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Grano duro biologico: agronomia e tecniche colturali

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  • Grano duro biologico: agronomia e tecniche colturali

    Ciao a tutti sono nuovo del forum e vi seguo assiduamente....mi sono permesso di proporre questo nuovo argomento perchè dalle mie parti si stà molto diffondendo la conversione a biologico delle colture di grano duro...
    Ho una piccola azienda di 24h e da quest'anno sono in conversione bio, mi sarebbe piaciuto confrontarmi con tutti gli amici del forum per quanto rigurada le lavorazioni da fare, in particolare per la lotta alle infestanti che con questa pratica fa fatto solo meccanicamente....
    Grazie a tutti e parola agli esperti....

  • #2
    Il grano duro essendo un cereale autunno vernino ed essendo molto agressivo nella mia zona non ha grossi problemi di infestazioni...è una cultura che ben si presta alla cossidetta "agricoltura biologica", l'unica cosa da fare è una buona aratura (evitando le tecniche di minima lavorazione) e una falsa semina con questè due tecniche elimini già gran parte dei problemi di infestazioni.

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    • #3
      Sono daccordo con te Gianpi, infatti quest'anno aratura e falsa semina e proverò anche a ritardare al massimo la semina, ho notato che ritardando si riesce ad evitare lo spuntare delle infesstanti in concomitanza dello spuntare del grano.
      Certo la cosa migliore sarebbe utilizzare un erpice strigliatore facendo la semina a file accoppiate, ma per il momento nè io sono attrezzato nè il contoterzista che fa i lavori.
      Prima del bio facevamo semina su sodo con diserbo pre-semina, ma i risultati sono stati abbastanza deludenti in particolare se si sbagliava il periodo del diserbo che in caso di pioggia veniva eccessivamente dilavato perdondo la sua efficacia.
      E poi con la seminatrice da sodo bisognava avere un terrenno abbastanza asciutto se no addio trattore e seminatrice...

      Gianpi che ne dici di frangizolle ad ottobre e vibro pre semina?
      Ultima modifica di urbo83; 03/02/2013, 11:58.

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      • #4
        LA LOTTA ALLE INFESTANTI NEL GRANO DURO BIOLOGICO è VERAMENTE COSA ARDUA......da questo punto di vista c'è veramente poco da fare e l'unica soluzione (che poi allevia il male ma non lo estirpa) è la falsa semina, attuabile però solo in zone irrigue ove spesso si opta per altre colture.... fare la falsa semina in zone non irrigue è possibile solo con l'aiuto di Giove Pluvio.... che se poi non arriva

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        • #5
          Una possibile soluzione da studiare (ma se ci si impegna fattibile) complementare alla falsa semina potrebbe essere la semina a file binate

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          • #6
            Si con le file binate poi si ha la possibilità di passare lo strigliatore... sarebbe secondo me una soluzione, fermo restando le cose dette in precedenza ovvero evitare le minime lavorazioni.
            Anche se ho visto quest'anno campi seminati a Gennaio con lo spandiconcime con passata di frangizolle prima e dopo avere una resa di circa 20q/ha di tutto rispetto direi...magari tutti gli anni.

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            • #7
              guarda io curerei bene l'aspetto letamazione se lo tratti! e poi volevo aggiungere che dalle mie parti prima della fine del periodo di accestimento sul campo si portano le pecore che danno una bella sfoltita a tutto e se uno ci riesce poco prima di una pioggia si butta un pò di concime in genere si fanno buoni raccolti per la zona anche se devo dire che il nostro principale problema sono tassi cinghiali spinosa

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              • #8
                grano duro bio

                Ciao a tutti
                se posso dire la mia, vorrei soffermarmi anche su altri due aspetti della lotta alle infestanti:
                utilizzo di varietà di frumento duro più aggressive nei confronti delle infestanti, una fra tutte il CAPPELLI, e la necessità sempre più incalzante di adottare una valida rotazione colturale intercalando, per esempio, il grano ad una foraggera da sfalcio oppure da sovescio. A mio avviso l'unica soluzione applicabile in agricoltura bio per limitare i danni da infestanti (soprattutto altre graminacee). E poi la rotazione rispetta la sostanza organica del terreno che, almeno dalle mie parti, è stata distrutta da anni di monocoltura.
                Ciao a tutti.

