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Nuova Detas

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  • #31
    Originalmente inviato da duplex 4000 Visualizza messaggio
    Penso si stia discutendo fra persone che conoscono la situazione, ma nessuno affronta il vero problema, perche si è arrivati a questo punto?
    Cerchero di dare una spiegazione, ovviamente dal mio punto di vista, e lo farò in più post, altrimenti diventa troppo lungo.
    La sigla resposabile è PMM, Proprietà, Managment, Mercato, oggi vediamo la Proprietà:
    La Nuova Detas è nata nel 1986, e per 20 anni ha presentato sempre bilanci robusti, con utili molto importanti, buonsenso avrebbe voluto che si fosse portato "fieno in cascina" consolidando finanziariamente la società, si è scelto altre "strade" per cui quando si è verificata l'attuale situazione finanziaria e di mercato, l'azienda non ha avuto le risorse per affrontarla, con la proprietà che si è guardata bene dall'intervenire;
    niente di nuovo, molte aziende soffrono di sottocapitalizzazione ma in questo caso la situazione è stata troppo degenerata.
    Un altro fattore da imputare alla Proprietà è che fino al 2007, la società a fronte di circa 40 dipendenti aveva: presidente del C.d.a., amministratore delegato, direttore finanziario, (esterno ma costoso) 5 dirigenti, circa 15 impiegati, e area manager, una struttura abnorme e costosissima, sono intervenuti ad iniziare dal 2007, tardi molto tardi, si sono bruciate unteriori risorse, in una situazione già difficile per la riduzione dei margini operativi, e le scelte incomprensibili da parte del managment, ma di questo parleremo la prossima volta.
    Belle parole amico montante...ma il risultato è che un'azienda così ben strutturata, come dici, è arrivata al tracollo...la domanda è quali sono i motivi? Mancanza di fondi? Malagestione? E soprattutto...è solo colpa del mercato?

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    • #32
      Seconda puntata.
      Parlerò del managment, premetto, io considero managment quello che ha il potere di studiare e impostare la strategia aziendale, certo esistono anche i manager che prima discutono e poi applicano queste strategie, ma sono limitati al settore di loro competenza, le decisioni, pur tenendo conto dei contributi, sono del top manager, in quanto nelle decisioni alla fine è un uomo solo.
      Dico questo perche se un Amministratore Delegato non ha questi poteri, ha una sola strada, rimettere il mandato, in primis perche non fa il suo lavoro, poi perche, pur non potendo determinare nulla, ci mette la sua firma, e risponde di questo sia in penale quanto il civile.
      Il Top Manager della Nuova Detas è stato nominato, da quello che mi risulta nel 2006, e avrebbe dovuto studiare ed applicare un piano industriale di lungo e medio periodo, sempre che ne avesse avuto i poteri; avrebbe potuto cercare di aggredire un segmento di mercato dove non avrebbe subito la concorrenza dei grandi preduttori mondiali, ma ha preferito continuare a produrre in concorrenza, con Linde, Toyota, Jungheinrich etc.; non serviva inventare niente, la Mora, pur producendo circa 100 carrelli ogni anno, sopravvive egregiamente, e non sarebbe stato difficile in quanto la società aveva il know how necessario.
      Si è deciso diversamente, ma senza una strategia ben definita, in modo ondivago, il primo carrello "rifatto" è stato il 15/20 diesel, come si fa a investire denaro e risorse in un modello di carrello di cui si venderanno 50 pezzi ogni anno in Europa, quando modelli ben più commerciabili tipo elettrici da 27/32/40/45/50, sono datati quasi 20 anni? si è deciso di riprogettare il diesel 30/35, il risultato è stato un carrello che dovevano vendere più caro del Linde, credo non ci siano commenti.
      Negli ultimi tempi hanno alzato le portate dei diesel, 7/8/10/12 ton, ma probabilmente era troppo tardi; per cercare di essere concorrenziali con i suddetti gruppi, sono state fatte operazioni di noleggio operativo, che potevano essere fatte se hai una dimensione a livello internazionale, ma nel loro caso si sono rilevate letali, e hanno finito per affossare l'azienda.
      Queste sono, secondo il mio modesto parere le cause dell'attuale situazione, e mi piacerebbe leggere cosa ne pensate.
      Nel prossimo post dirò la mia sulla Detas Rent, e gli ultimi sviluppi, alla prossima.

