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Ripristino fallanze nel vigneto

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  • [Vigneto] Ripristino fallanze nel vigneto

    Salve a tutti, quest'anno nel mio vigneto mi si sono seccate una decina di viti,(molte mancavano anche dagli anni precedenti), e stamattina, passando davanti ad un vivaista ho pensato comprarne un mazzettino.
    Questo è il periodo giusto per piantarle, o è meglio se le metto sotto la sabbia ed aspetto la primavera???
    Ciao a tutti, ed a voi la parola...

  • #2
    Ciao.
    Guarda il periodo giusto dipende sopratutto dalla "latitudine" in cui si trova il vigneto. Io vivendo al sud mi sto apprestando ad impiantare le mie barbatelle, questo perchè qui non si hanno inverni troppo rigidi che potrebbero danneggiare le piantine, poi le piogge e le nevicate invernali accostano nel modo più ottimale il terreno alle radici creando una situazione ideale per lo sviluppo delle radici. Inoltre la piantina si crea una riserva idrica che la mette al riparo da una eventuale primavera siccitosa che potrebbe farla soffrire.Oltretutto io ho intenzione di coprirle poi facendo un piccolo cumulo di terra (anche se farà freddo dormirò tranquillo). Nelle zone fredde conviene metterle a dimora a fine inverno o inizio primavera anche perchè se le si mette in inverno o fine autunno si anticipa il germogliamento che le mette al rischio di qualche gelatura primaverile, cosa che purtroppo oggigiorno capita con troppa frequenza.

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    • #3
      Grazie, io sono a 280-300 m slm, nella provincia di Forlì-Cesena;
      Secondo voi va bene se:
      1 Faccio la buca di 35-40cm,
      2 Metto un po' di letame,
      3 Metto un po' di terra fune,
      4 Taglio le radici delle barbatelle a 10cm,
      5 Bagno le radici, e metto la berbetella nella buca, facendo penetrare le radici nella terra fine,
      6 "Chiudo" il buco con della terra fine, facendo anche una mucchietta di terra fino a coprire interamente la barbatella.
      Secondo voi va bene questo procedimento???
      CIAO E GRAZIE!!!

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      • #4
        Abbi cura però di non accostare direttamente il letame alle radici, meglio metterlo sopra il terreno e poi coprirlo. Io le radici le taglio più corte perchè mettendole nella buca possono deviare in modo innaturale. COmunque va bene lo stesso.

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        • #5
          Secondo me, 35-40 cm. sono pochi; tieni presente che il punto d'innesto, come daltronde in tutte le piante innestate, deve stare appena al di fuori del terreno, quindi 40 cm. che diventano 30 se ci metti un po' di letame e un po' di terra fine per me sono pochi.
          Almeno altri 5 cm per barbatelle lunghe circa 40 cm. (dalle mie parti si vendono così).

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          • #6
            Ummm...Hai ragione, adesso non ricordo quanto sono lunghe le barbatelle, comunque devono essere interrate fino ad 1cm sotto il punto d'innesto se non sbaglio....
            CIAO!!!

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            • #7
              Non vorrei essere contradditorio, ma a me hanno insegnato che le barbatelle è meglio piantarle alte. Si dice che le radici devono sentire le campane che suonano in paese. Il problema a piantare a un centimetro sotto l' innesto è che con le lavorazioni tipo i sfalci dell' erba col tempo ci si ritrova con l' innesto al pari del terreno con conseguenti affrancamenti delle viti stesse, a causa di fuoriuscite di radici appunto dalla zona dell' innesto. Altro problema che ho notato in prima persona, è che nelle viti di una certa età con l' innesto vicino al terreno diventa difficoltosa la spollonatura meccanica, perchè i flagelli non riescono a staccare i germogli usciti dalla parte bassa dell' innesto.Oltretutto dovendo per forza far lavorare troppo bassa la spollonatrice, i flagelli o le lamine vanno a grattare il terreno sollevando un polverone con conseguente minor durata degli stessi.L'innesto deve sempre rimanere almeno tra i 5 e i 10 cm sopra il livello del terreno. Mi raccomando non facciamo l' errore di molti di piantarlo basso

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              • #8
                Sottoscrivo in pieno quanto detto da Vitality.
                Non sapevo la cosa delle campane in paese... carina!
                Az. Agr. Il Tralcio

