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Impianti raffreddamento motore. Tecnologie e materiali di produzione

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  • #31
    Non conosco nello specifico la tecnologia attuale delle masse radianti.
    Sicuramente ogni scelta produttiva avrà i suoi perchè.
    La scelta tra alluminio e rame sarà di carattere economico\tecnologico poichè l'alluminio possiede una conducibilità termica peggiore del rame.
    quindi la superficie di scambio deve essere maggiore a parità di tutte le altre variabili (flusso d'aria,temperatura,etc.....).

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    • #32
      Originalmente inviato da rendefra Visualizza messaggio
      E' possibile avere un'idea di come è fatta l'attrezzatura per crimpare un radiatore?
      Piccola premessa... Il termine crimpare non è italiano ma bensì un inglesismo derivato da crimping ovvero, per il mondo scambiatori, la traduzione di aggraffatura.

      L' operazione di aggraffatura consiste nel piegare le greche (termine tecnico che indica quei dentini che vincolano la vaschetta al collettore radiatore) e permettere la tenuta ermetica, coadivata da un apposita guarnizione.

      È un sistema molto semplice, ma presenta alcune criticità:
      -) la vaschetta non deve avere deformazioni sul piano d' appoggio;
      -) non devono esserci bave o scanalature (taglio guarnizione tenuta), sia su collettore che su vaschetta;
      -) la chiusura greche deve avvenire contemporaneamente, per evitare deformazioni elastiche della guarnizione;
      -) la chiusura greche deve anche rispettare una determinata quota. Una quota minore può compromettere la tenuta nel tempo. Una quota maggiore può scalzare internamente la guarnizione o (caso limite) creare cricche sulla vaschetta.

      Se riesco, oggi pomeriggio o questa sera, cerco qualche foto chiarificatrice.
      Ceppi c'è!

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      • #33
        Le macchine che avevo fatto per Denso Italia crimpavano a quota fissa, per altri clienti si faceva il controllo di forza a quota fissa, oppure di forza in una soglia minima di posizione, per alcuni tipi di radiatore é possibile sostituire il fianchetto con la guarnizione ela parte in plastica, su radiatori mandrinati normalmente no , in quanto i tubi vengono espansi contro la guarnizione, se viene tolto il fianchetto forato con la guarnizione non si puó piú inserire uno nuovo.
        Ogni costruttore ha tecniche e materiali diversi per i fianchetti, guarnizione e vaschetta in plastica, quindi quello che vale per uno puó non valere per un altro.
        Ho visto anche una specie di pinza con la quale aprivano e richiudevano le greche per eliminare perdite, ma in realtá é piú che altro usata sui prototipi, in produzione non vale la pena.
        Ultima modifica di sergiom; 27/08/2012, 21:18. Motivo: tolta parte off topic

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        • #34
          Originalmente inviato da pederz_ Visualizza messaggio
          Le macchine che avevo fatto per Denso Italia crimpavano a quota fissa, per altri clienti si faceva il controllo di forza a quota fissa, oppure di forza in una soglia minima di posizione,
          In cosa consistono le differenze nell' utilizzo di questi diversi sistemi?


          Originalmente inviato da pederz
          per alcuni tipi di radiatore é possibile sostituire il fianchetto con la guarnizione ela parte in plastica, su radiatori mandrinati normalmente no , in quanto i tubi vengono espansi contro la guarnizione, se viene tolto il fianchetto forato con la guarnizione non si puó piú inserire uno nuovo.
          Precisazione corretta, che possiamo integrare con le differenze indicate nel messaggio 16 La tenuta del tubo sul collettore (non sul fianchetto forato ) viene garantita solo per tenuta meccanica.
          Nei radiatori saldobrasati, invece, la tenuta tubo/collettore viene effettuata dal materiale d' apporto della brasatura stessa.
          L' aggraffatura della vaschetta avviene comunque con lo stesso procedimento.

          Originalmente inviato da pederz
          Ogni costruttore ha tecniche e materiali diversi per i fianchetti, guarnizione e vaschetta in plastica, quindi quello che vale per uno puó non valere per un altro.
          Sì...è un mondo vasto, non esprimibile nel giro di pochi messaggi.
          Plastica è il termine "volgare" per indicare il materiale con cui sono fatte le vaschette. Per stampare le vaschette si utilizzano appositi polimeri sinetici.

          Originalmente inviato da cepy75
          cerco qualche foto chiarificatrice
          Come promesso, inserisco alcune foto reperite nel web.
          Banco di preaggraffatura, utilizzato per la preparazione del pezzo. Si vede il collettore, con tutte le greche aperte.




