MMT Forum Macchine

Annuncio

Collapse
No announcement yet.

CONVERTITORE per idrodinamici

Collapse
X
 
  • Filtro
  • Data
  • Visualizza
Cancella tutto
new posts

  • CONVERTITORE per idrodinamici

    Buongiorno!
    Mi ero proposto già da tempo di creare una nuova discussione a proposito dei convertitori che troviamo sui carrelli idrodinamici.
    Molti di noi sanno distinguere l'idrodinamico dall'idrostatico, dove in linea di massima ne conosciamo la differenza sostanziale, ma non conosciamo bene il principio di funzionamento e relative caratteristiche.
    Questo post è un invito a trattare l'argomento e in particolar modo a darci lezioni (informazioni) sul convertitore.
    Chi più sa più ne dica.
    Penso che sia interessante, per tutti.
    Nino.

  • #2
    Ciao ninoapr, hai tirato in ballo un'argomento coi "cosidetti"
    Spero che le differenze tra le due tipologie siano chiare a tutti.
    In breve la trasmissione idrodinamica è composta dal convertitore di coppia, forse più conosciuto come overdrive, il quale prende rotazione dal volano e la "trasferisce" ad un invertitore ( generalmente ad innesti idraulici ) che a sua volta dà il moto al differenziale e le ruote.
    Per quanto ne sò io, il compito del convertitore è di "gestire" se si può definire così, la forza del motore trasmettendola in modo graduale all'invertitore ( sistema adottato anche nei cambi automatici).
    Per farla proprio terra terra facciamo conto che il motore fà ruotare un'elica ( la girante primaria ) che a sua volta sposta l'acqua ( l'olio ) il flusso dell'acqua investe un'altra elica ( girante di uscita ) che si mette a ruotare spinta dal flusso generato dalla prima, questo è quello che avviene all'interno del convertitore.
    Marco B

    Commenta


    • #3
      Grazie marco.
      Vorrei comunque che l'argomento sia trattato un pochino più in dettaglio.
      per esempio:
      descrivendo i numeri di giri del convertitore.
      A quanti giri inizia a generare pressione utile.
      Quali sono le pressioni di esercizio minimo e massimo.
      Quali sono le potenze applicabbili.
      Se ci sono tarature da fare.
      Quali oli sono previsti.
      Ecc...
      Vorrei che chi ne ha di esperienza ne citasse.
      Ciaoo.

      Commenta


      • #4
        Originalmente inviato da ninoapr Visualizza messaggio
        Grazie marco.
        Vorrei comunque che l'argomento sia trattato un pochino più in dettaglio.
        per esempio:
        descrivendo i numeri di giri del convertitore.
        A quanti giri inizia a generare pressione utile.
        Quali sono le pressioni di esercizio minimo e massimo.
        Quali sono le potenze applicabbili.
        Se ci sono tarature da fare.
        Quali oli sono previsti.
        Ecc...
        Vorrei che chi ne ha di esperienza ne citasse.
        Ciaoo.

        Allora diciamo che:
        La pressione utile è quasi istantanea, è la stessa viscosità dell'olio che trascina tutte le parti in movimento.
        Le pressioni di esercizio, le potenze applicabili ed i giri massimi, sono definite in fase di progettazione, il convertitore è costituito da componenti "fissi" ( non esistono valvole regolatrici, di scarico, ecc )
        Si usano olii a bassa densità (viscosità) , quasi sempre ATF , un' olio denso man mano che si scalda, varia le sue caratteristiche di viscosità, variando così il comportamento del convertitore.
        Le tarature si limitano al corretto gioco degli accoppiamenti (le tolleranze dei cuscinetti ) e ad una accurata equilibratura.
        Aspetto comunque anche io consigli da chi hà più esperienza in questo campo.
        Marco B

        Commenta


        • #5
          Se ho ben capito la prima girandola è calettata direttamente all'albero motore e quindi i giri sono in rapporto 1/1 con il motore l'olio centrifugato impone la rotazione della girandola secondaria che ne trasmette il moto al cambio (se ha più marce).
          Dico bene!?
          Ma se hai aperto un convertitore puoi descrivere in dettagliuo come l'olio trasmette l'energia meccanica alla giandola secondaria?
          Se prendiamo ad esenpio un cambio utilizzato da OM (due rapporti) comandati da elettrovalvole o da un cambio Tipo due marce a innesto automatico della marcia supoeriore, come avviene?

          P.S. pensavo che ci fossero esperti, strano che non si esprimono!

