Quest' anno visto il grosso numero di grappoli fuoriusciti ho optato per trattare quasi tutto il Pinot Grigio e buona parte dello Chardonnay con due pastiglie di Berelex. Il risultato è stato buono anzi forse anche troppo. Allego due foto di un grappolo trattato.
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diradamento grappoli uva
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Ciao Vitality,
mi hanno lasciato veramente stupefatto le tue foto! Se col Berelex si riesce davvero ad avere un Pinot Grigio così faccio tanto di cappello e mi vedo costretto a ritornare sui miei passi riguardo a quanto ho scritto nel mio post #7 del 06/10/2005 (pag.1 di questo argomento). Devo riconoscere che Rotarnord aveva ragione a non essere d'accordo con me, perchè in quell'occasione ho fatto valere solo una mia diffidenza preconcetta verso prodotti a base di acido gibberellico. Ho commesso un errore da pollo: parlare di una cosa senza averla sperimentata!
Anche per quest'anno ormai sono andato sul tradizionale: oculata gestione del verde, diradamento dei germogli, niente azoto, sfogliatura precoce e fra qualche giorno diradamento dei grappoli (primo giro), ma so già che non riuscirò ad avere dei grappoli come i tuoi, me tapino!
Una sola richiesta: riusciresti a postare altre foto del tuo Pinot Grigio magari tra un mesetto? Te ne sarei davvero grato!
Un saluto e le mie scuse a tutto il Forum.
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Originalmente inviato da The LambCiao Vitality,
Anche per quest'anno ormai sono andato sul tradizionale: oculata gestione del verde, diradamento dei germogli, niente azoto, sfogliatura precoce e fra qualche giorno diradamento dei grappoli (primo giro), ma so già che non riuscirò ad avere dei grappoli come i tuoi, me tapino!
Un saluto e le mie scuse a tutto il Forum.
come vedi ti seguo, sarei interessato a conoscere i criteri che utilizzi per il diradamento manuale.
Hai parlato di primo diradamento, perchè ce ne è anche un secondo?
Sapevo che il diradamento si faceva all'invaiatura (coloritura del grappolo?).
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Ciao George,
ci becchiamo anche quì, il diradamento dell'uva è un capitolone e come la maggior parte delle cose agricole dipende da un'infinità di variabili.
Secondo me questa pratica deve dipendere prima di tutto dall'obiettivo enologico che uno si prefigge (e ammesso che i vigneti siano in uno stato di "equilibrio" accettabile).
Volendo essere pignoli il primo intervento per regolare la produzione è la potatura invernale, ma parliamo del verde: io sono pagato per fare un vino di qualità abbastanza elevata (anche se la zona permetterebbe una qualità eccelsa!), con produzioni medio - basse e che deve essere venduto a prezzi moooolto ragionevoli. Quindi ci vuole un occhio in campagna, uno in cantina e uno in banca! Io non tratto tutti i vigneti allo stesso modo perchè ho sia impianti recenti che impianti dei primi anni '60 (e devi sentire che roba).
In genere faccio un diradamento dei germogli (i doppi e i deboli) molto presto e 2 settimane dopo ripeto l'operazione, questo per togliere l'eccessiva spinta vegetativa che taluni vigneti puntualmente presentano. Questo è già una sorta di diradamento perchè i tralci che non ci sono più non portano uva. Poi, in prossimità della pre - chiusura dei grappoli faccio un primo diradamento vero e proprio, diciamo un 30% dei grappoli, seguendo la precocità dei singoli vigneti e nello stesso passaggio faccio la sfogliatura, in modo di massimizzare l'effetto del primo trattamento antibotritico.
In questa fase non butto giù mai troppa uva (in percentuale) perchè se dovesse piovere molto gli acini assumerebbero dimensioni eccessive, e questo non va bene per la vinificazione (soprattutto dei rossi), inoltre nei vitigni a grappolo compatto molti acini si spaccherebbero, con conseguenze immaginabili . . .
Dopo questo primo diradamento, indicativamente a cavallo dell'invaiatura (ma dipende molto dall'andamento climatico e vegetativo) faccio il diradamento definitivo e qui diversifico molto da vigna a vigna e da varietà a varietà, in certi vigneti lascio sistematicamente un grappolo per tralcio, in altri un po' di più, dipendentemente dalla vigoria.
Il diradamento richiede personale diligente e soprattutto deve (o meglio dovrebbe) essere fatto tempestivamente, cioè nel momento giusto e nel minor tempo possibile, ma sai com'è, lavoriamo in campagna e si devono sempre fare i conti col meteo . . . inoltre gli "errori di interpretazione" sono sempre in agguato.
