Allora ki è che usa gli aratri a strisce io ne ho visti lavorare e molto bene, solo che qualcuno dice vadano bene solo su terra tenera altri dicono che vanno bene solo su terra forte. A me interessava se (come mi ha detto un personaggio ke ne ha uno) su terreno forte, argilloso, dava alla zolla capovolta uno sminuzzamento già all'atto dell'aratura. PEr noi sarebb eun grsosso vantaggio se così fosse poichè quando si ara con un minimo di terreno umido, si formano di quei lastroni che bisognerebbe rompere con la piccozza.Ditemi cosa pensate sull'argomento
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Versoio a strisce: chi lo usa e con quale terreno?
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dipende un po' sia dai terreni che dagli aratri.....
Mi spiego: l'aratro fenestrato o a strisce ha una rigidezza strutturale inferiore rispetto a quello tradizionale a parità di materiali e di spessore degli stessi. Ha il vantaggio di offrire un attrito inferiore al contatto con il terreno e quindi di necessitare (a parità di corpi e di profondità di aratura) di uno sforzo di trazione inferiore.
Per quanto riguarda lo sminuzzamneto del terreno non è che lo effettui in maniera molto superiore a quello tradizionale, seppur ci sia un minimo di differenza tra i due e questa sia, da questo punto di vista, a favore di quello fenestrato.
Io personalmente li ho sempre visti lavorare su terreni sciolti o di medio impasto, sempre con un numero di vomeri considerevole (5-7), ma ciò non toglie che un buon aratro fenestrato generosamente dimensionato possa svolgere il suo compito anche su terreni argillosi.....
Xò se il tuo problema è solo quello di sminuzzare di più dovresti provare semplicemente ad arare con l'aratro che già hai ad una velocità superiore....
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Io uso un aratro con vomere a strisce, (OMAG Grattoni B16SL), io sono su un terreno di medio impasto e devo dire che funziona molto bene, secondo mè si possono usare bene anche su terreni pesanti (anche se poi ognuno ha le sue teorie). Per quanto rigurda lo sminuzzamento ho notato che una piccola quantità di terra passa attraverso le strisce aumentando in tal modo la rottura delle zolle.
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si, è appunto quella piccola quantità di terra che determina il leggero miglior grado di affinamento di terra fatto dal fenestrato rispetto al tradizionale.... ma non è una gran differenza pratica... si ottiene di più incrementando di 2 km/h la velocità di aratura (a mio parere)... anche se poi ogni caso fa storia a sè
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VI chiedevo consigli perchè anche qui la diatriba è accesa e non se ne viene fuori. A me era venuto in mente di saldare sull'ala delle piccole alette perpendicolari all'ala stessa in modo da creare quel taglio che magari dava un affinamento maggiore. Il fattore velocità al momento è fuori dalla nostra portata, perchè il terreno che abbiamo è veramente tosto. Ariamo con un 450 25 cm di larghezza e 30 di profondità in 3 lenta sulle testate e 4 su centro terreno. andare in 1 veloce non è sinceramente ipotizzabile. Ho fatto già una modifica per creare meno problemi (applicato ruota di profondità) e le cose vanno molto meglio, però aumentare velocità non è pensabile
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C'è ala e ala.....
Il discorso dell'ala piena e dell'ala a striscie è giusto;
considero errato, sui terreni pesanti, il dicorso della velocità: Secondo me è un fatto di geometria dell'ala in quanto una aziendina ( Tolusso, pressochè artigianale) nella provincia di PN ( Vivaro) producono un aratro a striscie che solo arando riesce a sminuzzare anche terreni medio-pesanti.
Hanno la caratteristica di far provare i loro aratri a varie aziende della zona con il solo scopo di testare l'attrezzo nei vari tipi di tessitura-granulometria, dove sperimentano varie geometrie d'ala: Oltretutto unici nel lo genere hanno una soluzione geniale per quanto riguarda lo sforzo: Utilizzano un tallone idraulico posizionato nell'ultimo corpo , collegato al sistema idraulico del sollevatore, il quale lavora contemporaneamente al momento del richiamo dello sforzo facendo si che l'aratro si muova in parallelo al terreno durante questa fase.
Senza parlare della chiusura automatica prima del ribaltamento negli aratri da tre corpi in sù....
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io ho usato i vomeri a strisce su terreni sia sabbiosi che argillosi con limo. Su sabbia sti vomeri van molto bene, la terra viene come già erpicata, anche sul medio impasto. su terreno argilloso i benefici della terra più sminuzzata perchè passa tra le strisce non ci sono, l'aratro pesa meno ma forse in certe zone dove la terra è molto dura è meglio un aratro più pesante e robusto.