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                • #9
                  confermo e sottolineo: per una produzione di grano duro bio la rotazione è FONDAMENTALE!!!!

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                  • #10
                    Condivido a pieno la teoria di Davide e Tommaso, infatti già dall'anno prossimo penso di utilizzare una leguminosa per il sovescio, sperando di riuscire però a comprare il benedetto cingolo.... che rincorro da un po di tempo.

                    Quest'anno penso di fare la lavorazione con il frangizolle la seconda settimana di agosto sperando che piova un pochino....così da eliminare la caduta dei semi dall'arba presente. Che ne dite?

                    Per quanto riguarda il "Senatore Cappelli"(Se non sbaglio la qualità si chiama così... ) ci sto pensando Tommaso, anche perchè dovrei andare un po a cercare il seme fuori provincia, tu sai per caso dove è più facile trovarlo?

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                    • #11
                      all'università di Pisa i grandissimi prof. Di Ciolo, Peruzzi e Raffaelli, che hanno un'esperienza impareggiabile sul controllo fisico delle infestanti, hanno messo a punto un particolare "erpice a dischi attivi" già brevettato e di imminente ingegnerizzazione e commercializzazione da parte di una non meglio specificata azienda italiana tra le leader del settore del quale vi allegherei volentieri un pdf ma devo chiedere come fare ai moderatori del forum in quanto "pesa" quasi 1Mb

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                      • #12
                        Davide, mandalo a me.. stasera lo metto sul mio spazio Web.

                        Commenta


                        • #13
                          Ciao a tutti,

                          per sandro:
                          il senatore cappelli credo si possa trovare presso la maggior parte dei sementieri (es. zone di irsina e gravina) oppure altri commercianti di sementi. oppure presso aziende agricole della collina interna che stanno da qualche anno riscoprendo la varieta cappelli.
                          Anche io per la prossima semina...frangizollatura e vai!!!!!!!!!!!!!! anche per contenere i costi visto che i nostri prodotti valgono sempre meno, nonostante i nostri sacrifici!!
                          Alla prossima.
                          Tommaso.

                          Commenta


                          • #14
                            Molto interessante Davide...se riesci a postarlo fammi sapere sono molto curioso di vederlo e capire come lavora...

                            X Tommaso quest'anno Simeto e vado sul sicuro poi gli anni prossimi chissà...tu che qualità metti quest'anno?

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                            • #15
                              Quest'anno all'Euromed & Food (Fiera di Foggia) ho notato una cosa molto interessante.

                              Un'anziano agricoltore ha convertito la sua azienda a frumento duro biologico, con un semplice accorgimento ha pensato bene, dopo le lavorazioni tradizionali (ripuntatura/aratura, erpicatura, ecc.) di seminare con un trattore a ruote strette, e in corrispondenza delle stesse (ruote strette) chiudere le bocchette della seminatrice.
                              Così facendo riesce a controllare le infestanti ripassando, CON LO STESSO TRATTORE sulle carreggiate già fatte, un erpice (vibrocoltivatore) opportunamente tarato per l'interfilare.

                              Naturalmente presupposto fondamentale è l'utilizzo di rotazioni (ad esempio con leguminose) e concimazioni con letame.

