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Non lavorazione in terreno argilloso ad ulivi e aranceto

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  • Non lavorazione in terreno argilloso ad ulivi e aranceto

    Posseggo un terreno in sicilia coltivato prevalentemente a oliveto e agrumeto in prossimita del mare mi chiedevo se era possibile utilizzare la non aratura dei terreni ma solo limitandosi a passare il trincia il terreno è prevalentemente argilloso con qualche pietra in pendenza nell'oliveto mentre calcareo e pianeggiante nell'aranceto entrambe le colture sono irrigate ho da valutare se tale pratica colturale possa favorire eventuali incendi dovuto prevalentemente al passaggio di una strada accanto il terreno . Premetto che io non mi occupo della conduzione dell'azienda ma solo da l lato amministrativo ,i miei fratelli sostengono che non è praticabile in quanto il terreno durante l'estate creerebbe delle fessurazioni e farebbe soffrire le piante . Loro in estate non vi è erba e praticano la "fraschiatura"cioè il passaggio di un'attrezzo che liscia il terreno .livella i solchi ,quindi diminuisce la superfice a contatto con il sole ,facendo traspirare meno il terreno
    qui in toscana dove sono da diversi anni tale tipo di conduzione e' molto sviluppata negli oliveti
    per la arida sicilia e' fattibile . Ringrazio anticipatamente se qualcuno vuole chiarirmi le idee

  • #2
    ciao giusti...se puo' esserti utile ti dico qnt segue...
    anche io ho un oliveto su terreno argilloso e pietroso...quest'anno, per la prima volta ho applicato la non lavorazione..beh..che dire..risultati soddisfacentissimi....la pianta ha sofferto molto meno lo stress idrico...solo una cosa...io invece di trinciare, ho usato diserbo per tenere pulito l'oliveto..ovviamente prima di diserbare, l'anno scorso, ho rullato ben bene il terreno e di crepe, sinceramente, non ne ho viste
    resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o su consigli sui diserbi da utilizzare..ciao

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    • #3
      grazie per il consiglio che mi hai dato Credo che sia da poco tempo che tu pratichi la non lavorazione per potere trarre delle valutazioni , fino adesso ti e' andata bene .
      sei vicino al mare , è una zona ventosa , sei esposto a sud , sei in collina o in pianura.
      per il diserbo penso che possa andare bene come pratica sporadica, perchè sono convinto che alla lunga le sostanze chimiche date nel terreno si accumulano ,come accade quando uno trincia ripetutamente .

      questo mia scelta da praticare nasce da cercare di ridurre i costi dielle lavorazione poi in fase di raccolta delle olive buttarle giu o con degli scuotitori a mano messi con operai su un carro per raccolta frutta e poi raccogliere il tutto con degli aspiratori : con il terreno inerbito non si dovrebbe fare polvere , i sarmenti di potatura sarò costretto a raccoglierli e a utilizzarli per riscaldamento se non voglio trovarmeli in mezzo alle olive.
      qualcuno può aiutarmi
      Ultima modifica di Potionkhinson; 23/11/2008, 19:30. Motivo: il regolamento vieta di inserire post consecutivi nell'arco di 24 ore (utilizza la funzione "Modifica Messaggio"!).

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      • #4
        Sembrerebbe che in questo forum non ci sia nessuno in grado di darmi delle dritte o qualche imprenditore agricolo che da tempo abbia praticato la non cultira o minima lavorazione finalizzata alla raccolta delle olive e raccogliendo con degli aspiratorQueste domande devo spostarle nella sezione raccolta nocciole per avere delle risposte ? Grazie in anticipo a chi vorra interessarsi al mio caso.
        (scusa Potionkhinson non sapevo il regolamento cè ma non lo si legge mai di nuovo scusa)

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        • #5
          avevo letto tempo fa questa discussione; ero indeciso se scrivere o meno, poi non l'ho fatto. la tematica della non lavorazione è tutt'oggi oggetto di studio, soprattuto per quanto riguarda la coltivazione degli agrumi. qualche mese fa sono stato in spagna e lì è attualmente praticata con successo, negli impianti irrigui. per quanto riguarda la lotta alle infestanti ho notato che dopo poco tempo il terreno presenta una crosta dura e compatta, che si oppone sia alla crescita delle infestanti che all'evaporazione dell'acqua.
          differente è la situazione se si approccia tale sistema di gestione in terreni non irrigati, lì si creerebbero problematiche di stress nelle piante. le lavorazioni profonde, se da un lato fanno avanzare il capillizzio radicale dall'altro consentono di creare nel terreno una riserva idrica che perdura, allo stato di acqua disponibile, per gran parte del ciclo della coltura. le lavorazioni secondarie effettuate durante la stagione primaverile-estiva, interrompendo il movimento dell'acqua nei capillari, si oppongono alla sua evaporazione.
          sostanzialmente al momento la ritengo una pratica perserguibile nei nostri areali (meridione di Italia), solo se supportata dall'irrigazione.

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          • #6
            ma in spagna in quale zone sei stato , sono ventose ,il terreno ha una alta percentuale di sabbia o sono calcarei?

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            • #7
              sono stato nel centro della spagna, valencia e murcia. terreni di medio impasto tendenti al sabbioso.

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              • #8
                GRAZIE GIUBA sei stato chiaro ma in sicilia (vedo che sei di Palermo )non hai esperienze o sai qualche terreno dove si pratica la non cultura.

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                • #9
                  purtroppo no qui è ancora radicata la tecnica della lavorazione, sia nei terreni irrigui che in quelli non irrigui (dove tale tecnica per ovvi motivi non può effettuarsi). inoltre dalle mie parti sono poche le aziende che si affidano al diserbo per il contenimento delle erbe infestanti.

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