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Quotazioni e mercato dei cereali

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  • #31
    Mercato di Bologna 12.7 valore medio del bollettino

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    • #32
      Sicilia grano duro (pochi giorni fà) 15 cent kilo

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      • #33
        Da me 18,00 al q.le se lo prendi in sacchi quindi il prezzo vale per le piccole quantità.

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        • #34
          grano duro al q.le 15 euro!!! MILANO

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          • #35
            orzo 20 euro/q.le, grano duro 17 euro/q.le. Prezzi Rieti.

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            • #36
              dalle mie parti l'0rzo vale 12 euro/ql alla rinfusa.

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              • #37
                a Cagliari il Consorzio Agrario vende il frumento duro uso zootecnico insaccato sui 22, 00 euro, però dai privati si trova anche sui 18,00, meno se alla rinfusa....

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                • #38
                  Ho sentito dire che il frumento quest'anno aumenterà fino a 20 euro il quintale per i seguenti motivi:

                  In Canada il raccolto ha reso il 40 % in meno;
                  Nei paesi dell'est, causa le abbondanti piogge, il raccolto e marcito nei campi. qualcuno può confermare?

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                  • #39
                    Prezzo mais alle stelle!!!

                    Vorrei sapere dai consoci come sta andando dalle loro parti per il prezzo del mais e dei cereali in genere.
                    Per il mais io ho sentito di valori oltre i 16 euro al qle, fino a 17 euro quando neanche due mesi fa era 14 euro.
                    Proprio ora che devo fare scorta.
                    da voi come va?
                    Se continua cosi' diventera' un bene di lusso!
                    Ultima modifica di L85; 25/10/2006, 17:00. Motivo: unione argomento

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                    • #40
                      A modena ormai i prezzi non li fanno quasi più però vanno con i prezzi di Milano http://borsa.granariamilano.org/visualizza_listino.php3
                      Tosi Alessandro

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                      • #41
                        Originalmente inviato da brentford
                        Vorrei sapere dai consoci come sta andando dalle loro parti per il prezzo del mais e dei cereali in genere.
                        Per il mais io ho sentito di valori oltre i 16 euro al qle, fino a 17 euro quando neanche due mesi fa era 14 euro.
                        Proprio ora che devo fare scorta.
                        da voi come va?
                        Se continua cosi' diventera' un bene di lusso!

                        17 € è troppo ?vergognati.... x me è il suo prezzo
                        perchè non te lo fai tu.?

                        Commenta


                        • #42
                          dove si possono vedere le quotazioni dei cereali nella zona del friuli?

                          Commenta


                          • #43
                            Scusa rumino, ma perchè dovrebbe vergognarsi??? Se il prezzo è quello c'è poco da fare.
                            Per jag, le quotazioni le puoi trovare in riviste tipo l'informatore agrario o terra e vita, verso la fine, guardi il mais quotato nella città più vicino alla tua.

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                            • #44
                              Ciao Brentford.
                              Ben risentito su questi schermi. Se ti serve il Mais ti consiglio di farti scorta. La spinta rialzista potrebbe non esaurirsi nel breve periodo. ti linko il sito ismea per i commenti della scorsa settimana
                              http://www.ismea.it/Documenti/Temp/964436759/82680.mht
                              Ciao

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                              • #45
                                Rumiro non ha tutti i torti oggi per mangiare una pizza si spendo no 20 € e per 1 q.le di mais sembrano troppi, nondico di vergognarsi ma almeno di riflettere...

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                                • #46
                                  Questi insulti non mi piacciono, e non dovrebbero passare qui sul forum! Io il mais lo produco e l'ho dovuto vendere verde perche' non ho l'essiccatore. Solo che da quando l'ho venduto a prezzo prefissato, e' salito di 1 euro a settimana! Ora me ne serve una certa quantita' e non pensavo che da quest'estate salisse del 20-25%.
                                  Vorrei proprio sapere perche' mi dovrei vergognare, o forse si dovrebbe vergognare rumino che mi invita a farlo?



                                  Originalmente inviato da rumino
                                  17 € è troppo ?vergognati.... x me è il suo prezzo
                                  perchè non te lo fai tu.?