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In effetti a me interessava sapere proprio il comportamento. Lo sminuzzamento si ma anche lo sforzo. Se a parità di risultato, aumenta (anche di poco) lo sminuzzamento e mi si riduce lo sforzo, sarebbe ideale. Anche perchè il nostro terreno umido si attacca più della colla. Pensa che ora è secco, ma ieri mio papà per toglierlo dal rullo della fresa ha dovuto lavorare col badile per 1/2 ora e col risultato di produrre sassi. se guardi bene il terreno sul forum del carraro super 23 vedrai che razza di ciottoli mi ritrovo per la semina
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x1880 dt
il versoio fenestrato è come il bicchiere d'acqua per alcuni è mezzo pieno per altri è mezzo vuoto.
riduce lo sforzo ma è meno resistente allora lo fai più grande e lo sforzo torna lo stesso...........magari sminuzzi la zolla un pò di più e crei quelle microfessure sulla stessa tanto apprezzate da acqua e gelo nell'inverno per disgregare l'ammasso di argilla!
io la vedo come molti ma secondo me c'è proprio poco da fare su questi terreni...................................... lavorare in tempera e sperare nel gelo disgregatore
nb vorrei far presente che sullo stesso terreno di argilla un anno ci ho lasciato il ripper con ancore n. 3 della sezione triplex 180/80 e l'anno dopo un bovomere trainato della nardi
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io sto usando un polesini bivomere a strisce comprato l'anno scorso usato,prima avevo un lago con solo un ala e chiusa.Devo dire che vado meglio con il bivomere a strisce sia come potenza impegnata che come rottura della zolla(terreni di medio impasto)anche con terra piu' bagnata .Nel solco cade un po' di terra ma poca roba,non disturba.
Pero' nella nostra zona sono pochi che lo usano
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Nei terreni argillosi ci vogliono tutti i santi che pregano per fare un bel lavoro comunque vuole lavorata in tempera e poi ci vuole pioggia,gelo e neve per disintegrarla un pò, l'aratro fenestrato diciamo che dà un piccolo aiuto nei terreni argillosi perchè crea piccoli tagli nella terra che rovesci e così facilita il lavoro del meteoTosi Alessandro
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Non solo nel modenese.... ovunque vi siano terreni ostici si preferisce lavorarli in tempera... pena tribulamenti non indifferenti. Ogni terreno ha il suo stato di tempera, anche quelli sciolti.... lì però la cosa diventa molto meno influente. Comunque se il terreno contiene molta argilla ed è bagnato te li puoi scordare i corpi finestrati.... non riduce la zollosità manco se preghi e fa più fatica a voltare le zolle, che diventano plastiche per effetto dell'acqua nell'argilla. Se invece il terreno si presenta nelle condizioni idonee (in tempera appunto) lavorano discretamente, ma la riduzione della zollosità io non l'ho mai notata. Aggiungo invece che vogliono ben strutturati, pena rottura dei corpi.
Rimane il fatto che ogni terreno è una storia a sè, per cui un aratro non è universale...Benatti Emanuele
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effettivamente immagino che alcuni aratri a strisce che si vedono nei depliant non sono idonei al mio terreno. La rabewerk ha in catalogo alcunimodelli con l'avanvomere sostenuto da un Tondo che sarà 3 cm di diametro..da me abbiamos torto un ferro pieno che faceva 3 X 5 cm di spessore. Cmq non è ipotizzabile arare col bagnato un terreno come il nostro, ti trovi poi un fondo tipo asfalto. Dove pesti col bagnato, puoi poi costruirci sopra senza problemi. di solito anche noi cerchiamo di lavorare nel momento migliore. Abbiamo arato 2 anni fa dopo il mais per mettere grano e abbiamo creato una cava di massi di marmo. per portarli a sassolini abbiamo dovuto passarci sopra conle ruote a gabbia e poi ci si è potuto fa qualcosa
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Forse sui terreni tenaci i corpi a strisce si usurano di più.
Per quanto riguarda gli aratri è sempre importante comperarne un tipo che sia funzionale al tipo di terreno che si deve lavorare, infatti quasi tutte le case fanno i tipi col telaio leggero (vedi trivomere per 80cv che culo) e quelli col telaio medio e pesante, l'ideale è provare e comunque guardarsi intorno al momento dell'acquisto.
