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Meleto bio

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  • Meleto bio

    Sono un frutticoltore biologico da poco tempo e devo piantare 1 ha a melo solo che sono molto indeciso sulle varietà o sulla varietà su cui puntare che sia adatta alla metodologia biologica e che allo stesso tempo sia piuttosto remunerativa... qualcuno ha esperienze in merito?

  • #2
    ma poi i meli biologici non si bucano coi vermi? chi te li compra? io ho un castagneto biologico è pieno di vermi quest'anno bisogna togliere il bio e mettere chimico

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    • #3
      qui nel basso trentino la coltivazione biologica de melo sta crescendo lentamente con buoni risultati economici. le varieta sono le tradizionali : gala, stark golden ecc. qualche tentativo con varieta resistenti a oidio e ticchiolatura a dimostrato i suoi limiti nella conservazione e scarso apprezzamaento del mercato. la carpocapsa (verme dele mele) si combatte nei frutteti biologici e anche in molti frutteti convenzionali con il sistema della -confusione sessuale-. senza molti problemi. più impegnativa è la difesa dalla ticchiolatura e il diradamento.ciao ric

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      • #4
        sono bio da agosto, ma mi sono fatto 3 anni di limbo-conversione, io finora ho solo pereto, ma come dice rimazza gli insetti si combattono egregiamente e mi trovo molto meglio su questo punto di vista che quando ero in convenzionale! Un'altro paio di maniche sono le malattie fungine e quando si parla di pero la principessa di queste ultime è la maculatura bruna, malattia che nel mio areale (bassa padana-sempre nebbia-circondato da canali) è "incurabile". Perciò sto riorganizzando il mio frutteto, mantenendo le varietà di pere resistenti a maculatura come william, s.maria, e max red bartlett ed eleminando quelle più sensibili(e le più pregiate...) abate f. e conference. Arrivato a questo punto avevo "voglia" di inserire 1ha di mele anche perchè su un terreno come il mio (argilloso) non si dovrebbero trovare male. La mia indecisione più grossa sarebbe proprio fra le ticchiolatura resistenti ma con "scarso" valore commerciale, e le tradizionali che dovrebbero... costare di più, ma che soffrono molto la ticchiolatura....però mi mancano proprio le esperienze visto che in questo campo sono un po' una mosca bianca nella mia zona...perciò vi chiedevo aiuto......
        Poi avrei anche un sospetto, perchè non è vero che le ticchiolatura resistenti siano di scarsa qualità! secondo me è tutta una "manovra" delle lobby dei produttori di fitofarmaci a mettere in giro tali voci...................il primo esempio però di ticchiolatura resistente pubblicizzata in maniera un po' eclatante è proprio la Modì. per quanto riguarda Modì prima di puntarci aspetterei un po' di anni per vedere come si comporta....e poi coltivarla sotto forma di club va proprio contro le mie idee più liberistiche........... per il momento graziee!
        Ultima modifica di urbo83; 03/02/2013, 14:40.

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        • #5
          Vorrei piantare circa 100 piante di meli, ma sono indeciso se orientarmi sul biologico, in previsione del futuro oppure rimanere sul tradizionale.Cosa mi consigliate?

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          • #6
            se come penso tu faccia vendita diretta io ti consiglierei di puntare sul bio, anche perchè non avrebbe tanto senso partire in convenzionale e poi passare al bio... intanto adesso la conversione la passi mentre allevi le piante, mentre dopo avresti da fare la conversione con piante in produzione e non è il massimo... senza contare i possibili squilibri che apporteresti nelle piante con i soliti trattamenti/concimazioni chimici e che ci vuole un paio di anni (se va bene) per liberarsene. Se comunque non sei pratico di bio scegliti un buon tecnico per trovare le soluzioni migliori al tuo areale....e chiedi pure tutto ciò che vuoi!

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            • #7
              Per il bio è meglio utilizzare varità resistenti alla ticchiolatura tipo florina, topaz etc. oppure si ottengono buoni risultati anche con le varità tradizionali che sono più ricercate sul mercato?

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              • #8
                io fin ora ho 0.6ha di mele a ticchioilatura resistente varietà Primiera in allevamento, ed è stata piantata perchè è lontano dal centro aziendale e quindi ci sarebbe stato da diventare un po' matti a correre con la botte... gli altri miei colleghi di ticchiolatura resistente non ne hanno! hanno puntato tutto sulle classiche varietà. Ovviamente il problema principale è la ticchiolatura e oramai si è affinata la tecnica di difesa che si basa principalmente sull'utilizzo del polisolfuro di calcio in modo ultra tempestivo in presenza di un evento e se si interviene sotto la pioggia o con le foglie bagnate è ancora meglio perchè il prodotto a contatto con l'acqua fa reazione e le goccie di pioggia amplificano l'effetto. ...