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                                  • #47
                                    non penso che sia il caso di vergognarsi se il mais e' a 17 eu. con quello che costa a seminarlo, penso che ci siano tante altre categorie di lavoratori che appena ti parlano ti dicono che fa 40 eu. ora oppure tot. euro..............meditate............
                                    forse brentfort hai sbagliato a vendere il mais verde, vista l'annata di siccita', era prevedibile che il prezzo saliva, io l'avreio fatto essicare da un contoterzista o da un vicino che ha l'essicatoio oppure lo portavi ad un centro essicazione (consorzi) e lo ritiravi una volta secco. Comunque quell'errore li lo fatto anch'io nel 2003 ed avevo sia i bovini da sfamare che la caldaia da far girare e mi faceva incazzz....spendere 18-20 eu. a comprarlo ti capisco.

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                                    • #48
                                      L'anno scorso ho fatto cosi' e ci ho rimesso 1 euro al qle....
                                      Quello che mi sembra strano e' che salga cosi' rapidamente.
                                      Purtroppo per motivi di necessita' rimorchio e stoccaggio non l'ho preso a settembre...quando ho sentito i prezzi mi sono mosso ma oramai il prezzo era schizzato all'insu'...
                                      Per il resto io sono ben contento se il prezzo sale, ma anche quando lo vendo io pero'!!...


                                      Originalmente inviato da pablito
                                      forse brentfort hai sbagliato a vendere il mais verde, vista l'annata di siccita', era prevedibile che il prezzo saliva, io l'avreio fatto essicare da un contoterzista o da un vicino che ha l'essicatoio oppure lo portavi ad un centro essicazione (consorzi) e lo ritiravi una volta secco. Comunque quell'errore li lo fatto anch'io nel 2003 ed avevo sia i bovini da sfamare che la caldaia da far girare e mi faceva incazzz....spendere 18-20 eu. a comprarlo ti capisco.

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                                      • #49
                                        Il prezzo dei cereali sarà destinato a salire inesorabilmente negli anni a venire man mano che ci allontaniamo dal picco petrolifero ricordiamoci che i cereali alle loro radici non fanno altro che succhiare petrolio inoltre va segnalato che da qualche anno la produzione è inferiore al consumo i cinesi avevano le più grosse eccedenze stipate nei loro magazzini che sono oramai inesorabilmente vuoti. Non ultimo la Cina causa abbassamento delle proprie falda, desertificazione e impoverimento dei suoli non riesce più a mantenere una produzione che copre i propri consumi. Quando la Cina si affaccerà al mercato americano (i cinesi hanno un avanzo commerciale nei confronti degli stati uniti enorme) i prezzi saranno obbligati a scoppiettare come quelli del petrolio (ricordiamoci cosa è successo al petrolio qualche anno fa quando la Cina ha cominciato a concludere contratti a man bassa sul mercato mondiale (aumenti del 400% in tre anni)); infine va segnalato che le scorte mondiali hanno segnato il minimo degli ultimi trent'anni.Gli ingredienti ci sono tutti per valutare la costruzione di un proprio magazzino e poter così pretendere il prezzo che si vuole. Ci hanno sempre fatto credere che la nostra produzione di cereali era eccessiva la realtà invece e ben diversa non subite il prezzo che vi fanno cominciate a farlo voi e provate a vedere per curiosità cosa succede a svenderlo siete sempre a tempo. Un ultima cosa che voglio segnalarvi voglio invitarvi a riflettere su una cosa come mai con le trebbie a lavoro ormai concluso e con i magazzini stracolmi (ottobre è il mese in cui abbiamo la massima disponibilità di mais ) i mercati del granoturco hanno cominciato a salire di 8-10 euro a seduta con rincari che rispetto al 2005 in quattro cinque sedute hanno già raggiunto il 40 % ( la strada per arrivare al 400% del petrolio è ancora lunga però )

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                                        • #50
                                          la vedo brutta per chi deve ingrassare animali

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                                          • #51
                                            E' proprio questo cio' che deve far riflettere: in questo momento i magazzini sono stracolmi e il prezzo continua a salire...
                                            Sento puzza di bruciato...
                                            Anche per chi ingrassa animali la situazione e' brutta: quando e' il momento di vendere il prezzo non lo fai tu, ma il grossista...
                                            Originalmente inviato da arnaldof
                                            Un ultima cosa che voglio segnalarvi voglio invitarvi a riflettere su una cosa come mai con le trebbie a lavoro ormai concluso e con i magazzini stracolmi (ottobre è il mese in cui abbiamo la massima disponibilità di mais ) i mercati del granoturco hanno cominciato a salire di 8-10 euro a seduta con rincari che rispetto al 2005 in quattro cinque sedute hanno già raggiunto il 40 % ( la strada per arrivare al 400% del petrolio è ancora lunga però )

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                                            • #52
                                              Originalmente inviato da brentford
                                              Questi insulti non mi piacciono, e non dovrebbero passare qui sul forum! Io il mais lo produco e l'ho dovuto vendere verde perche' non ho l'essiccatore. Solo che da quando l'ho venduto a prezzo prefissato, e' salito di 1 euro a settimana! Ora me ne serve una certa quantita' e non pensavo che da quest'estate salisse del 20-25%.
                                              Vorrei proprio sapere perche' mi dovrei vergognare, o forse si dovrebbe vergognare rumino che mi invita a farlo?