Col mio modo di operare cerco di conciliare il "quanto" e il "quando" del diradamento, come del resto per tutte le altre operazioni, è una semplice misura di prudenza per chi deve produrre, ma è anche un modo più dolce e graduale di intervenire sulle piante, dando loro il tempo di adattarsi alle mutate condizioni.
Quando vai in qualche modo a mettere mano, tu uomo, in quello che una pianta ha fatto fino a quel momento, lo fai per i tuoi fini quali - quantitativi, e di questo alla pianta non importa niente, lei tira solo a campare, cercando invano di riprodursi, costretta in quelle belle file ordinate . . . intervenire sul verde è un'innegabile necessità, ma va fatto poco alla volta, nei momenti giusti e senza essere troppo invadenti. In questo modo tu ottieni quello che vuoi (se tutto va bene) e la pianta non subisce effetti negativi, si trova davvero ad essere allevata da un uomo, a tutto vantaggio della sua salute, longevità e perchè no "giusta" produttività.
L'uomo è riuscito a tirar fuori la bevanda più raffinata del mondo da una liana, che cerchi almeno di portarle il dovuto rispetto!
Scusa per le elucubrazioni e a presto!
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Una sola richiesta: riusciresti a postare altre foto del tuo Pinot Grigio magari tra un mesetto? Te ne sarei davvero grato!
Sarà fatto, posterò anche una foto di un pinot grigio di un mio amico che ha trattato con tre pastiglie di Berelex ad ettolitro.
La sfogliatura la eseguite manualmente o anche meccanica?
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Ciao Vitality,
grazie in anticipo per le foto che posterai e di nuovo complimenti per il tuo Pinot Grigio.
La sfogliatura la faccio rigorosamente a mano, negli ultimi 5 anni ho provato una marea di macchine defogliatrici, ma per me niente è paragonabile alla mano esperta (o comunque ben istruita).
Inoltre le macchine fanno un solo lavoro alla volta, mentre passare una vigna a mano ti permette di fare dei piccoli ritocchi alla vegetazione (ove necessario), nonchè un primo diradamento dei grappoli.
Certo, la macchina è molto più veloce e quindi garantisce maggior tempestività e il costo totale della defogliatura è più contenuto (anche se il costo della macchina lo devi ammortizzare).
Inoltre su certe estensioni di vigneto e soprattutto se non devi fare grandissima qualità la defogliatrice diventa una necessità.
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Certo George, il vigore inteso principalmente come espressione vegetativa lo si valuta proprio dal diametro e dalla lunghezza dei tralci.
Una vite più vigorosa di un'altra garantisce una maggior superficie fogliare e quindi sarà in grado di portare a maturazione ottimale un maggior carico d'uva.
Comunque occhio all'eccessiva vigoria, perchè ritarda la maturazione dell'uva e ne accentua la scalarità. Inoltre in un vigneto le piante molto vigorose si sviluppano spesso a scapito di piante vicine meno forti, diminuendo alla lunga l'omogeneità del vigneto stesso.
Un saluto.
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Originalmente inviato da The LambCiao Vitality,
grazie in anticipo per le foto che posterai e di nuovo complimenti per il tuo Pinot Grigio.
La sfogliatura la faccio rigorosamente a mano, negli ultimi 5 anni ho provato una marea di macchine defogliatrici, ma per me niente è paragonabile alla mano esperta (o comunque ben istruita).
Inoltre le macchine fanno un solo lavoro alla volta, mentre passare una vigna a mano ti permette di fare dei piccoli ritocchi alla vegetazione (ove necessario), nonchè un primo diradamento dei grappoli.
Certo, la macchina è molto più veloce e quindi garantisce maggior tempestività e il costo totale della defogliatura è più contenuto (anche se il costo della macchina lo devi ammortizzare).
Inoltre su certe estensioni di vigneto e soprattutto se non devi fare grandissima qualità la defogliatrice diventa una necessità.
Per quanto riguarda l' uso del Berelex. ora a distanza di qualche settimana posso dire che quest' anno non mi ha lavorato in modo omogeneo e trovo grappoli abbastanza spargoli, ma altrettanti grappoli che mi stanno diventando troppo compatti come se non avessi fatto niente.Sembrava che mi avesse lavorato quasi troppo ed invece in un annata di forte produzione come quest' anno direi che mi ha lavorato poco. Pensavo di non dover più intervenire col diradamento manuale, ma ora purtroppo vedendo il forte numero di grappoli e la dimensione che stanno prendendo credo che lo dovrò fare eccome.In certi appezzamenti dove mi ha lavorato bene sto notando dell' acinellatura e cioè nello stesso grappolo degli acini normali e degli acini piccolissimi. Ieri ho parlato con un enotecnico titolare di un' azienda vitivinicola privata della zona e mi ha detto che secondo lui è dovuto proprio dall' uso dell' acido gibberelico e che forse questi acini rimarranno verdi quando gli altri saranno maturi, mah sarà vero? Vedremo. Lui è contrario al suo uso proprio perchè gli ormoni possono dare appunto problemi. Uno di questi secondo lui è che usandoli tutti gli anni la vigna va incontro ad un alternanza difficile da gestire. I tecnici di zona invece ne consigliano il loro uso e ne esaltano i vantaggi.Io francamente in questi ultimi anni ho visto che chi ha trattato con Berelex ha prodotto un' uva migliore e più sana di chi invece non ha fatto niente. E' vero cmq che dopo 3, 4 anni che si dirada con berelex si rischia di avere una fuoriuscita scarsa di uva,ma questo si può tranquillamente ovviare calando la dose dopo due anni, perchè sembrerebbe che l' ormone non viene smaltito completamente dalla vite da un annata all' altra.