                              Ingegnoso!!
                              Carlo

                              Commenta


                              • #16
                                varietà in bio

                                grazie al mio lavoro ho potuto constatere che la cv svevo non si addatta alla coltivazione bio al contrario delle cultivar Ciccio ma ancora megli è il duilio

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                                • #17
                                  bisogna stare attenti con il letame: esso rappresenta una delle principali vie mediante la quale vengono veicolati i semi delle erbe infestanti.
                                  da noi per il biologico si usa l'erpice strigliatore, il cui uso ha come presupposto fondamentale la semina a file, cosa non del tutto diffusa da noi.
                                  io ero a conoscenza delle piante biocide ma sapevo che servivano a combattere solamente i nematodi... che siano utili contro le infestanto mi è nuova, c'è qualcuno che mi potrebbe dare delle informazioni in merito?
                                  sicuramente, comunque il corretto avvicendamento, come la purezza dei semi rappresenta la base fondamentale per la lotta alle piante infestanti. senno che biologico è?

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Originalmente inviato da OM 58 Visualizza messaggio
                                    Quest'anno all'Euromed & Food (Fiera di Foggia) ho notato una cosa molto interessante.

                                    Un'anziano agricoltore ha convertito la sua azienda a frumento duro biologico, con un semplice accorgimento ha pensato bene, dopo le lavorazioni tradizionali (ripuntatura/aratura, erpicatura, ecc.) di seminare con un trattore a ruote strette, e in corrispondenza delle stesse (ruote strette) chiudere le bocchette della seminatrice.
                                    Così facendo riesce a controllare le infestanti ripassando, CON LO STESSO TRATTORE sulle carreggiate già fatte, un erpice (vibrocoltivatore) opportunamente tarato per l'interfilare.

                                    Naturalmente presupposto fondamentale è l'utilizzo di rotazioni (ad esempio con leguminose) e concimazioni con letame.

                                    Ingegnoso!!

                                    E poi il risultato qual è stato?
                                    E' uscito un bel lavoro?

                                    Ho bisogno di consigli da chi già pratica agricolura biologica
                                    Attualmente ho un raccolto imminente di grano duro di 80 ha
                                    Vorrei sapere se sarà indicato per la prox stagione riseminare grano duro
                                    e quali tecniche utilizzare.
                                    Vi ringrazio in anticipo
                                    ciao
                                    Ultima modifica di nico 71; 25/05/2008, 14:21. Motivo: integrazione domanda

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                                    • #19
                                      Originalmente inviato da nico 71 Visualizza messaggio
                                      E poi il risultato qual è stato?
                                      E' uscito un bel lavoro?

                                      Ho bisogno di consigli da chi già pratica agricolura biologica
                                      Attualmente ho un raccolto imminente di grano duro di 80 ha
                                      Vorrei sapere se sarà indicato per la prox stagione riseminare grano duro
                                      e quali tecniche utilizzare.
                                      Vi ringrazio in anticipo
                                      ciao
                                      Attento informati con il tuo organismo di controllo, in regime di biologico è obbligatorio l'avvicendamento non puoi fare il ristoppio.Anche se per quanto mi riguarda il mio di organismo di controllo mi hanno detto che da quest'anno si può fare solo un ristoppio nell'arco dei 5 anni.Fammi sapere, ciao.

                                      Commenta


                                      • #20
                                        Grazie Fiat 70 c!!!
                                        forse la decisione sarà di fare favino da granella. Comunque quella del ristoppio in 5 anni era giunta anche a me. Nel mio caso quindi potrei
                                        ciao

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                                        • #21
                                          Io sono in attesa di trebbiare, quest'anno ho messo alla fine l'orzo ALISEO e ho due partite abbastanza diverse tra di loro. La prima seminata a fine Novembre è discreta anche se non tanto uniforme fa un pò ad "onde", ma questo potrebbe dipendere dalle ridotte lavorazioni che ho fatto (solo due passate di frangizolle); il secondo decisamente male sia a causa della semina a fine Gennaio sia per le ridotte lavorazioni fatte non da me però.
                                          Anche io come nico71 sto cercando di capire cosa fare l'anno prossimo, sarei orientato per il grano ma con lavorazioni classiche, a questo proposito secondo voi mi conviene trinciare la paglia dell'orzo?
                                          Avrei trovato una trebbia con trincia che mi viene 65 euro/ettaro, secondo voi mi conviene?

