Sinceramente non saprei, è un'atrezzo che ha pochissima diffusione qui da me, viene usato solo come sostituto dell'aratro quando il terreno è troppo bagnato (assieme al rotoaratro) e sono di dimensioni maggiori. Ma tu la useresti nei filari?
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Vangatrici
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Personalmente non l'ho mai usata, lo scorso anno l'ho vista lavorare dietro un landini da 90 cv durante l'eima in campo che si è tenuta a Maccarese nel comune di Fiumicino (Roma). Personalmente vi posso dire che rispetto alle altre vangatrici da grandi profondità (Tortella eCelli), ho notato che la trattrice viene sollecitata di meno, infatti stabilita la profondità della vangatura ad esempio 50cm ed una larghezza di 10cm la fetta di terra vangata di volta in volta non è larga 10 e profonda 50 come succede per Celli e Tortella ma bensi larga 10 e profonda 25, in questo modo la biella della vangatrice può essere anche più piccola perchè non deve sopperire ad uno sforzo cosi grande come nel caso delle vangatrici normali ed in più la seconda vanga con il suo movimento che viene svolto quasi del tutto sotto terra non solo stacca e ribalta la seconda parte della fetta ma contemporaneamente macina il terreno lavorato precedentemente dalla prima vanga,quindi sminuzza il terreno molto meglio delle concorrenti.
Per quanto riguarda la difficolta nel farle girare c'è da dire che gran parte della difficoltà èdata dal tipo di terreno che si va a lavorare, per esperienza diretta ti posso dire che su impianti arborei lavorati regolarmente con terreni anche argillosi una 8 vanghe con una profondità di lavoro di 20 cm massimo può essere portata anche da un fiat 555 quindi 54cv, se andiamo a lavorare sul sodo di un prato naturale lasciato incolto da qualche anno il discorso cambia perchè altre ad aumentare le sollecitazioni meccaniche e le vibrazioni ci si accorge che per avere la stessa profondità di lavoro bisogna ridurre fortemente la velocità di avanzamento ed aumentare il regime di rotazione in modo tale che permetta di tagliare fette di terreno molto fine.
Comunque ripeto chi trovasse una tortella o una Sicma da 2 metri modello pesante rinforzato mi farebbe un piacere se me lo facesse sapere.
terreni
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Secondo me da un punto di vista agronomico le lavorazioni svolte dai 2 attrezzi che in molti casi raggiungono la stessa profondita, hanno caratteristiche diverse perchè l'aratro ribaltando la fetta fa si che tutto il soprassuolo venga interrato facendo morire quello che di infestante si trovava in superfice, la vangatura rimescola il terreno e ne diminuisce la zollosità, però alcune malerbe per essere distrutte non devono essere solo interrate ma interrate senza romperle cioè sane parte aerea e apparato radicale, perchè una sola parte della radice se lasciata in superfice può far rinascere una nuova pianta, ribaltando la terra e le malerbe per intero come solo l'aratro sa fare questo problema è risolto, quindi mi sento di dire che l'aratro dal punto di vista agronomico è migliore.
Dal punto di vista economico dipende da caso a caso, qualcuno sa dirmi qualcosa?
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A mio parere il grande vantaggio della vangatrice rispetto all'aratro è che quando il terreno è molto bagnato non crea la "suola di lavorazione", che, soprattutto arando in solco, si ha, e che condiziona pesantemente la "smaltimento" dell'acqua da parte del terreno. Di sicuro c'è che, l'aratro non può essere completamente sostituito. Guarda anche in altre zone dell'Europa, dove comunque (anche se con profondità di 30 cm) arano sempre, sibben che il terreno sia sciolto e poco compatto, soprattutto con colture come la bietola che lavorano molto con l'apparato radicale.Benatti Emanuele
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E' vero la vangatrice lavora anche con l'umido anche se a tutto c'è un limite,non so se ti è mai successo di doverla liberare dalla terra è capace di caricarsi con qualche quintale di terra.
Per quanto riguarda la suola di lavorazione hai ragione.
Laratro secondo me non viene eliminato perchè dal punto di vista economico ancora riesce ad essere più competitivo della vangatrice che ha bisogno di una maggiore manutenzione e che deve esser fatta lavorare ad una velocità inferiore rispetto all'aratro
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Il terreno qua da me è abbastanza ostico, abito in una zona (la bassa mantovana, confinante con la bassa modenese, che si equivalgono) dove, attorno alle strade sviluppate in tempi remoti c'è della terra che si avvicina al medio impasto, fuori la terra diventa sempre più argillosa, in certi casi si misura l'80% di argilla (non per niente c'è una fabbrica di laterizi), il che vuol dire che se asciutta è durissima da lavorare, se è bagnata è meglio che la lasci stare, vai giù come le sabbie mobili! Devi pensare che qui ci sono zone che sono state bonificate circa 150 anni fa, prima era tutta una palude. Io con la 120C tiro sempre il monovomere, e con un 180-90 se metti bietole (e bisognerebbe fare almeno 45 cm)usano il monovomere!Benatti Emanuele
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X benny, si, la vanga va bene col bagnato, ma fino a un certo punto! se c'è troppo bagnato anche con il portellone tutto aperto incomincia ad ammucchiare terra e ad affondare!per la gravosità sul trattore..Beh, se la terra è non troppo secca o poco compatta il trattore fila abbastanza liscio, ma se c'è stato molto secco, o la terra è molto compatta..beh, stare sul trattore diventa una sorta di rodeo, quando c'è il terreno secco e duro, il 70-75 salta un bel po', il tk meno..