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                • #9
                  Ciao mercury, mi potresti indicare i prodotti utili per la difesa del melo nel biologico? grazie mille per la disponibilità!

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                  • #10
                    allora premetto che io nel mio frutteto eseguo una lotta biologica abbastanza radicale, basata molto sull'ecosistema che fortunatamente mi sono creato con gli anni, e che quindi non utilizzo neanche tutti i prodotti che si può. Ora ti farò un elenco di roba che non deve mai mancare e che si utilizza sempre, poi aggiungerò qualche prodotto che bisognerebbe usare se si è incasinati (io comunque ho in maggioranza pere ma i prodotti sono gli stessi):
                    polisolfuro di calcio (polisenio)
                    poltiglia bordolese
                    ossicloruro di rame
                    zolfo wg (vari prodotti commerciali)
                    virus della granulosi (carpovirusine ecc...)
                    bacillus turingensis
                    confusione sessuale (obbligatoria... erogatori sia per carpocapsa che per cidia molesta anche qui vari prodotti reperibili...)
                    prodotti che non ho mai usato ma che se ce n'è bisogno x afidi...:
                    rotenone
                    olio di nim
                    Poi esistono sicuramente tanti altri prodotti, ma i fondamentali dovrebbero essere questi... come vedi i fungicidi sono di facile repereibilità ovunque, come del resto poi per il virus, il bacillus e oramai anche per la confusione, mentre per il rotenone e per l'olio di nim bisogna prenotarli ...

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                    • #11
                      I trttamenti non sono molto ravvicinati e quindi più numerosi rispetto alla lotta integrata? ........Qui in pianura non è più difficile contrastare la varie patologie? Io abito in provincia di Novara (Piemonte) e l'ambiente non è propio vocato,....... comunque il terreno dove dovrei piantare i meli è fertile e con buon drenaggio.

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                      • #12
                        ...come abbiamo detto precedentemente il problema più grosso da contrastare è la ticchiolatura e per il periodo dell' infezione primaria (fino a metà maggio...poi dipende dalla stagione) i trattamenti con polisolfuro di calcio sono molto ravvicinati sopratutto in caso di pioggie. Nella mia provincia esiste un servizio sms gestito dall'assessorato all'agricoltura di ferrara che informa 3/4 volte a settimana sulle varie patologie scelte dall'utente ed in questo caso quando informa che il volo delle ascospore è elevato, è necessario partire... pioggia o non pioggia, anche perchè non si ha a disposizione prodotti retroattivi....il polisolfuro di calcio al massimo va indietro 18/24ore. Per le altre patologie non ci sono particolari differenze con il convenzionale , anche perchè con le resistenze che si sono verificate negli ultimi anni, hanno anche loro dei bei "casini".... e quindi trattano spesso...
                        Il tuo terreno che tessitura ha? Perchè definisci l'ambiente non vocato?... se ti riferisci all'umidità... io come puoi vedere abito a ferrara e qui siamo circondati da canali e siamo al di sotto del livello del mare.....c'è sempre nebbia....per non parlare della mia azienda che ho anche la risaia.....

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                        • #13
                          ciao, purtroppo le analisi del terreno non le ho ancora fatte, però i "vecchi" dicono che quello è un buon terreno adatto a tutto! ..........purtroppo io sono in difficoltà con l'irrigazione,...... l'idele sarebbe un pozzo, ma per ora nel caso di bisogno utilizzerei una botte, non ho altra soluzione! inoltre nella mia zona i "meleti" si possono contare sulle dita della mano!

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                          • #14
                            100 piante non sono poi la fine del mondo, per l'impianto e finchè non avrai un pozzo la botte va più che bene, poi quando avrai il pozzo considera che se fai un impianto soprachioma potrebbe essere molto interessante, perchè da utilizzare per i trattamenti primaverili con polisolfuro quando piove o il terreno è pesante, in modo da non andare a pciugare col fango..., in trentino hanno fatto alcuni esperimenti in questo senso e hanno dato ottimi risultati! Senza contare che il soprachioma ti aiuta a migliorare la colorazione dei frutti e a stemperare le giornate più calde, e poi gli impianti microirrigui con la siccità che negli ultimi anni abbiamo avuto vanno in crisi, mentre i soprachioma no!

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                            • #15
                              come qualità dei frutti?..... non sono magari più rugginosi?.....pezzatura?.... Tu fai vendita diretta?.... é possibile fare il mercato del paese o serve qualche autorizzazione? grazie e scusa per le assillanti domande,ma voglio ben capire.
                              un'altra cosa il prezzo degli astoni cambia x le varietà resistenti?