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                                          • #22
                                            Originalmente inviato da Fiat 70C Visualizza messaggio
                                            Avrei trovato una trebbia con trincia che mi viene 65 euro/ettaro, secondo voi mi conviene?
                                            L'interratura della paglia è sempre per molti un'incognita.
                                            Se è vero l'interramento della paglia può apportare unità di N, è altrettanto vero che se fatta in modo inopportuno può risultare inverosimilmente dannosa.
                                            Infatti è spesso consigliato prima dell'aratura distribuire alcune unità di N. Questo per favorire i batteri, che lo utilizzeranno come starter per la degradazione della paglia. In caso di insufficiente N nel terreno, il processo sarà rallentato, e "paradossalmente" c'è un calo di N nel terreno. Questo da quanto si può vedere non è quasi mai considerato.

                                            Dare una regola generale risulta difficile. In un terreno ricco di S.O. o comunque fertile, l'apporto potrebbe essere anche inutile, ma non è così scontato.

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                                            • #23
                                              Mapomac non pensavo che addirittura potesse danneggiare la quantità di N nel terreno, mi hai dato da riflettere, grazie. Ma se non la trincio comunque farei la trebbiatura normale e mi troverei le mie belle andane, poi in ogni caso, dato che le stoppie non le brucio più da anni, le butterei sotto con l'aratro, di imballare non se ne parla tranne se non trovo qualche allevatore che necessita di paglia.
                                              Quindi la mia domanda è, meglio l'andana o meglio il trinciato prima dell'aratura? Sempre considerando il discorso di Mapomac?

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                                              • #24
                                                Se la paglia non la raccogli, è preferibile la trinciatura direttamente dalla trebbia. Il terzista potrebbe chiedere un tariffa maggiore, ma risparmi tempo e una passata.

                                                Ritornando al discorso dell' N. Non vorrei essere frainteso. Il "danno" è un'asporto di N dal terreno...si parla di poche unità, non è certo quelle che ti compromettono una campagna. I danni sono ben altri...

                                                Commenta


                                                • #25
                                                  Ciao Ragazzi
                                                  situazione: trebbiato grano duro e tutte le andane della paglia sono lì che giacciono in terra ; nessuno mai le raccoglierà..........
                                                  Domanda: visto che è mia intenzione seminare favino da sovescio, posso lasciare tutto così e a ottobre/novembre far seminare su sodo con seminatrice con erpice rotante e poi fare il sovescio ad aprile?
                                                  Naturalmente tutto ciò per cercare di spendere il meno possibile........
                                                  Ultima modifica di nico 71; 08/08/2008, 16:32. Motivo: ortografia

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                                                  • #26
                                                    Noi che facciamo bio se non seminiamo un ca...... e teniamo il terreno a riposo 1 anno prendiamo lo stesso il contributo per il periodo di riposo?
                                                    Chiedo a chi ha esperienza
                                                    ciao

                                                    Commenta


                                                    • #27
                                                      ciao carlo anche io sono della prov di foggia e vorrei convertire la mia azienda al biologico. mi interessa molto l'argomento che hai scritto su quell'agricoltore anziano che hai visto alla fiera di foggia.

                                                      Commenta


                                                      • #28
                                                        Semina grano duro biologico

                                                        Ciao a tutti sto iniziando a predisporre il tutto per la semina in bio di frumento, sapete dirmi qual è la dose minima di semina per accedere all'art 68 della prossima domanda unica?? (Il contributo di 100€/ha per l'avvicendamento) ho letto che va da 160 a 180 kg/ha, ovviamente semente cartellinata che dalle mie parti ( Sicilia occ) costa 50€ + IVA

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