                                              Chiedo scusa x il 'vergognati, quando uno scrive qualcosa non o potuto riportare il mio tono di voce che non era di certo arrabiato.

                                              pero non capiscorima lo produci ,poi lo vendi .poi lo ricompri mi sembrano giri un po strani .di solito il mais in inverno costa sempre di piu'che sotto raccolta,

                                              ancora scuse.

                                              Citazione:
                                              Originale inviato da brentford
                                              E' proprio questo cio' che deve far riflettere: in questo momento i magazzini sono stracolmi e il prezzo continua a salire...
                                              Sento puzza di bruciato...
                                              Anche per chi ingrassa animali la situazione e' brutta: quando e' il momento di vendere il prezzo non lo fai tu, ma il grossista...





                                              io non sono d'accordo sai cosa succederà?
                                              saliranno i prezzi della carne perchè i cereali cresceranno x tutti non solo x te.
                                              non è possibile che tutti i prodotti agricoli rimangano sempre con gli stessi prezzi da anni.
                                              Ultima modifica di L85; 26/10/2006, 23:03. Motivo: unito post consecutivi

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                                              • #53
                                                Vi allego un commento sulla situazione mondiali dei cereali e vi invito a riflettere




                                                http://www.nightlight.ws/01101101

                                                da www.rientrodolce.org :

                                                9 maggio 2006
                                                Lettera aperta della National Farmers Union canadese alle
                                                Nazioni Unite http://www.nfu.ca/

                                                Oggetto: Disponibilità alimentare globale in rapido declino

                                                Mr. Annan e Dr. Diouf:

                                                E' evidente che il mondo sta rapidamente riducendo le
                                                proprie scorte alimentari.

                                                Scrivo per chiedere se le Nazioni Unite o la FAO hanno
                                                raggiunto una conclusione simile. Ogni sei anni, al mondo si
                                                aggiunge una popolazione equivalente a quella nordamericana.
                                                Però, la superficie coltivabile mondiale è quasi costante.
                                                L'archivio dati FAOSTAT delle Nazioni Unite mostra che
                                                quella superficie si è andata riducendo a partire dal 2001.
                                                Con una popolazione in crescita e una superficie coltivabile
                                                stabile o in calo, la superficie coltivabile pro capite si
                                                va rapidamente riducendo. Il grafico allegato a questa
                                                lettera è compilato basandosi sui dati del Dipartimento
                                                dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) riguardanti gli
                                                ultimi 45 anni. Esso dipinge una situazione raggelante: in
                                                cinque degli ultimi sei anni, la popolazione globale ha
                                                mangiato significativamente più cereali di quanti ne abbiano
                                                prodotti gli agricoltori. In quei sei anni, abbiamo ridotto
                                                le scorte globali da 116 a 69 giorni.

                                                E' quasi certo che l'attuale declino delle scorte globali di
                                                cibo è più rapido di quanto sia mai stato fin dalla Seconda
                                                Guerra Mondiale, forse più rapido di quanto sia mai stato
                                                negli ultimi 100 anni. Le scorte alimentari mondiali sono
                                                scese a livelli mai visti fin dagli anni '70. Negli anni
                                                '70, però, i nostri oceani pullulavano di pesci. Negli anni
                                                '70, la produzione agricola nel Nord America e altrove era
                                                molto meno intensiva, con un impiego di fertilizzanti minore
                                                e parte dei terreni lasciati a riposo. Oggi, stiamo usando
                                                una quantità di fertilizzanti e prodotti chimici senza
                                                precedenti, stiamo coltivando ogni anno pressoché ogni acro
                                                disponibile, stiamo irrigando una superficie da primato e,
                                                in generale, stiamo portando la produzione al massimo.
                                                Stiamo forzando la nostra terra a produrre ma, anche così,
                                                la nostra produzione non riesce a tenere il passo.