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                • #9
                  Salve!!
                  Io il vigneto lo ho sempre fresato, per cui non dovrei avere problemi di eccessivo rincalzamento delle viti, anzi a volte quando piove l'erosione tende a portare via un pò di terra...., comunque nel mio vigneto che ha all'incirca 20 anni non ho mai avoto problemi di questo genere.
                  Per quanto riguarda la spollonatrice, io le operazioni le svolgo ancora tutte a mano, sono un pò alla vecchia maniera, e quando poto guardo ogni singola vite dall'alto verso il basso, per vedere se c'e qualcosa che non va;
                  Per quanto riguarda ai polloni, mio nonno mi ha insegnato che nelle viti che si stanno per seccare, si può lasciare un pollone lungo il tronco, così nel caso si seccasse la testa della vite, la taglio all'altezza di questo, rinnovando la vite che avrei potuto perdere.
                  Voi cosa ne pensate?
                  Ciao a tutti e grazie dei consigli!!!

                  Commenta


                  • #10
                    Originalmente inviato da FIAT 27C DIESEL Visualizza messaggio
                    Grazie, io sono a 280-300 m slm, nella provincia di Forlì-Cesena;
                    Secondo voi va bene se:
                    1 Faccio la buca di 35-40cm,
                    2 Metto un po' di letame,
                    3 Metto un po' di terra fune,
                    4 Taglio le radici delle barbatelle a 10cm,
                    5 Bagno le radici, e metto la berbetella nella buca, facendo penetrare le radici nella terra fine,
                    6 "Chiudo" il buco con della terra fine, facendo anche una mucchietta di terra fino a coprire interamente la barbatella.
                    Secondo voi va bene questo procedimento???
                    CIAO E GRAZIE!!!
                    Una semplice coriosità, ma quante barbatelle devi piantare seguendo questo "amorevole"procedimento?
                    Io l'anno scorso ne ho piantate 10.000 con la forchetta apposita e, francamente ,se dovevo eseguire il lavoro come tu hai descritto sarei ancora ben lontano dal terminare.
                    Per fare un confronto tieni presente che una persona con la forchetta come dico io ne pianta + di 1000 in un giorno.

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                    • #11
                      Originalmente inviato da FIAT 27C DIESEL Visualizza messaggio
                      Salve!!

                      Per quanto riguarda ai polloni, mio nonno mi ha insegnato che nelle viti che si stanno per seccare, si può lasciare un pollone lungo il tronco, così nel caso si seccasse la testa della vite, la taglio all'altezza di questo, rinnovando la vite che avrei potuto perdere.
                      Voi cosa ne pensate?
                      Ciao a tutti e grazie dei consigli!!!
                      Diciamo che finchè la cosa va si può fare. Generalmente quando una vite è debilitata il problema sta anche nelle radici e se queste ormai lavorano poco,allevare un pollone da sotto non è che risolva di molto la cosa.Io allevo i polloni da sotto solamente in impianti ancora recenti dove ho avuto mortalità a causa del freddo invernale. Per riempire le fallanze pianto anch' io delle barbatelle anche se sinceramente ci si impiega molto a tirarle su in mezzo alle vigne più vecche, perchè le radici di quest' ultime sono troppo concorrenziali. Molto spesso allevo un pollone alla vigna vicina e nella primavera successiva lo interro nello spazio vuoto. Questo procedimento si chiama propaggine ed è il sistema più veloce per riempire le fallanze. Lo si fa in genere in impianti vecchi destinati nel prossimo futuro ad essere rinnovati.
                      X corsaro 70, il tema di questo argomento tratta solamente il rimpiazzo di viti che si sono seccate in un impianto di vigneto già esistente.La forchetta va molto bene ed è veloce negli impianti nuovi, ma tra le vigne vecchie è meglio fare un bel buco eliminando bene tutto il ceppo e le radici della vigna che si è seccata,perchè tutto cio che rimane è portatrice di funghi e di infezioni.Anzi la cosa migliore sarebbe fare questa operazione in autunno e lasciare la buca aperta tutto l'inverno con dentro un spolveratina di calce.Naturalmente dipende sempre da quanta campagna uno ha e da quanto riesce a starci dietro.
                      X l' amico LorenzVigna , noi naturalmente siamo sempre in sintonia con le idee.
                      Ultima modifica di Vitality; 18/01/2007, 14:12.

