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Gruisti e Montatori

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  • Gruisti e Montatori

    Ciao ragazzi! Scusate se mi permetto ma mi sembrava giusto dedicare uno spazio non tanto riguardo alle grù in sè ma alle persone che vi lavorano intorno, vale a dire gruisti e montatori. Mi sembrava interessante raccogliere una qualche testimonianza del tipo di lavoro che fate, eventuali aspetti positivi e negativi e curiosità. Io se devo essere sincero sono affascinato da questo mondo ma il mio lavoro è un altro. Ho un azienda con mio padre di strutture in legno e coperture e manovro spesso gru edili e soprattutto la NOSTRA gru, una Palfinger 85002 7+6 sfili che sfiora i 38 metri. Quando la utilizzo mi da tanta soddisfazione, così come le grù a torre, ma non è qualcosa che faccio tutti i giorni e, data la mia passione, vorrei arrivare a lasciare quello che sto facendo adesso e buttarmi completamente in questo settore. Ad esempio mi affascina il lavoro del montatore.....si accettano dritte, consigli e discussioni!

    Zanna

  • #2
    "Ti rispondo io, anche se sono l'ultimo arrivato nel mondo dei gruisti.... il lavoro è bello e appassionante... manovrare questi bestioni è apparentemente semplice, ma nelle minimo 8 ore di lavoro che si passano in cantiere, i pericoli son tanti, e il minimo errore può rivelarsi disastroso e letale, per se o per altri... le gru inoltre sono costantemente sottoposte a sforzi gravosi, e non rari sono i cedimenti di bulloni che schizzano impazziti, o di altre parti meccaniche, che possono impattare sui cose o persone, con conseguenza facilmente immaginabili....
    anche il loro montaggio rivela numerose insidie... si lavora ad alta quota, ancorati a pezzi di ferro che se cascano ti trascinano con se.... vi riporto l'articolo di giornale, di un incidente che ha coinvolto alcuni anni fa, una ditta della mia zona....

    Dolianova: muore schiacciato da una gru

    Il braccio meccanico cede e travolge un impresario e il figlio che si salva
    DOLIANOVA. E' morto schiacciato dal traliccio di una gru dopo un volo di otto metri, il figlio che era con lui si è salvato miracolosamente. La vittima è Pietro I., 55 anni, quartese, un altro nome che va ad aggiungersi alla lunga lista di morti nei cantieri. L'uomo, titolare con il socio Salvatore F. di una ditta specializzata in montaggio e manutenzione di attrezzature meccaniche per l'edilizia, ha perso la vita ieri mattina intorno alle 10.30 sotto le tonnellate di acciaio che stava smontando nel cantiere della centrale idrica ex Eaf, sulla provinciale 11 che collega Donori a Mandas.
    Pietro I. è precipitato insieme al figlio Marcello, 25 anni, che è stato risparmiato dall'ammasso di ferro e nella caduta ha riportato diverse fratture e un trauma cranico: il giovane è stato trasportato in elicottero all'ospedale Brotzu di Cagliari. La prognosi è riservata ma il giovane non è in pericolo di vita. Al momento della disgrazia l'imprenditore e suo figlio si trovavano agganciati con le imbragature di sicurezza al traliccio, mentre una seconda gru, guidata da un dipendente, Angelo R., calava la struttura per adagiarla sul terreno. Per cause ancora da accertare, il traliccio si è spezzato in due parti e ha trascinato i due uomini a terra. Pietro Ibba non si sarebbe potuto salvare perchè è rimasto saldamente agganciato al pilone mentre il figlio Marcello al contrario, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, sarebbe riuscito a sganciarsi prima che il traliccio toccasse terra, ha battuto la testa ma come hanno detto i medici del 118 subito accorsi sul luogo dell'incidente non ha mai perso conoscenza. Per il momento i carabinieri della compagnia di Dolianova, guidata dal capitano Giovanni Ferrari, e i vigili del fuoco non escludono nessuna ipotesi sulle cause dell'incidente che potrebbe essere stato causato da un improvviso smottamento del terreno su cui poggiava la gru manovrata da Angelo R., o da un errore nel posizionamento dei contrappesi, anche se l'ipotesi più accreditata rimane quella del cedimento strutturale del traliccio, che potrebbe essere avvenuto per cause non imputabili alle manovre di smontaggio della struttura. Sull'incidente pesa il dubbio di Angelo R.: «Molto probabilmente, se Pietro Ibba non avesse avuto l'imbragatura di sicurezza sarebbe stato sbalzato dal traliccio ma forse avrebbe riportato solo qualche frattura. Invece è rimasto attaccato al braccio della gru ed è stato trascinato a terra. È una disgrazia che ha dell'incredibile - ha aggiunto l'imprenditore ancora sotto choc - quando mi sono reso conto di quello che era successo ho chiamato subito i due trasportatori che dovevano caricare i tralicci su un camion e riportarli nella sede della Ditta, e abbiamo subito dato l'allarme». Sul posto sono arrivati gli operatori del 118, i carabinieri e i vigili del fuoco, ma per Pietro Ibba non c'era più niente da fare: è morto sul colpo». L'impresario era molto conosciuto, anche perché le ditte specializzate in interventi tanto impegnativi, che richiedono perizia e strumentazioni idonee sono pochissime.

