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Tecnica colturale del gelso

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  • Tecnica colturale del gelso

    salve, qualcuno di voi sa come si effettua la coltivazione del gelso con le propie tecniche coturali? considerando il fine di produrre foglie per l'alimentazione del baco da seta

  • #2
    Il gelso è una pianta abbastanza rustica, non richiede particolari cure. Se non lo si coltiva per puri scopi ornamentali, è necessario però un minimo di potatura per mantere la pianta in una forma agevole.
    Tu che terreno hai ? Hai disponibilità di acqua ?

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    • #3
      Rispolvero questa vecchia discussione, immeritatamente rimasta orfana di interessati:

      vorrei utilizzare il gelso nero per zone piccole e marginali dell'azienda, volendone ricavare frutti da vendere freschi, assieme alle nostre produzioni prioritarie che sono frutti di bosco.
      Questi frutti infatti " legano " tra loro alla vendita
      Semplicemente cercando " coltivazione Gelso nero " si trovano diverse info base.
      La mia perplessità riguarda la resistenza al gelo, se qualche utente avesse esperienze dirette...
      CIAO

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      • #4
        Originalmente inviato da le rivette Visualizza messaggio
        Rispolvero questa vecchia discussione, immeritatamente rimasta orfana di interessati:

        vorrei utilizzare il gelso nero per zone piccole e marginali dell'azienda, volendone ricavare frutti da vendere freschi, assieme alle nostre produzioni prioritarie che sono frutti di bosco.
        Questi frutti infatti " legano " tra loro alla vendita
        Semplicemente cercando " coltivazione Gelso nero " si trovano diverse info base.
        La mia perplessità riguarda la resistenza al gelo, se qualche utente avesse esperienze dirette...
        che io sappia non é una pianta problematica, me ne sono morti due in italia l'anno scorso, ma devi calcolare che la fogna di un vicino si é rotta e loro sono rimasti allagati per quasi un anno, quindi sono marcite le radici.
        Qui in brasile ne ho due, sono oltre 20 anni che nessuno li pota, ricoperti di muschi, licheni, bromelie, orchidee, liane e un maracujá (passion fruit) si é arrampicato sopra coprendo mezza pianta, tanto che un ramo molto grande quest'anno si é spezzato sul piú grande, ma sopravvivono benissimo.
        Qua il clima é umido, ma in italia dove li avevo piantati era abbastanza secco, quindi credo non avrai grossi problemi a meno di non essere in un luogo supersecco.

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        • #5
          Grazie Pederz, la tua è l'ennesima riprova della rusticità del Gelso...
          vorrei allargare la cerchia delle esperienze dirette a chi vive in zone " continentali " , caratterizzate da estati roventi di giorno e fresche di notte , e da inverni in cui gelate da -10 e anche -13 gradi possono capitare tra dicembre e febbraio.Anche i ritorni di inverno a metà marzo, sono una simpatica maniera di movimentare la monotonia attuata dal clima ...
          Il mio timore riguarda proprio la minima temperatura di sopravvivenza ; su vari siti non ho trovato una temperatura discriminante ma solo vaghi riferimenti alla rusticità del gelso.
          Anche fichi , olivi , sono essenze rustiche che hanno una certa resistenza ai geli in particolare raggiunta l'età adulta, ma quando fa veramente freddo muore la parte aerea e ricacciano dalla ceppaia...
          Quindi lancio una " GARA " nel forum :
          chi ha il gelso ( nero o bianco , ma possibilmente nero ) nella zona più fredda d'Italia?
          CIAO

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          • #6
            Mi sa che i miei gusti in fatto di frutta mi portano troppo spesso vicino alle tue ricerche, Simone.
            Se disponessi di tempo ti porterei per quei filari che ho frequentato nel pieno della produzione. Alberi altissimi, abbandonati ma che se la cavano alla grande. Secondo me, avendone visti diversi nel basso lariano, sono davvero molto resistenti.
            Indaghero'..

            Z.