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io quest'anno ho provato su pinot bianco, 2 pastiglie di berelex per ettolitro.
Il risultato c'è stato ... ma non uniforme come speravo.
Il 70 per cento dei grappoli sono allungati, spargoli, meno acini ma più grossi. Proprio come dovrebbe lavorare l'acido gibberellico.
Il resto dei grappoli invece sono normali, ovvero compatti, serrati e con acini piccoli.
Credo che il motivo sia dovuto al freddo improvviso che è arrivato in fioritura, allungando il periodo di fecondazione dei fiori e provocando una certa scalarità nella fase fenologica,
Cmq per il momento mi ritengo soddisfatto della prova.
A breve vi manderò un paio di foto.
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Originalmente inviato da Vitality.In certi appezzamenti dove mi ha lavorato bene sto notando dell' acinellatura e cioè nello stesso grappolo degli acini normali e degli acini piccolissimi. Ieri ho parlato con un enotecnico titolare di un' azienda vitivinicola privata della zona e mi ha detto che secondo lui è dovuto proprio dall' uso dell' acido gibberelico e che forse questi acini rimarranno verdi quando gli altri saranno maturi, mah sarà vero? Vedremo.
Ho poi notato che i primi grappoli presentano gli acini più diradati rispetto ai secondi, querlli subito sopra.
E' normale?
Poi, il vicino di vigna, vedendo tutti quei grappoli (sistematicamente ho lascito solo un grappolo a tralcio) mi ha detto che stavo sbagliando e che era preferibile dare del concime fogliare al prossimo trattamento e lasciare tutti i grappoli appesi!!!
Tenete conto che la potatura che ho eseguito (la prima in maniera autonoma) è abbastanza "larga" (per un mio errore di valutazione) con 5-6 gemme ad archetto. quindi mediamente mi trovo su ogni vite da un minimo di 6 ad un massimo di 14 grappoli.
Per l'anno prosimo pensavo di lasciare su ogni archetto 4 gemme, in modo tale da ridurre l'attività di diradamento; ma poi non avro meno foglie? e quindi meno capicità linfatica utile per il "trasporto" dello zucchero negli acini?
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E' normale che i primi grappoli e cioè quelli più vicini alla gemma di partenza siano più piccoli e più diradati.
Rispondere se hai fatto bene a lasciare un grappolo a tralcio è un po difficile se non si vede il vigneto. Se la vigna è molto vigorosa può essere un danno perchè questo ti porta a maggiore vigoria, oltrettutto che i grappoli sono stati tolti prima dell' invaiatura e cioè in una fase di moltiplicazione cellulare e non nella fase di distensione cellulare. Se la vigna è debole o ben equilibrata non ci sono problemi anzi porta ad avere uva di maggiore qualità, però meno produzione. Tutto dipende da quello che si vuole ottenere. Se si vuole ottenere vini d' alta qualità e cioè di quelli che si trovano nelle enoteche a 20 o oltre euro a bottiglia o vini da supermercato di buona qualità da 3 a 8 euro a bottiglia. In questi ultimi anni ha pagato di più i secondi produttori in quanto il mercato d' alta qualità è molto ristretto.Da noi si dice che dove ci sono state tante medaglie ci sono stati pochi soldi(per i produttori non per le cantine).Cmq questo è un mio parere, probabilmente per qualcuno non è stato affatto così e hanno indovinato a produrre bottiglie d' alto livello.Naturalmente chi invece non ha fatto qualità non ha tirato fuori il becco d' un quattrino.
