Capita a qualcuno di gestire casi di carrelli antideflagranti con relativo riferimento a tutta quella normativa da incubo?
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Carrelli antideflagranti
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Carrelli Antideflagranti...
...la norma e` molto rigida, non soltanto sull'argomento acquisto ma altrettanto, se non di piu`, nella questione manutenzione.
L'unico consiglio che ti posso dare e quello di affidarti a dei professionisti.
Noi come OM ci affidiamo a due società che ci supportano in tutto per tutto, dall’individuazione della modifica, alla costruzione del carrello fino alla manutenzione successiva. Seguono con noi il cliente dalla A alla Z.
Trovi sul nostro sito tutta la norma ATEX che ti può aiutare a comprendere meglio.
CiaoJosef Morat
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Ciao Crifra,
indipendentemente da quale punto di vista tu intenda "gestire casi di carrelli antideflagranti" (ovvero se fornitore o cliente) permettimi solo di consigliarti di rivolgerti direttamente alle sole due aziende in Italia che per competenza possono darti consulenza in merito. Basti solo pensare che chi effettua il Service su carrelli cosidetti Ex-proofed deve annualmente ricevere un'adeguata istruzione tecnica certificata dall'azienda che compie le trasformazioni, e non basta...annualmente personale dell'azienda "trasformatrice" deve effettuare un controllo con proprio personale tecnico e compilare un registro che convalidi la certificazione della trasformazione. Far toccare un carrello antideflagrante da personale tecnico non autorizzato può compromettere la certificazione che attesti l'idoneità del carrello ad operare in ambienti rischiosi... e sappiamo bene quanti costi in termini di €uro quella benedetta certificazione.
in bocca al lupo
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Molto molto preziosi questi consigli. Eventualmente li tratteremmo da fornitore, e` una grossa azienda multinazionale. Han pure loro qualche titubanza nei costi, chiedono solo noleggio...ma chi gli noleggia carrelli antideflagr? Va da se` che non conviene mica farla una cosa del genere...anche perche poi si tratta di un parco molto molto elevato.
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Ciao Crifra,
perchè dici che è un problema una flotta a nollo di antideflagranti???...da fornitore vedrei un'ottima possibilità di poter fare un buon lavoro e legare a te, o meglio "fidelizzare" il cliente:
il valore finale del carrello lo terrei molto basso, motivandolo opportunamente al cliente (così facendo non avrai un impegno economico rilevante da sostenere);
a fine contratto se le macchine le hai seguite bene, ed hai svolto un buon servizio, vedrai che il cliente per la specificità dei carrelli, deciderà di prolungare il contratto, se non acquistarli addirittura, e tu potrai proseguire con un ottimo contratto di service o full service.
Se studiata bene, potrai rappresentare per il cliente un ottimo partner ed essere una valida soluzione ai suoi problemi...e credo questo sia impagabile nel rapporto cliente - fornitore
...le cose facili le fanno tutti...quelle difficili in pochi...
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Ciao Mapomac,
ti indico di seguito più o meno i criteri di definizione riguardo al tuo quesito:
Sistemi antideflagranti per trasformazioni di macchine e carrelli elevatori diesel ed elettrici che operano in ambienti classificati con pericolo di esplosione.
Mezzi industriali di categoria o tipo 2G, 3G, 2D, 3D (Europe) - DY, DX, EX (USA).
Normativa Europea ATEX 94/9/CE, normativa Statunitense NFPA 501.
Sistemi antideflagranti di categoria M1 e di categoria M2 per ambienti di GRUPPO 1 con o senza presenza di polvere di carbone per trasformazione di macchine diesel ad aspirazione naturale o turbo compresse ed elettriche utilizzando sistemi di protezione innovativi con ampio uso dell’elettronica certificata per ambienti con pericolo di esplosione.
Tali procedimenti permettono che la funzionalità della macchina trasformata sia analoga a quella della macchina standard,con prestazioni simili a quelle originali,tali da non modificare i parametri considerati dal costruttore per certificare CE il proprio prodotto.
Sistemi antideflagranti per impianti elettrici fissi per ambienti di GRUPPO 1 utilizzati per assicurare la massima sicurezza ed affidabilità con sistemi di protezione quali la pressurizzazione dei quadri elettrici.
Il gruppo I comprende gli apparecchi destinati a essere utilizzati nei lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di superficie, esposti al rischio di sprigionamento di grisou e/o di polveri combustibili.Di fatto si devono apportare delle sostanziali modifiche a tutti quei dispositivi che con il loro utilizzo potrebbero innescare delle scintille che in ambiente a rischio provocherebbero esplosioni od incendi. Sotto puoi constatare come venga "inscatolato" un motore elettrico in C.C. di trazione per evitare di mettere a contatto con l'ambiente le scintille prodotte tra spazzole ed indotto. Nella foto a fianco, anche se male, si intravede l'iscatolamento del pulsante di emergenza.
Il gruppo II comprende gli apparecchi destinati a essere utilizzati in altri ambienti in cui vi sono probabilità che si manifestino atmosfere esplosive.
Esempio di protezione dell'impianto elettronico.
Spero di averti chiarito un pochino la questione alquanto complessa. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti, chiedi pure....ciao ciao
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Antideflagrante significa che evita esplosioni (o deflagrazioni che dir si voglia). Non significa che non permette che avvengano esplosioni in generale ma che non ne avvengano, o che avvengano dopo un certo lasso ddi tempo, a causa del mezzo o della sostanza antideflagrante (per esempio il piombo tetraetile delle benzine super era un antideflagrante, ossia allungava il tempo di esplosione della benzina per aver maggior rendita)
Spero di aver chiarito.....
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