                                                Ancor più critico è il fatto che la il sistema produttivo
                                                alimentare mondiale di oggi si trova di fronte molteplici
                                                problemi, che vanno dal cambiamento climatico, alla carenza
                                                d'acqua, alle forniture instabili di combustibili fossili (i
                                                fertilizzanti azotati -- un elemento chiave del sistema
                                                alimentare globale -- vengono sintetizzati dal gas
                                                naturale). Mr. Annan e Dr. Diouf, ci sembra evidente che la
                                                popolazione globale sta aumentando rapidamente, i terreni
                                                agricoli sono stabili o si vanno riducendo, la produzione
                                                fatica (e non riesce) a tenere il passo dei consumi, e c'è
                                                una sempre maggiore incertezza riguardo le forniture idriche
                                                ed energetiche e riguardo la stabilità del clima.

                                                Considerati nel complesso, questi fattori indicano che
                                                stiamo rischiando una carenza calamitosa delle disponibilità
                                                cerealicole mondiali; la sicurezza alimentare si va
                                                rapidamente erodendo.

                                                Chiedo che rendiate immediatamente pubblici gli studi delle
                                                Nazioni Unite e della FAO circa l'attuale produzione
                                                agricola e la sua capacità di tenere il passo di una
                                                popolazione in crescita. Se i vostri studi combaciano con i
                                                nostri, vi chiedo di indire con la massima urgenza un
                                                convegno dei dirigenti mondiali allo scopo di affrontare le
                                                enormi sfide alla possibilità dell'umanità di continuare a
                                                nutrire i propri sempre più numerosi membri.

                                                Ringrazio per l'attenzione verso le nostre preoccupazioni e
                                                sollecito ad agire rapidamente.

                                                Sinceramente,
                                                Stewart Wells Presidente della
                                                National Farmers Union Canada

                                                TRADUZIONE DI ALDO CARPANELLI

                                                Il Sun, 25 Jun 2006 20:43:32 GMT, piotr ha scritto:
                                                [...]

                                                cinque degli ultimi sei anni, la popolazione globale ha
                                                mangiato significativamente più cereali di quanti ne abbiano
                                                prodotti gli agricoltori. In quei sei anni, abbiamo ridotto
                                                le scorte globali da 116 a 69 giorni.


                                                Si stima che le scorte scenderanno ulteriormente a 57 giorni, con la
                                                previsione quindi di un aumento dei prezzi.



                                                Tra le cause, oltre all'aumento della popolazione mondiale, la penuria di
                                                acqua per irrigazione, l'aumento delle temperature, il crescente uso di
                                                cereali come mangimi per l'allevamento, per produrre carne, ecc. (36
                                                percento del consumo di cereali) e anche il nuovo uso per produrre etanolo
                                                per le auto (3 percento).

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                                                • #54
                                                  Per Brentford

                                                  Il mio attuale listino mais è il seguente
                                                  quantitativo da 0 a 200 Kg euro 24 q
                                                  quantitativo da 2 q a 5 q euro 22 q
                                                  quantitativo da 5 a 10 q euro 21 q
                                                  oltre 10 q euro 20 q

                                                  di devo confessare però che la mia produzione è limitata a soli 1400 quintali che generalmente vendo a privati cittadini che si allevano conigli e galline e a qualche allevatore di maiali, e che sono anche lavoratore dipendente e che quindi posso permettermi anche di gestire la vendita del mais senza la necessità di rientrare subito con quattrini per pagare sementi e altre spese. Se pui appena evita di passare per il grossita essica il mais e gestisci la vendita con gli allevamenti vicini (importare mais costerà sempre di più causa picco petrolifero). Io iniziai così per scherzo nel 2003 visto che ho raccolto delle partite secche mi sono tenuto 300 q cosi per prova. L'anno dopo mi sono preso l'essicatoio usato.
                                                  Se vuoi prova toglierti una curiosità chiama qualche grossita e fingiti in cerca di un paio di quintali di mais per le tue galline e poi dimmi cosa ti fanno di prezzo

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                                                  • #55
                                                    Occhio alle politiche delle multinazionali, anni fa qui in brasile, con la carne c'era gente che girava in ferrari, adesso sta svendendo le fazende, tre anni fa é successo lo stesso con la soia..... il trucco é lasciare salire il prezzo, i coltivatori si espongono, comprano macchine ecc, e poi lasciare crollare il prezzo

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                                                    • #56
                                                      C'è qualche agricolo che sta vendendo il mais a 17 euro??? A me spare che il 90% del mais sia già stato venduto o sia già vincolato tramite contratti a prova di bomba e a prezzi decisamente più modesti (12-13 euro).
                                                      La mia impressione è che gli industriali si stiano ingrassando alle nostre spalle.