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ciao a tutti,
Ho esperienza su una vangatrice Tortella (3,20mt) che lavora tranquillamente a 40cm con 160/180 cv.
I risultati sono stati ottimi rispetto all'aratura in annate come il 2002 (autunno bagnato)x 2 semplici motivi:
* poteva entrare in campo in condizione proibitive e cmq garantire una lavorazione senza suola a patto che la velocità fosse adeguata altrimenti c'è il rischio di creare la classica "scodella" in cui ristagna l'acqua (0.7Ha/ora in media)
*in quelle condizioni (in terreni fortemente argillosi s'intende) l'aratura creava "fette" le quali richiedevano diverse passate nella fase di preparazione del letto di semina
Naturalmente i problemi agronomici sulle infestanti rimangono ma tutto sommato penso la soluzione migliore x quel tipo di terra (sia economica ke agronomica) mentre per terreni sciolti l'aratro risulta,secondo me, sempre la soluzione migliore.
I rotoaratri lasciano una striscia di terreno nn lavorata sotto il gruppo di trasmissione e dalle ns parti sono stati tutti sostituiti.
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Davide dietro la vangatrice avevi il coperchio a pettine per rompere le zolle o andavi senza?
Un'altra cosa le slitte laterali le portavi montate ai lati della vangatrice oppure più internamente per evitare di fare il mucchio di terra alato della vanga in corrispondenza della slitta nel caso in cui andavi a ripassare sil lavorato?
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Purtroppo nn ho avuto modo di veder lavorare la selvatici mentre x la celli resta una buona macchina ma quando secende oltre i 30-35cm la lavorazione non è più omogena e il più delle volte nn riesce a scendere mentre la tortella (eccetto proprio x il radiatore supplementare x l'olio del cambio cmq tutto è stato risolto subito) riesce ad arrivare a 50cm senza grandi problemi (se nn x il sollevatore).
*Dietro il coperkio è a pettine anke se in condizioni veramente terribili andava alzato tutto altrimente c'era il riskio di intopparla.
*la profondita viene regolata attraverso 2 grandi ruote (il tutto idraulico) metallo dentate in corrispondenza delle ruote del trattore risolvendo così il problema delle slitte (spero di aver centrato l'argomento)
*la serie era la 505
Buona notte
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Io uso una Gramegno da 3 metri e 20 con il 7810 JD, la profondità di lavoro varia dai 20 ai 50 cm la usiamo quando la terra è troppo bagnata per l'aratro e fà un gran be llavoro consumando molto meno gasolio o per lavorare la terra per impiantare vigneti o frutteti (a profondità massiamo cioè 50 cm).
Io di altre marche non en ho usate ma da quello che sento in giro da altri terzisti Gramegna è la numero 1Tosi Alessandro
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Ciao a tutti,
vengo ora dal sito della selvatici ( http://www.selvatici.com/italiano/vanga12045.html ) dove vedo il modello 1808 (normale, non bivanga) che ha una larghezza di lavoro di 180 cm e richiede una potenza minima di 35 CV. Ha 8 vanghe e pesa 540 kg.
Mi chiedevo:
A) perchè richiede una potenza inferiore ad uin fresa seppur leggera? Io pensavo il contrario.
B) può sostiuire il lavoro di una fresa? eventualmente con quali limitazioni?
C) Che prezzi ha in riferimento ad una fresa?
Grazie
Paolo
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Premetto che con la vangatrice non ho molta esperienza (anzi l'ho vista lavorare solo una volta) ma dato che mi rendo conto di essere stato "cattivo" con te provo ad incoraggiarti:
A- non tutti riescono a rendersi conto che la fresa è tra gli attrezzi più cattivi per il motore e che le frese cosiddette leggere (soprattutto quelle con 4 zappette per flangia) in condizioni difficili si rendono ancor più cattive per motori e frizioni.
B- può sostituire il lavoro della fresa anche se quest'ultima è più duttile; lascia la terra più grezza, meno rifinita, meno adatta a piantarci qualcosa. In compenso non lascia suole di lavorazione. Se il terreno è diventato eccessivamente duro per la siccità non ci lavori per niente e richiede un numero di giri inferiore alla fresa.
Di prezzi non ne ho la minima idea.
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Per quanto riguarda la domanda A la spiegazione sta nel fatto che sminuzzando di più il terreno (e non sempre è cosa buona) la fresa necessita di più energia che rapportata al tempo diventa più potenza a parità di larghezza, profondità e velocità di lavoro.