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            • #7
              links

              Ne approfitto per chiedervi questo :
              data la quantità modestissima di more del gelso venduta, data la loro rarità nei supermercati e nei verdurai, data la loro somiglianza estetica con le more, non sarebbe meglio, per il produttore, venderle nella stessa cassetta assieme al classico " mix di frutti di bosco " ? Vedo difficile il vendere cassette da 1,5 kg di sole more del gelso a chiunque che non ne sia " dipendente "...
              Non c'è molto in rete, una volta scartati i copioni di discorsi altrui, i ricettari , i cenni storici, e tutto ciò che esula dall'agronomia, rimane ( usando Morus nigra, voce tassonomica di " gelso nero " ) :





              questo è in inglese, si può tradurre con google toolbar, ma occhio perchè passando da un sistema di misura all'altro dà i numeri (da gradi centigradi a Fahrenheit, da metri a piedi, etc. ) Lo inserisco perchè mi sembra tecnicamente superiore agli altri, sebbene meno comprensibile inizialmente :



              Per Urbo : da quel poco che so , la mora del gelso bianco non ha un buon sapore, mentre quella del nero sì , e posso testimoniarlo personalmente.

              Resto sempre in attesa di aver notizia riguardo il limite di sopravvivenza del gelso nelle basse temperature
              Ultima modifica di le rivette; 25/01/2010, 00:20. Motivo: completezza
              CIAO

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              • #8
                Riguardo al limite estremo di resistenza al freddo protratto nel tempo, posso riportarti la testimonianza della mia zona.Temperature attorno ai meno 10 gradi notturni protratte in inverni rigidi anche per una settimana, non hanno portato a moria, cosi pure limiti giornalieri arrivati a oltre meno venti, sembrano non avere influito.

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                • #9
                  Grazie Challenger, la tua risposta è del tipo che cercavo e mi conforta, perchè anche da me le temperature invernali possono scendere parecchio, e non mi bastavano i limiti trovati sul sito americano
                  CIAO

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                  • #10
                    il trentino èra una terra di bachi da seta e quidi di gelsi. adesso se nè vedono pochi. sono stati estirpati, ma non sono morti di freddo. vai tranquillo. ciao

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                    • #11
                      Ringrazio anche te , Rimazza
                      perchè se vengono bene in Trentino...
                      I miei campi sono nell'entoterra delle 5 Terre, provincia SP, in una valle che, anche se è a soli 8 -10 Km in linea d'aria dalla costa, non ne trae minimamente beneficio, ed , anzi , assomiglia più ad un clima Umbro che ad uno della Riviera.
                      CIAO

                      Commenta


                      • #12
                        Originalmente inviato da le rivette Visualizza messaggio
                        Ringrazio anche te , Rimazza
                        perchè se vengono bene in Trentino...
                        I miei campi sono nell'entoterra delle 5 Terre, provincia SP, in una valle che, anche se è a soli 8 -10 Km in linea d'aria dalla costa, non ne trae minimamente beneficio, ed , anzi , assomiglia più ad un clima Umbro che ad uno della Riviera.
                        Li nella tua zona, dovresti eventualmente documentarti di una eventuale azione nociva che puo avere l'aria salmastra proveniente dal mare

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                        • #13
                          non c' è pericolo !!!

                          tranquillo Challenger, i miei terreni non risentono minimamente del salmastro, che al massimo esplica il suo effetto entro e non oltre il crinale dei primi monti che delimitano la costa, quelli che guardano il mare...già appena scollini di 100 mt. verso la valle cambia drasticamente...
                          anzi, i pochi gelsi rimasti prosperano proprio nelle terrazze davanti al mare...
                          CIAO

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                          • #14
                            Ciao,
                            noi ne avevamo parecchi, poi son stati abbattuti, per allargare delle strade......ad oggi ne ho due giovani, e come ti hanno scritto sopra non soffrono il freddo, io sono dell'alto piemonte. Personalmente li poto ogni anno al tronco, perchè i rami nuovi crescono parecchio dai 2 ai 4 metri, il tronco invece ai voglia, per vederlo crescere ci vogliono molti anni.

                            Ciao

                            Commenta


                            • #15
                              wow !

                              Finalmente il genere di risposte che attendevo...
                              Grazie Ld 125 !
                              CIAO

                              Commenta


                              • #16
                                Per chi avesse voglia di leggere , consiglio vivamente

                                " La coltivazione de' gelsi e propagazione dei filugelli ( bachi ) in Sardegna " di Giuseppe Cossu , Ed. CUEC , Euro 20,00

                                La lingua e la letteratura sarda, la cultura della Sardegna approfondite in testi e documenti, analizzati con gli strumenti della filologia e della linguistica. Con un glossario comparato del sardo.