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      • #33
        Caro montante più "prezioso" nel mio ultimo post, ma anche nel primo, credo troverai risposta alla tue domande.
        Saluti

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        • #34
          Originalmente inviato da duplex 4000 Visualizza messaggio
          Seconda puntata.
          Parlerò del managment, premetto, io considero managment quello che ha il potere di studiare e impostare la strategia aziendale, certo esistono anche i manager che prima discutono e poi applicano queste strategie, ma sono limitati al settore di loro competenza, le decisioni, pur tenendo conto dei contributi, sono del top manager, in quanto nelle decisioni alla fine è un uomo solo.
          Dico questo perche se un Amministratore Delegato non ha questi poteri, ha una sola strada, rimettere il mandato, in primis perche non fa il suo lavoro, poi perche, pur non potendo determinare nulla, ci mette la sua firma, e risponde di questo sia in penale quanto il civile.
          Il Top Manager della Nuova Detas è stato nominato, da quello che mi risulta nel 2006, e avrebbe dovuto studiare ed applicare un piano industriale di lungo e medio periodo, sempre che ne avesse avuto i poteri; avrebbe potuto cercare di aggredire un segmento di mercato dove non avrebbe subito la concorrenza dei grandi preduttori mondiali, ma ha preferito continuare a produrre in concorrenza, con Linde, Toyota, Jungheinrich etc.; non serviva inventare niente, la Mora, pur producendo circa 100 carrelli ogni anno, sopravvive egregiamente, e non sarebbe stato difficile in quanto la società aveva il know how necessario.
          Si è deciso diversamente, ma senza una strategia ben definita, in modo ondivago, il primo carrello "rifatto" è stato il 15/20 diesel, come si fa a investire denaro e risorse in un modello di carrello di cui si venderanno 50 pezzi ogni anno in Europa, quando modelli ben più commerciabili tipo elettrici da 27/32/40/45/50, sono datati quasi 20 anni? si è deciso di riprogettare il diesel 30/35, il risultato è stato un carrello che dovevano vendere più caro del Linde, credo non ci siano commenti.
          Negli ultimi tempi hanno alzato le portate dei diesel, 7/8/10/12 ton, ma probabilmente era troppo tardi; per cercare di essere concorrenziali con i suddetti gruppi, sono state fatte operazioni di noleggio operativo, che potevano essere fatte se hai una dimensione a livello internazionale, ma nel loro caso si sono rilevate letali, e hanno finito per affossare l'azienda.
          Queste sono, secondo il mio modesto parere le cause dell'attuale situazione, e mi piacerebbe leggere cosa ne pensate.
          Nel prossimo post dirò la mia sulla Detas Rent, e gli ultimi sviluppi, alla prossima.
          Uaooo...ma queste sono notizie esilaranti...dico ma...per essere a conoscenza di tali dettagli credo che tu sia molto vicino alla Detas vero? Se si, dato che ci hai parlato del passato...ora dicci del futuro della stessa....

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          • #35
            Avvolte mi domando se mi ritengo presuntuoso nelle mie posizioni e considerazioni, ma quando leggo, e prendo atto di certe realtà mi sento di avere i piedi per terra.
            Il mio primo datore di lavoro 1977 (Scrivo solo il nome) "VITO" .
            Un uomo con la quinta elementare nato dal nulla, uomo del popolo lavoratore con una piccola officina, nata nel 1970 .
            Dopo dieci anni aveva realizzato un'azienda bellissima ,e con orgoglio di quello che era riuscito a fare.
            Oggi gestita dai figli.
            MI ha insegnato tante cose "con poche parole" lui si esprimeva e parlava una sola volta e chi lo capiva lo capiva!!!
            Quello che ha fatto quell'uomo, non è stato capace di fare NESSUN MANAGER .
            Non è con la laurea che si possono gestire le aziende!
            Neppure con pseudo titoli!
            Ma sopratutto NON é la politica che crea occupazione e sviluppo.
            In ogni azienda in cui è entrata la politica, si è riscontrato il fallimento, economico, sociale.

            P.S. mi piacerebbe sapere qualcosa in proposito di PGS da qualcuno di voi ne ha dati certi.