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                      • #12
                        Ho notato che nei (pochi) vigneti piantati meccanicamente nella mia zona le barbatelle sono veramente “basse”, e la cosa mi ha un po’ stupito perché il personale era qualificato e la regolazione secondo me doveva essere diversa, evitando di avere i punti di innesto quasi raso terra..
                        La propaggine è pratica ancora diffusa nei nostri vigneti, perché nei suoli sabbiosi la fillossera è meno aggressiva; comunque senza piede americano le viti sono sempre troppo stentate anche da noi, ed è quindi meglio risarcire con le classiche barbatelle paraffinate. Queste ultime patiscono poco la disidratazione, e quindi si può evitare di ricoprirle di terreno fino al germogliamento, e non ho mai notato differenze apprezzabili nel piantarle, per esempio, a febbraio o a fine marzo. (se le pianti d’autunno germogliano prima, ma occhio alle gelate e …alle nottue).
                        Nel nostro sistema di allevamento, a pergola, le viti vanno in produzione molto tardi, quindi si cerca sempre di prolungare la vita del vigneto rendendolo disetaneo e rimpiazzando le viti ogni anno. Tuttavia a conti fatti nel mio caso questa tecnica non ha pagato: l’incidenza sempre maggiore del mal dell’esca ha aumentato la moria tra le viti, e quindi mi ritrovo ad avere vigne con molte, troppe viti giovani e in concorrenza con le vecchie … con il senno di poi era meglio se sette anni fa avessi estirpato e ripiantato, oggi anche solo a livello di bilancio produttivo avrei recuperato tutto…
                        Comunque per rimpiazzare le fallanze consiglio vivamente di procedere con un po’ di cura, perdendo un po’ di tempo in più per la buca e concentrando la concimazione, tanto nel primo anno dall’impianto le radici non vanno lontane dall’asse della barbatella. A livello di portinnesto, vi sconsiglio il 420A: per i nostri terreni è un ottimo portinnesto, però io ho sbagliato a sceglierlo anche per i rimpiazzi, perché patisce il terreno stanco e parte piano, subendo la concorrenza delle viti vicine. Vi consiglio di adottare i portinnesti più vigorosi tra quelli consigliati per i vostri terreni, il recupero della vite sarà sicuramente migliore.

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                        • #13
                          Originalmente inviato da corsaro70 Visualizza messaggio
                          Una semplice coriosità, ma quante barbatelle devi piantare seguendo questo "amorevole"procedimento?
                          Io l'anno scorso ne ho piantate 10.000 con la forchetta apposita e, francamente ,se dovevo eseguire il lavoro come tu hai descritto sarei ancora ben lontano dal terminare.
                          Per fare un confronto tieni presente che una persona con la forchetta come dico io ne pianta + di 1000 in un giorno.
                          Bell'argomento, anch'io da un po' di tempo volevo approfondirlo.

                          Quoto Corsaro in quanto anch'io ho fatto il suo stesso ragionamento, purtroppo i risultati sono stati negativi:

                          A Febbraio 2005, piantando circa un ha di barbatelle accanto agli esistenti altri 2 ha piantati nel 2002, ho ordinato un certo numero di piantine in più col proposito di ripristinare le fallanze sopravvenute nella parte già in produzione.

                          Ho proceduto semplicemente zappando la zona dove c'era l'ammanco in modo da creare una zona di terra fine di circa 50 cm x 50, profonda 40.

                          Poi, col forchino ho piantato la barbatella con radici accorciate fino a 5/6 cm e con l'innesto di circa 10 cm fuori.

                          Risultato: 200 barbatelle sprecate e tempo perso in quanto l'ettaro piantato nuovo è già pronto per il guyot, mentre i rimpiazzi sul vecchio sono morti o ancora rametti striminziti.

                          Come dovrei avuto fare? "metodo amorevole" o si può comunque saltare qualche passaggio ?

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                          • #14
                            Ciao Dagri Io ne piante molte di viti sulle fallanze per la mia esperienza prima si fa una bella buca con il badile o mini escavatore, ultimamente ho preso una trivella laterale con la punta a fresa la qule mi prepara un terreno lavorato finemente senza creare suole.
                            Fatto questo si procede con la messa a dimora della babatella nella buca io dopo i primi 10 cm di terra do una bella pestata con i piedi in modo che non ci zia aria nelle radici poi procedo con il riempimento della buca l'innesto della barbatella va tenuto a 5-10 cm da terra come ti hanno detto i nostri colleghi.
                            Non peso che fino a que sto punto ci fosse tanto da insegnare.
                            UNA VOLTA MESSA A DIMORA LA BARBATELLA IO CI METTO 2 ETTI, SOPRA IL TERRENO, DI SANGUE DI ANIMALE LIOFILIZATO ED IL TUBELX CHE MI FA LA PACIMATURA VERTICALE.
                            Solo con questo tocco finale in due anni porto la mia barbatella di rempiazzo in codizioni abbastanza buone.
                            Ciao a tutti.

