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Sistema Bacio

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    chi lo conosce,che ne pensate?

  • #2
    Originalmente inviato da pilips Visualizza messaggio
    http://www.sistemabacio.com/It/Home/Home.aspx
    chi lo conosce,che ne pensate?
    dovresti descriverlo meglio nelle sue fasi, sistemi come questo e altri sono ok in certi areali e sistemi agricoli, generalmente richiedono un'atrezzatura adattata alle esigenze del sistema di coltivazione, le produzioni difficilmente riescono ad essere alla pari del tradizionale, anche perche ci vuole molto intuito e pratica nel sapere individuare il momento giusto per fare certe operazioni e non farne altre che possono compromettere la struttura del suolo ed il suo rendimento.Un agricoltore della miazona una decina di anni orsono passo a sistemi similari, vendette pure l'aratro, dopo 5-6 anni abbandono e ritorno al tradizionale ricomprando aratro e altro, le rese anche a fronte di minori spese erano circa la metà a testimonianza di chi gli trebbiava il mais

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    • #3
      Ci sono diverse tecniche di riduzione degli input energetici
      questa sembra essere comunque una lavorazione,ridotta alla fascia effettiva di semina,un pò come fatto dalle seminatrici da sodo,in più viene abbinata una lavorazione più o meno profonda con l'ausilio del gps di precisione
      per seminare nella fascia lavorata.
      Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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      • #4
        Originalmente inviato da challenger Visualizza messaggio
        dovresti descriverlo meglio nelle sue fasi,
        non lo conosco,infatti volevo sapere come funzionava,io ho visto solo il link e mi piacerebbe sapere come funziona

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        • #5
          Da alcune foto pare addirittura che in alcuni campi hanno seminato nell'interfila del raccolto precedente.
          Resta il fatto che poco si capisce della tecnica e delle attrezzature dal sito postato da Pilip
          ACTROS
          "CB COMINO"

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          • #6
            Originalmente inviato da challenger Visualizza messaggio
            le produzioni difficilmente riescono ad essere alla pari del tradizionale, anche perche ci vuole molto intuito e pratica nel sapere individuare il momento giusto per fare certe operazioni e non farne altre che possono compromettere la struttura del suolo ed il suo rendimento.Un agricoltore della miazona una decina di anni orsono passo a sistemi similari, vendette pure l'aratro, dopo 5-6 anni abbandono e ritorno al tradizionale ricomprando aratro e altro, le rese anche a fronte di minori spese erano circa la metà a testimonianza di chi gli trebbiava il mais
            Non confondiamo singole esperienze,con le reali possibilità delle tecniche.
            Il fine è di ridurre gli input per avere margini operativi più alti,anche con eventuali riduzioni di produzione,solo eventuali però.
            Ogni tecnica come ogni attrezzatura ha delle regole di utilizzo,stà sempre all'utilizzatore saperli rispettare ed utilizzare al meglio.
            Io ne ho 4 di aratri,ne uso ancora uno in un corpo aziendale ed un altro occasionalmente.
            Non ho regole fisse,ci sono campi che non vedono aratura da dieci anni per minima lavorazione,ed altri in cui occasionalmente viene fatta.
            Non ho ancora osservato il link indicato con attenzione,ma ne avevo già letto in alcuni articoli.
            Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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            • #7
              Originalmente inviato da mefito Visualizza messaggio
              Non confondiamo singole esperienze,con le reali possibilità delle tecniche.
              Il fine è di ridurre gli input per avere margini operativi più alti,anche con eventuali riduzioni di produzione,solo eventuali però.
              Ogni tecnica come ogni attrezzatura ha delle regole di utilizzo,stà sempre all'utilizzatore saperli rispettare ed utilizzare al meglio.
              Io ne ho 4 di aratri,ne uso ancora uno in un corpo aziendale ed un altro occasionalmente.
              Non ho regole fisse,ci sono campi che non vedono aratura da dieci anni per minima lavorazione,ed altri in cui occasionalmente viene fatta.
              Non ho ancora osservato il link indicato con attenzione,ma ne avevo già letto in alcuni articoli.
              se ben hai letto il mio post, la chiave di volta del sistema, sta nel saper leggere il terreno ed interpretare le sue esigenze.Una sperimentazione puriennale dell'universota di padova in sucessione maidicola a monocoltura ha riportato esperienze di produzione sulla media di piu anni simili al tradizionale, si usava nel caso specifico la tecnica del ridge-till, che tu ben conoscerai.Ma per usare tale tecnica di coltivazione si rese necessario adattare una mietitrebbia specifica ed altre tipologie di lavorazione ed atrezzi che dovettero essere adattati.Il caso che ho riportato si limito ad usare pneumatici terra-tire a bassa pressione sia sui trattore che sulle macchine da raccolta, ma il terreno nel tempo non rispose bene, forse anche per inesperienza e non tempestivita di alcune lavorazioni.Pure la tecnica che sta prendendo voga da alcuni anni di seminare loietto dopo trinciatura del mais con minime lavorazioni, nopn tutti gli anni si riesce a mettere in atto, stesso discorso si potrebbe riportare, per la minima lavorazione su stoppie di grano e sucessiva semina di soia o altro , o adirittura la semina diretta, molto determinante come si presenta il terreno e come è stato trattato nella coltivazione precedente.Nello specifico per dare lumi al nostro utente che chiedeva come si svolga la tecnica, dalle poche foto presenti, presumo che si esegua una coltivazione a poca profondita tipo aratura con un chisel lavorando il terreno solo sulla linea di semina, il gelo affina il terreno, poi si riprende la stessa linea e si semina con seminatrice diretta, generalmente da filmati e foto si nota che le linea di semina si incrociano a 90 gradi da un anno all'altro, la concimazione viene eseguita spesso con amoniaca anidra nelle interfile con grosse sarchiatrici senza rincalzatore, vi è certamente una grande assistenza da parte di tecniche di diserbo per tenere sotto controllo il maggiore sviluppo di erbe, vi è una grande attenzione nel non calpestare inutilmente il terreno, quasi sempre i mezzi di raccolta e tutti i relativi macchinari del ciclo di coltivazione sono dotati di treni di ruote a volte anche trigemellari , regolati minuziosamente per viaggiare fra le file al fondo di un eventuale solco di coltivazione fra le file.

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              • #8
                Si,dipende tutto dall'attenzione e dal rispetto delle condizioni necessarie,oltre a saper interpretare ogni variabile ed avere l'elasticità mentale necessaria per le opportine considerazioni.
                L'appunto era necessario per evidenziare che l'esperienza del conoscente di challenger si è probabilmente rivelata negativa più per i limiti dell'utilizzatore che del metodo.
                Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere....

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