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Il telaio e il tipo di ala del nostro è perfetta per il terreno che abbiamo e il lavoro svolto è egregio, solo che avendo visto lavorare quelli a striscie, ci chiedevamo se magari poteva esserci un lavooro fatto ancora meglio, con il discorso dello sminuzzamento. L'idea dei denti non sembra male, ma vorrei solo capire se è tipo quello che succede con i rulli trainati dietro agli aratri semiportati (tipo depliant new holland serie 70A) oppure se è qualcosa di molto diverso. io ho visto anche un signore che ha saldato delle alette quasi perpendicolari all'ala dell'aratro per creare delle "fettine" di terreno più piccole rispetto alla fettona che si crea normalmente. Se qualcunod i voi ha esperienze in questo settore, ditemi. Tornando poi sul discorso velocità, vedo che chi lavora con i plurivomeri, e con mezzi potenti, non ha risultati migliori, se poi non livella il terreno spaccandolo con la rotante a mille..non ha nessun risultato..sempre dei pezzi di argilla ha. A noi non costa nulla estirpare durante l'inverno però ci sono inverni poco freddi dove non riesci a dare le 4 passate di quest'anno e alla fine in primavera diventano problemi
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aratri a strisce
Ho letto le vostre perplessità sul versoio a strisce, ma non bisogna fare
confusione, il versoio non "lavora la terra" la contiene, la direzionalità e lo sforzo
vengono date dal vomere che a seconda dell'incisione ed apertura lo determina.
Pensate al vomere come ad un "utensile" con relative spoglie ed incisioni.
Inoltre il versoio intero non può avere, per problemi di stampaggio le stesse forme del versoio a strisce comunque il campo della discussione è piuttosto ampio e complesso.
saluti Gabriele.allego qualche foto.
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Argomento interessante.
Io vi posso dire che dalle mie parti dove la terra è molto dura questi aratri a striscie non sono molto apprezzati.
Un terzista mio amico mi ha detto che la terra si pianta tra le striscie del versoio e tende ad alzare l'aratro, oltre a questo vi è una diminuizione complessiva della resistenza dell'atrezzo.
Certo che se la potenza richiesta è minore, secondo il mio parere, questo tipo di versoi diventa molto interessante, ritengo bisogni provarli in maniera più approfondita soprattutto il rabe.
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Io avevo un Lemken quadrivomere con versoi a striscie e su terreno di medio impasto era perfetto, lasciava il terreno come se fosse già stato erpicato. In altre condizioni magari i versoi a striscie hanno problemi, ma nelle condizioni di cui parlavo per me sono il top, anche a confronto alle altre tipologie normali ed a losanga.
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Io ho usato una sola volta un bivomere pietro moro con versoi a strisce in un terreno sabbioso (tipo spiaggia) e con l'80 90 lo tiravo tutto aperto senza problemi e tenendo una profondità di 35 40 cm. Il risultato dell'aratura è stato ottimo ( potevo quasi seminare senza erpicare
)
Quest'anno con il mio monovomere ad'ala piena (il bivomere non era mio e il proprietario lo ha venduto senza dirmi niente) ho ottenuto zolle molto più grosse.
Su terreni un po più pesanti ho provato un momovomere identico al mio ma con ali a strisce e non ho visto grosse differenze ne come sforzo per tirarlo ne come riduzione della zollosità.
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Originalmente inviato da Paolo B Visualizza messaggioIo ho usato una sola volta un bivomere pietro moro con versoi a strisce in un terreno sabbioso (tipo spiaggia) e con l'80 90 lo tiravo tutto aperto senza problemi e tenendo una profondità di 35 40 cm. Il risultato dell'aratura è stato ottimo ( potevo quasi seminare senza erpicare
)
Quest'anno con il mio monovomere ad'ala piena (il bivomere non era mio e il proprietario lo ha venduto senza dirmi niente) ho ottenuto zolle molto più grosse.
Su terreni un po più pesanti ho provato un momovomere identico al mio ma con ali a strisce e non ho visto grosse differenze ne come sforzo per tirarlo ne come riduzione della zollosità.
A ridurre la zollosità ci sono molti fattori oltre al fatto di avere il versoio a strisce:
- velocità aratura: più si avanza veloce, più le zolle sono piccole
- forma del versoio: alcuni versoi (cilindrico tipo vogel&noot, per intenderci) riducono la zollosità
- numero di vomeri dell' aratro: PaoloB, tu dici che il bivomere provato riduceva la zollosità e mi sembra ovvio: ciascuno dei due vomeri quanto arava in larghezza? probabilmente 35 centrimeri per vomere; se il tuo monovomere ara 50 centimetri di larghezza, la zollosità, a parità di altre condizioni, sarà superiore.