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            • #36
              comunque basta guardare in una visura camerale della CARER SRL per verificare che da Febbraio 2012 ha un apartecipazione di 9/10 del capitale sociale Detas.
              bastano € 7,00 per togliersi una curiosità!
              questa nuova CARER sembra essersi lanciata sul mercato!!!!

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              • #37
                Hai ragione in parte, la partecipazione di cui parli non è nella vecchia società, (Nuova Detas Spa) in quanto con il passivo di cui si sente parlare, sarebbe buttare soldi nel pozzo, ma nella Detas Robustus Srl, che è stata fondata a febbraio, e che dovrebbe prendere in affitto il ramo d'azienda necessario per continuare la produzione.
                Ma l'operazione è subordinata alla concessione del concordato alla Nuova Detas Spa
                da parte del tribunale di Udine, senza questa concessione l'operazione nuova società sarà completamente inutile.

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                • #38
                  Non sono molto vicino alla Detas, ma conosco molto bene delle persone che hanno vissuto il travaglio, per cui quello che ho scritto, e che scriverò, è una specie di riassunto ai loro racconti.
                  Per quanto riguarda il futuro, potranno essere solo previsioni in quanto è tutto molto nebuloso.

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                  • #39
                    Grazie della delucidazione Duplex 4000, non ci capisco tanto di tutte queste manovre...
                    so solo che ci sono società nate per affittare rami d'azienda in crisi e visti i tempi, o sono degli eroi o faranno disastri. in una situazione simile di mercato (Italiano ed Estero) sono da ammirare!!!

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                    • #40
                      Al di là di ogni supposizione e chiacchiera...io sono davvero deluso dall'operato del management o degli imprenditori italiani che avrebbero dovuto salvare il salvabile invece di marciare su certe dinamiche "all'italiana" che come nel caso di Detas, Carer, Lugli, ecc...hanno fatto soltanto del male alla storia dell'industria italiana nata da gente con i contrococones nel dopoguerra...
                      Avremmo dovuto essere il fiore all'occhiello della manifattura artigianale come i grandi delle automobili e invece...

                      Non credete??

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                      • #41
                        totalmente d'accordo.
                        mi viene male quando si parla con alcuni ex-rivenditori, per esempio, Lugli e mi raccontano di uno dei più grandi marchi italiani che è sparito in pochi anni a causa di manager scellerati e operazioni lontane da un piano industriale di rilancio...
                        che peccato per l'Italia!!!!

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                        • #42
                          Comunque sia, la Nuova Detas avrà avuto 26 anni di vita..ma Detas non era nata ieri...chi ha sbagliato? chi non ha investito su nuovi prodotti? chi non ha investito sulla rete? non mi sembrano tante 40 persone per gestire una commerciale a livello europeo..il problema è stato proprio quello che tutti gli "italiani morti" non hanno esportato il prodotto..l'unica che c'ha provato è la OM...ma solo una volta passata nelle mani dei tedesconi...

                          infatti la Pramac mi ha davvero stupito..loro erano molto affermati..facevano ricerca...bu..ma per gli altri sono rimasti in Italia..hanno continuato a fare un prodotto che comunque teneva un prezzo basso...non serve un Professore per dire che dal 2000 in poi come strategia era perdente...e che si sarebbe dovuto..e si sarebbe potuto...ecc ecc ecc

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                          • #43
                            Originalmente inviato da duplex 4000 Visualizza messaggio
                            Seconda puntata.
                            Nel prossimo post dirò la mia sulla Detas Rent, e gli ultimi sviluppi, alla prossima.
                            Son 2 giorni che sto aspettando la puntata sulla detasrent...cos'è arrivata l'estate e come in tv le serie o ripartono da 0 o si deve aspettare ottobre?

                            O deve arrivare Simplex 3500?

                            Dai su!

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                            • #44
                              Sarà che lavoro per un piccolo costruttore italiano ma ragazzi non è facile , sicuramente si sono fatti grandi sbagli da parte della dirigenza ( o non ci si è mossi per tempo prevedendo delle situazioni) , però non è facile per niente.
                              Leggo un po' troppa faciloneria in alcuni discorsi (anche in altri post) , bastava fare quello e non fare quell'altro, ci sono aziende che si sono mosse bene ed altre no ma ci sono aziende che per tanti motivi (tipo di prodotti , rete distributiva , dimensioni aziendali) non sono riuscite a trasformarsi per fare fronte a cambiamenti molto rapidi.