                                                      X arnaldof: se le scorte dei paesi ricchi si stanno riducendo a questa velocità mi spieghi perchè le politiche di agricole continuano a spingere verso il basso la produzione?

                                                      Commenta


                                                      • #57
                                                        Originalmente inviato da jag Visualizza messaggio
                                                        dove si possono vedere le quotazioni dei cereali nella zona del friuli?
                                                        Dipende dal centro di raccolta, alcuni usano il listino della borsa merci di treviso:
                                                        http://www.tv.camcom.it/docs/Bisogni....html_cvt.html ;

                                                        alcuni quelli della borsa merci di udine:
                                                        http://www.ud.camcom.it/ingrosso/vis_pr_pz.asp .

                                                        Come gli va meglio........
                                                        [i][font=Comic Sans MS][color=purple]Mandi[color=#00bfff] MICHELE[/color][font=Verdana][color=black]...[/color][/font][/color][/font][/i]

                                                        Commenta


                                                        • #58
                                                          quotazioni mais verde

                                                          Ciao a tutti.
                                                          Sabato ho fatto trebbiare un po' di mais (67q) e lo ho lasciato al terzista.
                                                          L'umidità era 24. Quanto mi deve dare al quintale circa (mais verde).
                                                          Quanto costa la trebbiatura per ha?
                                                          Scusate le domande, ma è la prima volta che lo faccio.
                                                          Grazie a tutti.

                                                          Ciao, Marco

                                                          Commenta


                                                          • #59
                                                            Originalmente inviato da Gianpi Visualizza messaggio
                                                            C'è qualche agricolo che sta vendendo il mais a 17 euro??? A me spare che il 90% del mais sia già stato venduto o sia già vincolato tramite contratti a prova di bomba e a prezzi decisamente più modesti (12-13 euro).
                                                            La mia impressione è che gli industriali si stiano ingrassando alle nostre spalle.

                                                            X arnaldof: se le scorte dei paesi ricchi si stanno riducendo a questa velocità mi spieghi perchè le politiche di agricole continuano a spingere verso il basso la produzione?

                                                            Non so spiegarti perchè si voglia a tutti i costi eliminare la produzione locale forse perchè picco petrolifero + produzione limitata prezzi in tensione tutto a favore delle multinazionali ma comunque la reltà è che sono cinque anni che la produzione mondiale non copre i consumi facendoci attingere ai magazzini (e le scorte sono paurosamente basse). allego un rapporto del dipartimento Americano


                                                            Il più autorevole degli oracoli mondiali in materia, il US Department of Agricolture, ha rilasciato dati non troppo confortanti sulle previsioni del raccolto di grano a livello mondiale.

                                                            Le scorte hanno raggiunto livelli molto bassi, ed i prezzi di questo cereale svettano a livelli elevati, al contrario di molte altre commodities, che sembra abbiano perso lo slancio dei mesi trascorsi.


                                                            Il motivo per cui sono state drasticamente ridotte le previsioni sui raccolti e sulle scorte, sono da ricercare in due dei più grandi “granai” del mondo: L’Australia e l’Ucraina.

                                                            In Australia, i gravi problemi di siccità – tanto per spezzare l’ennesima lancia a favore delle energie rinnovabili contro l’effetto serra – hanno comportato non solo una drastica riduzione dei raccolti, da 11 a 8 milioni di tonnellate, ma anche la chiusura delle esportazioni di grano dalle coste orientali della nazione e una forte razionalizzazione delle stesse.

                                                            In Ucraina, invece, l’imposizione da parte del governo di quote e licenze all’esportazione ha provocato una stagnazione dell’export tale da bloccare anche una grossa fornitura sul mercato indiano di ben 50.000 tonnellate. E, come se non bastasse, sono state ridotte le previsioni di produzione anche per paesi importanti quali la Cina, il Brasile e l’Unione Europea.

                                                            Se tutto ciò dovesse essere confermato dai fatti, la produzione globale potrebbe essere ulteriormente ridotta di 7 milioni di tonnellate, causando un ribasso del 20% sulle scorte mondiali.

                                                            Tutto ciò si è riflesso sul principale mercato delle commodities – il Chicago Board of Trade – in un rialzo del prezzo del future sul grano a ben 5.51$ per bushel, +18%, ovvero il prezzo più alto degli ultimi 10 anni.