Attenzione però a badare non solo alla potenza ma anche al peso, nelle manovre e nei trasferimenti non so come si comporta un trattorino da 35CV con 540 kg dietro! come minimo ci vuole una buona zavorra anteriore.
Alla domanda B ha perfettamente risposto TCE50, posso solo aggiungere che la vangatrice tollera (ma non gradisce) la presenza di qualche sasso in più rispetto alla fresa.
Domanda C sui prezzi basta informarsi ma in media le vangatrici costano quasi il doppio di una fresa, ci sono modelli più leggeri e più economici.
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Originalmente inviato da HP90Io ho usato solo frese.
Vorrei chiedere a chi usa vangatrici, quali sono i vantaggi o svantaggi
rispetto alle frese?
Paolo
Originalmente inviato da GlobusCiao Benny!!
Un contoterzista vicino a casa mia aveva una tortella da 2,5-3m (ora nn ricordo bene), la tirava con un 180-90!! E andato avanti un anno e poi a dato via la vangatrice! (per non rottamare il trattore l'anno dopo!!)
Ciao Ciao!
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Originalmente inviato da Centurion Visualizza messaggiolo disse già DANTE con la sua Beatrice , se vuoi far felice il poeta tuo donami una vangatrice, anche se sembra un arcano è purtoppo così da oltre quaranta anni si dicono sempre le stesse cose, ma purtroppo noi non abbiamo l'eco dei media e cè sempre qualcuno che non sa,,,,,,,,,,,,,,,,dunque il discorso è semplice semplice, la fresa accontenta l'occhio sopra,sì è vero,pare tuttto bello, perchè il brutto è coperto,,dunque cercherò di essere semplice, qualsivoglia attrezzo rotondo rotativo eccecc crea un biliardo sotto dove non drena l'acqua con conseguenza negative per il prodotto stesso e nessun riciclo della microflora sotterranea,cosa che svolge egregiamente la vangatrice per la sua caratteristica di rivoltamento della zolla,eccecc e qui mi dovrei dilungare troppo,,,,,,,,,,ma non conoscete nessun perito agrario????chiedete ci sono tesi sulla vangatrice già dagli anni 70, oppure fatela più semplice e pensate a quale attrezzo agricolo usavano i Vostri nonni , nelle foto d'epoca, lavorando il terreno all'indietro come i gamberi per non pestarlo,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,meditate gente,,,,,,,,,,,,,,,,meditate,,,,,,,,,,,,,,ma mentre meditate non bevete troppa birra,, ah ah ah
Paolo
Quello che stai dicendo è veritiero non solamente sulle vangatrici ma anche sui ripuntatori a più ancore ecc.... o le attrezzature composte da più organi lavoranti questa nuova tipologia si chiama agricoltura blu che mantiene un buon scambio di O o Co2 dal terreno al cielo e viceversa e mantiene un ottima popolazione che sia di animali superiori o inferiori come funghi, batteri, ecc..... la vanga nelle mie zone è stata rivalutata soprattutto per quelli che anno terreno argilloso e via dicendo per la comodità del lavoro e la sua precisione con Gramegna che fà la parte del leone si vedono molto rare alcune Celli e basta..... tutte da un minimo di 2,7m in sù....
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Allora, ieri armato di sbloccanti spray, fiamma per scaldare e una buona serie di bussolotti ho smontato il pomelloin plastica , poi a furia di scaldarlo sono riuscito a svitare il fermo estrarlo e sbloccare il fermo.....
La leva del cambio ha ripreso a funzionare, a quel punto ho sostituito l'olio a tutto il gruppo riduttori, praticamente un brodo e l'ho messa all'opera, devo dire che fa un gran bel lavoro.
Avevo la terra in parte già fresata ed in prima (della vangatrice) andavo benone, ma voi come vi regolate per con le marce? si cambiano in funzione del tipo di terreno oppure di quanto si vogliono grandi le zolle.
Ho notato che in prima il motore sforza decisamente meno, in terza affoga leggermente il motore, specie in partenza.
Il rpblema che avendo il terreno gia fresato non sono riuscito bene a vedere le differenze sul lavoro finale.
Altro dubbio riguarda la lubrificazione dei cuscinetti delle bielle, mi ha detto un utente che sono autolubrificanti in quanto non ho ingrassatori ma dei tappi o meglio dei bulloni cje fanno da tappo , possibile che dopo tanti anni al sole il grasso abbia ancora le caratteristiche di fluidità per lubrificare il cuscinetto? Vorrei mettrne del nuovo ma mi sembra che non ci sia spazio per fare uscire il vecchio, non so se riesco a spiegarmi, ovvero quando uno ingrassa dall'ingrassatore entra e da svariate fessure esce quello vecchio e sporco e si rinnova, se il bussolotto ha dai para olio non vorrei aumentare la pressione interna del sistema
Ciao Alberto
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