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                              • #45
                                Prima della terza puntata, che comunque si dovrà aspettare qualche giorno, in quanto la situazione è ancora fluida anche se tendente all'out, voglio rispondere a un post in cui mi sento tirato il ballo.
                                Se un imprenditore ha avuto oltre 20 anni, non uno o due, di alti utili, e non ha ritenuto di consolidare l'azienda preferendo investire in "altro", significa che non crede nella sua azienda, salvo pensasse che l'eldorado sarebbe continuato, in questo caso non è un imprenditore.
                                e un amministratore delegato, in possesso delle capacità per fare il suo lavoro, non ha dalla proprietà la possibilità di investire per attuare un piano industriale a medio/lungo termine, deve rimettere il mandato, perche non può fare quello per cui è pagato; se non ha i numeri è un grosso errore della proprietà; se si fanno dei noleggi operativi con canone previsto per 5/6/7 anni, ma con contratto per 2 o 3, devi sapere che alla fine del contratto ti trovi con i carrelli che ti rientrano, molte volte molto usurati, e ancora diversi anni di leasing da pagare alla finanziaria, sapendo inoltre che non hai l'organizzazione per rinoleggiarli subito, altrimenti sei uno sprovveduto.

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                                • #46
                                  Tutti oggi lavorano fra mille difficoltà, ma alcune aziende si difendono, Mora, Pieralisi, Reniero, Fimsa, e altri che non nomino riescono ad andare avanti, forse la la proprietà crede nell'azienda, e il managment è valido, cosa che vedendo da fuori non è successo in Nuova Detas.
                                  Ma chi ha chiuso, e per quale ragione? OM venduta dalla FIAT alla Linde nei primi anni 90, nell'ambito dell'operazione di smobilizzazione per poter liquidare Gheddafi che era un socio importante, è stata chiusa nell'ambito di una ristrutturazione che prevedeva la chiusura di un marchio; fra l'altro il settore carrelli non è in mano tedesche ma di un fondo americano.
                                  La Lugli costruiva ottimi termici idrostatici, quando ti trovavi in concorrenza, avevi quasi sempre contro il carrellista che lo preferiva in quanto con baricentro basso, e molto agevole nella salita/discesa, ha voluto fare un grosso investimento sugli elettronici, vi ricordato il Giotto, presentato sul mercato come l'unico carrello in grado di alloggiare una batteria di oltre 1000 ah, che avrebbe evitato il cambio batteria sui doppi turni? è stato un autentico buco, oltre altri che sono seguiti, da li la chiusura, nonostante molti tentativi di riesumazione.
                                  In questi giorni si sente parlare di Pramag, che ha presentato un bilancio talmente in rosso che sarà molto difficile un suo salvataggio, poi si guarda meglio, e si vede che il risultato è dovuto a investimenti sbagliati, nel caso Pramag nel fotovoltaico, che hanno portato l'azienda a un punto di non ritorno; poi ci sono quelli, tipo Cesab o Fantuzzi che hanno preferito vendere.
                                  Dico questo perche la differenza è sempre dovuta alla capacità imprenditoriale e manageriale, in tutti questi casi, Nuova Detas compresa, si è rilevata completamente inadatta.

