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gioco del meato

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  • gioco del meato

    visto che ultimamente si parla molto di trafilamenti nei distributori, vi faccio una domanda anch'io:
    con precisione a quanto deve ammontare il gioco del meato all'interno di un distributore?
    o meglio, per un funzionamento perfetto, che differenza di tolleranza deve esserci tra un cursore e il suo relativo foro?
    leggendo le schede tecniche di alcuni distributori, parlano tutti di accoppiamento perfetto ma nessuno cita l'effettiva tolleranza.
    ciao a tutti

  • #2
    Tipicamente, il meato fra spola e corpo distributore va dai 5 ai 25 micron (millesimi di millimetro. Un capello è 70 micron di diametro). Precisioni superiori, che darebbero trafilamenti inferiori, sono infattibili per:
    - costi realizzativi
    - dilatazioni dei materiali a caldo, con chiusura del meato
    - flessione e incurvamento della spola sotto l'effetto dell'alta pressione.
    Tieni presente che il meato che fa tenuta non è solo quello diametrale, ma anche quello in senso assiale sul ricoprimento, tanto più a tenuta quanto più è lungo.

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    • #3
      qualcuno può gentilmente ricordarmi la definizione di meato?

      la mia definizione non concorda con quello che è stato detto...

      renotcha non mi uccidere
      Giovanni

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      • #4
        per meato si intende il velo d'olio che separa l'albero dal foro.

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        • #5
          Baby stai tranquillo, sono un incallito pacifista.
          Meato è il gioco, lo spazio, la fessura (....) esistente fra due corpi ravvicinati, tale da mettere in comunicazione due zone teoricamente separate. In presenza di fluido, questo riempie il meato e tende a travasare da una zona all'altra.
          Ma tu che definizione di meato hai?

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          • #6
            allora..te lo spiego a parole mie... è quella "zona" , spazio, occupato dal lubrificante nei supporti lubrificati, che per proprieta fisiche * evita il contatto diretto tra i due corpi, quindi la conseguente usura, calore ecc...


            * proprietà fisiche = cambiamento del profilo delle velocità e andamento della pressione del lubrificante che creano una "portanza", una forza che praticamente mantiene separate le due superfici...

            praticamente quello che te e ammirati definite meato non è altro che la tolleranza costruttiva imposta tra albero (valvola) e foro (corpo del distributore), che, vista l'impossibilità pratica di realizzare accoppiamenti perfetti, genera un seppur minimo trafilamento...giusto ?
            Ultima modifica di Babydriver; 12/04/2007, 00:10. Motivo: facciamo un po d'ordine
            Giovanni

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            • #7
              Originalmente inviato da Babydriver Visualizza messaggio
              allora..te lo spiego a parole mie... è quella "zona" , spazio, occupato dal lubrificante nei supporti lubrificati, che per proprieta fisiche * evita il contatto diretto tra i due corpi, quindi la conseguente usura, calore ecc...
              Noto con piacere che ti sei studiato a fondo il testo "Teoria del meato" di Jean Thoma .
              Comunque, meato è un percorso di piccole dimensioni, così definito in diversi campi, dall'anatomia alla tribologia, nel cui caso il fatto che sia attraversato da lubrificanti è un USO che se ne fa, non la SOSTANZA.
              Infine, il meato non "è" una tolleranza, ma piuttosto "ha" una tolleranza dimensionale che deriva da quelle dei corpi che lo delimitano, definite a progetto per la sua funzionalità.

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              • #8
                ok aggiorno la definizione di meato, anche perche facendo una ricerca su wikipedia per "meato" esce il mondo e quell'altro di campi semantici...

                ps in realtà le mie nozioni provengono dalle dispense del mio professore di meccanica applicata...

                ps2 ho notato su un libro che le tenute stagne senza guarnizioni devono avere anche rugosità superficiale molto contenuta, altrimenti non avrebbe senso parlare di 5 o 25 micron....
                Giovanni

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