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                              • #16
                                io parlavo di colorazione dei frutti che nelle mele rosse è favorita dallo sbalzo termico dato dall'acqua sulla superficie del frutto... se mi ricordo bene....., e poi la rugginosità in bio è gradita....
                                Io faccio vendita diretta in azienda e partecipo anche ai famosi mercatini degli agricoltori...una volta al mese a ferrara in città e tutti i sabato mattina nel mio comune cioè bondeno.
                                Il promotore di quest' ultimo sono proprio io, e l'idea iniziale era di partecipare al mercato settimanale, ma non era possibile x motivi che ancora oggi non ho capito....misteri burocratici..., ma è andata meglio così perchè il consumatore non ti confonde con i commercianti del mercato. Quindi abbiamo (ho) dovuto fondare un'associazione no-profit (di cui io sono il presidente) che "organizza" il mercato su suolo comunale dato gratuitamente in uso all'associazione stessa... le cose inizialmente andavano maluccio, ma adesso che la gente se ne è accorta.... va molto molto meglio...! e ora siamo in una decina di soci e si va dalla frutta, verdure, miele, fiori, uova, riso, pecorino e parmiggiano reggiano....

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                                • #17
                                  mi interessa molto il discorso della tua associazione no profit...cosa sarebbe? e a quali scopi l'avete costituita?
                                  una questione tecnica.
                                  xkè nn ti interessa la modì? a me invece fa una gran bella impressione, e hanno costituito un consorzio come la pink lady in modo tale da avere produzioni controllate e l'esclusiva di prodotto sul mercato.(e sul fatto della ticchiolatura o sentito parlare di abbattimento dei trattamenti da 16 a 0...!!!!.)
                                  ma cmq a fare biologico in sintesi devi anticipare sempre l'inoculo delle malattie con prodotti di copertura? ai notato perdite di produzione elevate? usi il virus della granulosi?come funziona? nn ha il problema di funzionare dopo parecchie ore formando così il bacato secco?
                                  io sono biologico di kiwi nel faentino e volevo confrontare un pò i pareri di chi come me applica questa tecnica...ciao

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                                  • #18
                                    Ciao faro, mi fa piacere conoscere un'altro produttore bio, l'associazione di cui parlavo sopra è nata per gestire il mercatino settimanale degli agricoltori a Bondeno (FE) e per evitare che tale mercatino diventi "proprietà" o dell'amministrazione comunale o delle associazioni agricole, ma che sia SOLO degli agricoltori che vi partecipano. Per il futuro collaboreremo con un'altro comune limitrofo per avviare anche li un nuovo farmer's market...
                                    Parlando di modì (varietà a ticchiolatura resistente e che quindi non necessita di trattamenti specifici..) non mi va il fatto del consorzio... nel senso che i danari vanno a finire nelle tasche dei soliti furbacchioni e gli agricoltori oltre ad indebitarsi per gli impianti (pagado le piante 11 euro l'una..) fanno anche da cavie, come è successo per pink lady, dove non c'è stata una seria sperimentazione, e quando vedi impianti di 5 anni che vengono abbattuti o viene tolta una pianta si e una no...perchè il frutto non si colora ....mi sa un po' di presa in giro....e poi modì è si molto attraente, ma non ha grandi qualità organolettiche...quindi a mio modestissimo parere è un po' un azzardo...
                                    Parlando di tecnica io non ho visto particolari perdite di produzione, ho notato sopratutto un grande riequilibrio della pianta sia in termini vegetativi che produttivi, per carpocapsa assieme alla confusione uso il virus della granulosi, e come ben dici tu in linea teorica dovrei avere del bacato secco , ma in realtà non ne ho più di quando ero in convenzionale,... ma te col kiwi bio come ti trovi????

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                                    • #19
                                      CIAO,a tutti.Sono un produttore di pink lady della zona di ferrara e volevo rispondere ad alcune considerazioni fatte prima .PER coltivare mele oggi serve specializzazine,non si puo diventare melicoltori da oggi a domani,spelciamente per pink lady.questa mela ha pregi(alta resa per ettaro,costanza di produzione,)e diffetti(molto delicata nella raccolta,colorazione non ottimale)però la tecnica ci ha aiutati a risolvere molti problemi,prima di tutto la poca colorazione.Impianti a 4,25per 1,5.potatura particolare eliminando tutto il sotto della pianta fino a un metro e strutturandolo come dice mio papà a ombrello ,sono riuscito ad arrivare a 600 Ql per ettaro ,di cui il 77% di pink sul totale consegnato liquidato a 0,51.Tenete in conto che e una varietà molto produttiva e per adesso non a mai sbagliato un anno. Per Modi secondo me non ne vale la pena.prima di tutto non e buona da mangiare, e solo bella da vedere ma quando la gente la sentirà ho dei dubbi che la ricomprera.CIAOI.e buone feste.