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                                  • #47
                                    Originalmente inviato da duplex 4000 Visualizza messaggio
                                    Tutti oggi lavorano fra mille difficoltà, ma alcune aziende si difendono, Mora, Pieralisi, Reniero, Fimsa, e altri che non nomino riescono ad andare avanti, forse la la proprietà crede nell'azienda, e il managment è valido, cosa che vedendo da fuori non è successo in Nuova Detas.
                                    Ma chi ha chiuso, e per quale ragione? OM venduta dalla FIAT alla Linde nei primi anni 90, nell'ambito dell'operazione di smobilizzazione per poter liquidare Gheddafi che era un socio importante, è stata chiusa nell'ambito di una ristrutturazione che prevedeva la chiusura di un marchio; fra l'altro il settore carrelli non è in mano tedesche ma di un fondo americano.
                                    La Lugli costruiva ottimi termici idrostatici, quando ti trovavi in concorrenza, avevi quasi sempre contro il carrellista che lo preferiva in quanto con baricentro basso, e molto agevole nella salita/discesa, ha voluto fare un grosso investimento sugli elettronici, vi ricordato il Giotto, presentato sul mercato come l'unico carrello in grado di alloggiare una batteria di oltre 1000 ah, che avrebbe evitato il cambio batteria sui doppi turni? è stato un autentico buco, oltre altri che sono seguiti, da li la chiusura, nonostante molti tentativi di riesumazione.
                                    In questi giorni si sente parlare di Pramag, che ha presentato un bilancio talmente in rosso che sarà molto difficile un suo salvataggio, poi si guarda meglio, e si vede che il risultato è dovuto a investimenti sbagliati, nel caso Pramag nel fotovoltaico, che hanno portato l'azienda a un punto di non ritorno; poi ci sono quelli, tipo Cesab o Fantuzzi che hanno preferito vendere.
                                    Dico questo perche la differenza è sempre dovuta alla capacità imprenditoriale e manageriale, in tutti questi casi, Nuova Detas compresa, si è rilevata completamente inadatta.
                                    Discorso interessante ma sinceramente mi sa di frustrazione tutto questo...sei un ex Detas e questo è palese perchè tutti questi dettagli li conosce solo uno che era parte integrante della dirigenza...

                                    Ah...e poi l'azienda si chiama PRAMAC...non Pramag...okkio...i dettagli contano!!

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                                    • #48
                                      Originalmente inviato da triplex4500 Visualizza messaggio
                                      Discorso interessante ma sinceramente mi sa di frustrazione tutto questo...sei un ex Detas e questo è palese perchè tutti questi dettagli li conosce solo uno che era parte integrante della dirigenza...

                                      Ah...e poi l'azienda si chiama PRAMAC...non Pramag...okkio...i dettagli contano!!
                                      beh..meno male che quello poco professionale ero io.......comunque sia, che sia frustato o meno il sig. Duplex mi sembra abbia fatto un'analisi molto oggettiva..che poi il sig. Triplex che sa tutto..come che la Detas Rent abbia già chiuso..anche se l'uomo da Udine in un post dice il contrario...e sa e ci illumina..ben venga..

                                      Commenta


                                      • #49
                                        Duplex 4000 conoscerai molto bene la realta Detas ma ti posso dire che anche delle aziende che hai nominato non tutte sono in buona salute , e mi pare decisamente ovvio che se un imprenditore fà scelte sbagliate le conseguenze sono più disastrose di un operaio che fà un errore , Detas aveva tra i primi creato una Joint venture in Cina andata poi a finire male (con perdita di soldi) , quindi non contesto la critica sull'errore ma sullo sparare a zero dicendo che ha un imprenditore NON interessa la propria azienda.
                                        Prevedere a lungo termine non è cosa semplice ma come ho già scritto non mi riferisco a Detas nello specifico ma alle aziende medio piccole italiane che operano nel settore (discorso diverso per le multinazionali).

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                                        • #50
                                          Originalmente inviato da triplex4500 Visualizza messaggio
                                          Discorso interessante ma sinceramente mi sa di frustrazione tutto questo...sei un ex Detas e questo è palese perchè tutti questi dettagli li conosce solo uno che era parte integrante della dirigenza...

                                          Ah...e poi l'azienda si chiama PRAMAC...non Pramag...okkio...i dettagli contano!!
                                          Vedo che nonostante lo abbia scritto precedentemente, non lo hai capito, allora te lo ripeto, chissa che sia la volta buona, probabilmente a differenza di alcuni che scrivono sul forum, non sono mai stato a libro paga della Nuova Detas, e non ho alcuna rivendicazione nei loro confronti, quindi nessuna frustrazione palese o nascosta, ma solo un'analisi, che puoi condividere o no, delle situazioni che mi sono state riferite.
                                          Per quanto riguarda i banali errori di battitura su Pramac, credo non sia il caso di rispondere, se si guardano queste piccolezze tralasciando cose ben più importanti.

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                                          • #51
                                            Originalmente inviato da DrNacco Visualizza messaggio
                                            beh..meno male che quello poco professionale ero io.......comunque sia, che sia frustato o meno il sig. Duplex mi sembra abbia fatto un'analisi molto oggettiva..che poi il sig. Triplex che sa tutto..come che la Detas Rent abbia già chiuso..anche se l'uomo da Udine in un post dice il contrario...e sa e ci illumina..ben venga..
                                            Ti ringrazio per la solidarietà, e ti confermo che a oggi, la Detas Rent non ha chiuso, ha tutti i suoi effettivi, cerca di lavorare fra mille difficoltà, ma lavora, certo non avrà un futuro, dovuto alla crisi Nuova Detas, ma di questo scriverò nella prossima puntata.