    «È un lavoro molto pericoloso - dice Daniele C., titolare di una rivendita edile quartese - perché per montare o smontare queste gru imponenti, alte dai cinquanta ai centro metri, occorre lavorare sospesi per aria e un errore può essere fatale. Non solo: l'operatore che manovra la gru con il braccio telescopico, quella che ha il compito di agganciare i piloni e portarli a terra, deve fare molta attenzione perché anche il minimo errore potrebbe provocare un incidente, occorre prestare molta attenzione al posizionamento dei contrappesi, perché la forza esercitata dai piloni va bilanciata in maniera adeguata, e molti infortuni avvengono proprio a causa di una imprecisione».
    Difficile però spiegare l'incidente avvenuto ieri mattina con la mancanza di esperienza o l'imprudenza: «Pietro I. non era certo privo di esperienza - aggiunge Daniele C. - prima di fondare la ditta insieme a Salvatore F aveva già lavorato in questo campo e accumulato un'esperienza trentennale, aveva una grande professionalità».
    La morte di Pietro I. riporta alla memoria la fine di Benedetto I. , l'operaio di 55 anni di Gonnoscodina che ha perso la vita nel marzo scorso per il cedimento improvviso del braccio meccanico di una gru.
    L'uomo stava lavorando insieme al collega Giovanni T. , che manovrava il mezzo pesante, alla ristrutturazione di un palazzo in piazza Boiardo, nel quartiere di Su Planu, e rimase schiacciato dalla benna telescopica della gru che, secondo gli inquirenti, era stata riparata poco tempo prima e rimontata senza i collaudi previsti dalle norme. (03 luglio 2007)

    posso dirvi che sono persone molto esperte e professionali.... eppure anche loro hanno dovuto fare i conti con l'incognita di questo lavoro.... che si sia trattato di errore umano, cedimento meccanico, sottovalutazione dei rischi, il risultato non cambia.... la perdita è stata enorme....

    chi si avvicina a questo mestiere, lo faccia con la consapevolezza e l'umiltà, che bisogna sempre essere costantemente al meglio, attenti, professionali e molto intuitivi....

    ripeto... il lavoro apparentemente è semplice.... basta saper manovrare la gru coi joystick o con la pulsantiera, avere una buona vista e senso delle misure (distanza e pesi).... ma basta un minimo errore per fare un disastro...ps... attenti alle folate di vento...."

    Nota Staff MMT: post modificato il 6.4.2009 su richiesta dell'utente del 3.4.2009
    Ultima modifica di Gianni Palma; 06/04/2009, 17:55.

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    • #3
      Ciao sono Marcello, sono il ragazzo di cui parla l'articolo, figlio di Pietro.
      Un consiglio, se potete evitare di fare questo mestiere, credetemi, non fatelo.
      ciao

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      • #4
        Ciao a tutti,sono un gruista di Vicenza,lavoro da alcuni anni con macchine della Comedil (Terex-Comedil ora),ma non ho avuto occasione di vedere o usare una CTT71,qualcuno di voi per caso ha delle foto?Grazie in anticipo,ciao a tutti.

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        • #5
          Ciao e ben arrivato,io non ne ho,perchè su internet non ce ne sono?
          Le opinioni sono come le palle .Ognuno ha le sue. (Clint Eastwood).

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          • #6
            Ciao Corso,purtroppo su internet ho trovato solo informazioni tecniche su quel modello,la quale si distingue dalla CTT61 per una sezione di braccio in più,ma di foto no,neanche una....
            .....forse non è un modello molto richiesto...!!

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            • #7
              Ciao a tutti sono un ex gruista ,con 9 anni di esperienza nel porto di taranto, di paceco, trastainer. semovente mhc 200, volevo sapere se ci sono porti dove cercano personale
              vi ringrazio anticipatamente

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              • #8
                Per Zanna05
                il lavoro in se stesso e' molto affascinante ed i rischi ci sono e come,ma non bisogna sottovalutare gli altri infortuni.E' ovvio che un danno con una gru edile non puo' essere paragonato ad un danno con un demolitore elettrico,ma attenzione.......visto tutti questi corsi che stanno facendo fare a tutti i montatori(e ringraziamo dio che i piu' interessati sono i montatori di vecchio stampo,perche' facevavo dei lavori.....mah),e se non li fai non sei in regola la gente che lo pratica ha anche un occhio in piu' di riguardo.
                Comunque bisogna sempre avere un po' di paura....quando non ce l'hai ti fai male.

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