                                                            Per quanto riguarda il mais, invece, anche in questo caso le note sono abbastanza dolenti. La riduzione di terra coltivata a mais negli USA – fra l’altro il maggior produttore – di ben 800.000 acri, comporterà una forte riduzione dell’offerta, a fronte di una domanda che via via si sta strutturando in maniera sempre più articolata e famelica soprattutto per la crescita del mercato dell’Etanolo. In questo caso, solo per il prossimo, anno dovrebbe esserci un aumento di domanda che andrebbe a dissipare ben il 35% del raccolto USA.

                                                            Anche in questo caso, si è assistito ad una impennata dei prezzi dei Futures al Chicago Board of Trade, con un aumento rispetto al mese scorso del 35% in area 3$/ bushel.

                                                            Se il petrolio ed i metalli hanno perso lo slancio, quindi, non può certamente dirsi lo stesso per i cereali che, stando ai commenti degli operatori, negli ultimi vent’anni non avevano mai attirato tanto l’attenzione del mercato.Il più autorevole degli oracoli mondiali in materia, il US Department of Agricolture, ha rilasciato dati non troppo confortanti sulle previsioni del raccolto di grano a livello mondiale.

                                                            Le scorte hanno raggiunto livelli molto bassi, ed i prezzi di questo cereale svettano a livelli elevati, al contrario di molte altre commodities, che sembra abbiano perso lo slancio dei mesi trascorsi.

                                                            Il motivo per cui sono state drasticamente ridotte le previsioni sui raccolti e sulle scorte, sono da ricercare in due dei più grandi “granai” del mondo: L’Australia e l’Ucraina.

                                                            In Australia, i gravi problemi di siccità – tanto per spezzare l’ennesima lancia a favore delle energie rinnovabili contro l’effetto serra – hanno comportato non solo una drastica riduzione dei raccolti, da 11 a 8 milioni di tonnellate, ma anche la chiusura delle esportazioni di grano dalle coste orientali della nazione e una forte razionalizzazione delle stesse.

                                                            In Ucraina, invece, l’imposizione da parte del governo di quote e licenze all’esportazione ha provocato una stagnazione dell’export tale da bloccare anche una grossa fornitura sul mercato indiano di ben 50.000 tonnellate. E, come se non bastasse, sono state ridotte le previsioni di produzione anche per paesi importanti quali la Cina, il Brasile e l’Unione Europea.

                                                            Se tutto ciò dovesse essere confermato dai fatti, la produzione globale potrebbe essere ulteriormente ridotta di 7 milioni di tonnellate, causando un ribasso del 20% sulle scorte mondiali.

                                                            Tutto ciò si è riflesso sul principale mercato delle commodities – il Chicago Board of Trade – in un rialzo del prezzo del future sul grano a ben 5.51$ per bushel, +18%, ovvero il prezzo più alto degli ultimi 10 anni.

                                                            Per quanto riguarda il mais, invece, anche in questo caso le note sono abbastanza dolenti. La riduzione di terra coltivata a mais negli USA – fra l’altro il maggior produttore – di ben 800.000 acri, comporterà una forte riduzione dell’offerta, a fronte di una domanda che via via si sta strutturando in maniera sempre più articolata e famelica soprattutto per la crescita del mercato dell’Etanolo. In questo caso, solo per il prossimo, anno dovrebbe esserci un aumento di domanda che andrebbe a dissipare ben il 35% del raccolto USA.

                                                            Anche in questo caso, si è assistito ad una impennata dei prezzi dei Futures al Chicago Board of Trade, con un aumento rispetto al mese scorso del 35% in area 3$/ bushel.

                                                            Se il petrolio ed i metalli hanno perso lo slancio, quindi, non può certamente dirsi lo stesso per i cereali che, stando ai commenti degli operatori, negli ultimi vent’anni non avevano mai attirato tanto l’attenzione del mercato.

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                                                            • #60
                                                              le quotazioni in bacino riviera del brenta erano questa la scorsa settimana
                                                              mais 13/14 euro al q.le (mais trebbiato)
                                                              grano tenero 18 euro q.le
                                                              i prezzi sono in aumento
                                                              fonte: mio cugino che fa ingrosso cereali
                                                              e noi quest'anno a cusa del diserbo che non ha fatto effetto e ha ammazzato il mais al posto dell'erba, abbiamo fatto 7 q.li su 1,5 ettari. Ora dobbiamo andarlo a comperare. ke palle

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