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                                            • #52
                                              Originalmente inviato da Doorthrough Visualizza messaggio
                                              Duplex 4000 conoscerai molto bene la realta Detas ma ti posso dire che anche delle aziende che hai nominato non tutte sono in buona salute , e mi pare decisamente ovvio che se un imprenditore fà scelte sbagliate le conseguenze sono più disastrose di un operaio che fà un errore , Detas aveva tra i primi creato una Joint venture in Cina andata poi a finire male (con perdita di soldi) , quindi non contesto la critica sull'errore ma sullo sparare a zero dicendo che ha un imprenditore NON interessa la propria azienda.
                                              Prevedere a lungo termine non è cosa semplice ma come ho già scritto non mi riferisco a Detas nello specifico ma alle aziende medio piccole italiane che operano nel settore (discorso diverso per le multinazionali).
                                              Ti ringrazio perche mi togli molti anni, ma sfortunatamente negli ormai molti decenni di lavoro, ho avuto la possibilità di conoscere e operare per grandi gruppi e piccole aziende, nel settore dei carrelli o non.
                                              La situazione congiunturale è pesante per tutti, non per niente la grande Linde ha chiuso il marchio Om, e il relativo stabilimento di Bari, oltre un altro in Francia, chiaro che anche i nostri "residui" produttori abbiano molti problemi, ma lottano e stanno in piedi, almeno per ora, se la Nuova Detas non è stata in grado di resistere, è dovuto al fatto che le possibilità finanziarie sono state sempre tenute all'osso, nonostante in oltre 20 anni gli utili siano stati molto importanti, e il managment non è stato in grado, o non ha potuto, mettere in atto quelle operazioni che le avrebbero permesso almeno di resistere ad una situazione economica in flessione.
                                              La questione Cina, la Linde produce in quel paese da metà degli anni 90, da quello che mi risulta la ND non fece una joint in Cina, ma fece solo una fornitura di 500 carrelli smontati, ad un produttore di carrelli cinese, ha guardato solo il guadagno immediato, senza cautelarsi con partecipazioni o altro, salvo poi trovarsi carrelli similari ai propri esposti alla successiva fiera di Hannover; niente di grave risulta che anche la De Longhi ebbe un problema simile in Cina, ma questa continua a produrre in Cina, la N D no.
                                              La N D fece una joint in Brasile, ma fu in grado di produrre solo poche decine di carrelli, poi, per motivi non noti chiuse questa esperienza in un paese emergente, che fra l'altro fà parte del BRICS.
                                              Puoi contestare il mio modo di "sparare" sulla proprietà, ma questo non cambia la realtà, e questo te lo posso dire io, ma sopratutto i molti dipendenti che hanno vissuto sulla propria pelle questa esperienza.
                                              Una ultima cosa, la N D non ha perso soldi in Cina, in quanto i 500 carrelli sono stati spediti dopo l'arrivo della lettera di credito bancaria a garanzia del pagamento.

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                                              • #53
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                                                I tanti costruttori di timonati stanno solo pubblicizzando lo speciale , Lugli , ND potevano pure avere un prodotto eccezionale (non che lo avessero) ma per dimensione e mercato erano destinate alla fine che hanno fatto.
                                                Montini continua ad esistere (tra le 1000 difficoltà) perchè è forte in una nicchia (anche se dall'esterno puo sembrare che faccia carrelli standard) e perchè sono piccoli di dimensioni.
                                                ND doveva per tempo investire sulle grandi portate e comunque ridimensionarsi come struttura , o cercare un proprio mercato di nicchia , differenziarsi.
                                                Quindi non sto dicendo che quello che dici sia sbagliato , stavo solo sollevando un dubbio : non c'è piu posto in Italia per alcune aziende che per dimensione e prodotto è impossibile che facciano utili.
                                                La ND anni fà a anche "tagliato" credo uno dei suoi più grandi concessionari per vendere direttamente e darsi più margine, ma è servito?
                                                Sul discorso Cina mi stai paragonando Linde e ND? Penso sia un paragone impossibile , per me non ha senso , sai quanti soldi ha investito (ed all'inizio "perso") Linde in Cina , ma sono progetti a lungo termine che solo le multinazionali possono affrontare , aziende medio piccole per uno sbaglio possono pagare un carissimo prezzo.
                                                Ripeto , alle volte mi pare la si voglia fare troppo facile , pur dando le responsabilità a chi di dovere e dunque a chi "decide" penso che alcune realta erano destinate alla loro fine, che magari è un nuovo inizio...