                            Commenta


                            • #15
                              Nel ripristino delle fallanze bisogna tener presente che i tempi per portare in produzione la barbatella piantata tra quelle esistenti è di circa uno o due anni in più che allevare una barbatella in un impianto nuovo. Perciò la prima regola è non avere fretta di volerla portare in produzione e tagliarla bassa per almeno 3 o 4 primavere. La cosa importante in un vigneto è quello di non aspettare mai per troppi anni il formarsi di fallanze, ma considerare un lavoro annuale quello di ripristinare le fallanze con nuove barbatelle, dove sono morte delle vigne nella stagione precedente.Molto importante è avere cura di togliere tutto il ceppo vecchio, pulire bene la parte di terreno da piantare dalle vecchie radici e proteggere la nuova barbatella con i classici cartocci verdi in modo da non colpirla mai con diserbanti. Per il discorso della messa a dimora sono ottimi i consigli di ermes 330.

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                              • #16
                                Ciao a tutti ottimi anche i consigli di Vitality.
                                Io cmq le barbatelle di rempiazzo le tiro ad altezza vigneto al terzo anno se possibile perchè ho la parte vegetativa della vite più piccola assieme alla quella grande in modo che non venga soffocata da quest'ultima, la vite piccola la dirado per i primi 3 o quattro anni produttivi e lascio 4-6 grappoli a seconda dello stato.
                                Che ne pensi Vitality?
                                Saluti a tutti e buon reimpiazzo.

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                                • #17
                                  Ciao a tutti ieri sono andato a ritirare le barbatelle per i rimpiazzi (circa 200), sperando di poterle rimpiazzare oggi , ma al risveglio scendeva una bella pioggia, cavolo è un mese che ho preparato il terreno facendo le buche con lo scavatore e adesso che mi ero deciso nulla da fare.Comunque avete ragione non bisogna avere fretta di arrivare al massimo della produzione.Parlando di guyot ci sono molti che già al terzo anno lasciano il tralcio lungo per poterlo piegare, io preferisco aspettare un anno in più.

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                                  • #18
                                    La cosa peggiore che si può fare alla vite è costringerla a produrre prima che sia pronta. Così come è dannoso il forzare l'altezza delle piante.

                                    Ogni pianta ha la sua storia e, per quello che mi riguarda, prima del terzo anno tutte hanno la stessa storia.
                                    Piantate le barbatelle, lascio che vadano, godano il sole, si divertano e facciano amicizia.
                                    Secondo anno: castigo... due gemme e basta: adesso basta divertirsi, bisogna lavorare!
                                    Terzo anno: se lo stangone che nasce solitamente dalle due gemme è davvero forte e robusto, allora la pianta è fatta e arriva sul filo. Altrimenti finisce "in puntata" al palo (ho GDC).

                                    Una volta un amico mi ha detto che la vite è come un tubo: deve avere il più possibile lo stesso diametro alla base e alla punta. Non è proprio così, però il paragone non è lontano dalla realtà.
                                    Io, comunque, odio con tutto il cuore i "fiammiferi" tirati delle punte: piuttosto taglio prima e attendo che la pianta si rinforzi.
                                    Az. Agr. Il Tralcio

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                                    • #19
                                      Ciao a tutti, le viti che rimpiazzai due anni fa adesso hanno due bei cavi robusti, quindi la tecnica che avevo adottato per piantarle ha funzionato, poi gli ho fatto diverse concimazioni con nitrato ammonico... (alle vitine nuove)
                                      Quest'anno devo rimpiazzare altre 15 viti di albana e10 di trebbiano, le viti vecchie hanno 21 anni però visto che ci sono molto affezzionato spero che duri ancora altrettanto

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                                      • #20
                                        Rimpiazzare le fallanze nei vigneti

