Suvvia, io non ci posso credere che in un vigneto meccanizzato a sylvoz si debbano fare tre (dico tre) passate per "mettere dentro" ai due fili di ferro paralleli e situati qualche decina di cm sopra il cordone orizzontale, i tralci che nascono dal cordone.
Questo significa dove percorrere ciascun filare da entrambi i lati: per cui se il vigneto è lungo, ad esempio, 5 km, si devono fare 10 km in totale di lavoro.
Parlo di quegli impianti un po' datati in cui i due fili di ferro non sono collegati a dei divaricatori i quali, in questo periodo, basta farli scattare e chiuderli per stringere automaticamente i due fili, rinchiudendo all' interno un certo numero di tralci.
Io dicevo non posso credere che si arrivi a fare anche tre passate, è una paranoia senza senso, praticamente dopo la terza passata quasi tutti i tralci sono dentro ai due fili, con risultati irrazionali: fogliame ammassato, grappoli al buio, fili tesi che rischiano di "mollarci" e che comunque si deformano, trattamenti che faticano a raggiungere i tralci più interni....
Ma chi le insegna queste stupidaggini?
Possibile che ogni socio faccia come c***o gli pare? Possibile che una cantina non metta a disposizione, per statuto, dei tecnici il cui lavoro consiste nel girare dalla mattina alla sera per i vigneti dei soci per controllare (perchè certe volte, con certi viticoltori vecchio stampo, ci vuole il controllo!) ?
Passi una passata, per mettere dentro i tralci principali e migliori, che vanno tutelati, ma una seconda e una terza è senza senso...
Non mi ricordo bene il conto delle ore, ma vi rendete conto che per 5 km di vigneto (poco più di un ettaro, quindi di certo non molto grande) ci sono volute circa 40 ore per questa operazione. Ma stiamo scherzando? Poi la gente si lamenta che le cantine non pagano...
Questo significa dove percorrere ciascun filare da entrambi i lati: per cui se il vigneto è lungo, ad esempio, 5 km, si devono fare 10 km in totale di lavoro.
Parlo di quegli impianti un po' datati in cui i due fili di ferro non sono collegati a dei divaricatori i quali, in questo periodo, basta farli scattare e chiuderli per stringere automaticamente i due fili, rinchiudendo all' interno un certo numero di tralci.
Io dicevo non posso credere che si arrivi a fare anche tre passate, è una paranoia senza senso, praticamente dopo la terza passata quasi tutti i tralci sono dentro ai due fili, con risultati irrazionali: fogliame ammassato, grappoli al buio, fili tesi che rischiano di "mollarci" e che comunque si deformano, trattamenti che faticano a raggiungere i tralci più interni....
Ma chi le insegna queste stupidaggini?
Possibile che ogni socio faccia come c***o gli pare? Possibile che una cantina non metta a disposizione, per statuto, dei tecnici il cui lavoro consiste nel girare dalla mattina alla sera per i vigneti dei soci per controllare (perchè certe volte, con certi viticoltori vecchio stampo, ci vuole il controllo!) ?
Passi una passata, per mettere dentro i tralci principali e migliori, che vanno tutelati, ma una seconda e una terza è senza senso...
Non mi ricordo bene il conto delle ore, ma vi rendete conto che per 5 km di vigneto (poco più di un ettaro, quindi di certo non molto grande) ci sono volute circa 40 ore per questa operazione. Ma stiamo scherzando? Poi la gente si lamenta che le cantine non pagano...
Commenta