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                                      • #20
                                        Ciao, qualcuno mi può indicare le normative che regolano la melicoltura biologica? (prodotti utilizzabili, concimazione etc. )Conoscete qualche sito internet?
                                        grazie.

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                                        • #21
                                          Ciao a tutti, ho seguito il consiglio di Mercury....... le piante di melo sono state piantate e presentano già fogliline e alcune, addirittura i fiori, le varietà che alla fine ho scelto sono goldrusch, e florina, le più accreditate tra le varietà a ticchiolatura resistente..... avrei voluto mettere a dimore una terza varietà , ma purtroppo non sono riuscito a reperirle per tempo...si vedrà x il prossimo anno

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                                          • #22
                                            ciao.
                                            anche io ho meleto bio,da 20 anni.sto sostituendo le golden perchè danno problemi di ticchiolatura.la gols rush da me fa fatica a maturare ma almeno ha un sapore decente e riesci a venderla penso.
                                            ho puntato sulle topaz visto che le usano molto in austria e svizzera.
                                            un po' difficili da tenere ma resistono bene alla ticchiolatura. sensibili a oidio ma quello si riesce a combatterlo egregiamente.
                                            io vendo tutto a casa ma quest'anno che entrano in produzione dovrò trovare qualcuno,una cooperativa

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                                            • #23
                                              Ciao simotre, di dove sei? anche io avrei voluto mettere alcune topaz, mi hanno detto che hanno un'ottimo sapore, .....al momento fai vendita diretta? superficie meleto? quali altre varietà coltivi?

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                                              • #24
                                                ciao apo.
                                                sono trentino.faccio vendita diretta.ho golden,goldrush,sansa,topaz e una sacco di altra varietà più o meno sconosciute e più o meno antiche. le topaz come gusto e conservazione fuori cella sono fenomenali.non ho trovato niente di meglio e t assicuro che cultivar ne abbiamo provate tante.
                                                ne ho su 111, 26 e m9 (topaz),prevalentemente con sovra innesto perchè mi hanno detto che perdono più difficilemnte i caratteri tipo il colore e resistono meglio a eventuali marciumi del colletto ecc
                                                alla fine di quest'anno vedrò se i miei innesti funzionano

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                                                • #25
                                                  Da 20 anni bio, complimenti! come superficie? Come va la vendita diretta? sone le prime mele che metto

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                                                  • #26
                                                    la vendita diretta va bene. l'importante è aveer un prodotto di qualità con un prezzo giusto.ma non è difficile stare più bassi dei negozi.
                                                    la superficie sotto all'ettaro. quando dicevo delle golden che sono difficili.....non è impossibile tenerle,dipende dalla superficie anche perchè comunque le comprano e continueranno a comprarle anche per l'industria. quelli che hanno 5/6 ettari a volte danno tutto all'industria per purea ecc.
                                                    alcuni bio stanno levando fuji e tornano alla golden quest'anno. per quello che vedo in giro (sono a 500 metri) per quanto concime diserbo trattamenti per diradare la fuji fa alternanza forte anche su convenzionale...e nessuno si mette come me con la forbicina a diradare a mano dopo
                                                    tu apo,che superficie?varietà?

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                                                    • #27
                                                      Io ho incominciato solo da quest'anno e per il momento sono 100 le piante di mele,........ x cui non avendo alcuna esperienza chiedevo a voi come andava l'attività,.....il biologico sta crescendo e guardando al futuro mi sembrava la scelta migliore da fare.
                                                      fatemi sapere le vostre opinioni ed esperienze, ciao Andrea

                                                      Commenta


                                                      • #28
                                                        Ho un'azienda di mele bio resistenti a ticchiolatura da parecchi anni, e ultimamente ho in conversione anche le mele tradizionali, fuji, golden e gala.
                                                        Per lucidazioni in merito scrivete pure. ciao

                                                        Commenta


                                                        • #29
                                                          ciao marck
                                                          di dove sei?che cultivar resistenti stai coltivando?

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                                                          • #30
                                                            Sono della pianura friulana in prov. di Udine, coltivo Gold Rush, Golden Lasa, Florina.
                                                            Devo dire però che sto togliendo le ultime due per mettere poi le tradizionali.
                                                            Ciao

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