Se fai una potatura corta aumenti la vigoria e percìò anche qui se non si vede la vite è un po' difficile dare consigli. Sulla vite, specialmente se troppo vigorosa è sbagliato lasciare troppo poco perchè si rischia di squilibrarla, bisogna invece mantenerla in equilibrio e percò si deve lasciare di più, viceversa se è debole invece si deve lasciare meno gemme ed intervenire con delle concimazioni.Per il grado zuccherino sono le foglie di 40 giorni che lo portano, perciò si fa l' ultima cimatura a fine giugno e poi si lascia tutto fino a vendemmia. Se hai Guyot in questo periodo non impacchettare troppo i tralci e lasciali anche uscire perchè in questo modo si migliora l' esposizione. Un paio di giorni prima della vendemmia quando ormai quello che è stato fatto è fatto fai pure una bella cimatura in modo da agevolare il lavoro di raccolta.Se in questo periodo la vigna vegeta ancora parecchio vuol dire che siamo di fronte ad un eccesso di vigoria, se invece sta diventando tranquilla vuol dire che è equilibrata.Se non vegeta nulla allora è il caso d' intervenire il prossimo anno con delle concimazioni.
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Grazie Vitality, mi immaginavo una cosa del genere, complimenti!
Non mollare la presa e vedrai che non avrai problemi in vendemmia.
Io purtroppo ho grappoli più piccoli e più "ostici" dei tuoi, spero solo di essere riuscito ad indurire abbastanza la buccia e di averli difesi bene contro la botrite (fin'ora pare di sì).
Il prossimo anno farò sicuramente delle prove col Berelex, su almeno la metà del Pinot Grigio che ho in azienda (la parte più in basso).
In bocca al lupo a tutti i vignaioli!!!
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Cosa hai usato per indurire la buccia?I trattamenti a base di calcio li ho provati lo scorso anno , ma i risultati sono stati deludenti. Quest' anno,si vede anche dalla foto ho fatto alcuni trattamenti con il solfato di rame neutralizzato con la calce. Mi hanno detto che irrubostisce la buccia.Stamattina visto il pessimo tempo di questi primi giorni d' Agosto ho preso un nuovo antibotritico della Basf di nome Cantus.Appena il tempo si mette al bello lo tratto. Ormai siamo al termine della difesa e dobbiamo sospendere i trattamenti entro il 5 Agosto.
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Originalmente inviato da VitalityCosa hai usato per indurire la buccia?I trattamenti a base di calcio li ho provati lo scorso anno , ma i risultati sono stati deludenti. Quest' anno,si vede anche dalla foto ho fatto alcuni trattamenti con il solfato di rame neutralizzato con la calce. Mi hanno detto che irrubostisce la buccia.Stamattina visto il pessimo tempo di questi primi giorni d' Agosto ho preso un nuovo antibotritico della Basf di nome Cantus.Appena il tempo si mette al bello lo tratto. Ormai siamo al termine della difesa e dobbiamo sospendere i trattamenti entro il 5 Agosto.
Sentendo il meteo avevano previsto questi afflusi di aria umida, la pioggia è stata oro che cola, ma speriamo non continui così troppo a lungo.. Tra questa notte e mattinata 50mm!
Stavo proprio riflettendo se farlo questo trattam antibotritico visto il meteo.. io posso usare con la cantina dove sono socio, lo Switch o il Teldor; devo sentire se posso usare questo nuovo della Basf che non ho mai sentito.
Sai se è migliore dello Switch? Del quale(Switch) la reale efficacia non sembra così certa.
ciao stefano
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X steba
se hai varietà precoci conviene trattare con switch adesso (carenza 21 giorni) ed eventualmente con Teldor in pre raccolta (carenza 7 giorni).
Per migliorare l'efficacia aggiungi azoxystrobin (Quadris) allo switch [stesso periodo di carenza) che ha un'ottima azione collaterale antibotritica, in più è citotropico.
A mio avviso lo switch è il miglior prodotto antibotritico in commercio. combina 2 principi attivi di cui uno ad attività citotropica.
Ancora valido è lo Scala della Basf.
L'unico vantaggio del teldor è il breve periodo di carenza.
Per cultivar tardive tratta adesso con procimidone e poi con switch al 100% dell'invaiatura.
Fai sempre una sfogliatura prima di trattare e bagna bene (7-8 hl/ha su spalliere)
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Salve a tutti vorrei un vostro consiglio. mi trovo in Sardegna e ho un vignetto di cannonau, e leggendo le votre discussioni mi e parso di avere il problema contrario,una parte dei grappoli del mio vigneto tendono a perdere gli acini potete darmi qualche sugerimento ringrazio anticipatamente.
Mucciurru
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Quale dei due-tre grappoli diradare?
Buongiorno,
dovendo diradare dell'uva da tavola, allevata a guyot, con 10-15 gemme che hanno dato vita ad altrettanti tralci fruttiferi portanti 2 e anche 3 grappoli, in genere su ogni tralcio si dirada il primo (quello basale) o il secondo grappolo? Ci sono regole o consuetudini giustificate in tal senso?
Grazie fin da subito per le risposte.
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