          Lo stesso pezzo, prima di passare in pre aggraffatura. L' impianto provvede a chiudere solo alcune greche, per vincolare bene il tutto, prima dell' aggraffatura vera e propria.



          Stampo di aggraffatura


          Originalmente inviato da pederz
          Ho visto anche una specie di pinza con la quale aprivano e richiudevano le greche per eliminare perdite, ma in realtá é piú che altro usata sui prototipi, in produzione non vale la pena.
          Che non ne valga la pena, dipende dal valore del pezzo finito rispetto al costo per la ripresa del pezzo stesso.
          Ci sono aziende che producono appositi banchi manuali che permetto sia l' aggraffatura che la sgraffatura. Ad esempio questo:


          Foto tratte dal sito www.viemme-srl.com/
          Ultima modifica di cepy75; 28/08/2012, 00:13. Motivo: Inserito fonte delle foto
          Ceppi c'è!

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          • #35
            La linea di assemblaggio radiatore in tutto il suo splendore (poeta a tempo perso)

            Ecco, come supponevo tutto l'armamentario oltre ad essere voluminoso, avrà un costo che sarebbe difficile da ammortizzare in poco tempo da un comune radiatorista.
            Di conseguenza anche la manodopera stessa per la sostituzione dei vari componenti sarebbe molto quotata.
            Marco B

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            • #36
              Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio
              Foto tratte dal sito www.viemme-srl.com/
              Tutto molto bello, ma purtroppo il piccolo artigiano non può seguire la linea industriale...... deve seguire la strada con più convenienza e praticità...... tempo e denaro perchè nessuno vuole tenere il proprio mezzo fermo, in molti casi la sostituzione del radiatore è quella da seguire.
              Saluti..........
              Ultima modifica di rendefra; 30/08/2012, 06:35.
              Ren57

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              • #37
                Originalmente inviato da rendefra Visualizza messaggio
                Tutto molto bello, ma purtroppo il piccolo artigiano non può seguire la linea industriale...... deve seguire la strada con più convenienza e praticità...... tempo e denaro perchè nessuno vuole tenere il proprio mezzo fermo, in molti casi la sostituzione del radiatore è quella da seguire.
                Saluti..........
                Sì. Nel messaggio ho proseguito il discorso del come vengono prodotti.
                Rileggendo sia il messaggio tuo, che quello di Marco che da chiedersi anche dove reperire il ricambio. Il nostro aftermarket non prevede la commercializazione dei singoli componenti....e mi pare anche tutti gl' altri grandi produttori.
                Ceppi c'è!

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                • #38
                  Originalmente inviato da cepy75 Visualizza messaggio
                  Mandrinati: il contatto tubo-aletta avviene per solo contatto meccanico, espandendo il tubo dopo essere stato infilato nell' aletta.

                  Riprendo la discussione, inserendo alcune immagini di uno stampo progressivo, utilizzato per produrre alette per radiatori mandrinati.




                  Foto tratte da questa pagina web

                  Lo stampo progressivo, ad ogni battuta di pressa, permette una determinata lavorazione dell' aletta.

                  In queste foto, si tratta di alette per tubi tondi ma è possibile anche l' utilizzo di tubi a profilo piatto, che migliorano il flusso aria nell' attraversamento della massa radiante.

                  L' aletta, oltre al foro per il passaggio tubo, prevede anche tutta una serie di finestrature (definiti anche louvers) che creano una turbolenza utile a mantenere l' aria a contatto con l' aletta stessa durnte l' attraversamento, e di conseguenza migliorano lo scambio termico.

                  Per garantire il corretto passo alette, ovvero la corretta distanza tra un' aletta e l' altra, il foro di passaggio tubo non è liscio, ma prevede un piccolo risvolto calibrato, definito picots. Questo permette il corretto distanziamento, rappresentando un punto d' appoggio che non permette a 2 alette d' unirsi tra di loro.
                  Tale quota picots viene definita in sede di progetto, ma è comunque possibile intervenire meccanicamente sullo stampo e/o parametro pressa, per la sua modifica.

                  E' una quota considerata critica perchè:
                  -) nel caso fosse maggiore del nominale, i pacchi radianti avrebbero un minor numero d' alette e di conseguenza una minor superficie di scambio termico;
                  -) nel caso fosse minore, ci sarebbero un maggior numero d' alette che creerebbero un effetto muro al passaggio dell' aria, oltre ad un maggior rischio d' intasamento causato da polvere, insetti, detriti, ecc ecc.

                  Purtroppo sono passati 8 anni da quando non seguo più questa famiglia di prodotti.
                  Prima di postare numeri caratteristici sul dimensionale alette,
                  mi riservo qualche giorno per documentarmi sulle quote attuali in Denso TS.
                  Ceppi c'è!

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