          Commenta


          • #6
            Il convertitore è composto da:
            STATORE,che è la parte fissa,non ruota.
            TURBINA,è la ruota che trasmette il moto alla trasmissione
            ROTORE POMPA,è collegato al motore (volano),questo fà gli stessi giri del motore ed ha il compito (tramite l'olio) di portare in rotazione la turbina
            La trasmissione del moto tra i due rotori,come già detto, avviene tramite l'olio che viene spinto dal rotore pompa contro il rotore turbina,passando poi dallo statore e trasformandosi di nuovo in energia di movimentto...è piu facile capirlo guardando l'allegato......
            IL converter è un moltiplicatore di coppia,piu la differenza di giri è grande tra turbina e rotore pompa, piu avremo un aumento di coppia della girante turbina rispetto il rotore pompa....esempio,supponiamo che il rotore turbina sia immobile,mentre il rotore pompa è al massimo di giri, (motore) in questo caso tutta l'energia di movimento fornita dall'olio va a spingere sulle palette del rotore turbina incontrando una grande resistenza perchè la turbina(cambio) è ferma
            in questa condizione la coppia fornita dalla turbina sarà tre volte superiore alla coppia fornita dalla girante pompa (sto parlando di un converter montato su una pala gommata,quindi il rapporto potrebbe cambiare su di un muletto), Quando i due rotori (pompa e turbina) faranno gli stessi giri l'aumento di coppia sarà praticamente nullo.......
            Per il finzionamento del converter occorre una pompa che lo alimenti ed una valvola di sovrapressione (6-7 bar),questi particolari sono esterni al converter...
            Questo è quello che sò io sul funzionamento del converter...spero che sia comprensibile...
            Attached Files
            Luca C.

            Commenta


            • #7
              Grazie Luca!
              Grazie della tua disponibbilità, chiaramente non pretendevo una risposta, ma essendo un forum pensavo di poter coinvolgere un maggior numero di utenti.
              probabilmente qualcuno starà cercando del materiale come il tuo allegato.
              Il contatore di visite indica 123 , chissa se qualcuno arricchirà questo argomento.
              Aspettiamo e grazie ancora.

              Commenta


              • #8
                Originalmente inviato da ninoapr Visualizza messaggio
                Grazie Luca!
                Grazie della tua disponibbilità, chiaramente non pretendevo una risposta, ma essendo un forum pensavo di poter coinvolgere un maggior numero di utenti.
                probabilmente qualcuno starà cercando del materiale come il tuo allegato.
                Il contatore di visite indica 123 , chissa se qualcuno arricchirà questo argomento.
                Aspettiamo e grazie ancora.
                Mi sembra che tutto quello che compete a noi riparatori sia già stato detto.
                Difficile diventa andare ad analizzare le leggi della fisica che entrano in gioco in un dispositivo del genere, ci vorrebbe qualche ingegnere, ma poi tutte le formule matematiche ve le cuccate voi.
                Qualche precisazione la si può fare su i motivi che richiedono la sua applicazione.
                Il problema per i carrelli e per altre macchine e riuscire a prelevare più potenza possibile dal motore quando si inizia il movimento e a velocità ridotte.
                Se non esistessero soluzioni idrodinamiche saremmo costretti ad avere un cambio meccanico con una serie di marce ridotte oppure un variatore di velocità con una ampissima escursione.
                La potenza fornita è data dal numero di giri moltiplicati per la coppia.
                Da qui si intuisce che il motore esprime la massima potenza ad un sostenuto numero di giri e come fare a trasferirla ad un qualcosa che sta partendo da fermo? Beh prestando temporaneamente l'energia a una massa di olio che, lanciata, andrà a colpire la turbina mettendola in moto. A parte le dispersioni in attriti e calore tutta l'energia che ha questa massa di olio ricostruisce sulla turbina quasi tutta la stessa potenza generata dal motore.
                Tornando alla formula P= N x C,ovvero potenza = giri X coppia, se i giri sono quasi zero, per avere la stessa potenza ci ritroveremo un elevato valore di coppia. Da qui il nome: "convertitore di coppia"
                Ultima modifica di SCIFARL; 20/09/2010, 17:11.