                                        Salve,
                                        credo che sia un'argomento certamente già sviluppato negli anni precedenti ma che ha ancora interesse alla luce delle nuove esperienze che , ognuno di noi, ha potuto fare.
                                        Il mio vigneto è allevato a tendone e precisamente lambrusco maestri su 1103 ed è in produzione da 15 anni( rese molte alte con i gradi ).
                                        Ho però accumulato circa 80 fallanze dovute al mal dell'esca( una 30ina),poca accortezza degli trattoristi( forse una 20na), il restante si è seccato( ricordo che ho avuto anni fa una super gelatura e dopo 20 giorni una grandinata molto forte).
                                        Non voglio fare la propaggine e sono indirizzato all'acquisto delle barbatelle selvatiche.
                                        Intanto ho aperto buche profonde 50-60 cm per quasi 1 metro con la pala nel mese di ottobre: sono ancora aperte.
                                        Sono orientato all'acquisto della barbatella Golia:sembra che sia la più idonea. Ha alcune controindicazioni: fa 1/3 di uva( forse dovuto alla sua vigoria???.Saprei come"addomesticarla ) ed è ricca di polloni.
                                        Forse va bene una barbatella 140 di tipo pugliese: lunghezza 45-50 e forse 60(introvabile a parer mio) .
                                        Ovviamente ci saranno molte differenze e forse sostanziali tra le diverse esperienze in diversi contesti , terre e climi: ci arricchiremo tutti quanti

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                                        • #21
                                          leggo sul web che per i rimpiazzi nei vigneti è preferibile usare la barbatella Golia: qualcuno ha qualche esperienza?
                                          Non vorrei che fosse una trovata pubblicitaria...

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                                          • #22
                                            Originalmente inviato da franz001 Visualizza messaggio
                                            leggo sul web che per i rimpiazzi nei vigneti è preferibile usare la barbatella Golia: qualcuno ha qualche esperienza?
                                            Non vorrei che fosse una trovata pubblicitaria...
                                            Dipende da tanti fattori, tra i quail zona di impianto, obiettivo di coltivazione dell'uva, dati pedoclimatici ecc.

                                            se puoi essere più esaustivo riguardo alla tua richiesta sarò più esaustivo nella risposta

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                                            • #23
                                              Originalmente inviato da Eno2005 Visualizza messaggio
                                              Dipende da tanti fattori, tra i quail zona di impianto, obiettivo di coltivazione dell'uva, dati pedoclimatici ecc.

                                              se puoi essere più esaustivo riguardo alla tua richiesta sarò più esaustivo nella risposta

                                              terreno irriguo( diciamo superirrigato con doppi gocciolatori di 16 litri) di medio impasto, profondo e non pietroso, località Taranto a 6 km circa dal mar piccolo.
                                              E' un vigneto coltivato a tendone su 1103 varietà Lambrusco Maestri selezione clonale un pò speciale Rauscedo ( voglio ringraziare il Dott. Sartori, sesto di impianto 195 per 200.
                                              Per quanto riguarda la potatura è un pò difficile da spiegarlo a parole:uso due differenti modi potatura per provare il migliore.
                                              Il primo modo è un'idea del padre del mio amico: all'altezza del bacino meno 20 cm , riescono a portare avanti, con gli anni anche 8- 12 capo a frutto: ha una resa altissima, un contenimento vegetativo ma anche un grado zuccherino un pò insoddisfacente.
                                              I tagli sono contrapposti e c'è un discorso di bilanciamento tra il primo e il secondo.
                                              Il secondo metodo è un pò quello mio:max 6 capo a frutti, tagli lineari dall'alto verso il basso,seguo la via linfatica prediligendo le parti più basse, bilanciamento individuale ceppo per ceppo.
                                              La resa è anche alta, il grado zuccherino ottimo.
                                              Come ho già scritto, ho eseguito con mini escavatore buche profonde e larghe e sono ancora aperte.
                                              Ma proprio venerdì prenderò barbatelle selvatiche 140 lunghezza 55 cm: proverò con queste.
                                              Niente concime anche se sarebbe buona cosa l'uso delle micorrize( ho letto qua e là qui dentro ma vedo che il suo uso è poco conosciuto qui dentro: MALE).
                                              Le golia? le ho trovate e sembrano che soffrono i terreni irrigui!!! e sopratutto sono lunghe 40 cm.
                                              Io sto soltanto provando e capire anche come comportarmi in futuro

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                                              • #24
                                                ho le barbatelle selvatiche 140 : lunghezza 55 cm.

                                                devo decidere quale cultivar devo innestare: parto dal presupposto che mettere la stessa cultivar del campo significa avere una pianta che produrrà la metà o quasi certamente 1/3.
                                                voglio una cultivar generosa e abbastanza selvatica, capace di resistere in mezzo alle piante in piena maturità.
                                                Consigli?

