Al forum mi sono iscritto da poco, soprattutto perchè mi servivano informazioni di ambito meccanico per il mio trattorino...poi ho scoperto che qui c'è molto più che la sola meccanica....ho trovato consigli su alcune mie piccole piantagioni che sperimenterò sicuramente a breve...e poi, ecco, incappo quasi per sbaglio nella discussione sui danni causati dagli ungulati...
UNGULATI, loro, proprio loro che l'anno scorso e quello ancora precedente mi hanno fatto tanto dannare e spendere soavi parole che credo abbiano scomodato tutti i santi in paradiso.....
Io ho una cascina in Val Cavallina, una vallata nelle Bergamasca, in cui negli ultimi 6/7 anni i danni provocati dai cinghiali sono andati via via crescendo...
Secondo la mia modesta opinione ciò è dovuto sostanzialmente a due fattori:
-una cattiva gestione della pratica della caccia: i cinghiali qui non esistevano, sono stati seminati ormai una quindicina di anni fa, per scopo sostanzialmente ludico, da associazioni più o meno legate alla caccia . Il gioco reggeva bene all'inizio, quando il cacciatore era libero, mediante apposita licenza, di andare come singolo a caccia di tali animali. Quindi tra dichiarati e non, i capi abbattuti erano alla fine sufficienti a mantenere un certo equilibrio (non credo si possa parlare di equilibrio naturale visto che questa non era zona di cinghiali). Poi però, per qualche ragione che io non conosco dato che mi limito semplicemente ad osservare ciò che accade nei boschi, è stato sancito che i cacciatori di cinghiali dovessero necessariamente cacciare in squadre con un numero minimo di uomini etc etc...Questo ha complicato le cose in quanto si sono aggiunte le difficoltà organizzative interne dei gruppi, rivendicazioni territoriali delle diverse squadre ed una serie di altre piccole questioni che hanno decretato una diminuzione della "produttività" del settore della caccia.
-il numero crescente di animali presenti nei boschi, ha costretto quindi alcuni capi a spingersi fino alle prime abitazioni dei paesi, dove son ormai sempre più frequenti i notevoli danni causati. Questo comporta a sua volta una sorta di "addomesticamento" delle bestie, che si abituano ai rumori, alle luci e più in generale alla presenza dell'uomo, deterrente che fino a pochi anni fa ancora funzionava.
Ora, oltre ai sempre più numerosi danni riscontrabili soprattutto nei prati che dopo il loro passaggio sembrano appena arati, si aggiunge anche il pericolo: infatti oltre ad attaccare l'uomo (un signore di un comune vicino è stato attaccato dalla scrofa in pieno giorno mentre si trovava nel bosco dietro casa) c'è il rischio che viaggiando tranquillamente in macchina sulla statale ci si trovi davanti all'improvvisto una bestiola da 90/100 chili che ci fa un bel sorrisino con le zannette
...
Quando 2 anni fa io e mio padre, conoscendo bene il caposquadra, siamo andati a lamentarci dai cacciato per i danni causati al prato dagli ungulati ciò che abbiamo avuto in risposta è stata una batteria da recinto con dello spago annesso...meglio di nulla direte voi...ma non è questo il punto: io ho la cascina semplicemente per passione, ma c'è ancora gente che su queste cose ancora campa (o almeno ci prova) e trovarsi un prato ribaltato significa niente fieno per una stagione, oltre ai costi non irrisori di sistemazione.
Quindi secondo me, parlo solo per la mia zona, devono essere presi dei provvedimenti perchè la situazione è scappata di mano e non può essere lasciata in balia di gente che si trova la domenica mattina alle 7, con fiaschi di vino in mano, tutta bardata di tutine gialle fosforescenti stile ANAS, con cani dotati di mille fischietti elettronici, che spera di prendere un cinghiale...ma dove credono di andare che se per sbaglio un cinghiale li vede scoppia a ridere??????
Credo che la strada giusta sia la caccia di selezione, con gli stessi termini che vengono applicati anche per gli altri ungulati (cervi, caprioli, stambecchi) : una caccia di aspetto effettuata con carabina di precisione e non con fucili a pallettoni.
Il discorso cambierebbe e non poco...
Ma se vogliamo lasciar continuare a giocare i bimbini con i fucilini...
Scusate il lungo sfogo, non era mia intenzione inizialmente fare un discorsone polemico del genere...ma ormai...

