braccetto........:-:-:-:-:-:-:cf1990
                Sicuramente i pensieri non possono essere i medesimi , ma se così fosse non sarebbe bello e i forum avrebbero poco da offrire ( forse).

                Per i pannelli che hai in laboratorio direi che è normale vista la politica adottata dove se in avaria quelli a mosfet li sostituisci con rigenerati e quindi ti porti a casa il guasto da riparare o da mandare in casa madre per la stessa cosa , mentre gli scr li riparavi sul posto e raramente lo smontavi e lo portavi in ditta per verifiche + approfondite.
                Per i 300 PWF Elettrosistem ; che hai fatto + di 300 modifiche???

                Per i microprocessori vero che possono dare i numeri a causa di dispersione sull'impianto ,di correnti elettrostatiche , a causa di campi magnetici esterni o a frequenze utilizzate da apparecchiature esterne dove lavorano , per gli ultimi 2 casi direi che si possono manifestare se và male da un cliente per provincia , e comunque hanno gia un minimo di schermatura ai cablaggi , che in tali casi è da ampliare a alcuni organi del carrello .
                Per i disturbi dovuti a dispersione a telaio , correnti elettrostatiche e campi magnetici direi che tutti i carrelli ne sono sempre stati soggetti anche quelli con elettronica a scr , le logiche potevano interpretare quello che volevano con le dispersioni e le correnti elettrostatiche e parecchie lavoravano con pedaliere induttive e quindi i campi magnetici esterni potevano creare disturbi .
                Ultima modifica di Kocis72; 10/05/2008, 19:32.

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                • #9
                  No Kocis, partendo dal presupposto che non lavoro per utenti finali, i pannelli che ho in laboratorio sono tutti di clienti che o per pigrizia o per scarsa preparazione non vengono riparati da loro, e come ti dicevo visto che ormai mi sono ancorato ad una sola marca il tutto ti potra' far capire perche' cio' accade. Non si tratta di sostituzione, ma di riparazione eper quanto riguarda il discorso dei controlli Elektrosistem è legato al discorso predente, trovandomi a riparare impianti tipo OM o altre marche che non conosco trasformavo la mia "ignoranza" con la sostituzione totale del controllo. Per il discorso del caso guasti e nonostante sia in possesso di tutti i Manual Repair delle macchine su cui opero e visto che pochi si dilettato a mettere su carta il circuito delle schede (cosa che nemmeno la casa madre ha) ti ripeto che parlando con dealer di altre marche hanno piu' o meno gli stessi problemi......solo che loro si trovano nell'impossibilita' di svolgere il tipo di lavoro che posso fornire io. (la cosa sarebbe troppo lunga da spiegare e sopratutto non interessante per gli amici che leggono i post del forum).
                  Comunque per terminare ti posso dire che la soddisfazione che si prova a vedere la macchina funzionare a dispetto di tutti i pareri contrari, è grandissima.
                  Ciao e buon lavoro.
                  :-:-:-:-:-:-:-:-:-:
                  cf1990

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                  • #10
                    Piacere mio , cf1990 .

                    Ok
                    penso di avere , a grandi linee , inquadrato la tua figura da quello che scrivi ,
                    che definirei utilissima per molte concessionarie piccole e grandi , commercianti e così via dicendo , per tanto ti auguro di mantenere nel tuo laboratorio il medesimo numero di pannelli in riparazione , per l'avvenire .
                    Pure la ditta dalla quale dipendo si appoggia alle volte a una figura come la tua , i motivi sono svariati ;
                    per il fatto che se un tecnico lo tiene in laboratorio , è un tecnico in meno che và dai clienti o che fà altro in sede.
                    Poi da dire che le riparazioni dei pannelli , nella ditta per cui lavoro , inizzialmente sono state abbandonate , perchè visti i prezzi concorrenziali che ditte esterne applicavano per il medesimo servizzio , costringevano l'interno che vi si applicava a tempistiche e a bugget molto ridotti e quindi spesso li si prendevano in mano per poi spedirlo all'esterno .
                    In secondo tempo si cerca invece di appoggiarsi maggiormente alla casa madre in quanto cresciendo la ditta per cui lavoro su più province , mira a fare numeri con la casa madre per i motivi immaginabili .

                    Per quello che dici , delle riparazioni addentrate nei pannelli , direi che tutto il mondo è paese , per tanto si tratti della marca Rossi -Verdi - Bianchi le regole e le difficoltà sono pressapoco le medesime , forse per quelli nazionali però un qualche escamotage in + alle volte la si può trovare , per preservare l'originalità della macchina .

                    Ciao e buon lavoro a te .

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