                Commenta


                • #9
                  Permettetemi una domanda forse fuoriluogo
                  Avendo ben chiara la distinzione tra trasmissione idrostatica e idrodinamica, a me viene spontaneo chiedermi:
                  Perchè si definisce trasmissione idrostatica,quella in cui l'olio circola tra pompa, motori e serbatoio, mentre si definisce idrodinamica, quella in cui l'olio contenuto nel convertitore di coppia si limita a circolare in esso ?
                  Marco B

                  Commenta


                  • #10
                    Ciao Marco.
                    Premetto che non sono a digiuno in materia di IDRAULICA , ho 55 anni, e ho iniziato a lavortare sui carrelli quando avevo 20 anni.
                    Ho una mediocre conoscenza dei sistemi di trasmissione, ma per un problemino riscontrato su di un carrello PGS 60 q.li (ormai fuori mercato) volevo approfondire la conoscenza del sistema utilizzato, e comunque ne avevo confrontato le prestazioni su di un 60 q.li OM.
                    Entrambi sembrano avere due marce con la differenza che OM ha la leva sotto lo sterzo per la selezione invece il PGS la seconda marcia s'inserisce automaticamente ad una superata vlocità.
                    Frequentando un altro forum ho riscontrato che il PGS non ha una seconda marcia -anche se così sembrava-.
                    Devo anche dire che HO una BUONA conoscenza dell'elettronica in tutta la sua evoluzione.
                    MA come dice il proverbio quando sei sicuro di sapere tutto, ti accorgi che ci sono tante cose che non sai, e in effetti frequentando questo forum hai la possibilità di apprendere sempre di più.
                    Su questi presupposti ho "postato" l'argomento idrodinamico" con la presunzione che ci sarebbero stati dei membri del forum che ne sanno certamente molto più di me e che sarebbe stato utile anche ad altri.
                    Probabilmente l'argomento dovevo potarlo in altra sezione del forum frequentato da menbri che operano su macchine movimento terra.
                    Comunque visto che sei gia a conoscenza della didderenza tra i due sistemi, a questa domanda deve rispondere qualcuno esperto.
                    Mi aspettavo da parte di LUCA altri interventi in quanto da alcuni interventi su SOS officina avevo inteso che aveva le idee chiare, e che aveva avanzata esperienza.
                    Ultima modifica di ninoapr; 25/09/2010, 08:54.

                    Commenta


                    • #11
                      Originalmente inviato da ninoapr Visualizza messaggio
                      .
                      Mi aspettavo da parte di LUCA altri interventi in quanto da alcuni interventi su SOS officina avevo inteso che aveva le idee chiare, e che aveva avanzata esperienza.
                      Evidentemente mi hai attribuito un valore eccessivo!....Tutto quello che sapevo sul funzionamento del converter l'ho scritto,in base alle mie conoscienze non saprei cos'altro aggiungere
                      Originalmente inviato da SCIFARL Visualizza messaggio
                      Mi sembra che tutto quello che compete a noi riparatori sia già stato detto.
                      Difficile diventa andare ad analizzare le leggi della fisica che entrano in gioco in un dispositivo del genere, ci vorrebbe qualche ingegnere, ma poi tutte le formule matematiche "
                      Condivido!........ Riguardo la domanda di Marco posso dire questo:
                      L'idraulica studia le leggi che regolano l'equilibrio ( idrostatica) ed il movimento ( idrodinamica ) dei liquidi.......quindi, penso che le trasmissioni idrostatica e idrodinamica abbiano preso il nome dalle leggi che ne studiano il principio di funzionamento......ma oimè questa è roba che io non conosco.....
                      Ultima modifica di Luca N.1; 26/09/2010, 11:20.
                      Luca C.

                      Commenta


                      • #12
                        Molto interessanti le vostre risposte,mi chiedo però se la scelta tra le due trasmissioni và fatta in base al lavoro che si svolge o è solo una questione di comodità e di abitudine?Costi di manutenzione a parte.

                        Commenta


                        • #13
                          Originalmente inviato da Marco Bellincam Visualizza messaggio
                          Permettetemi una domanda forse fuoriluogo
                          Avendo ben chiara la distinzione tra trasmissione idrostatica e idrodinamica, a me viene spontaneo chiedermi:
                          Perchè si definisce trasmissione idrostatica,quella in cui l'olio circola tra pompa, motori e serbatoio, mentre si definisce idrodinamica, quella in cui l'olio contenuto nel convertitore di coppia si limita a circolare in esso ?


                          Per IDRODINAMICO si intende che il trasferimento di energia tra motore e cambio avviene, come ho già spiegato, sfruttando l'energia cinetica conferita a una certa massa di olio. Questa energia e tanto maggiore quanto maggiore e la massa e la velocità impressa all' olio. "Velocità" richiama il termine "dinamico" cioè movimento.
                          Nel IDROSTATICO il trasferimento di energia viene affidato alla pressione e alla portata.
                          Nel primo caso l'energia è ceduta quando si esaurisce la velocità mentre nel secondo quando si esaurisce la pressione.

                          Se teniamo una mano sotto il rubinetto di un lavello a una certa distanza sentiremo la mano che viene spinta in basso per effetto di un energia idrodinamica cioè una certa massa di acqua colpisce la mano e perde velocità.