                                un libro del 1788 in forma di dialogo tra un contadino ed un censore agricolo , con testo in originale sardo a fronte , le cui 500 pagine la dicono lunga sul livello di completezza dell'opera , che , sebbene scritta in un italiano di 200 anni fà , rimane esemplare per accuratezza e comprensibilità.
                                Inoltre si sente con quanta accorata partecipazione l'autore miri ad incrementare il benessere della popolazione agricola , addirittura diffondendo gratuitamente esemplari di gelso da trapianto.
                                Ultima modifica di le rivette; 22/02/2010, 11:07.
                                CIAO

                                Commenta


                                • #17
                                  Ieri mi sono arrivate le piante di gelso nero che ho provveduto a trapiantare , prese dai Vivai Dal Monte - Antico pomario ( Ravenna ) , a 7 euro cad. escluso il trasporto e l'imballaggio.
                                  Il prezzo mi sembra proprio valido , i gelsi - che non avevo mai visto dal vivo così piccoli - sono proprio piante che dànno l'impressione di forte vigore , hanno le radici di un particolare arancione chiaro e sono sviluppate , numerose e robuste.

                                  Anche il tronco , per piccolo che sia , al pari delle radici più grandi , dà del filo da torcere per essere potato , ed addirittura la sottile corteccia , benchè tenera e ben lontana dall'essere veramente lignificata , è molto tenace :
                                  potando un rametto , non si è tagliato bene , ed è rimasta una sottile linguetta di corteccia larga come un filo attaccata all'astone , ero senza guanti , e per tirarlo via quasi mi taglio come con una lametta!
                                  State attenti quindi , perchè mi era successa la stessa cosa sradicando le odiate felci : una particolarmente ancorata a terra , tirando in sù , mi si è sfibrata in mano , e le tante sottili fibre di cui è composto il gambo sono diventate rasoi
                                  CIAO

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                                  • #18
                                    Relativamente alla fruttificazione, sapete se le more qualitativamente migliori sono quelle prodotte dalle gemme di quei piccoli ramettini molto ramificati (tipo i brindilli o le zampe di gallo) oppure dalle gemme presenti sui vigorosi rami dell' anno precedente?
                                    Ultima modifica di urbo83; 03/02/2013, 14:28.

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                                    • #19
                                      Originalmente inviato da Marco.C Visualizza messaggio
                                      Relativamente alla fruttificazione, sapete se le more qualitativamente migliori sono quelle prodotte dalle gemme di quei piccoli ramettini molto ramificati (tipo i brindilli o le zampe di gallo) oppure dalle gemme presenti sui vigorosi rami dell' anno precedente?
                                      Premetto che il mio impianto è nuovo di zecca , perciò non ho ancora visto se i frutti di una pianta adulta siano migliori sulle zampe di gallo o sui rami del 2° anno , però sui fruttiferi in genere le zampe di gallo ( rametti composti da tante borse e lamburde corte e contorte ) producono poco , piccolo e mediocre ( almeno su melo e pero )
                                      Le lamburde ( i rami corti con gemma a fiore ) , di solito , producono frutti di buona qualità e pezzatura , ma sono soggette ad un rapido invecchiamento ed al trasformarsi appunto in zampe di gallo , e nel giro di 3 - 4 anni vanno rinnovate.

                                      Meglio ancora sarebbe sentire il parere di qualcuno che vende gelsi come frutta fresca , ma non credo che ce ne siano troppi in giro...

                                      Per quanto riguarda la produzione di frutti , leggete questo post ,

                                      Mio malgrado nutro una certa simpatia per l’ingenuità che fa decidere ad un giovane giardiniere di piantare un gelso in un giardinetto di città o in un angolo dell’aiuola, vicino alle r…


                                      e per quanto riguarda chi si lamenta dell'eccessiva " rigidità " nelle risposte di alcuni moderatori , leggete la penultima risposta...
                                      Ultima modifica di le rivette; 28/03/2010, 19:40.
                                      CIAO

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