UNGULATI, loro, proprio loro che l'anno scorso e quello ancora precedente mi hanno fatto tanto dannare e spendere soavi parole che credo abbiano scomodato tutti i santi in paradiso.....
Io ho una cascina in Val Cavallina, una vallata nelle Bergamasca, in cui negli ultimi 6/7 anni i danni provocati dai cinghiali sono andati via via crescendo...
Secondo la mia modesta opinione ciò è dovuto sostanzialmente a due fattori:
-una cattiva gestione della pratica della caccia: i cinghiali qui non esistevano, sono stati seminati ormai una quindicina di anni fa, per scopo sostanzialmente ludico, da associazioni più o meno legate alla caccia . Il gioco reggeva bene all'inizio, quando il cacciatore era libero, mediante apposita licenza, di andare come singolo a caccia di tali animali. Quindi tra dichiarati e non, i capi abbattuti erano alla fine sufficienti a mantenere un certo equilibrio (non credo si possa parlare di equilibrio naturale visto che questa non era zona di cinghiali). Poi però, per qualche ragione che io non conosco dato che mi limito semplicemente ad osservare ciò che accade nei boschi, è stato sancito che i cacciatori di cinghiali dovessero necessariamente cacciare in squadre con un numero minimo di uomini etc etc...Questo ha complicato le cose in quanto si sono aggiunte le difficoltà organizzative interne dei gruppi, rivendicazioni territoriali delle diverse squadre ed una serie di altre piccole questioni che hanno decretato una diminuzione della "produttività" del settore della caccia.
-il numero crescente di animali presenti nei boschi, ha costretto quindi alcuni capi a spingersi fino alle prime abitazioni dei paesi, dove son ormai sempre più frequenti i notevoli danni causati. Questo comporta a sua volta una sorta di "addomesticamento" delle bestie, che si abituano ai rumori, alle luci e più in generale alla presenza dell'uomo, deterrente che fino a pochi anni fa ancora funzionava.
Ora, oltre ai sempre più numerosi danni riscontrabili soprattutto nei prati che dopo il loro passaggio sembrano appena arati, si aggiunge anche il pericolo: infatti oltre ad attaccare l'uomo (un signore di un comune vicino è stato attaccato dalla scrofa in pieno giorno mentre si trovava nel bosco dietro casa) c'è il rischio che viaggiando tranquillamente in macchina sulla statale ci si trovi davanti all'improvvisto una bestiola da 90/100 chili che ci fa un bel sorrisino con le zannette

Quando 2 anni fa io e mio padre, conoscendo bene il caposquadra, siamo andati a lamentarci dai cacciato per i danni causati al prato dagli ungulati ciò che abbiamo avuto in risposta è stata una batteria da recinto con dello spago annesso...meglio di nulla direte voi...ma non è questo il punto: io ho la cascina semplicemente per passione, ma c'è ancora gente che su queste cose ancora campa (o almeno ci prova) e trovarsi un prato ribaltato significa niente fieno per una stagione, oltre ai costi non irrisori di sistemazione.
Quindi secondo me, parlo solo per la mia zona, devono essere presi dei provvedimenti perchè la situazione è scappata di mano e non può essere lasciata in balia di gente che si trova la domenica mattina alle 7, con fiaschi di vino in mano, tutta bardata di tutine gialle fosforescenti stile ANAS, con cani dotati di mille fischietti elettronici, che spera di prendere un cinghiale...ma dove credono di andare che se per sbaglio un cinghiale li vede scoppia a ridere??????
Credo che la strada giusta sia la caccia di selezione, con gli stessi termini che vengono applicati anche per gli altri ungulati (cervi, caprioli, stambecchi) : una caccia di aspetto effettuata con carabina di precisione e non con fucili a pallettoni.
Il discorso cambierebbe e non poco...
Ma se vogliamo lasciar continuare a giocare i bimbini con i fucilini...
Scusate il lungo sfogo, non era mia intenzione inizialmente fare un discorsone polemico del genere...ma ormai...



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