Io per anni ho usato in contemporanea sia un monovomere da 12 Grattoni che un bivomere da 14 della stessa marca, e col bivomere ho sempre lasciato zolle più piccole (stessa velocità, profondità e terreno).
Un mio vicino ha un trivomere a strisce della Rabewerk ma francamente non lascia zolle più piccole del mio bivomere Moritz con versoio cilindrico.
Però io aro dagli 8 ai 10 Km/h!Ultima modifica di alberto64; 04/12/2007, 09:38.
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X Paolo B
Allora non sono l unico ad aver visto una cosa del genere!!che te nè parso??A me non dispiacerebbe una bella dischiera
Per non uscire di tema a me hanno insegnato a scuola che il tiro richiesto dal versoio a strisce è uguale a un versoio classico poichè la minor aderenza al corpo lavorante permette di migliorare la lavorazione e basta.Come nel caso degli aratri a dischi anche nei fenestrati il peso viene aumentato per permettere la penetrazione e rinforzare glio organi percio il tiro richiesto rimane invariato.
X 1880 dt
Per provare ad arare piu veloce valuterei anzi di cambiare tipo di versoio,il sogema è ottimo (ce l ho pure io)ma forse troppo "lungo" per lavorare il tuo terreno...Potresti provare un versoio cilindrico piu corto che spezza piu la zolla e ti fa andare piu veloce
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X paolo B detto fatto: preso il 513 che quest'anno dovrebbe arare..dico dovrebbe perchè stiamo aspettando che ci portino qualche camion di terra per un punto basso.
Se non riesce nemmeno con questo cambio, cambierò terreno!!
CMq tornando agli aratri a striscie, il mio ragionamento partiva da una considerazione, ovvero il minor attrito, visto che il terreno per forza di cose non tocca su una superficie pari a quella di un aratro tradizionale. L'altro fattore che nella mia ipotesi provocava la maggiore lavorazione del terreno è dovuto al minor compattamento della terra contro il versoio e dal fatto che il terreno in uscita dal vomere è spinto dalle striscie che (almeno negli aratri che ho visto io) non essendo perfettamente allineate spingono la zolla con pressione diversa da punto a punto e in maniera discontinua. ovviamente questo è quello che ho dedotto io sulla base di quanto ho visto in lavorazioni. Ed infatti ho chiesto aiuto proprio per capire se la cosa sia sistematica o se sia il terreno a incidere in maniera più consistente sul risultato piuttosto che l'aratro.
L'erpicatura sui passaggi precedenti è una pratica lontana che veniva fatta già con i landini testacalda. Nei depliant della Rabe si può vedere come sia abitudine in certe zone passare con rulli taglienti nelle passate precedenti con una dischiera attaccata tramite catena all'aratro.Ultima modifica di 1880 DT; 06/12/2007, 21:25.
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Secondo me il ragionamento sull attrito è valido se si parla di terreni collosi e coesivi...In realtà è adesione alle parti lavoranti e da come sembra a me il tuo terreno è solo in parte cosi cioè allo stato umido....se continui ad avere problemi di "tiro" anche col nuovo trattore forse hai proprio l aratro sbagliato....Dico cosi x il semplice fatto che io ho 2 aratri completamente diversi (sogema e novi) e noto grosse differenze a seconda della terra e dello stato di umidita...Io amo molto il poco blasonato Novi molto piu corto e meno avvolgente che mi fa andare in prima veloce a 40 cm col 445 e in condizioni ideali lascia un terreno che pare gia fresato (certo la mia terra è piu facile)....Meglio un aratro che la "gira 10 gradi in meno ma ti fa lavorare piu veloce...a te la valutazione
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Per garantire un buon affinamento del terreno arato secondo me, a parità di terreno e di velocità di aratura, la forma del versoio è molto più importante del fatto che esso sia a strisce o no.
Ricordo mio cognato che, avendo acquistato un Tiger six usato, gli avevano dato un bivomere usato in prova che non riusciva manco a ribaltare la terra. Attaccammo il mio vecchio Grattoni e riuscimmo ad arare più che bene; entrambe gli aratri avevano versoi tradizionali, ma la forma era molto diversa.
Per quanto riguarda la forza di trazione, conta moltissimo l'avanvomero ( o pelaerba, come si dice da noi). Regolando l'avanvomero alto, in modo che lavori poco, l'aratro fa tirare molto meno, anche se ci possono essere problemi di intasamento in caso di aratura con molti residui culturali (stocchi mais), in particolare nelle operazioni di inizio e fine aratura del campo in cui, solitamente, si lavora con l'aratro non a profondità piena.
Riassumendo il mio pensiero, penso che non comprerò mai un aratro con versoio a strisce.
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