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                                                • #54
                                                  Perdonate gli errori grammaticali ho scritto un po' di corsa (visto che c'è un sacco di gente molto attenta )

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                                                  • #55
                                                    Confermo anche io che sono ancora aperti..ma sono un po' preoccupati per il loro futuro..dico ciò da voci interne..e sinceramente io che faccio la zona li vedo poco in giro..hanno rubato alcuni clienti al loro vecchio datore di lavoro, ora mitsubishi, che però ne ha tenuti tanti applicando tariffe d'assistenza che io non capisco come faccia..non ci paghi neanche il dipendente..ma queste sono voci..chiaro che non ho mai visto nulla di scritto..

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                                                    • #56
                                                      Sono convinto che quello che scrivo è corretto, scusa la presunzione, in quanto è dovuto a quello che mi hanno raccontato persone che hanno operato per molti anni, e ad alto livello, in N D, e dalle esperienze maturate in molti decenni nel mondo del lavoro di cui molti nel mondo dei carrelli.
                                                      Prima di parlare di N D vorrei ribadire alcuni concetti: la Lugli aveva un ottimo carrello termico, e molto presente, sia in Italia quanto all'estero, aveva una grandissima diffusione nel settore dei manufatti in cemento, e nell'edilizia in generale, dove se ti trovavi in concorrenza avevi pochissime possibilità di spuntarla; la crisi è iniziata quando hanno iniziato a investire molto nel settore elettronico, con modelli errati, e questo la ha portata nel baratro.
                                                      Visto che, da quello che scrivi, ti occupi di commerciale, e quindi giri le aziende, hai sicuramente visto le difficoltà in cui si muovono, problemi di finanziamenti bancari, mercato interno quasi nullo, ma chi ha saputo proporsi all'estero, anche aziende medio/piccole lavorano e fanno anche utili; i produttori di carrelli non divergono dagli altri settori, chi ha gestito bene galleggia, chi non lo ha fatto affonda, o rischia.
                                                      N D, ripeto, è stata letteralmente maltrattata, dalla proprietà, finanziariamente, quindi mantenuta molto debole; il managment poi ha dato il colpo di grazia, non puoi pensare di poter essere concorrente alle multinazionali con i modelli elettronici da 2/2,5 ton, non puoi pensare di fare noleggi di 12 o 24 mesi con canoni di noleggio che sono previsti per 60 o 72 mesi, la Jungheinrich, se non sbaglio è stata la prima a usare questi metodi, ma la sua diffusione internazionale fa si che i carrelli possano essere rinoleggiati facilmente, a differenza di N D, la cui possibilità è vicina allo zero.
                                                      Si doveva chiaramente diversificare, visto che in azienda c'era l'esperienza, avendo prodotto negli anni scorsi diesel di portata, idrostatici, e che avevano avuto un ottimo successo.
                                                      Non mi sogno nemmeno di paragonare N D a Linde, conosco molto bene le due realtà, dici comunque una cosa errata, lo stabilimento Linde in Cina, è stato costruito inizialmente per il mercato asiatico, ma visto che i numeri non erano quelli sperati, già da metà degli anni 90, una buona parte della produzione cinese veniva venduta su altri mercati, Europa compresa, per cui non hanno perso soldi; sulla N D ho solo detto che non hanno fatto una Joint, ma una operazione commerciale, che ha portato un discreto utile, da quello che mi hanno riferito.
                                                      Per quanto riguarda il "grosso" concessionario tagliato, non sono a conoscenza di questo, non voglio sapere il nome, ma se possibile la zona in cui operava detto.
                                                      Non ho fatto la cosa facile, anzi, solo che non si può liquidare la malagestione e l'impreparazione con "è il loro destino", questo è troppo facile.