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                                                • #25
                                                  Originalmente inviato da franz001 Visualizza messaggio
                                                  ho le barbatelle selvatiche 140 : lunghezza 55 cm.

                                                  devo decidere quale cultivar devo innestare: parto dal presupposto che mettere la stessa cultivar del campo significa avere una pianta che produrrà la metà o quasi certamente 1/3.
                                                  voglio una cultivar generosa e abbastanza selvatica, capace di resistere in mezzo alle piante in piena maturità.
                                                  Consigli?
                                                  Secondo me non ti servono consigli, stai già facendo il meglio per il rimpiazzo delle fallanze.
                                                  Hai aperto delle belle buche con l' escavatore, hai eliminato le radici concorrenziali delle viti mature vicine e hai lasciato aperte le buche durante l' inverno. Hai scelto delle barbatelle molto vigorose e belle alte. Meglio di così non potevi fare. Ora non ti resta che piantarle e dargli un pizzico di nitrato ammonico per un paio di volte entro maggio o una concimazione organica se fai biologico. Sotto il tendone visto che poi si troveranno all' ombra ci impiegano un po' di più a crescere ma poi verranno come le altre.
                                                  Il rimpiazzo delle fallanze deve essere considerato un lavoro di routine da fare tutti gli anni, in questo modo l' impianto di vigneto sarà sempre completo e in piena produzione.

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                                                  • #26
                                                    A proposito di rimpiazzi,
                                                    se oltre a tutto (buca comoda, terra pestata + acqua a pressione ecc) prima di piantarle inzuppo le radici nelle "auxine" , secondo voi mi aiuto o mi danneggio?
                                                    saluti

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                                                    • #27
                                                      Originalmente inviato da vori Visualizza messaggio
                                                      A proposito di rimpiazzi,
                                                      se oltre a tutto (buca comoda, terra pestata + acqua a pressione ecc) prima di piantarle inzuppo le radici nelle "auxine" , secondo voi mi aiuto o mi danneggio?
                                                      saluti
                                                      più che le auxine ti consiglierei le micorrize, danno ottimi risultati!
                                                      Io ho cercato diprodurre una soluzione di micorrize e latte (utilizzando latte in polvere da allevamento bovino) in modo da ottenere tramite l'immersione delle radici della barbatella, un deposito di micorrize di circa 4g/pianta, poi un po di humus nella buca e il risultato è fenomenale

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                                                      • #28
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                                                        mi scuso per non aver risposto prima ai vostri post: sto cercando di gestire un problema che mi coinvolge, un problema che toccherà a tutti noi di affrontare.
                                                        Le buche con l'escavatore?
                                                        ebbene le ho fatte in due modi:
                                                        1)rimozione della ceppo fino ad arrivare ad una profondità di 50 cm e una largheza quasi di 100 cm.La difficoltà consiste nel movimento del terreno che diventa sconnesso nonostante si debba potare, trinciare e concimare.Posso dirvi che il lavoro è ben fatto, l'escavatore ci impiega un tempo operativo accettabile.Insisto nel dire che avere 3-4 buche consecutive o adiacenti fra loro comporta problemi di livellamento del terreno che ho effettuato servendomi della pala e zappa.
                                                        2) rimozione del ceppo con le radici visibili. In questo modo l'escavatore è più veloce, si movimenta meno terra e quindi il livellamento del terreno non è una operazione molto dispendiosa.Ma...all'atto di piantare la barbatella selvatica mi accorgo che ci sono molte radici vicine e di notevole calibro.Decido di zappare e quindi fare una fossa quasi simile a quanto scritto precedentemente. Non nascondo che il lavoro è triplicato( continuo taglio di radici per potere estirpare il più possibile e per andare in profondità) e la messa in dimora diventa molto più lunga.
                                                        Personalmente condivido quanto scritto prima da Vitality: il rimpiazzo delle fallanze è una operazione che si deve fare ogni anno affinché non sia un lavoro troppo oneroso nella spesa e nel tempo di attuazione(nel mio caso ci son volute 76 rimpiazzi ).
                                                        Non ho fatto una concimazione locale appropriata : se avessi avuto tempo avrei usato le micorizze.
                                                        La ricetta di Eno2005 mi sembra buona: da provare.
                                                        Il costo delle micorizze è abbastanza salato(l'unica ditta seria, senza far nome, la conosciamo tutti) e trova molto impiego nei nuovi vigneti situati in terreni non riposati.

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