                          Se andiamo a tappare il rubinetto sentiremo una spinta idrostatica ( infatti l' acqua e ferma) e la spinta che sentiamo dipende dalla pressione del' acquedotto.

                          Se qualcuno ne sa più di me e sa essere più preciso, ben vengano le sue correzioni.

                          Commenta


                          • #14
                            Originalmente inviato da ninoapr Visualizza messaggio
                            Ciao Marco.
                            Premetto che non sono a digiuno in materia di IDRAULICA , ho 55 anni, e ho iniziato a lavortare sui carrelli quando avevo 20 anni.
                            Ho una mediocre conoscenza dei sistemi di trasmissione, ma per un problemino riscontrato su di un carrello PGS 60 q.li (ormai fuori mercato) volevo approfondire la conoscenza del sistema utilizzato, e comunque ne avevo confrontato le prestazioni su di un 60 q.li OM.
                            Entrambi sembrano avere due marce con la differenza che OM ha la leva sotto lo sterzo per la selezione invece il PGS la seconda marcia s'inserisce automaticamente ad una superata vlocità.
                            Frequentando un altro forum ho riscontrato che il PGS non ha una seconda marcia -anche se così sembrava-.
                            Devo anche dire che HO una BUONA conoscenza dell'elettronica in tutta la sua evoluzione.
                            MA come dice il proverbio quando sei sicuro di sapere tutto, ti accorgi che ci sono tante cose che non sai, e in effetti frequentando questo forum hai la possibilità di apprendere sempre di più.
                            Su questi presupposti ho "postato" l'argomento idrodinamico" con la presunzione che ci sarebbero stati dei membri del forum che ne sanno certamente molto più di me e che sarebbe stato utile anche ad altri.
                            Probabilmente l'argomento dovevo potarlo in altra sezione del forum frequentato da menbri che operano su macchine movimento terra.
                            Comunque visto che sei gia a conoscenza della didderenza tra i due sistemi, a questa domanda deve rispondere qualcuno esperto.
                            Mi aspettavo da parte di LUCA altri interventi in quanto da alcuni interventi su SOS officina avevo inteso che aveva le idee chiare, e che aveva avanzata esperienza.
                            Indubbiamente ne ho ancora di cose da imparare, spero di andare avanti con l'eserienza, o almeno di essere al passo coi tempi in questo settore.
                            Marco B

                            Commenta


                            • #15
                              marce converter

                              Originalmente inviato da Luca N.1 Visualizza messaggio
                              Il convertitore è composto da:
                              STATORE,che è la parte fissa,non ruota.
                              TURBINA,è la ruota che trasmette il moto alla trasmissione
                              ROTORE POMPA,è collegato al motore (volano),questo fà gli stessi giri del motore ed ha il compito (tramite l'olio) di portare in rotazione la turbina
                              La trasmissione del moto tra i due rotori,come già detto, avviene tramite l'olio che viene spinto dal rotore pompa contro il rotore turbina,passando poi dallo statore e trasformandosi di nuovo in energia di movimentto...è piu facile capirlo guardando l'allegato......
                              IL converter è un moltiplicatore di coppia,piu la differenza di giri è grande tra turbina e rotore pompa, piu avremo un aumento di coppia della girante turbina rispetto il rotore pompa....esempio,supponiamo che il rotore turbina sia immobile,mentre il rotore pompa è al massimo di giri, (motore) in questo caso tutta l'energia di movimento fornita dall'olio va a spingere sulle palette del rotore turbina incontrando una grande resistenza perchè la turbina(cambio) è ferma
                              in questa condizione la coppia fornita dalla turbina sarà tre volte superiore alla coppia fornita dalla girante pompa (sto parlando di un converter montato su una pala gommata,quindi il rapporto potrebbe cambiare su di un muletto), Quando i due rotori (pompa e turbina) faranno gli stessi giri l'aumento di coppia sarà praticamente nullo.......
                              Per il finzionamento del converter occorre una pompa che lo alimenti ed una valvola di sovrapressione (6-7 bar),questi particolari sono esterni al converter...
                              Questo è quello che sò io sul funzionamento del converter...spero che sia comprensibile...

                              Ciao Luca ti volevo chiedere un chiarimento: nelle mmt, anche sulla mia terna Benati2000, c'è il converter, ma non c'è un cambio, almeno in vista, però la mia domanda viene dal fatto che la maggior parte delle mmt idrodinamiche, comprese le pale cingolate, hanno 3 marce avanti e 3 indietro senza che ci sia presente il cambio ad ingranaggi; cosa vuol dire che le tre marce, cioè il cambio, è contenuto nel convertitore e come funziona?
                              Tanti ringraziamenti ciao

                              Commenta

                              Caricamento...
                              X