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                                                      • #57
                                                        Originalmente inviato da Simudine Visualizza messaggio
                                                        Confermo anche io che sono ancora aperti..ma sono un po' preoccupati per il loro futuro..dico ciò da voci interne..e sinceramente io che faccio la zona li vedo poco in giro..hanno rubato alcuni clienti al loro vecchio datore di lavoro, ora mitsubishi, che però ne ha tenuti tanti applicando tariffe d'assistenza che io non capisco come faccia..non ci paghi neanche il dipendente..ma queste sono voci..chiaro che non ho mai visto nulla di scritto..
                                                        Ti ringrazio per la conferma, comunque ne ero sicuro, avendo incontrato un tecnico, per caso, la scorsa settimana, questi ragazzi meritano un applauso, in quanto tentano di tener uniti i cocci di un'azienda in cui hanno creduto, e questo a differenza della stessa proprietà.

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                                                        • #58
                                                          Il concessionario è quello di cui parla Simudine , per quanto riguarda Linde mi riferivo all'investimento iniziale , riguardo agli investimenti "all'estero" molte piccole medie aziende non possono permetterselo per "capitale" e per effettivo guadagno da giustificare con piccole produzioni , se conosci un medio piccolo costruttore che ha stabilimenti in Cina dimmelo perchè non lo rammento.
                                                          Non ti sto parlando solo di "commerciale" ma di fare "produzione" e farci degli utili, ma non ho voglia di fare l'avvocato del diavolo , specialmente di una azienda che ha fatto grossi errori (e su questo te l'ho gia detto la pensiamo uguale).

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                                                          • #59
                                                            Originalmente inviato da Doorthrough Visualizza messaggio
                                                            Il concessionario è quello di cui parla Simudine , per quanto riguarda Linde mi riferivo all'investimento iniziale , riguardo agli investimenti "all'estero" molte piccole medie aziende non possono permetterselo per "capitale" e per effettivo guadagno da giustificare con piccole produzioni , se conosci un medio piccolo costruttore che ha stabilimenti in Cina dimmelo perchè non lo rammento.
                                                            Non ti sto parlando solo di "commerciale" ma di fare "produzione" e farci degli utili, ma non ho voglia di fare l'avvocato del diavolo , specialmente di una azienda che ha fatto grossi errori (e su questo te l'ho gia detto la pensiamo uguale).
                                                            Allora ti riferisci all'Officina del Carrello, la rottura è avvenuta nel 2006, e da quanto mi hanno riferito, non è stata unilaterale ma "spinta" più dall'Officina per delle trattative che non avevano avuto buon fine, e relativa incazzatura da parte del concessionario.
                                                            La stessa N D ha fatto a suo tempo investimenti all'estero, non in Cina, ma in Brasile che è la stessa cosa, era una buona idea, probabilmente vanificata dalla cronica incapacità a fare progetti industriali da parte del managment; potrei elencarti molte aziende, anche medie che hanno fatto investimenti all'estero, non è necessaria la Cina, ma resto nel settore e ti dico Vecar, che consegue quasi il 50% del fatturato all'estero.
                                                            Ok, anche se io considero le due cose strettamente legate, senza modelli che possano essere "commerciali" non esiste produzione.

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                                                            • #60
                                                              Originalmente inviato da duplex 4000 Visualizza messaggio
                                                              Allora ti riferisci all'Officina del Carrello, la rottura è avvenuta nel 2006, e da quanto mi hanno riferito, non è stata unilaterale ma "spinta" più dall'Officina per delle trattative che non avevano avuto buon fine, e relativa incazzatura da parte del concessionario.
                                                              La stessa N D ha fatto a suo tempo investimenti all'estero, non in Cina, ma in Brasile che è la stessa cosa, era una buona idea, probabilmente vanificata dalla cronica incapacità a fare progetti industriali da parte del managment; potrei elencarti molte aziende, anche medie che hanno fatto investimenti all'estero, non è necessaria la Cina, ma resto nel settore e ti dico Vecar, che consegue quasi il 50% del fatturato all'estero.
                                                              Ok, anche se io considero le due cose strettamente legate, senza modelli che possano essere "commerciali" non esiste produzione.
                                                              Io sto parlando di produrre all'estero non vendere , è una cosa molto diversa...comunque chiudo qui il discorso perchè non è pertinente e sarei OT.

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